Mi sembra che dall’inizio della settimana tu sia cresciuto e abbia giocato sempre meglio. Oggi, specialmente verso la fine del primo set, hai colpito la palla con grande autorità. Sei soddisfatto?
Be’, sì. Oggi, sì, penso che lui abbia alzato il suo livello moltissimo rispetto a un paio di giorni fa. Ha giocato davvero profondo e non mi ha concesso alcun punto gratuito. E, soprattutto, ha servito davvero bene, quindi non ho avuto molte possibilità di rispondere. Forse nel secondo set ho avuto qualche chance, ma ho commesso troppi errori non forzati.
Cosa avresti potuto fare nel secondo set per ribaltare le sorti della partita?
Nel secondo set ho giocato molto meglio, colpendo la palla in modo più aggressivo e dai due lati del campo e cominciava a funzionare. Ma lui rispondeva alla grande mentre io ho sbagliato risposte anche semplici. Poi lui è stato migliore negli ultimi due giochi.
Giochi in quest’epoca particolare segnata dal dominio dei quattro grandi, Federer, Nadal, Djokovic ed Andy Murray, e forse avresti avuto più opportunità in un altro periodo, ma dal momento che sei di qualche anno più giovane magari puoi sperare di vincere un Grande Slam in futuro.
Sì, spero di poter fare un passo avanti per vincere titoli, ma credo che attualmente Novak rimanga un giocatore difficile da affrontare per me. Mi sta battendo soprattutto sul duro. Penso che mi serva maggiore esperienza di questo tipo di partite, ma credo che sia stata una grande settimana, anche se ho perso da Novak. È stata la seconda volta quest’anno nella finale di un Masters. Penso che sto arrivando sempre più vicino. Quindi spero di poter vincere un Masters nel più breve tempo possibile. E che questo mi darà fiducia che serve per vincere il Grande Slam e i grandi tornei.
Avverti più pressione a giocare le Olimpiadi a causa delle aspettative del tuo Paese?
La prima volta, sì, a Pechino. Ma a Londra l’ultima volta, sono stato bene. Una certa pressione è inevitabile, ma ho una certa esperienza, dopo due volte alle Olimpiadi. Quindi andrà bene.
Traduzione a cura di Milena Ferrante