Il 2016 non è ancora finito, ma tutti gli appassionati stanno aspettando il 2017 per vedere come sarà il rientro di Roger Federer, fermo da inizio luglio per i noti problemi al ginocchio sinistro. Il campione svizzero ha rilasciato un’intervista molto interessante al quotidiano argentino La Naciòn, in cui ha parlato – tra le altre cose – di come ha trascorso gli ultimi mesi: “In questi mesi la gente mi ha visto mentre facevo trekking, quando ero vestito da agricoltore. Nei mesi in cui potevo allenarmi al massimo un’ora al giorno, ne ho approfittato per passare molto tempo con mia moglie e i miei figli. Fare una vita da persona normale mi è piaciuto. D’altronde ho sempre avuto una vita piuttosto equilibrata”.
Federer ha poi parlato delle sue condizioni fisiche: “Il mio ginocchio sta meglio, ho degli alti e bassi, ma non sono assolutamente preoccupato. Mi ci sono voluti 70 giorni perché il mio ginocchio recuperasse, mentre ad un tennista di solito ne bastano 30. Adesso sto lavorando con il mio preparatore atletico Pierre Paganini. Questi giorni saranno cruciali. Ad aprile prenderò una decisione sul mio futuro. L’obiettivo è tornare ad essere più forte che mai a dicembre. Sogno di vincere Slam e di tornare numero uno del mondo, ma, quando mi chiedono se ho intenzione di giocare anche nel 2018, rispondo di sì. Tuttavia prima devo giocare cinque tornei di fila senza avere problemi fisici. L’importante è essere in forma fisica per più di un torneo. Se dopo tre partite di fila non fossi più in grado di dare il massimo, allora in quel caso dovrò pormi delle domande e darmi delle risposte. Sono quasi tornato ad allenarmi come prima. Nelle prossime 4 settimane il tennis sostituirà l’allenamento fisico. I primi 6 mesi del 2017 saranno estremamente interessanti, spero che Rafa Nadal e io torneremo più forti che mai. Non so che classifica avremo, perciò sarà divertente vedere i sorteggi dei tabelloni”.
Nonostante tutti i problemi del 2016, però, la passione per il tennis di Roger è sempre intatta: “Amo questo sport. Non mi manca la motivazione per allenarmi. Quello che mi ha fatto più male è stato non giocare le Olimpiadi, gli US Open, Basilea e il Masters. Il circuito sopravviverà anche senza me e Rafa, anche se magari all’inizio per la gente sarà strano non vederci più”.
A proposito del momento difficile di Novak Djokovic, invece, ha dichiarato: “Molti hanno parlato di una gran crisi, ma in realtà ha comunque vinto a Toronto e fatto finale agli US Open. Siamo tutti persone diverse. Credo che, dopo tutto quello che ha vinto, soprattutto dopo la vittoria a Parigi, debba vedere bene quale sia la strada che vuole percorrere. Anche io ho passato un periodo simile, è normale dopo aver vinto tutti e 4 gli Slam, ti chiedi se vale la pena combattere partita dopo partita, se è meglio viaggiare con la tua famiglia o senza. Credo che da ora in poi sul campo lo vedremo in un modo diverso. Sicuramente è interessante la situazione attuale, con Murray che ha l’opportunità di scavalcarlo al vertice del ranking”.
Lo svizzero ha poi risposto ad alcune domande sul grande rientro di Juan Martin del Potro, finalista alle Olimpiadi di Rio, il cui ritorno non è passato inosservato nemmeno agli occhi del giocatore di Basilea: “Il suo è stato un ritorno impressionante. Mi ricordo come è stata la prima volta dopo un’operazione chirurgica. Rientrai per il torneo di Monaco, ma andò tutto bene perché non avevo avuto lesioni. Il caso di del Potro, però, è diverso. Se torni e giochi senza avere dolore va bene, altrimenti è un problema. Ad inizio anno ho palleggiato con lui e ho visto che aveva dovuto cambiare il suo gioco. Ha cambiato il suo modo di giocare il rovescio ed ora utilizza di più lo slice. Dopo le operazioni cui si è sottoposto ha modificato il suo gioco in una maniera interessante. Vale molto di più della sua classifica attuale” (n.38, ndr).
Infine, una battuta sulla finale di Coppa Davis che si giocherà a Zagabria tra Croazia e Argentina: “Credo che siamo a 50 e 50. Per come sta giocando del Potro, l’Argentina ha una chance, ma non bisogna sottovalutare la Croazia. Anche Cilic ha fatto vedere grandi cose ultimamente ed è davvero una minaccia“.