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ATP Sydney: fuori Thiem! Tempi duri per i Pabli
SYDNEY – Conclusi i quarti di finale del 250 di Sydney. Prima semi in carriera per Kuznetsov ma non avrà Thiem, sorpreso da Evans. Muller continua a sognare il primo titolo, ritiro per Kohlschreiber

dal nostro inviato a Sydney
Daniel contro Golia
Thiem da numero uno del tabellone cerca la sua prima semifinale a Sydney, dove l’anno scorso si era fermato al secondo turno costretto al ritiro contro Gilles Muller. L’austriaco si è detto felice di ritornare a Sydney ogni volta che può, finché rimane un 250. Il numero uno del tabellone ieri si è allenato dalle 17 alle 18, poi è stato in campo 140 minuti con Elias ed ha terminato intorno a mezzanotte, ma lo ha fatto apposta per ridurre i carichi di lavoro.
Thiem vince il sorteggio e sceglie di cominciare ricevendo, ma nei primi due game non c’è molto gioco con i due che faticano a trovare le misure in risposta. Uno scambio Truffautiano da 400 colpi o giù di lì accende la miccia all’inizio del terzo game, se lo aggiudica Evans che da buon cagnaccio sfida Dominator con le sue stesse armi: potenza fisica e miopia tattica. Thiem spazzola la riga con uno dei suoi magnifici rovesci e usa molto il dritto incrociato carico di spin per buttare il britannico fuori dal campo. Il margine d’errore dei rovesci di Thiem è minimo, passano spesso 5 centimetri sopra la rete, ma essendo tirati dai teloni han poco angolo. Evans però lo aiuta perdendosi per strada le prime, sulla palla break l’austriaco lo chiama a rete con uno slice malandrino e poi lo impallina in pieno ombelico con un rovescio che i contatori registrano avere una potenza di 1,21 Wawrinka. Break Thiem. Quando il motore del giovane di Wiener Neustadt entra in coppia sono dolori per chiunque sia dall’altra parte della rete, figuriamoci per Evans. Un paio di rovesci lungolinea di Dominic deviano le onde gravitazionali e sugli spalti è tripudio. Il numero 67 del mondo deve usare tutta la sua grinta per portare un gioco ai vantaggi e si aggrappa al servizio per issarsi sul 3-4 al termine di un altro lungo scambio da fondo. I giochi di servizio di Thiem corrono via veloci, mentre Evans suda ancora al nono gioco e su una sua seconda l’avversario entra dentro al campo costringendolo a uno scambio tutto in rincorsa. Sul set point Evans manda un rovescio in corridoio e Thiem si aggiudica il primo set 6-3. Il secondo set pare iniziare come era finito il primo, ma sul 40-15 Thiem si accorge che rischia seriamente di restare in campo meno di un’ora e mezza e rimedia. Commette due non forzati e poi è bravo Evans alla prima chance a costruirsi due bei punti chiusi a rete e ottenere un inatteso break.
Dominic perde fiducia, aumentano i non forzati e le trame del suo gioco si complicano più di quelle di un film di Nolan, mentre Evans con il suo atteggiamento un po’ tamarro che in Australia va per la maggiore si guadagna le simpatie del pubblico. Fronteggia una palla break piazzando una prima centrale con Thiem che subisce i colpi al corpo e anche alla mente, e persino il suo amato rovescio non ha l’efficacia supposta. Se non puoi saltare il rovescio, aggiralo, dice un vecchio saggio. Ma Thiem deve aver dato ascolto a un vecchio stolto perché gli schemi del suo gioco non variano e un suo rovescio steccato favorisce una palla break. La frittata è poi condita con uno smash alle ortiche, e Evans incredulo va sul 3-0 pesante. Il primo break è recuperato subito da Thiem, e al sesto gioco Evans si fa riprendere da 40-0, perde le staffe, scaglia una palla sul tetto dell’arena e in men che non si dica la situazione è di nuovo in parità. Partita che si reimmette sui binari tradizionali? Macché! L’alpino concede di nuovo il break, nel turno successivo l’inglese termina tutti i challenge ma tiene il servizio, e nel nono game un paio di volée errate e un dritto fuori di metri danno a Evans un primo set point. L’inglese deve pazientare ancora un game, ma nel decimo, pur con qualche difficoltà, chiude il set al quarto tentativo grazie a una volée lunga di Thiem. Uno a uno e palla al centro.
