WTA Budapest: avanti le big [AUDIO]

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WTA Budapest: avanti le big [AUDIO]

Poche sorprese a Budapest nella terza giornata. Babos, Safarova, Goerges e Beck lasciano le briciole alle rispettive avversarie. Parmentier (6) e Cirstea (4) le uniche teste di serie eliminate

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da Budapest, Stefano Ancilli

Giornata piena nel torneo WTA International di Budapest che vede scendere in campo tutte e otto le teste di serie, alcune impegnate nel primo turno e altre già nel secondo per accedere ai quarti di finale.

 

La numero 1 e la 2 asfaltano letteralmente le avversarie e si candidano a un ruolo da protagoniste. La Babos, prima testa di serie e n. 33 della classifica WTA, batte in due facili set la turca Solyu (n. 161), vincendo la sua prima partita dell’anno dopo 5 sconfitte consecutive. Spinta dal pubblico di casa, arrivato abbastanza numeroso nel pomeriggio, la Babos ha svolto il suo compito mettendo in luce la grande potenza dei colpi da fondo, ma bisogna aspettare avversarie più forti per capire se sarà in grado di andare avanti nel torneo e la qualificata Blinkova (n. 148) non sembra essere in grado di fermarla. Intervistata alla fine del match, la Babos si è detta molto motivata dal fatto di giocare in casa e contenta di non sentire la pressione di giocare davanti al suo pubblico. Anzi, le esperienze passate le hanno dimostrato che proprio qui riesce a dare il meglio di sé.

Poco prima è stata la Safarova (n. 47 e testa di serie numero 2) a far vedere un passato da prime cinque del mondo spazzando via con giocate precise la giocatrice di Taipei Hsieh che in tutto il match raccoglie appena 35 punti e che non può niente contro l’accuratezza e la ritrovata brillantezza della ceca. Avanzano facilmente anche le giocatrici tedesche. La Goerges, testa di serie numero 3, lascia solo 4 giochi alla croata Vekic, mentre la Beck fa ancora meglio battendo l’ungherese Stollar 6-2 6-0; il trio tedesco si completa con la vittoria della Witthoeft che elimina la romena Cirstea, testa di serie n. 4, in due facili set e in poco più di un’ora.

Il torneo è alla prima edizione indoor e, nonostante un parterre non eccezionale, è curato nei particolari; le giocatrici sono accolte al meglio e coccolate in tutto anche se si spera in una presenza maggiore di pubblico nei prossimi giorni per ravvivare le tribune semi deserte delle prime giornate.

Grande attesa, infine, per l’arrivo di Monica Seles che sabato sarà la stella dell’Hungarian Tennis Day in una giornata dedicata alla diffusione del tennis tra i bambini.

Risultati:

Primo turno

I. Khromacheva b. D. Allertova 6-7(8) 6-3 6-4
[5] Y. Wickmayer b. [Q] I. Shinikova 6-3 4-6 7-5
I. Falconi b. [Q] B. Stefkova 4-6 7-5 6-4
C. Witthoeft b. [4] S. Cirstea 6-3 6-2
[7] O. Dodin b. [WC] D. Galfi 6-4 6-4
[1] T. Babos b. [WC] I. Soylu 6-3 6-2

Secondo turno

[3] J. Goerges b. D. Vekic 6-2 6-2
[2] L. Safarova b. S.W. Hsieh 6-2 6-1
[8] A. Beck b. F. Stollar 6-2 6-0
[Q] A. Sasnovich b. [6] P. Parmentier 7-6(3) 6-4

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WTA 1000 Pechino: bene Swiatek, rimonta vincente per Kudermetova

La polacca sbarca al terzo turno del 1000 cinese. Vince anche la campionessa di Tokyo. Avanzano anche Rybakina e Andreeva

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Iga Swiatek - Pechino 2023 (X @wta)
Iga Swiatek - Pechino 2023 (X @wta)

[2] I. Swiatek b. V. Gracheva 6-4 6-1

Un primo set in cui la polacca da subito mette in chiaro le cose, ponendo un’ampia distanza tra lei e Gracheva, e portandosi sul 4-1, 30-0, quindi doppio break e partita in pieno controllo. La francese non sembra però starci più di tanto e si insinua in quelle piccole crepe che la n.2 al mondo ogni tanto lascia, prendendo coraggio in risposta e mostrando ottimi turni di battuta, solidi. Così facendo almeno uno dei due break viene ripreso, e gli scambi si animano, con tanti bei punti e anche soluzioni alternative, specie di Gracheva, per non concedere il palleggio prolungato alla polacca. Tattica che paga per rimanere in scia, e provarci fino all’ultimo, ma pian piano Swiatek mette in campo la sua miglior versione. Arriva qualche erroruccio qua e là, ma di poco conto nel computo totale, che vede la polacca tenere in mano il gioco, e chiudere per 6-4 con un rovescio vincente e un ace.

