Gael Monfils: “Quando mi sono buttato sull’orologio del campo per il recupero non ho pensato a nulla e non ho sentito nulla. Ho visto il muro e ammetto di essere stato fortunato. Mi sono ferito leggermente ma poteva andarmi molto peggio”. (L’orologio non ha avuto la stessa fortuna, si è infatti rotto irrimediabilmente, n.d.r.)

Jack Sock: “A fine incontro quando lancio le palline firmate tra la folla cerco sempre di colpire la parte di pubblico che durante il match mi ha sostenuto maggiormente aiutandomi”.

Frances Tiafoe: “È senza dubbio la sconfitta più dura della mia carriera. Sono sicuro che riuscirò a superare la delusione, ma è difficile. Ero così eccitato servendo per l’incontro sul 5-3, la folle era fantastica. Avevo l’adrenalina che scorreva. Quindi ora fa male. Ho comunque perso da un grande giocatore, nonché un caro amico. È stata una battaglia e mi sono divertito”.

Rafael Nadal: “Non capisco i giovani tennisti che decidono di non partecipare alle Olimpiadi. Sono sicuramente consigliati male. Il tennis è importante per i giochi olimpici, ma i giochi olimpici sono importanti per il tennis!”.

Novak Djokovic: “L’Arthur Ashe è come una luce alla fine di un tunnel. La cerimonia d’apertura è sempre una notte speciale, Phil Collins è uno dei miei cantanti preferiti. Mi sono divertito prima di giocare il match”.

Garbine Muguruza: “Amo New York, ma è difficile godermela durante il torneo. Io arrivo una settimana prima per prepararmi al meglio. In quei giorni ho più possibilità di divertirmi. Questa è la città degli show. Ce ne sono almeno dieci ogni giorno. Quando inizio il torneo invece sono come in un bunker. Sono chiusa in camera, faccio cose semplici. Non frequento molti posti. Risparmio le energie”.

Milos Raonic: “Il mio outfit è molto particolare. Adoro il colore rosa acceso delle mie scarpe e il contrasto con la maglietta e i pantaloncini”.