Interviste
US Open 2016: Tsurenko per la Vinci. “Mi allenerò come a Biella… solo colpi tagliati!” (audio)
Intervista esclusiva con la prossima avversaria dell’unica tennista italiana ancora in gara. Come dominò Schiavone e Errani

È simpatica e pure carina Lesia Tsurenko, la ragazza ucraina che sfiderà Roberta Vinci per un posto nei quarti di finale e che si è prestata con molta cortesia e pazienza ad una lunga e (secondo me…) curiosa intervista con chi scrive. Per lei è il primo ottavo di finale in uno Slam, per Roberta sarà invece l’ottavo… n.8. La ragazza ucraina, una delle tre che erano approdate al terzo turno (con Svitolina e Bondarenko, un successo ucraino inedito qui), ha 27 anni, 6 meno della tarantina – che è la terza tennista più anziana in tabellone, dietro le due Williams – e sta giocando il suo Slam n.21. 10 sconfitte al primo turno sono tante, ma Lesia ha dovuto vedersela con ogni genere di infortunio, schiena, spalla, ginocchia. Ed ecco perché non si faceva grandi illusioni sul suo cammino a questo US Open, come… leggerete. Qui non si aspettava davvero di andare così avanti. Che avrebbe dovuto giocare contro Roberta Vinci negli ottavi glielo ho detto io: “Mi aveva detto un amico che avrei dovuto giocare contro chi vinceva fra la Kvitova e la Svitolina… avevo guardato il tabellone soltanto fino al secondo turno… devono aver letto male” e ride.
Forse la novità non le dispiace: la Kvitova in giornata fa sempre paura, forse più della Vinci. È contenta perché con la Cibulkova aveva perso 2 volte su 2 (nettamente 6-1 6-4 e 6-3 6-2) e… “Ero avanti 4-1 nel terzo, ma poi ho perso il servizio sul 5-3. Ma se non le strappavo la battuta sul 5-4, mi sa che non ce l’avrei fatta a vincere questa partita, aveva cominciato a farmi male il ginocchio… ero stanchissima!”. Anche con Roberta Vinci l’unico precedente è pessimo: 6-2 6-1 a Doha quest’anno… “Stavo recuperando da un infortunio però… non sapevo se avrei fatto meglio a non giocare”. Ma è al ricordo di quanto accadde a Biella in Fed Cup con l’Italia che le si illumina il viso: “Vinsi 6-1 6-0 con la Schiavone e la Errani si ritirò quando stava perdendo 6-1, 3-0…” Inciso: prima dell’exploit sulla Cibulkova qui, il miglior risultato di un anno deludente la Tsurenko lo aveva colto a Indian Wells battendo… la Errani!
–Ma è la terra battuta la tua superficie migliore?
“Ma no! Ero arrivata a Biella e per cinque giorni non avevo fatto altro, con uno sparring partner, che farmi tirare colpi tagliati, smorzate e altro…”
–Allora anche contro Roberta dovresti ripescare quello sparring-partner!
Ride di gusto: “Eh sì, ma comunque con Dimitri Brichek, il mio coach, questo sabato prima de match con la Vinci non faremo altro. Ma alla Vinci piace giocare su questi campi, è evidente…lo dice la finale raggiunta l’anno scorso, sarà molto difficile per me batterla” dice la n.99 del mondo che qui ha battuto la Begu, testa di serie n.21 e la qualificata Wang senza perdere un set.
Gli infortuni che l’hanno perseguitata ad inizio anno, fino da Brisbane a gennaio, al punto che dal suo best ranking di n.33 è scesa al n.99, non l’hanno abbandonato neppure quest’estate:
“Dopo Wimbledon ho dovuto saltare 5 tornei. Ho dovuto mancare le Olimpiadi di Rio cui tenevo molto, sono tornata a Cincinnati e ho perso dalla Bacsincszky ma stavo già meglio… e ora sono davvero molto contenta di essere negli ottavi”
Le chiedo se abbia un idolo, un tennista ucraino magari…magari Dolgopolov?
“Oh con lui siamo amici, guardavo sempre le sue partite prima di conoscerlo, mi piaceva vederlo giocare”.