Nel terzo set il livello di gioco sale ancora, ma a fronte di alcuni bei punti sono i non forzati di Thiem a essere decisivi. C’è subito un break a favore di Evans e il game successivo è lottato, ma di nuovo a favore dell’inglese. L’austriaco a livello di colpi, come vuole il ranking, è superiore, ma non riesce a dare la spallata decisiva al match, anzi sbaglia sempre di più. L’educazione ricevuta da genitori, insegnanti e Bresnik gli impedisce di dare in escandescenze e spaccare racchette, ma dietro il suo aplomb si percepisce la frustrazione del farsi scivolare via un match nel quale sarebbe il giocatore migliore. Un altro break porta Evans nella stessa condizione del secondo set, ma stavolta Thiem ha esaurito l’animo pugnace, i suoi back non superano più la rete. Evans lascia scorrere i game in risposta concentrandosi sul proprio servizio e poco dopo le due ore di gioco alza le braccia al cielo celebrando un’insperata vittoria per 3-6 6-4 6-1, con ultimo break gentilmente concesso da un Thiem che vuole solo andare a fare la doccia. Evans domani sfiderà Kuznetsov nella semifinale che tutti gli organizzatori di tornei al mondo sognano. Qualcuno un giorno prenderà in braccio un nipotino e gli dirà “Sai caro, io una volta ho visto Babbo Natale a guida delle sue renne, un unicorno color arcobaleno e Thiem vincere un match in scioltezza”. Ma sono di quelle bugie che si raccontano ai bimbi per intrattenerli.
Gilles Gatsby, la pentola è ancora alla fine dell’arcobaleno
Nel primo match sul centrale il numero due del seeding Pablo Cuevas sfida Gilles Muller, ritenuto il favorito del torneo da tutti noi illusi idioti principi Myskin convinti che la bellezza salverà, se non il mondo, quantomeno il tennis. Gilles ha studiato alla Benneteau Academy come andare il più vicino a un titolo ATP senza mai vincerne. Cinque finali in carriera, nelle prime ha la scusante di essersi trovato di fronte Hewitt, Agassi e Roddick. Ma quella dell’anno scorso a Newport con Ivo Karlovic grida ancora vendetta, 3 match point sprecati e il più lungo tiebreak decisivo dell’era open perso 14-12.
Anche il gioco di Cuevas non è malaccio, uno fra i pochi monomani rimasti, capace di giostrare il rovescio eseguendolo anche con un raro blocco del movimento dopo il top, proponendo insidiosi chip lenti che cascano a pochi centimetri dalla riga; chip cui però non fa mai seguito un misero charge e allora sai che ti dico Pablo, credevo fosse classe invece era un calesse. Muller invece ha le movenze plastiche e cremose che il suo nome suggerisce, e si va sul sicuro che qualche sortita a rete con lui la si vedrà.
Fin dal principio Gilles chiamato a rete rivela le sue nobili origini, con finezze da finisseur che farebbero impallidire il miglior Jalabert. Non ricordo a memoria una volée sbagliata, a differenza di ieri dove ne ha gettate via tre facili in un solo game. Il sosia di Celentano ha una giornata di grazia in risposta, anche se Cuevas non è il servitore più insidioso in circolazione. Fin dal primo game per Pablo è mare forza dodici; sospiri pianti ed Uruguay risuonan per l’aere e Muller non converte ben 7 palle break. Si arriva così al tie e sette sono anche i set point in totale che il lussemburghese dovrà collezionare per avere ragione di un Cuevas mai domo e pronto ad annullarne settanta volte sette. A fine parziale lo score dei punti segna 46-42 per Muller ed è un meritato set in cascina. A inizio di secondo set il morale incide, il Mullergiato ora danza come un ballerinone, spumeggiante come Roberto con aggiunta di Bolle e con 24mila baci alla riga si prende un break che pare definitivo. Cuevas però è un pupazzo misirizzi, un ercolino sempre in piedi, e in un game dove Gilles fatica a trovare la prima pronto azzanna l’osso riportandosi in corsa. È un fuoco di paglia, al sesto game Muller ribrekka, Cuevas sparacchia una palla che sale al cielo ed è segno di resa, da lì in poi Muller non trema più e chiude 7-6 6-3 mettendo a referto 17 aces.
