Il venerdì a Washington, per quanto riguarda il torneo femminile, è giornata di quarti di finale.
Il match più atteso dal pubblico italiano era quello tra Camila Giorgi e Lauren Davis. L’azzurra non parte bene perdendo a 0 la battuta, ma col passare dei game sembra entrare in partita e si riporta subito in parità. Col dritto spesso ha il controllo del gioco ma la statunitense corre su ogni palla e rimanda tutto con molta precisione e, approfittando di un calo di concentrazione dell’italiana e qualche doppio fallo di troppo, riesce a brekkarla di nuovo quando Camila si trovava addirittura 40-0. Il primo parziale si chiude dunque in favore della numero 122 la quale, una volta guadagnata fiducia, gioca con più aggressività a trova il break anche nel game di apertura del secondo set e anche se non riesce a confermare immediatamente il vantaggio acquisito, sfruttando ancora gli errori alla battuta dell’avversaria si portando avanti nel punteggio 4-1. A questo punto il match diventa davvero una compilation di errori da entrambe le parti e Giorgi riesce addirittura a pareggiare i conti e recuperare i due break di svantaggio. Ma è solo un fuoco di paglia perché proprio quando aveva la chance di andare a condurre, commette altri tre errori gratuiti – due palle a rete e una lunga – e manda Davis a servire per il match. L’ultimo game si concluderà con la stessa serie di gratuiti di quello precedente e l’avventura a Washington per Camila si conclude amaramente, dopo una vittoria – a questo punto ridimensionata – contro Bouchard, un walk-over che le ha permesso di arrivare fresca ai quarti, e una sconfitta certamente evitabile causata dai troppi sbagli più che dalla pressione dell’avversaria. Per Davis invece si presenta ora un’ottima opportunità per arrivare alla sua prima finale di un torneo WTA.
Il primo match è stato quello tra la numero 44 del ranking Yanina Wickmayer contro la testa di serie numero 4 Kristina Mladenovic, con la francese che conduce i precedenti per due a uno. Nel primo game la belga è particolarmente nervosa: con 4 gratuiti concede il break e poi scaglia la pallina contro le recinzioni con un gesto di rabbia. L’arbitro non se la sente di darle subito un warning tuttavia il gioco di Wickmaier non migliora di molto col passare del tempo. Nel sesto game riesce a tornare il parità ma un’altro passaggio a vuoto rimanda in vantaggio la francese la quale, anche se è quella che spinge di meno e durante gli scambi spesso è costretta a difendersi, vince il primo set sfruttando gli sbagli dell’avversaria. Nel secondo parziale Wickmayer continua a spingere e ad essere più aggressiva da fondo riducendo sensibilmente il numero degli errori mentre la francese cerca spesso di variare il gioco con la palla corta o qualche discesa a rete. La cattiveria della testa di serie numero 7 viene ripagata nell’ottavo game con un break conquistato con vincente di un dritto e va a servire per il set sul 5-3. Mladenovic, che già un paio di volte era apparsa dolorante, chiama un medical time-out e alla ripresa dei giochi non appare perfettamente in forma, dopo ogni punto si china per sincerarsi delle condizioni del suo piede sinistro e nel primo game del set decisivo perde di nuovo la battuta. La francese resta comunque in partita e lotta su ogni palla fino a ritrovare la parità sul 3 a 3, ma Wickmayer ci mette poco a ritrovare il vantaggio e dopo più di due ore riesce a chiudere l’incontro.
Il secondo quarto di finale ha in Yulia Putintseva una netta favorita perché la numero 6 del seeding si trova ad affrontare Risa Ozaki attuale numero 136 del mondo, ed infatti la kazaka riesce ad arrivare a palla break ad ogni turno di servizio della sua avversaria. Un solo break nel settimo game si rivelerà decisivo per vincere un primo parziale dove la nipponica dimostra comunque, col suo rovescio in back e i suoi tenui come on, di essere combattiva. Gli scambi iniziano a farsi sempre più lunghi ed emozionanti e il pubblico, riversatosi sul campo numero 1 dopo la fine di Isner-Johnson, è alquanto divertito. Il secondo set inizia seguendo lo stesso trend di quello precedente e cioè ad ogni game con Ozaki alla battuta Putintseva ha delle palle break e questa volta i servizi persi dalla giapponese sono due anche se quest’ultima continua a dimostrarsi molto grintosa. La numero 45 del mondo, una volta passata in vantaggio, non si esime dal fomentare ancora di più gli spettatori e nelle dichiarazioni post-match ci terrà a ringraziarli per il supporto.
Grande sorpresa nell’incontro tra la testa di serie numero uno Samantha Stosur e la wild card ventiduenne Jessica Pegula. Entrambe sono estremamente solide col servizio e spesso i punti si risolvono con questo fondamentale, il match è una vera e propria prova di forza fatta di brevi ed intensi scambi. Nonostante assistiamo a palle break sia a favore di una che dell’altra giocatrice, si giunge meritatamente al tie-break dove la Stosur parte con più decisione e sfruttando un errore tattico dell’avversaria – una palla corta giocata a metà campo – passa in vantaggio di un mini-break. Pegula non si scompone, resta lucida e attende gli errori dell’australiana che prima commette il sesto doppio fallo e poi, mandando in rete un paio di palle, regala il set alla statunitense. Nel secondo parziale ci si aspetterebbe un calo di prestazione da parte di Pegula, invece la numero 173 del mondo non da segni di cedimento e Stosur non riesce a trovare il modo di impensierirla. I servizi restano ai rispettivi proprietari fino all’ottavo game dove l’americana riesce a strappare la battuta per la prima volta alla numero 14 e, servendo per il match, non trema affatto e questa rappresenta la sua più grande vittoria in carriera che le permette di accedere alle semifinali dove affronterà la vincente dell’ultimo incontro.
Risultati:
[7] Y. Wickmayer b. [4] K. Mladenovic 4-6 6-3 6-4
[6] Y. Putintseva b. R. Ozaki 6-4 6-2
[WC] J. Pegula b. [1] S. Stosur 7-6(4) 6-3
L. Davis b. C. Giorgi 6-4 6-4