Beh, se la Tsurenko cerca uno sparring-partner che gli giochi colpi molto tagliati per abituarsi al rovescio della Vinci, Dolgopolov sarebbe proprio l’uomo giusto…Peccato si sia dovuto ritirare al primo turno contro Djokovic e sia già ripartito. In carriera la Tsurenko ha battuto 7 volte una top-20. Roberta 38…Ma come dicono tutti, il passato non conta. Conterà vincere domenica.
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Roland Garros, Arnaldi analizza la sconfitta con Shapovalov: “Sono mancato nei momenti importanti”
“La partita è girata su pochi punti” dichiara Matteo Arnaldi. “Ma giocare contro ex top ten mi aiuta a crescere”

Matteo Arnaldi può reputarsi soddisfatto del suo Roland Garros. Intanto, perché ha portato a casa la prima vittoria in un Major in carriera, e poi perché ha strappato un set al n° 32 ATP Denis Shapovalov al secondo turno, in un incontro, poi perso in quattro parziali, che forse con un pizzico di esperienza e malizia in più avrebbe potuto allungare ulteriormente. Presentatosi alla stampa nel post-match, di seguito riportiamo le sue dichiarazioni.
D. Matteo, qual è stata la difficoltà maggiore?
MATTEO ARNALDI: “Mah, non saprei dirtelo in questo momento. Sicuramente non era una partita semplice. Lui è molto discontinuo perché alterna fasi in cui gioca molto bene ad altre in cui commette qualche errore, e per questo non mi ha dato continuità. Ha giocato meglio nei momenti importanti, mentre io in quei frangenti non sono riuscito a fare la differenza. Alla fine il match è girato su un break per ogni set. Io potevo prendere vantaggio nel terzo e quello poteva significare un risultato finale diverso, ma va detto che lì è stato bravo anche lui”.
D. Una curiosità. In questi giorni in cui ti stai allenando a Parigi e vedi altri giocatori nella loro quotidianità, c’è qualcosa che hai carpito da loro nella routine, nel modo di approcciare le partite? Qualcosa che ti possa essere utile per progredire.
MATTEO ARNALDI: “Sinceramente mi faccio un po’ gli affari miei (ride, ndr). Io e il mio team abbiamo le nostre idee. Certamente mi sto abituando a stare in questo ambiente, nel quale non sono solito trovarmi. Ma sinceramente faccio le mie cose come sempre”.
D. Senti, invece secondo te cosa è mancato per fare di più?
MATTEO ARNALDI: “Sono mancato nei momenti topici, semplicemente. È ciò che ha fatto pendere l’ago della bilancia in suo favore. In più, lui certamente ha fatto una buona partita, mentre io no. Se fossi riuscito a comportarmi meglio in qualche frangente, saremmo qui a parlare di un altro match e forse di un altro punteggio. Meriti suoi, senz’altro, ma anche qualche demerito mio”.
D. Abbiamo visto che, soprattutto nel terzo set, insistevi parecchio sul dritto di Shapovalov. L’avevate preparate così?
MATTEO ARNALDI: “Senza dubbio lui stava commettendo diversi gratuiti con il dritto. Per questo ho cercato di insistere un po’ di più da quel lato”.
D. Cosa ti porti via di buono da questo Roland Garros?
MATTEO ARNALDI: “Intanto la prima vittoria a livello Slam e tanta esperienza. Poi ho giocato i primi match tre su cinque, e questi sono i fattori più importanti. E mi ha fatto bene anche disputare partite contro tennisti di un certo valore, come Shapovalov stesso, ex n° 10 ATP. Ciò mi darà più consapevolezza per i prossimi match e tornei”.
D. VANNI GIBERTINI (Ubitennis) – Qual è il tuo rapporto con l’erba?
MATTEO ARNALDI: “Non l’ho mai vissuta tanto in realtà. Ci ho giocato quando ero Junior e l’anno scorso ho disputato una sola partita. Al momento non abbiamo programmato di giocare tanti tornei prima di Wimbledon, anche perché non so ancora se lì sarò direttamente in tabellone oppure no. Cercherò di racimolare ancora qualche punto in qualche Challenger in Italia, credo su terra, e poi si vedrà”.