Il 33enne si qualifica quindi per la sua terza semifinale consecutiva qui a Sydney, nella speranza che questa sia la volta buona, dato che fu sconfitto nelle precedenti da Dimitrov e Troicki. Proprio il serbo è il suo avversario di domani e in palio non c’è solo una finale, ma anche il best ranking per il lussemburghese (in attesa dei risultati di Baghdatis a Auckland). Per non parlare di quel sogno di mettere finalmente un trofeo sulla mensola per un giocatore che davvero lo meriterebbe, e che continua a remare, barca contro corrente, risospinto senza posa nel passato.
Viktor e Kohli, essenza ed assenza del tennis
Non han giocato, Kohlschreiber ha la bua alla schiena.
Kuznetsov spedisce Busta a casa
Andrey Alexandrovich Kuznetsov pare il nome di un generale, o quantomeno di un pezzo grosso nel carisma e nel fisico. Invece il tenero Andrey è un lungo mingherlino, relativamente parlando, con una maledizione importante, quella dei quarti di finale: ne ha persi dieci su dieci, l’ultimo proprio contro il suo avversario di oggi, lo spagnolo Carreno Busta. Kuznetsov-Carreno è il match più atteso da tutti coloro che han dimenticato qualcosa di importante in macchina, così hanno un paio d’ore per andare a recuperarlo. Il match inizialmente programmato sul campo uno si infila sul centrale come il cacio nel caffellatte grazie allo slot lasciato libero da Kohlschreiber, che almeno un game poteva giocarlo per risparmiarci tutto ciò e da oggi ha diversi tifosi in meno.
Per la prima ora di gioco si vede in campo il Dottor Carreno. Implacabile nel primo set, chiuso 6-2 in un amen con un po’ di complicità del russo non proprio centratissimo. Nel secondo il suo avversario stringe i denti e fa anche vedere i muscoli con scambi prolungati sulla diagonale di dritto. Il numero di variazioni in questo match sulla roulette ha sfondo verde, ma abbiamo imparato a non fidarci del decimo game, dove arriva appunto Mister Busta: un paio di errori di dritto, una stecca (finalmente un po’ di varietà) e si palesano due set point per il russo. Il primo è annullato con un buon servizio, sul secondo Carreno pastrocchia, è fortunato a pizzicare la riga e forse Kuznetsov avrebbe dovuto chiamare un falco. Ma al terzo tentativo il nativo di Tula tira un potente passante di rovescio che lo spagnolo non controlla, e si va al terzo set.
Andrey procede sull’onda dell’entusiasmo e inizia a martellare sempre di più, sembra Luke contro papino nel Ritorno dello Jedi. Con un dritto lungolinea e poi un rovescio incrociato manda Carreno sui teloni. Lo spagnolo, impensabile fino a dieci minuti prima, perde per la seconda volta di fila il servizio. Pagherei per uno slice o un drop, ma quantomeno il braccio di ferro prolungato ora vede un giocatore prevalere, ed è a sorpresa il russo. Carreno fa sempre più fatica a contenere le accelerazioni del 25enne che sente soave l’effluvio della sua prima semifinale in carriera. Sale ad un livello successivo fino all’abiura di sé, tira un paio di ace sulla riga, sui quali il Mark Zuckerberg delle Asturie ci prova chiamando un falco; e subito dopo il taxi, perché Andrey Alexandrovich novello Bellerofonte ha finalmente trafitto la sua chimera spedendo Busta a Melbourne senza ricevuta di ritorno.
Kuznetsov accede così all’undicesimo tentativo ad una semifinale ATP. Era il giocatore in attività con più alto ranking a non esserci mai riuscito, così come Muller è il meglio piazzato fra chi non ha mai vinto un titolo (non sto alludendo a nulla…).
