Italiani
ATP ranking: Fognini torna n.1 d’Italia
Fognini scavalca Lorenzi e si riprende lo scettro. Federer, Nadal e Nishikori si giocano il numero 4 nel ranking. Tanti giovani a best ranking, anche Shapovalov

Come accade per il secondo lunedì degli Slam e di Indian Wells, l’ATP non pubblica il ranking ufficiale il secondo lunedì di Miami. Prendiamoci questa licenza poetica e consideriamolo il secondo lunedì, anche che tecnicamente i tornei di Indian Wells e Miami iniziano di mercoledì (tabellone principale) e quindi formalmente oggi è il primo ed unico lunedì del torneo. Presentiamo dunque, in breve, gli spunti più interessanti che si possono desumere dal ranking virtuale, aggiornato tenendo conto dei match di 3T della parte bassa del tabellone, aspettando si disputino oggi gli incontri di 3T della parte alta, tra cui spicca sicuramente la sfida Federer-del Potro.
Ranking Virtuale: la top-20 ed i possibili movimenti
Oggi, lunedì 27 marzo 2017, il ranking virtuale recita (in grassetto gli atleti ancora in corsa a Miami):
1] Murray 11,960
2] Djokovic 7,915
3] Wawrinka 5,740
4] Federer 4,350
5] Raonic 4,345
6] Nadal 4,225
7] Nishikori 4,220
8] Cilic 3,385
9] Thiem 3,385
10] Tsonga 3,265
11] Monfils 3,010
12] Dimitrov 2,880
13] Goffin 2,660
14] Berdych 2,655
15] Sock 2,420
16] Pouille 2,376
17] Bautista Agut 2,145
18] Kyrgios 2,110
19] Carreno Busta 2,025
20] Karlovic 1,885
Ecco gli spunti più interessanti:
- Murray ha annunciato forfait a Montecarlo, ma resterà comunque numero 1 fino a Madrid, data del suo possibile rientro;
- Wawrinka e Federer non possono andare oltre le posizioni 3 e 4;
- il numero 4 si gioca tra Federer, Nadal e Nishikori;
- possono entrare in top-10 Goffin, Berdych e Sock;
- Sock è virtualmente a best ranking;
- possono entrare in top-20 A.Zverev, Isner, Querrey, Muller, del Potro, Fognini e Schwartzman.
Se passiamo alla top-100, sono cinque i tennisti virtualmente a best ranking: Sock (15), Schwartzman (42), Donaldson (75), Albot (82) ed Escobedo (97). Di questi, i primi tre sono ancora in corsa a Miami, Albot ed Escobedo sono stati eliminati, ma il giovane americano è iscritto al challenger di Leon.
Gli italiani: Fognini torna numero 1 d’Italia
Lorenzi ha beneficiato per la prima volta in carriera di una testa di serie in un torneo Masters 1,000, ma a fine settimana perderà il trono di numero 1 d’Italia. Fognini corona la lunga rincorsa con la vittoria su Chardy e compie il sorpasso, portandosi davanti a Lorenzi per soli 23 punti, che però potrebbero diventare 113 se battesse Young. Ora Fognini è virtualmente numero 35 (+5), Lorenzi è 36 (+1). Se Fognini dovesse battere Young potrebbe al massimo risalire in 34esima posizione, scavalcando Del Potro, a patto che l’argentino non batta Federer questa sera.
Ecco i primi 10 italiani, ricordiamo che le variazioni sono virtuali, in grassetto chi è salito in classifica:
1] (35,+5) Fognini
2] (36,+1) Lorenzi
3] (76,+4) Seppi
4] (121,+3) Giannessi
5] (126,+1) Vanni
6] (164,-18) Gaio
7] (165,+9) Cecchinato
8] (168,=) Fabbiano
9] (177,=) Napolitano
10] (204,+13) Bellotti
Risale Cecchinato, grazie alla vittoria al futures di Pula. Continua il momento d’oro di Bellotti, virtualmente a best ranking ed a pochi passi dalla top-200. La vittoria di Fabbiano a Quanzhou non consente movimenti di classifica, che invece sono notevoli per Berrettini, sconfitto in finale, ora numero 259, best ranking (precedente addirittura 338). Alcuni punti in scadenza riportano invece Quinzi fuori dai primi 300, seppur di poco (303).