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Djokovic e la frase che fa discutere. “Il Kosovo è il cuore della Serbia, fermate la violenza”
In seguito agli scontri accaduti in Kosovo in seguito alle elezioni, Djokovic ha manifestato il suo supporto alla Serbia. Critiche da parte del governo francese

La situazione geopolitica in Europa non è delle migliori. Da oltre un anno prosegue l’invasione della Russia in terra ucraina, la cosiddetta operazione militare speciale secondo il gergo utilizzato da Putin. Ad aggiungere tensione nel vecchio continente è quanto sta accanto nei territori dell’ex Jugoslavia. É, infatti, cresciuta la tensione negli ultimi giorni in Kosovo, in seguito alle elezioni locali tenutesi nel nord del paese.
A porre ulteriore attenzione sulla tematica, aumentandone la risalta a livello mondiale è stata la frase scritta da Novak Djokovic sulla telecamera, in seguito alla vittoria nel suo match di primo turno contro lo statunitense Aleksandar Kovacevic. “Il Kosovo è il cuore della Serbia, fermate la violenza”.
La Serbia non ha mai riconosciuto la dichiarazione unilaterale di indipendenza del Kosovo dalla Serbia avvenuta nel 2008. Il Kosovo, infatti, è oggi ancora considerata come una regione autonoma della Repubblica serba. Si tratta di un’area caratterizzata da tensioni politiche con le forze NATO che sono presenti nel territorio kosovaro da oltre venti anni.
Il messaggio di Djokovic segue quanto accaduto nella città kosovara di Zvecan, uno dei comuni situato nel distretto di Kosovska Mitrovica, e a grande maggioranza serba. Nella città si sono verificati degli scontri nei giorni scorsi. Questo è avvenuto dato che la polizia ha utilizzato gas lacrimogeni per disperdere una folla di cittadini di origine serba che si erano ritrovati davanti agli uffici municipali. Tale assembramento avevo lo scopo di impedire l’accesso nel suo ufficio al sindaco neoeletto di origine albanese.
“Non sono un politico e non ho intenzione di entrare nel dibattito politico“, ha dichiarato un emozionato Djokovic, parlando ai media serbi. “Questo argomento è molto delicato… Come serbo, tutto ciò che sta accadendo in Kosovo mi fa molto male.”
“Questo gesto è il minimo che avrei potuto fare.” – ha dichiarato Djokovic, che non ha nascosto il peso emotivo che ha percepito davanti a questa questione.
“Sento la responsabilità come personaggio pubblico, non importa in quale campo, di mostrare il mio sostegno. Soprattutto come figlio di un uomo nato in Kosovo, sento il bisogno di dare il mio sostegno a loro e alla Serbia. Non so cosa porterà il futuro per il popolo serbo e per il Kosovo, ma è necessario mostrare sostegno e dimostrare unità in questo tipo di situazioni”.
Djokovic ha sottolineato con orgoglio quanto fatto: “Ho sentito che ci sono state tante obiezioni, rispetto al mio gesto sui social. Io non voglio né nascondermi, né trattenermi. Lo rifarei di nuovo”. Alla richiesta dei media serbi su eventuali pressioni degli organizzatori in seguito a quanto fatto, il tennista serbo ha sottolineato come nessuno si è avvicinato a lui per parlare del tema e che spera la cosa rimanga così.
“La mia posizione è chiara: sono contro le guerre, la violenza e ogni tipo di conflitto, come ho sempre affermato pubblicamente. Sono una persona che comprende bene e che mostra empatia con tutte le persone, ma la situazione relativa al Kosovo è un precedente nel diritto internazionale. Sono molto dispiaciuto per la situazione in cui ci troviamo: il Kosovo è la nostra casa, la nostra roccaforte, i nostri monasteri più importanti sono lì… “.
Situazione che ha generato polemiche non solo nel mondo dei social. Gli organizzatori hanno rilasciato un comunicato interlocutorio. Si evidenziava, infatti, come le notizie relative ad eventi che avvengono a livello globale possano avere impatti su quanto accade nel torneo. Tuttavia, hanno rassicurato che gli organizzatori e i supervisor monitoreranno il rispetto delle regola stabilite dal Grand Slam Board.
Al contrario il ministro dello sport francese Amelie Oudea-Castera si è dimostrata molto critica. Ai microfoni di Telematin, su France 2, dichiarando quanto accaduto un episodio non appropriato, manifestando il disappunto del governo su quanto accaduto.
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Monfils si ritira da Parigi per un problema al polso. “Quanti altri Roland Garros giocherò?”