Risultati:
A. Kuznetsov b. [4] P. Carreno Busta 2-6 6-4 6-1
[3] V. Troicki b. [5] P. Kohlschreiber W/O
[6] G. Muller b. [2] P. Cuevas 7-6(5) 6-4
D. Evans b. [1] D. Thiem 3-6 6-4 6-1
ATP
Roland Garros: Tiafoe liquida Karatsev, Cerundolo facile su Hanfmann, Jarry estromette Paul. Ok Zverev [VIDEO]
Lehecka non vede palla con Giron, mentre il giustiziere di Medvedev, Seyboth Wild, approda al terzo turno

A Parigi continuano i match di secondo turno maschili che, oltre all’uscita di scena di Sinner, De Minaur, Bautista Agut e Korda, vedono il procedere silenzioso di giocatori insidiosi come Tiafoe (recente vincitore di Houston), Jarry (recente vincitore di Ginevra) e Cerundolo (finalista a Lione la settimana scorsa).
[Q] T. Seyboth Wild b. G. Pella 6-3 3-6 6-4 6-4
Non si ferma qui il sogno del brasiliano, che, dopo aver estromesso a sopresa il numero 2 al mondo Danil Medvedev nel suo match di primo turno, non ha deluso le aspettative e approda così al terzo turno di uno Slam per la prima volta in carriera. Nonostante le poche prime palle di servizio in campo, il brasiliano è stato bravo ad annullare 9 palle break su 12 concessee, con qualche rischio in più, che gli ha consentito di fare sì più errori del suo avversario, ma anche più vincenti, si è portato a casa il match. Ora se la dovrà vedere con il giapponese Nishioka.
Z. Zhang b. [Q] T. A. Tirante 7-6(3) 6-3 6-4
Una partita gestita alla perfezione dal cinese, che, escludendo l’equilibrio del primo set, ha tenuto le redini del match per la restante ora e mezza di gioco. Solido sia al servizio che con i fondamentali, Zhang approda al terzo turno, nel quale affronterà Ruud.
[12] F. Tiafoe b. [Q] A. Karatsev 3-6 6-3 7-5 6-2
L’americano regola l’insidioso Karatsev (fresco di semifinale a Madrid) in quattro set; perde il primo, annulla due set point nel terzo, ma riesce a chiudere la pratica in meno di tre ore di gioco. Solidissimo con la prima di servizio, con la quale ha lasciato appena 9 punti su 59, il numero 12 al mondo ha giocato d’intelligenza, concedendo solamente 13 errori, contro i 44 del russo. Tiafoe attende ora il vincente del match di secondo turno che vedrà opposti Molcan e Zverev.
N. Jarry b. [16] T. Paul 3-6 6-1 6-4 7-5
Diventano sette le vittorie consecutive del cileno che, dopo la recente vittoria a Ginevra (in finale con Dimitrov) e quella di qualche mese fa a Santiago, sta trovando probabilmente la miglior condizione di forma della sua carriera. Fresco di best ranking, ha sfoggiato un incredibile tennis contro l’americano Paul. Dopo un primo set decisamente poco brillante, nel quale ha prevalso lo statunitense, il cileno ha iniziato a ingranare la marcia giusta ed è stato in controllo del match per i restanti 3 set. Bravo anche ad annullare 13 palle break sulle 15 concesse, e coraggioso a prendere spesso l’iniziativa rischiando un po’ di più. Al terzo turno, ora, lo aspetta un altro americano, Giron.
M. Giron b. J. Lehecka 6-2 6-3 6-2
È bastata solo 1 ora e 44 minuti all’americano per regolare il ceco Lehecka. Una prestazione impressionante del giocatore a stelle e strisce, che non è mai stato sotto nel punteggio. Appena 3 sono i punti concessi (su 40 totali) da Giron quando ha messo in campo la prima di servizio, per non parlare del conto tondo quando si parla delle palle break salvate: 4 su 4. Non si può dire altrettanto dell’avversario, che ha racimolato pochi punti con la seconda di servizio, ha annullato appena 2 delle 8 palle break concesse, e, come ciliegina sulla torta, ha commesso 38 errori, più del doppio del suo avversario. L’americano eguaglia così il suo record nell’approdare al terzo turno di uno Slam, e ora se la dovrà vedere con il pericoloso Jarry.