Il secondo parziale si apre con il break di Iga, che dopo 5 palle sprecate da Gracheva per andare sull’1-0 alza i giri del motore e caccia le unghie in risposta, per prendersi il servizio con un dritto vincente. La n.47 al mondo gioca bene, ma a tratti troppo fumosa per tenere il ritmo della polacca. Swiatek continua a esprimere al meglio il suo gioco, ritrovandosi 4-0. Gracheva tiene il suo turno di servizio e prova a cambiare l’inerzia della partita. Tentativo vano, poiché dopo 1 ora e 20 minuti Iga Swiatek chiude il match strappando il servizio alla francese con il punteggio di 6-1, ed approda al terzo turno in cui affronterà la tennista polacca Magda Linette.

 

[16] V. Kudermetova b. L. Tsurenko 3-6 6-0 6-0

La tennista russa Veronika Kudermetova non gioca sicuramente il suo miglior tennis nel primo set in cui, contro pronostico, è la tennista ucraina Lesia Tsurenko a dettare il ritmo di gioco. La tennista ucraina ottiene due break nel primo set grazie alla sua aggressività in risposta, che causa una bassa percentuale di punti vinti con la prima di servizio dalla tennista russa. Tsurenko chiude il primo set 6-3.

Nel secondo e nel terzo set la storia è ben diversa. La tennista russa riprende in mano il pallino del gioco e domina questi due set non concedendo alla tennista ucraina neanche un game. Crolla Tsurenko che non riesce più ad essere pericolosa in risposta grazie alle percentuali al servizio altissime in questi due set della tennista russa. Chiude con il punteggio finale schiacciante di 3-6 6-0 6-0, ed è attesa al terzo turno dalla campionessa dello US Open Coco Gauff.

[5] E. Rybakina b. T. Maria 7-5 6-0

La testa di serie n. 5 impiega 71’ per avere la meglio su Tatjana Maria con il punteggio di 7-5 6-0. Primo set molto combattuto e vinto 7-5 dalla kazaka che ottiene il break decisivo a “0” nel dodicesimo game. Rybakina gioco un ottimo primo parziale in cui ottiene l’80 di punti con la prima e piazza 5 aces.

La gara di fatto termina qui, perché in campo rimane solo la vincitrice di Wimbledon del 2022. La tedesca subisce in totale un parziale di otto giochi a zero e mette a segno solo cinque punti nel secondo set.

Nel prossimo match, Rybakina sarà opposta a Mirra Andreeva.

M. Andreeva b. A. Pavlyuchenkova 6-2 6-1

Poco più di un’ora serve alla sedicenne Mirra Andreeva per avere la meglio nel derby russo generazionale con Anastasia Pavlyuchenkova. 6-2 6-1 il finale che manda la n. 60 del ranking ad affrontare Elena Rybakina. Al contrario, la sua avversaria patisce le fatiche di Tokyo e non riesce a esprimersi al meglio.

Renato Nunziante e Paolo Pinto

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Lucie Safarova si rivede: ritorno in singolare e vittoria dopo cinque anni

Wild card a sorpresa del torneo W25 di Reims, la ceca si regala un successo a cinque anni dall’ultimo match giocato in singolare a Quebec City nel 2018. Giocherà anche in doppio con la nipote Emma Dvořáčková

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Guy Forget, Lucie Safarova, Bernard Giudicelli - Roland Garros 2019 (foto Roberto Dell'Olivo)

Il 2023 sembra essere la stagione dei ritorni. Ha fatto molto scalpore quanto fatto dalla danese Caroline Wozniacki che, rientrata nel circuito dopo il oltre tre anni, si è subito fatta valere approdando agli ottavi allo US Open 2023.

Forse stimolata da quanto fatto dalla ex numero 1 al mondo un’altra campionessa del circuito WTA degli anni recenti ha deciso di aggiungere un altro match nella sua lunga carriera, sebbene al contrario di quanto fatto da Wozniacki, qui si tratta di un rientro solo momentaneo.