Virtual Race: Federer, Nadal e Wawrinka possono allungare
I primi tre tennisti nella race to London sono ancora in corsa a Miami e possono allungare sui primi inseguitori. Ecco i primi 16, in grassetto i giocatori ancora in tabellone a Miami:
1] Federer 3,090
2] Nadal 1,725
3] Wawrinka 1,455
4] Dimitrov 1,365
5] Tsonga 1,255
6] Thiem 1,140
7] Sock 1,040
8] Goffin 1,010
——————————-
9] Carreno Busta 985
10] Murray 840
11] Nishikori 750
12] Querrey 690
13] Bautista Agut 655
14] Raonic 645
15] Ramos Vinolas 575
16] Kyrgios 540
Federer è certo di essere primo a fine marzo, un bel traguardo per l’elvetico che sulla terra giocherà meno dei suoi rivali principali. Al momento Djokovic è 20esimo, con soli 475 sarebbe fuori dalle Finals, ma soprattutto deve recuperare oltre 2,500 punti a Federer e oltre 1,000 a Nadal. Non sarà facile per lui essere numero 1 a fine anno, sempre che sia tra i suoi obiettivi.
Goffin, ultimo qualificato, supera quota 1,000 punti. dopo il torneo di Miami nel 2016, l’ottavo, sempre Goffin, aveva 1,040 punti. Dunque sembra che la quota per entrare alle Finals sia sugli stessi livelli, in proiezione. Rispetto alle Finals 2016, soltanto Thiem e Wawrinka sono ora virtualmente qualificati per l’edizione 2017. Gli altri sei sono: Murray (10), Nishikori (11), Raonic (14), Djokovic (20), Monfils (30) e Cilic (39). A fine Miami 2016, erano già tra i primi 8 ben 6 futuri partecipanti alle Finals, addirittura 7 ai primi 9 posti, unico in ritardo Cilic (20). È dunque bene che i big si sbrighino, perché siamo circa ad un quarto di stagione.
Next-Gen: tre ancora in tabellone a Miami, Shapovalov a best ranking
Sono ben tre i “next-gen” ancora in corsa a Miami: A.Zverev (3T), Donaldson (4T per ritiro di Raonic al 3T) e Coric (3T). Tra qualificati, wild card ed ammessi direttamente al tabellone principale, ben 8 dei primi 9 nella Next-Gen Race to Milan hanno partecipato al torneo di Miami, dato che sono stati eliminati Ruud (1T), Rublev (2T), Fritz (2T), Escobedo (2T) e Tiafoe (2T). Insomma, qualcosa si muove, oltre al più giovane degli Zverev.
Ottime notizie anche dai giovanissimi. Non solo i 20enni Donaldson (75,+20) ed Escobedo (97,+11) sono a best ranking virtuale, lo sono altri cinque under-21 in top-200: Lee (134,+3), Santillan (185,+4), Popko (190,+15), Polmans (193,+27), ma soprattutto il quasi 18enne Shapovalov, che ha perso la finale a Guadalajara ma è ora numero 172 (+22). Fuori dai 200, ma nei 300, best ranking anche per gli under-21 De Minaur (229,+4), Jasika (236,+12), Munar (242,+1), Harris (258,+16), Ofner (262,+5), Altmaier (284,+6) e Griekspoor (285,+27).
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Quando un italiano vince sul numero 1: Sinner che batte Alcaraz vale il Panatta che battè Connors? [VIDEO]
Il direttore Scanagatta, a seguito della vittoria di Sonego su Djokovic, ripercorse tutti i 7 exploit italiani contro i n.1 del mondo. Da Barazzutti a Sonego, passando per Volandri e Fognini

Con la vittoria su Carlos Alcaraz, Jannik Sinner non ha solamente raggiunto la seconda finale in un Masters 1000 della carriera ma ha anche battuto il numero 1 del mondo per la prima volta (risultato che tra l’altro costa allo spagnolo la prima posizione del ranking a partire dalla prossima settimana a favore di Djokovic). Battere il primo del ranking ATP ha sempre un sapore più speciale e nella storia del tennis italiano solamente altri sei giocatori sono riusciti nell’impresa in Era Open, in ordine cronologico: Barazzutti, Panatta, Pozzi, Volandri, Fognini e Sonego, a cui si aggiunge ora anche Sinner
Tornando indietro agli anni ’60, va segnalato che Nicola Pietrangeli battè Rod Laver nella finale degli Internazionali d’Italia a Roma nel 1961 (non c’è ufficialità sulla classifica di quel periodo, anche se Laver l’anno dopo compì il Grande Slam), e sempre in quegli anni Giuseppe Merlo battè sei giocatori campioni Slam.
Il primo a farcela nell’Era Open (cioé dal 1972 in poi) è stato Corrado Barazzutti, nel 1974, ai quarti di Monaco di Baviera sulla terra rossa battendo il romeno Ilie Nastase, sconfitto 3-6 7-6 6-1 dal tennista di Udine. Successivamente fu Adriano Panatta addirittura due volte vincitore sul numero 1 del mondo. Prima nella finale di Stoccolma 1975, sul cemento con l’americano Jimmy Connors che soccombe 6-4 6-3, poi il bis del romano un paio d’anni più tardi, ancora contro Connors, battuto 6-1 7-5 al secondo turno del torneo di Houston (cemento) nel 1977.
Si cambia millennio per arrivare al 15 giugno del 2000, durante il terzo turno del Queen’s su erba, quando il barese Gianluca Pozzi ha sfruttato al massimo le condizioni fisiche non perfette dello statunitense Andre Agassi, il quale perso il primo set 6-4 si ritira sul vantaggio di 3-2 nel secondo set. Sette anni dopo tocca a Filippo Volandri, al terzo turno degli Internazionali di Roma: il 10 maggio del 2007 il livornese supera 6-2 6-4 Roger Federer con una partita a dir poco memorabile per la storia recente del tennis italiano.
Roma palcoscenico di un altra vittoria azzurra sul numero 1 mondiale, il 16 maggio del 2017, impresa messa a segno da Fabio Fognini che ha sconfitto al 2° turno per 6-2 6-4 lo scozzese Andy Murray. Infine torniamo alla storia recente: 30 ottobre 2020, ATP 500 di Vienna, semifinale. Un Lorenzo Sonego strepitoso batte il numero 1 del mondo Novak Djokovic lasciandogli appena tre giochi e infliggendogli la peggior sconfitta in carriera nei match giocati al meglio dei tre set a livello ATP. Un 6-2 6-1 incassato dal serbo dopo aver acquisito matematicamente la posizione in cima al ranking anche al termine di quella stagione.
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ATP Miami, Sinner batte Alcaraz: “Ti diverti a giocare così. Ci vogliono due tennisti per fare questi punti”
“Dopo la sconfitta di Indian Wells ho cambiato qualcosa, ma non dico cosa” così Jannik Sinner dopo la vittoria sul n.1 del mondo Carlos Alcaraz. “Anche contro Medvedev dovrò mischiare le carte”

Tre ore e un minuto ha impegato Jannik Sinner per battere Carlos Alcaraz in rimonta, nella semifinale del Masters 1000 di Miami, con una prestazione spettacolare che abbinata al grande tennis dello spagnolo ha dato vita ad un match memorabile. Di seguito la conferenza stampa dell’altoatesino.
D: Jannik, ben fatto. Come classifichi questa vittoria tra le migliori della tua carriera?
JANNIK SINNER: Oh, di sicuro è una delle migliori vittorie. Ovviamente è stata una partita molto dura contro Alcaraz. Penso che entrambi abbiamo giocato una partita di altissimo livello. Da parte mia, penso di aver cambiato un paio di cose da Indian Wells a qui, cosa che ero obbligato a fare, e sono andate per il verso giusto. Non dirò esattamente cos’ho cambiato (sorride) ma penso che anche lui se ne sia accorto e la prossima volta cambierà qualcosa, quindi dovrò essdere pronto. Sono felice della prestazione. Ovviamente domenica sarà un’altra partita (con Medvedev). Partita molto, molto diversa. Non ho mai vinto contro Daniil, quindi vediamo come va. Anche in quel caso dovrò cambiare qualcosa nel mio gioco, mischiare le carte.
D: Si è visto un tennis straordinario giocato da entrambi. Riesci a divertirti giocando una partita del genere quando sei nel bel mezzo della battaglia, o è solo dopo che riesci ad apprezzare davvero il tipo di tennis che è stato giocato?
JANNIK SINNER: No, penso che quando entrambi i giocatori giocano a tennis in questo modo, è anche molto bello giocare. Lo senti, no? Anche con la folla. Penso ci sia stata una grande energia con tutto. È semplicemente bello far parte di questo tipo di partite, in primo luogo, e in secondo luogo, ti senti come se dovessi cambiare sempre qualcosa durante la partita. Penso che sia stato così oggi. Sì, di sicuro ti diverti, perché è meglio avere una partita come questa piuttosto che pochi scambi e penso che qui puoi vedere del buon tennis.
D: Tornando alla partita di oggi, puoi dire qualche parola sul punto, il secondo punto sul 4-2 nel terzo set che è stato fantastico, incredibile?
JANNIK SINNER: Sì, è stato anche un punto lungo. Era un punto fisico, di sicuro. È iniziato con il dropshot, e poi dopo io sono andato incrociato penso. Poi sono tornato con il diritto. In alcuni punti sono andato di rovescio lungo linea e lui era praticamente sdraiato, ma è risalito così velocemente. Volevo andargli dietro, no, ma lui era lì. E poi, dopo, ho provato questo tiro, perché prima volevo fargli un pallonetto ma la palla era troppo bassa. Quindi sono andato incrociato, che è stata la scelta giusta. Tuttavia, è stato un punto molto fisico. Ho perso in game dopo quello. Ma sì, come ho detto, hai sempre bisogno di due giocatori per fare questo tipo di punti.
D. Quando hai perso a Indian Wells, quella sconfitta è rimasta con te per molto tempo o ti sei ripreso — parlo mentalmente — ti sei ripreso abbastanza velocemente e hai iniziato a pensare a questo torneo e ad apportare modifiche, come hai detto, e stai pensando alla prossima volta che lo affronterai?
JANNIK SINNER: No, quando abbiamo perso a Indian Wells, il giorno dopo siamo partiti per venire qui. Ho avuto un giorno libero e poi ho iniziato ad allenarmi. Fin dalla prima sessione di allenamento, abbiamo cercato di migliorare alcune cose, di mescolare un po’ meglio il gioco, per prepararci alla prossima possibile sfida contro Carlos. Ma anche per usarlo contro gli altri giocatori. Penso di aver iniziato a fare un po’ di più contro Grigor Dimitrov nel match del secondo turno. Poi anche dopo contro Andrey Rublev è stata una bella partita. Sai, penso che l’intero torneo che ho giocato fino ad ora sia stato qualcosa di buono per me, perché ho cercato di inserire alcune cose nuove, e questo è tutto al momento e ne sono felice, ma ovviamente ci sono cose anche dalla partita di oggi che posso prendere per migliorare.
D: All’inizio del terzo ha faticato un po’ fisicamente. Sembrava avessi i crampi. Prima di tutto, hai avuto problemi fisici del genere? Inoltre, come hai affrontato questo per non distrarti?
JANNIK SINNER: Sì, ne ho avuti un po’. Quando ero sopra di un break nel secondo, ho avuto anche un po’ di crampi ma non così tanto. Sapevo che dovevo andare avanti, aspettando il momento giusto. Sul 4-3 quando stavo servendo nel secondo set, ero in difficoltà, perché lui aveva un paio di palle break. Se mi avesse preso il servizio lì, sarebbe stato difficile tornare. Ma quel game mi ha dato molta fiducia, no? Poi dopo sono rientrato molto bene. Nel terzo set l’ho visto faticare. Ho cercato di spingere lì, specialmente nel primo gioco, perché sapevo che era l’ultimo turno in cui stava servendo con le palline usate, quindi è un po’ più facile rispondere e cercare di rimanere concentrato su me stesso, cosa che penso di aver fatto molto bene, soprattutto nel terzo set.
Terminate le domande in inglese, Sinner ha parlato in esclusica col nostro inviato Vanni Gibertini, e queste sono le sue risposte in italiano:
D: Mentalmente la parte più difficile qual è stata?
SINNER: Sapevo di avere le mie chance soprattutto nel primo set che poi non sono riuscito a sfruttare, sul 4-1 ad esempio potevo andare 15-40 e poi ho sbagliato qualche palla facile. Però comunque ti danno un po’ di fiducia perché sei lì nel punteggio e provi a dare il massimo. Nel secondo set sono partito bene brekkandolo subito ed era di nuovo una partita 50 e 50. Nel terzo ho provato a restare lì nel presente e sono contento di come ce l’ho fatta.
D: Quando lui dava segni di fatica che aggiustamenti hai fatto?
SINNER: Sempre continuare a spingere perché con lui anche se metti la palla in campo tira molto molto forte e veloce, e imprevedibile. Io sono rimasto sul mio gioco e sul presente e sono contento di quella parte lì.
D: In finale trovi Daniil Medvedev, l’ultima partita in finale a Rotterdam hai giocato un ottimo primo set.
SINNER: Da Rotterdam prendo tanti insegnamenti e anche lì dovrò fare del mio meglio e apportare qualche modifica al mio gioco. Sono pronto, sono di nuovo in finale. Il torneo non è finito, sono qua per provare a fare del mio meglio poi vedremo
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Scanagatta: “Sinner ha battuto Alcaraz sulla terra di Umago, sull’erba di Wimbledon, sul cemento di Miami” [VIDEO]

Il commento del Direttore di Ubitennis, Ubaldo Scanagatta, dopo la vittoria di Jannik Sinner su Carlos Alcaraz in semifinale al Masters 1000 di Miami. Qui la cronaca del match