[23] F. Cerundolo b. [LL] Y. Hanfmann 6-3 6-3 6-4
Anche questa volta il tedesco non ce l’ha fatta contro il numero 1 argentino: terza sconfitta su altrettanti incontri. Pur facendo fatica a chiudere molti game, il sudamericano è stato avanti nel punteggio per tutto il match e in poco più di due ore e mezza ha vinto la partita. In fiducia dopo la recente finale a Lione (battuto da Fils), l’argentino ha servito molto bene, ed è riuscito ad annullare ben 10 palle break sulle 12 concesse. Nonostante da entrambi i lati gli errori siano stati molti, Cerundolo ha messo a segno 15 vincenti in più del tedesco, e quest’ultimo non è stato bravo a sfruttare al meglio la battuta nei punti importanti, permettendo così all’avversario di prevalere. Ora Cerundolo dovrà sfidare il vincente del match serale che vede opposti Rinderknech e Fritz.
[22] A. Zverev b. A. Molcan 6-4 6-2 6-1
Già dai primi punti il tedesco fa capire al suo avversario che tempo da perdere non ne ha. In pochi minuti si ritrova con la palla per il doppio break, ma lo slovacco riesce a rimanere agganciato all’avversario. Nel quinto gioco stessa storia, ma le palle break annullate da Molcan questa volta sono tre. Zverev, però, si fa bastare un break e, dopo aver annullato una sola palla break nell’ottavo gioco, conquista il primo set con il punteggio di 6-4. Il secondo set è quasi la fotocopia del primo come andamento: Zverev strappa subito il servizio all’avversario, quest’ultimo nel quinto gioco annulla tre palle break e nel game successivo è il tedesco a doverne annullare una. Nel settimo gioco, però, arriva il tanto agognato doppio break, che permette al numero 27 al mondo di portarsi a casa il secondo parziale per 6 giochi a 2. Il terzo parziale inizia con un assolo del tedesco, che mostra un gran tennis e si porta subito 4-0. Nel sesto gioco lo slovacco cerca di rientrare in partita sfoderando le ultime armi a disposizione; non riesce però a sfruttare sei palle break, perde il gioco e si abbandona al suo destino. Zverev conclude così la pratica (6-1 il risultato del terzo set) e conquista il primo scontro diretto con Molcan. Per quest’ultimo i soli 12 vincenti, i 6 break concessi, e i pochi punti con prima e seconda di servizio hanno fatto sì che fosse il tedesco a comandare il match. Lui, infatti, oltre al 100% delle palle break salvate (8 su 8), è stato molto solido al servizio, ha massacrato l’avversario a suon di vincenti (ben 42) e con le numerose discese a rete. Al terzo turno, ora, se la dovrà vedere con Francis Tiafoe, con cui ci ha perso 1 sola volta su 7 e che non ha mai incontrato sulla terra rossa.
Andrea Binotto
ATP
Roland Garros: Alcaraz lascia un set a Daniel ma non rischia. Ora terzo turno con Shapovalov [VIDEO]
Qualche distrazione per il numero 1 del mondo non sempre a suo agio anche a causa del vento a folate. Mai in discussione, comunque, il risultato finale

[1] C. Alcaraz b. T. Daniel 6-1 3-6 6-1 6-2
L’esordio sul Philippe Chatrier di Carlos Alcaraz in questa edizione del Roland Garros coincide con vittoria tutto sommato comoda per il numero 1 del mondo che prosegue quindi il suo cammino da primo favorito del torneo, almeno secondo il seeding. Non è stata una prestazione impeccabile quella che lo ha portato a superare in quattro set Taro Daniel, ma in nessun momento si è avuta la sensazione che il giapponese potesse davvero impensierire Carlitos fino a metterne in discussione l’approdo al terzo turno. A influenzare il gioco dello spagnolo sono state forse anche le condizioni climatiche, caratterizzate da forti folate di vento. In ogni caso, gli sprazzi del vero Alcaraz non sono mancati e in quelle fasi per Daniel non c’è stato assolutamente nulla da fare, se non guardare i solchi lasciati sul campo dalle palline colpite dall’avversario. Già a partire dal prossimo match contro Shapovalov, però, il murciano dovrà rendere sempre più sporadici quei passaggi confusionari (già visti in parte contro Cobolli) di cui sono indici un eccessivo ricorso alla palla corta e qualche errore di troppo con il dritto.