Amaro ritiro per il francese che saluta Parigi per un problema al polso emerso durante la sfida con Baez. Avanza al terzo turno senza giocare Rune

Si chiude con un finale amaro uno degli ultimi Roland Garros della carriera di Gael Monflis. Il trentaseienne campione francese ha dovuto chiudere in anticipo la sua esperienza a Bois de Boulogne a causa di un problema al polso che era emerso durante l’epica rimonta contro Sebastian Baez. Salta quindi il match che avrebbe dovuto animare la sessione serale del Philippe Chatrier, con Holger Rune che beneficia del ritiro e approda senza fatica al terzo turno, dove affronterà il vincente della sfida tra qualificati che vedrà in campo il nostro Vavassori e l’argentino Olivieri.
Un brutto colpo per Monflis che dopo quella da lui definita come la vittoria più bella della sua partita ha dovuto fare i conti col suo corpo. Problemi fisici che continuano a mettere in difficoltà il corpo di Monfils con lo stesso francese che ha definito la sua carriera appesa ad un filo in caso di nuovo infortunio, minando il sogno rappresentato dalle Olimpiadi di Parigi 2024. Non sembra essere questo il caso, con il francese che si sottoporrà a nuovi esami ma mantiene ancora vive le speranze di scendere in campo già sull’erba di Wimbledon.
L’annuncio del ritiro è arrivato nella serata di ieri con il francese che ha convocato una breve conferenza stampa, di seguito riportata.
D. Gael, dispiace sentire il tuo annuncio. Qual è la situazione? È legato a quanto è successo un paio di sere fa, per la durata e la tensione di quel match? È un altro infortunio?
GAEL MONFILS: “In realtà, fisicamente, sto abbastanza bene. Ero abbastanza felice stamattina. Mi sono svegliato abbastanza bene, ma ho avuto il problema con il mio polso che non riesco a risolvere. L’ho sentito durante la partita. Il dottore dice che non è stato positivo per il mio corpo giocare con un infortunio di questo genere. In realtà è stato molto rischioso, e per questo è arrivata la decisione di rinunciare a proseguire il torneo”
D. Si tratta di un problema al polso quindi? Quando te ne sei reso conto?
GAEL MONFILS: “Si tratta di una lesione al complesso triangolare di fibrocartilagine (TFCC) del mio polso sinistro. Ieri faceva male, e c’è stato un momento in cui ho chiamato il fisioterapista per un paio di secondi, e poi ho pensato posso gestirlo da solo, non ne ho necessariamente bisogno. La partita è proseguita e l’ho ultimata con tanta adrenalina in corpo e molto altro per la testa. La sera è tornato il dolore e abbiamo usato subito il ghiaccio. Ho pensato che potesse essere sufficiente. Quando mi sono svegliato la mattina dopo il match, ho preso degli antinfiammatori, ci siamo allenati un po’ e faceva ancora male. Ci siamo allenati nuovamente nel pomeriggio e la situazione era ok. Ma sentivo che faceva ancora male. Quindi abbiamo dovuto rimandare di nuovo gli esami, con il dottore che non era del tutto d’accordo con noi. Poi è arrivato il suo consiglio di non giocare e di sottopormi subito ad una risonanza magnetica.”
D. Gael, sei preoccupato per l’inizio della stagione sull’erba? Quanto starai fuori dal campo?
GAEL MONFILS: “Ottima domanda, so che domani mi sottoporrò alla risonanza magnetica in modo da sapere esattamente i tempi di recupero. Penso si tratterà di poche settimane, non molte. Può essere un recupero veloce come potrebbe volerci più tempo. Penso che se fosse stata una lesione completa si sarebbe trattato di un infortunio più serio, ma è parziale. Quindi, dopo la visita, saprò di più sul periodo di tempo in cui sarò fuori dai campi, ma il dottore ha detto che spera di potermi rivedere in campo sull’erba.”
D. Dopo il folle scenario che abbiamo visto nel match contro Baez, non sei deluso di lasciare il Roland Garros in questo modo a causa di infortunio?
GAEL MONFILS: “Non sono davvero sicuro di cosa provo, ma di certo è molto più che semplice delusione. Quanti Roland Garros giocherò ancora? Questa è la vera domanda. Non so quale sia la risposta. Quanti ne giocherò? Ho scoperto da poco dell’infortunio e per il momento sto cercando di digerire questa notizia.”