Ma chi è la protagonista di tutto ciò? Stiamo parlando della ceca Lucie Safarova che all’età di 36 anni riprende la racchetta in mano, in singolare, dopo oltre 5 anni.

 

La ceca, infatti, è, a sorpresa, presente nel tabellone principale del W25 di Reims, in Francia, grazie ad una wild card concessa dagli organizzatori del torneo ITF francese. Rientro in campo con annessa vittoria per la tennista ceca. Al primo turno Safarova, infatti, ha regolato in rimonta la diciottenne francese Yaroslava Bartashevich, numero 782 WTA con in punteggio di 3-6 6-3 6-1.

L’ultimo match disputato, in singolare, da Safarova prima del ritiro risale al settembre 2018 quando perse il match di primo turno del torneo WTA International (ora sarebbe un WTA 250) di Quebec City in tre set contro la tunisina Ons Jabeur. La ceca all’epoca aveva annunciato l’intenzione di volersi ritirare in singolare e in doppio all’Australian Open 2019. I continui problemi di salute, tuttavia, la costrinsero a rinunciare all’Happy Slam. Il suo addio arrivò al Roland Garros ma solo in doppio in coppia con Cibulkova, prendendo in due set al primo turno.

La tennista originaria di Brno vanta nel suo palmares ben 7 titoli a livello WTA in singolare. Il primo conquistato nel lontano 2005 sulla terra rossa portoghese di Estoril, il più recente nel 2016 davanti al pubblico amico in quel di Praga.

Carriera che ha regalato molte soddisfazioni alla tennista di Brno. A livello Slam non si può dimenticare la finale al Roland Garros 2015, persa in tre set contro Serena Williams, e la semifinale raggiunta a Wimbledon l’anno precedente, fermata dalla connazionale Petra Kvitova. 

Safarova vanta anche una partecipazione alle WTA Finals nel 2015 e un best ranking alla posizione numero 5 nel settembre 2015. È, tuttavia, il doppio la specialità che le ha regalato le maggiori soddisfazioni. Ex numero 1 al mondo, 15 titoli conquistati con ben 5 slam in bacheca: 2 volte trionfatrice all’Australian Open e al Roland Garros (entrambi conquistati nel 2015 e nel 2017) e uno US Open vinto nel 2016.

Alle Olimpiadi di Rio 2016 arrivò anche una medaglia olimpica di bronzo in doppio in coppia con Barbora Strycova. Medaglia conquistata vincendo in due set il derby ceco per il bronzo con Hradecka/Hlavackova. 

Per Safarova il tennis ha lasciato il passo al ruolo di mamma. Sposata dal 2011 con il giocatore di hockey su ghiaccio Tomas Plekanec, a conclusione della sua carriera tennistica Safarova annunciò nel luglio 2019 la sua gravidanza. 

Adesso madre di due figli (Lea di quasi quattro anni e Oliver di un anno) la ceca non sta comunque pianificando un ritorno a tempo pieno nel circuito secondo quanto dichiarato ai media cechi. La scelta di partecipare a Reims nasce dalla voglia di giocare al fianco della nipote Emma Dvořáčková, figlia della sorella maggiore Veronika. Occasione colta da Safarova per regalarsi una ultima gioia anche in singolare.

Scelta figlia del fatto che a breve in Lussemburgo giocherà un torneo Legends: ”Presto affronterò delle leggende, quindi ho iniziato ad allenarmi un po’. Per questo giocherò anche in singolare mentre sono qui”

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WTA Pechino: Sabalenka, che fatica! La n°1 batte Boulter e raggiunge Paolini. Maratona Gauff, vince anche Pegula. Fuori Jabeur

Servono oltre due ore e mezza ad Aryna Sabalenka per piegare (in due set!) un’ottima Katie Boulter, sfondano le tre ore Gauff e Martic. Vittoria anche per Garcia, out Kasatkina

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Katie Boulter e Aryna Sabalenka - WTA Pechino 2023 (foto: twitter @ChinaOpen)

Il martedì di Pechino non è soltanto dedicato alle semifinali maschili, con l’attesa che cresce sempre di più per l’atto VII di Sinner-Alcaraz (LIVE qui su Ubitennis). È tempo anche di completare il prospetto degli ottavi del WTA1000 del China Open, in una giornata che vede in campo tutte le big. Si parte con la soffertissima vittoria della n°1 Aryna Sabalenka – la più lunga in carriera per lei senza perdere set – che al prossimo turno sfiderà Jasmine Paolini, contro cui cercherà la rivincita dopo la splendida prova dell’azzurra lo scorso anno ad Indian Wells.

Quasi in contemporanea arrivano poi i successi (in tre set) di Jessica Pegula e di una Caroline Garcia in lenta ripresa. Bene anche la campionessa dello US Open Coco Gauff, mentre cadono a sorpresa Ons Jabeur e Daria Kasatkina, entrambe in partita soltanto nel primo set. Vediamo come sono andati i match.

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[1] A. Sabalenka b. [Q] K. Boulter 7-5 7-6(2)

L’avvio di match è totalmente opposto per le due giocatrici, sebbene il punteggio possa trarre in inganno. Sabalenka parte bene sul suo servizio e nei primi tre game perde solamente quattro punti, riuscendo fin da subito a rendersi pericolosa in risposta. La n°1 del mondo arriva sempre a palla break nei primi tre turni di risposta (tutti conclusi ai vantaggi), conquistandone una nel secondo e nel sesto game e ben sei nel quarto gioco. Delle otto chance totali, però, la bielorussa non riesce a concretizzarne nemmeno una, merito spesso anche di una Boulter brava a non disunirsi nei momenti importanti. Dopo 40 minuti si arriva sul 3-3 e, come spesso accade, tante opportunità mancate prima o poi si pagano.

Nel settimo game, infatti, due errori di dritto condannano la testa di serie n°1, costretta ad offrire le prime palle break della sua partita. La prima viene cancellata da un servizio vincente, ma sulla seconda arriva un sanguinoso doppio fallo che manda avanti la britannica. Boulter, che di questi tempi l’anno scorso era n°135 al mondo, risale da 0-30 nel game successivo e si porta sul 5-3, ma al momento di chiudere – alla nona palla break complessiva fronteggiata – è costretta alla fine a cedere il servizio. Allo scoccare dell’ora di gioco Sabalenka opera faticosamente l’aggancio sul 5-5, rischiando grosso nel game successivo ma riuscendo a spuntarla. Nonostante il rendimento altalenante del servizio in qualche modo la 25enne di Minsk riesce a non subire il break – pur rimontando da 0-40 e cancellando in totale otto palle break – trovandolo poco più tardi: dopo oltre un’ora e un quarto Aryna strappa 7-5 il primo set.

Non è certo la miglior versione della bielorussa, che tuttavia si arma di pazienza e combatte da vera n°1, conquistando gli ultimi quattro game di una prima frazione in cui ci sono state venti palle break, dieci per parte. L’inizio del secondo parziale è apparentemente più soft e – sebbene tre giochi dei primi sei si concludano ai vantaggi – per un po’ non si vedono palle break. Il dritto di Sabalenka, dopo averla fatta sudare parecchio nel primo set, torna ad essere incisivo, mentre Boulter non si scompone e continua ad interpretare splendidamente la partita, con tennis e atteggiamento più da top20 che da giocatrice fuori dalle prime 50.

È ancora la britannica, sul 3-3, a costruirsi per prima una chance di break, ben cancellata però dalla n°1 del seeding, che a fatica resta avanti. Non è però duraturo il vantaggio di Sabalenka, visto che sul 4-4 la n°56 del ranking trova un grande turno di risposta, sublimato da un grande dritto che le vale il primo break del secondo parziale. Al momento di chiudere, tuttavia, Boulter si inceppa ancora: come nel primo set la 27enne di Leicester non riesce a chiudere il set, subendo l’immediato contro-break della sua avversaria, che respinge con forza l’idea di un terzo set. Questa volta si arriva almeno al tie-break, dove poco prima del cambio campo Aryna trova un mini-break fondamentale con uno smash che plana sulla riga per pochi centimetri. La 25enne di Minsk non si volta più indietro, non perde più un punto e dopo oltre due ore e mezza trionfa 7-5 7-6(2) in un match molto più duro del previsto.

Ampi meriti vanno comunque dati a Boulter, autrice di una partita per larghi tratti eccezionale cui, tuttavia, è mancato il colpo del KO. Sabalenka vola così agli ottavi di finale, vincendo la partita più lunga in carriera senza perdere set e raggiungendo Jasmine Paolini. “Ho giocato contro di lei lo scorso anno ad Indian Wells” – commenta nella breve intervista a caldo la n°1 del mondo.È un’ottima giocatrice, scambia molto bene. Non sarà facile, dovrò farmi trovare pronta” – ha concluso Aryna.

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[4] J. Pegula b. A. Blinkova 6-7(2) 6-2 6-1 (a cura di Pellegrino Dell’Anno)

Partita che, seppur riacciuffata e chiusa da Pegula, si apre all’insegna delle accelerazioni e dei vincenti di Blinkova. Break in apertura, mantenuto con una certa maturità fino al 3-2, quando gioco forza rientra l’americana, per poi riprenderselo con un rovescio vincente incrociato nel settimo game. Un gioco potente ed esplosivo, che porta però anche a correre tanti rischi, alla lunga pagati dalla russa, che con due doppi falli e banali errori permette a Pegula di rientrare sul 4-4. Quest’ultima riesce quasi a far peggio, sprecando ben quattro set point in un decimo gioco in cui si assiste quasi solo ad errori non forzati, specie della n°4 al mondo, incapace di scartare i cioccolatini offerti dalla sua avversaria tramite tre doppi falli e una prestazione da fondo vacillante. Ciononostante, sulla breve distanza, come dimostra nel tie-break, è lei a prevalere: 7 punti a 2 con più colpi degni di nota, ma soprattutto troppi errori di una statunitense che sembra il fantasma di se stessae e accusa un po’ le occasioni sprecate.

Nel secondo parziale Jess fa però valere la maggior esperienza, che le permette di sciogliere il braccio e trovare sicurezza nello scambio. Dall’altra parte cala un po’ Blinkova, il cui conto degli errori supera decisamente il numero accettabile, trovando anche sempre meno vincenti. Arriva così il break della testa di serie n°4 nel terzo game. Primo, ma non ultimo, con un gioco spavaldo in risposta, che mette in serie difficoltà la russa e le impedisce di tenere un certo tipo di ritmo. Così Pegula si porta sul 5-2, andando a chiudere con rapidità e facilità nel game successivo, ritrovando fiducia e consistenza nei propri mezzi. Pur non brillando particolarmente, ben presto l’americana mette le mani anche sul terzo set. Due break in cinque game sono indicatori di una partita indirizzata, in cui alla fine la solidità e i pochi vezzi hanno prevalso sulla dinamicità. Non che Pegula abbia dimostrato chissà cosa, dato che comunque non sono mancati errori e decisioni non sempre degne di questo nome, ma il prestigio e la gestione di determinati momenti clou le hanno permesso di venire a capo di una Blinkova incapace di tenere alto il ritmo per tutto l’incontro. Agli ottavi Jess troverà un’altra giocatrice che da fondo fa paura, ma come incostanza ancora di più, ovvero la n°13 del seeding Jelena Ostapenko.

Gli altri incontri: ok Garcia e Gauff, KO Jabeur e Kasatkina

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[9] C. Garcia b. [Q] Y. Putinseva 6-3 3-6 6-3

I segnali di risveglio mandati negli ultimi giorni da Caroline Garcia sembrano farsi più concreti partita dopo partita. La francese, campionessa in carica delle WTA Finals, deve cercare di accumulare quanti più punti possibili in queste ultime settimane, visto che è già certa di non poter difendere il titolo conquistato lo scorso anno. La n°10 del ranking, infatti, nel 2023 non ha maturato abbastanza punti per potersi classificare tra le migliori 8 stagionali, risultando già fuori dai giochi. Nell’ultimo WTA1000 stagionale, tuttavia, l’ex n°4 al mondo (tornata nel frattempo a giocare in coppia con Kiki Mladenovic dopo oltre un anno) sta mostrando progressi incoraggianti, come testimoniato anche dal bel successo odierno su Yulia Putinseva. Un match pressoché identico nel primo e nel terzo set – entrambi vinti da Garcia – intervallati da un secondo molto più combattuto (con quattro game da almeno 10 punti), in cui la francese ha dovuto fronteggiare un set point sotto 5-1. Un break in avvio nella prima e nella terza frazione sono comunque bastati alla transalpina per prevalere sulla kazaka, sconfitta 6-3 3-6 6-3 in due ore e un quarto. Al prossimo turno per la n°9 del seeding c’è Kalinina.

[3] C. Gauff b. P. Martic 7-5 5-7 7-6(2)

Coco Gauff e Petra Martic danno vita ad una partita a tratti sensazionale, che alla fine vede prevalere la campionessa dello US Open, giunta alla quattordicesima vittoria consecutiva, la n°20 degli ultimi 21 incontri. Per quanto conclusisi con lo stesso punteggio, i primi due set non potrebbero essere più diversi tra loro. Nel primo parziale regna l’equilibrio, con le due giocatrici che dominano i propri turni di battuta, tenuti quasi sempre agevolmente e senza mai offrire palle break. Soltanto due giochi (il terzo e il quarto) si concludono ai vantaggi, mentre gli altri scorrono sempre via rapidamente. Sembra tutto apparecchiato per il tie-break quando, improvvisamente, spunta la prima chance di break dell’incontro. Se la costruisce Gauff che in risposta, sotto 30-15 nel dodicesimo gioco, infila tre punti consecutivi e ottiene break e primo set in un colpo solo. La seconda frazione è invece l’esatto opposto: l’intensità resta sempre molto elevata, ma iniziano a crescere errori e incertezze, che svelano le vulnerabilità dei due servizi.

Dopo cinque break nei primi sette game Martic si porta sul 5-3, non chiude subito al servizio per il set ma trova un nuovo allungo sul 5-5, riuscendo questa volta a concretizzarlo. Anche il terzo parziale è indecifrabile, ma gli errori in avvio lasciano via via spazio allo spettacolo e ad un’intensità elevatissima. Dopo uno scambio di break in avvio – e una pausa di dieci minuti per chiudere il tetto causa pioggia a metà terzo set – si procede passo passo fino al 4-4, dove la croata piazza la zampata che sembra decisiva. Non è però così, perché nonostante le incertezze con il dritto Gauff riesce a trovare l’immediato contro-break, salvando ancora due palle break sul 5-5 e portandosi al tie-break, apice massimo di una battaglia lunga tre ore. Qui è un dominio della giovane statunitense, che vince cinque dei primi sei punti e al primo match point chiude 7-5 5-7 7-6(2), lasciandosi andare in un urlo liberatorio. Agli ottavi attende una tra Tsurenko e Kudermetova.

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M. Kostyuk b. [7] O. Jabeur 7-6(5) 6-1

Non viene invece rispettato il pronostico nell’incontro che vedeva protagoniste Ons Jabeur e Marta Kostyuk. E dire che la tunisina, nonostante le fatiche accumulate dal titolo a Ningbo, aveva cominciato decisamente meglio: break in apertura difeso senza problemi (e senza mai offrire palle break) fino al 5-4 e servizio in suo favore. Da quel momento, tuttavia, sono iniziati i problemi per la due volte finalista di Wimbledon, che non è riuscita a sfruttare due set point consecutivi, cedendo la battuta alla primissima occasione. Al tie-break, poi, l’ucraina ha infilato cinque punti di fila dall’1-3 al 6-3, archiviando la pratica al terzo set point. Il match, di fatto, si è concluso lì: nel secondo set Jabeur non è mai riuscita a tenere la battuta, vincendo appena tre turni al servizio in quattro game. Dopo un rapido scambio di break in avvio, Kostyuk è volata via veloce verso gli ottavi, chiudendo il secondo set in meno di mezz’ora e imponendosi 7-6(5) 6-1. Ons deve ora guardarsi le spalle in ottica race, dove potrebbe essere scavalcata da Muchova e Sakkari e scivolare al nono posto. Per Marta, invece, si tratta della terza vittoria contro una top10 nelle ultime quattro sfide: agli ottavi trova Samsonova, contro cui non ha mai vinto.

Xin. Wang b. [11] D. Kasatkina 6-4 6-2

Cade a sorpresa anche Daria Kasatkina, sconfitta dalla padrona di casa Xinyu Wang. La cinese, n°37 del mondo, è stata brava a non scomporsi dopo aver perso per prima il servizio, strappando la battuta alla sua avversaria in tutti gli ultimi tre game in risposta del set e ribaltando il parziale dall’1-3 a 6-4. Un break in avvio di seconda frazione ha definitivamente indirizzato il match in direzione Shenzhen, vantaggio poi ulteriormente allungato nell’ottavo gioco. Al terzo match point Wang ha chiuso 6-4 6-2 in meno di un’ora e mezza, ottenendo la terza vittoria in carriera contro una top20. La classe 2001, recentemente 22enne, attende agli ottavi una tra Sakkari e Fruhvirtova, ultimo match di giornata.

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