Primo set – Alcaraz con il pilota automatico
Non sembra avere problemi con gli approcci alle partite Alcaraz che, come con Cobolli, non perde tempo e spinge subito per togliere speranze all’avversario. Lo spagnolo parte con un game di servizio tenuto a zero e poi piazza immediatamente il primo break della partita mostrandosi particolarmente centrato soprattutto con il rovescio incrociato con cui butta fuori dal campo Daniel. Il giapponese, invece, nonostante il vento a favore, non riesce a incidere a sufficienza con il dritto. Il numero 112 del mondo cerca comunque di restare mentalmente dentro la partita e nel terzo game approfitta di un doppio fallo di Carlos per procurarsi una palla break: il dritto di Daniel, però, si conferma troppo macchinoso e si infrange sulla rete. Rimane questo il primo e unico momento di “difficoltà” nel set per il numero 1 del mondo che poi amministra con grande tranquillità iniziando a scavare solchi sul campo con il dritto incrociato o con a sventaglio in lungolinea. Dopo 35 minuti e un altro break, il parziale va in archivio con il punteggio di 6-1.
Secondo set – Non è tutto facile per il numero 1: Daniel brekka e non si fa riprendere
Consapevole della superiorità dell’avversario, Daniel riesce a non farsi condizionare troppo dall’esito del primo set e, anzi, trova la forza per dare un’impronta più aggressiva al suo gioco. Dopo un buon game in battuta, Taro decide di fare qualche passo avanti in risposta e la scelta pare azzeccata: il giapponese riesce ad anticipare bene soprattutto con il rovescio e mette così pressione ad Alcaraz. Il murciano, poi, pasticcia un po’ dal lato del dritto tra palle corte e attacchi imprecisi e concede quindi il break. Daniel ha anche il merito di non farsi prendere dalla frenesia che un vantaggio inaspettato di solito porta e infatti continua a giocare con ordine e senza strafare. In questo modo consolida il break salendo sul 3-0 e poi, nel quinto game, annulla la prima chance di controbreak a disposizione dello spagnolo. Taro può contare anche su una prima di servizio decisamente più penetrante rispetto alla prima mezz’ora di gioco che gli permette di entrare in campo e spingere con il dritto.
Il giapponese arriva allora a servire per il set sul 5-3 e gioca bene anche in questo game: il suo rovescio lungolinea sorprende in un paio di occasioni Alcaraz che, oltretutto, non trova più quella facilità di esecuzione con il dritto che aveva avuto nel primo set. Daniel si prende quindi il parziale e Carlos si dirige verso la panchina con aria perplessa.
Terzo set – Alcaraz si sfoga e torna in sé
Tanto impronosticabile questo esito di secondo set, quanto prevedibile la reazione di Alcaraz nel terzo: lo spagnolo rientra infatti in campo con l’attitudine di chi non vuole concedere più nulla, nemmeno una briciola. I suoi colpi ci mettono ancora qualche minuto per tornare fluidi come nel primo parziale, ma suona già un’altra musica. Carlos è molto più attento nella gestione dello scambio e la concretezza riacquista il primato a scapito dell’impulsività. Nel secondo game arriva così il break, accolto dal numero 1 con un urlo con cui sfoga tutta la rabbia per il secondo set. Toltosi questo peso, Alcaraz torna allora ad imporre il ritmo martellante di inizio partita: Daniel non può nulla e senza vedere palla si ritrova in un amen sotto 5-0. Negli ultimi due giochi del parziale, il murciano si concede anche qualche colpo spettacolare e il pubblico apprezza (così come lo stesso Daniel). Il punteggio finale del set ricalca quello del primo: è di nuovo 6-1, anche questa volta in 35 minuti.
Quarto set – Un’altra piccola distrazione ma Alcaraz chiude senza soffrire
Dopo il toilet break del giapponese si riprende a giocare sulla scia di quanto avvenuto nel terzo: Alcaraz strappa subito il servizio all’avversario mostrando ottime cose sia in fase difensiva che offensiva, con la smorzata tornata ad essere efficace a tutti gli effetti. Sembra essere la premessa di altro set dominato dallo spagnolo, ma nel game immediatamente successivo Carlos si distrae: sul 15 pari commette un bruttissimo errore al volo che rianima Daniel tanto che poi arriva il controbreak. La qualità del match si abbassa nuovamente e così Taro torna a giocarsela più o meno alla pari. Sul 2-2, però, il numero 112 del mondo gioca uno dei game peggiori della sua partita con tre gratuiti e un doppio fallo che riportano in vantaggio Alcaraz. Questa volta lo spagnolo resta concentrato e anzi dà un’ultima sgasata per prendersi di forza un altro break sul 4-2. Il numero 1 si avvia comodamente verso la chiusura e con un dritto lungolinea vincente mette fine al match dopo due ore e mezza di gioco.
ATP
Roland Garros, il programma di giovedì 1° giugno: Zeppieri alla prova Ruud. Monfils nel serale sfida Rune, Sinner alle prese con Altmaier
Swiatek con Liu. Cocciaretto, Vavassori e Paolini sognano il terzo turno. In campo anche Mirra Andreeva

Quinto giorno di incontri e prosegue il programma del Roland Garros 2023 con gli incontri di secondo turno dei singolari maschili e femminili.
Philippe Chatrier
Il programma sul Campo Centrale ha inizio alle 11:45 con Giulio Zeppieri opposto alla testa di serie numero 4 Casper Ruud. Il ventunenne romano, dopo aver superato al primo turno il kazako Bublik tenta l’assalto al finalista della scorsa edizione.
A seguire ritorna in campo la numero uno del mondo Iga Swiatek, che incrocia nel suo incontro di secondo turno l’americana Liu. Centouno posizioni separano le due atlete per un pronostico abbastanza segnato. Il programma diurno dello stadio principale si concluderà con la francese Oceane Dodin alle prese con una Ons Jabeur rinfrancata dal successo con Lucia Bronzetti.
Per la sessione serale non prima delle 20:15 ritroviamo Gael Monfils che dopo l’impresa nel primo turno con Sebastian Baez tenta di recuperare le forze per sfidare uno dei favoriti per il titolo, il danese Holger Rune.
Suzanne Lenglen
Alle ore 11 il sipario si apre su Rybakina-Noskova. La tennista ceca ha appena raggiunto il suo best ranking a quota 48 ma l’impresa appare ben difficile. A seguire Jannik Sinner gioca per il terzo turno con Daniel Altmaier: un solo precedente allo scorso US Open vinto dall’italiano 6-1 al quinto. Chiudono il programma Gauff-Grabher e Fritz-Rinderknech.
Simonne Mathieu
Si parte alle 11 con lo scontro a stelle e strisce tra Madison Keys e Kayla Day. Il secondo match vede sulla scena due giovanissime: la francese Diane Parry, classe 2002 lodata da Henri Leconte per il suo rovescio monomane, fronteggia Mirra Andreeva, russa classe 2007 di cui tutti parlano.
Frances Tiafoe aspetta la fine del match per cominciare la sua contesa con Aslan Karatsev. Non prima delle 17 Alexander Zverev sarà opposto, come ultimo incontro, ad Alex Molcan.
Altri incontri
Sul court numero 6 come terzo incontro ecco Jasmine Paolini contro la serba Olga Danilovic, mentre sul campo 9, Elisabetta Cocciaretto aspetta la fine di un doppio per giocare il suo secondo turno con l’elvetica Waltert. Campo numero tredici e terzo incontro del programma per Andrea Vavassori, opposto all’argentino Olivieri.
Qui il programma completo: