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ATP Marrakech: a Lorenzi il derby azzurro, Quinzi out con onore
Due generazioni di tennis italiano a confronto. Ancora una volta è l’esperienza a spuntarla, ma soltanto in tre set e sette camicie belle sudate. Sorpresa Robredo, fuori Dimitrov

Di scena un derby italiano nel secondo turno di Marrakech, si sfidano infatti il veterano Paolo Lorenzi (testa di serie n.5) e la promessa Gianluigi Quinzi, che ricordiamo come vincitore di Wimbledon juniores 2013 e proveniente dalle qualificazioni.
La partita vede Lorenzi partire solido al servizio, con due ace nei primi due turni di servizio, anche se sull’1-1 Paolino è costretto ai vantaggi, senza dover salvare però palle break. Il senese si rifà poco dopo, sul 2-1 in suo favore. Quinzi va sotto 0-40, recupera fino alla parità ma poi cede la battuta ai vantaggi. Nel sesto game Gianluigi è nuovamente costretto agli straordinari sulla propria battuta, salvando una palla break sul 30-40, ma alla fine trova il 2-4 che lo tiene vivo nel set. Nel gioco successivo il marchigiano rientra definitivamente in partita, operando un break a 15 su Lorenzi, che commette doppio fallo sulla prima palla break concessa nell’incontro, così lo score vede ancora Lorenzi in vantaggio per 4-3, con Quinzi però alla battuta. Nel prosieguo della frazione Quinzi continua con difficoltà notevoli alla battuta, lascia che Lorenzi vada due volte a due punti dal set sul 5-4 e concede due set point sul 6-5 (entrambi i punteggi, ovviamente, in favore del toscano), ma con freddezza cancella le occasioni, così il set va al tie-break. Il tredicesimo gioco vede un mini-break per parte in avvio. Quinzi poi concede un altro mini-break e si cambia campo sul 4-2. Lorenzi si issa fino a 5-3 in suo favore, ma a questo punto concede a sua volta un altro mini-break. Quinzi sul 5-5 trema e concede un mini-break a Lorenzi, che ha un servizio a disposizione per chiudere e si aggiudica il tie-break.
La seconda frazione è molto meno combattuta. Nel primo game Quinzi salva una palla break ai vantaggi ed in seguito tiene il servizio. Nel secondo game Lorenzi comincia a mostrare segni di cedimento e perde la battuta a 15. Quinzi va poi avanti 2-1 e nel quarto game opera un break, che questa volta conferma, salendo poi 4-1. Il divario a favore del marchigiano si fa ancora più pesante nel sesto game, che vede Quinzi strappare ancora la battuta al senese, il nativo di Cittadella si trova così in vantaggio 5-1 e servizio. Quinzi nella prima occasione in cui serve per il set perde la battuta, ma nell’ottavo gioco sfrutta l’ennesima debacle al servizio di Lorenzi nel set e così la seconda frazione va a Quinzi per 6-2. Lorenzi sembra ricomporsi in avvio di terzo set, quando prima strappa la battuta a Quinzi e poi conferma il break, salvando due consecutive palle dell’1-1 e chiudendo il secondo game con addirittura un ace di seconda palla. Quinzi va ancora più in difficoltà nel terzo game, quando cede per la terza volta consecutiva la battuta e concede il 3-0 “pesante” in favore di Lorenzi. Il senese poi tiene la battuta a 15, salendo 4-0. Quinzi al quinto game tiene finalmente il servizio (a 15), ma ormai la partita si gioca sul servizio di Lorenzi. Il senese si porta dopo il cambio campo senza problemi 5-1 in suo favore. Nel settimo game Quinzi concede due match-point sul suo servizio, ma infine tiene la battuta e mantiene viva qualche piccola speranza di rimonta. Nella prima occasione in cui serve per il match, Lorenzi va sotto 15-40 e cede la battuta a 30, rinfocolando l’animo di Gianluigi, che riduce le distanze a 3-5. Nel nono game del terzo Quinzi dà un’altra dimostrazione di tenacia, salvando un match-point sul 30-40 e tenendo la battuta ai vantaggi. A questo punto Paolino, che comunque è giocatore molto esperto, potrebbe risentire dei 3 complessivi match-point mancati. Nel decimo gioco, tuttavia, il senese si porta avanti 40-15 sul suo servizio e, nonostante Quinzi annulli un match-point, Lorenzi tiene la battuta a 30 e vince così 7-6(5) 2-6 6-4.
Quinzi ha dato dimostrazione di essere un buon lottatore e forse l’Italia avrà un nuovo buon giocatore fra qualche tempo, ma c’è ancora un po’ da lavorare. Lorenzi è quasi sembrato il più giovane ed inesperto dei due, considerato il modo in cui ha perso il secondo set e i 4 match point falliti nel terzo, anche se per sua fortuna si è aggiudicato comunque la partita.
Nella prima partita sul centrale Radu Albot subisce un 6-2 periodico dal più estruoso Benoit Paire. Mai in partita il moldavo, centrato il francese, nonostante qualche stecca di troppo col dritto. A seguire sul centrale la grande sorpresa, la wild card e t.d.s. 1 Grigor Dimitrov viene eliminato da Tommy Robredo, veterano spagnolo reduce da un infortunio ed entrato in tabellone principale grazie al protected ranking. Il primo set, decisosi su pochi punti, viene vinto dall’iberico 6-4. Il secondo set vede un assolo di Dimitrov, che prevale per 6-1. Ciononostante, Robredo al terzo si impone di autorità 6-1 e si qualifica per i quarti. Si aggiudica un posto nei quarti anche il tedesco Jan-Lennard Struff, che con un break per set estromette la wild-card locale Ahouda.
In una partita dall’andamento controverso, Philipp Kohlschreiber vince in tre set su Jeremy Chardy. Nel primo set si assiste ad un dominio totale del tedesco, complice anche un Chardy distratto, ed il parziale termina addirittura 6-0 in favore del teutonico. Il secondo set vede Kohlscreiber spegnersi e perdere 6-2. Il terzo set comincia in equilibrio, ma dal 2-2 si assiste ad un parziale di 4 giochi a 1 in favore del tedesco che fra l’altro porta a casa due break. Nella prima partita sul campo 2, Mischa Zverev viene sconfitto da Jiri Vesely per 6-4 6-4. Un break solo a fare la differenza nel primo set, nel secondo Vesely opera un break in avvio, si fa rimontare fino al 3-3 ma strappa nuovamente la battuta a Mischa nel game successivo.
Risultati:
[6] B. Paire b. R. Albot 6-2 6-2
J. Vesely b. [4] M. Zverev 6-4 6-4
T. Robredo b. [1/WC] G. Dimitrov 6-4 1-6 6-1
[5] P. Lorenzi b. [Q] G. Quinzi 7-6(5) 2-6 6-4
J.L. Struff b. [WC] A. Ahouda 6-3 6-4
[3] P. Kohlschreiber b. J. Chardy 6-0 2-6 6-3
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ATP Miami: Khachanov travolge uno spento Cerundolo
Francisco Cerundolo dura solo pochi game poi è un assolo di Khachanov. Nella sua quarta semifinale ‘1000’ sarà derby con Medvedev

Francisco Cerundolo lotta per pochi giochi poi, dal 3-2 nel primo set, sprofonda in un vortice di errori ed esitazioni, facendosi così travolgere da un Karen Khachanov solido, aggressivo ed estremamente efficace. Il russo chiude un match a senso unico con lo score di 6-3 6-2 in un’ora e 15 minuti, accedendo alla sua quarta semifinale in un torneo ‘1000’. Dall’altra parte della rete ci sarà un altro russo, Daniil Medvedev (vittorioso contro Eubanks), che sale a 27 vittorie stagionali (con sole 3 sconfitte).
[14] K. Khachanov b. [25] F. Cerundolo 6-3 6-2
Un avvio di match dagli scambi prolungati ed estenuanti quello tra Karen Khachanov (16 ATP) e Francisco Cerundolo (31 ATP). L’argentino cerca di ubriacare il russo con i suoi palleggi martellanti e, alla terza occasione di break, gli strappa la battuta portandosi sul 3-2 e servizio. Nonostante una buona resistenza da fondocampo, Karen non sempre riesce a fronteggiare il ritmo frenetico del tennis avversario. Tuttavia, il russo reagisce nel migliore dei modi, dimostrandosi sempre molto aggressivo e propositivo, tanto da infliggergli il controbreak e il sorpasso sul 4-3.
Da questo momento, l’argentino perde totalmente il controllo del proprio gioco, produce un tennis disordinato e disattento, subendo l’aggressività di Khachanov. Cerundolo continua a snocciolare errori mentre Karen realizza un rapido sprint di quattro giochi consecutivi, intascando il primo parziale 6-4 in 37 minuti.
Il secondo set è del tutto a senso unico. Continua il festival degli errori da parte dell’argentino, totalmente in confusione e, in men che non si dica, Karen prende il largo sul 4-1 per poi chiudere l’incontro 6-2 grazie al settimo ace. Si tratta per lui della quarta semifinale in un Masters 1000, la prima dall’Open del Canada del 2019. Nel penultino round affronterà il connazionale e amico Daniil Medvedev.
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ATP Miami, Medvedev non brilla, ma è in semifinale: la favola Eubanks si esaurisce in due set
Il russo gioca un match pieno di imperfezioni e non continuo, ma basta per venire a capo dell’americano

[4] D. Medvedev b. [Q] C. Eubanks 6-3 7-5

Daniil Medvedev è in semifinale al Miami Open presented by Itaù: il russo ha qualche passaggio a vuoto all’interno del suo match, ma alla fine piega 6-3 7-5 la resistenza di Christopher Eubanks che esce ai quarti di finale in un torneo in cui è partito dalle qualificazioni. Per Medvedev la 27a vittoria stagionale e una candidatura sempre più forte per un posto in finale nella parte bassa del tabellone.
Inizio di partita ricco di errori da entrambe le parti: Medvedev disastroso soprattutto dalla parte del dritto soffre spesso il back di rovescio basso di Eubanks che interpreta il match venendo spesso avanti dietro al servizio per far pagare al russo la posizione arretrata in risposta. Lo statunitense si procura anche cinque palle break nel quarto gioco, ma non riesce a sfruttarle tra errori con la risposta di rovescio e prime vincenti del russo. Dopo cinque game arriva l’interruzione per pioggia in un momento più favorevole al padrone di casa. Al termine della pausa l’ex numero 1 del mondo torna più concreto e determinato in campo, si fa più aggressivo sulla seconda e ottiene il break sul 3-3 grazie anche ad un nastro vincente, oltre ad una percentuale di prime di Eubanks decisamente ridotta rispetto a inizio partita. Medvedev tira su un muro, non sbaglia più, ottiene un altro break per chiudere il primo set sul 6-3.
Il secondo set segue l’ordine dei servizi inizialmente senza troppi sussulti: l’attuale numero 5 del mondo sembra accontentarsi di fare il classico “compitino” e non si spreme più di tanto. Il break arriva sul 3-2, quando il numero 119 del mondo sbaglia un dritto comodo in uscita dal servizio e viene infilato un paio di volte nel tentativo di fare serve and volley. Eubanks però non si dà per vinto, azzecca due risposte d’anticipo con il dritto e prende sul tempo Medvedev in uscita dal servizio. Il russo sbaglia ancora qualcosa in ribattuta, tornando ad una posizione più arretrata e il tennista di Atlanta rientra sul 4-4. Il servizio torna ad essere dominante nella parte finale del set, entrambi trovano continuità e precisione con questo colpo. Nel dodicesimo gioco l’americano commette un paio di errori di fretta all’uscita dal servizio e concede così due match point, ma lo statunitense li annulla con due bellissimi guizzi a rete. Dalla parità arriva una risposta incredibile di Medvedev da quattro metri dal campo e un errore di Eubanks su un dritto facile da metà campo per mettere fine al secondo set con il punteggio di 7-5. Adesso il russo avrà uno tra Cerundolo e Khachanov in semifinale, per bissare la finale di Indian Wells.
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Jannik Sinner, è ritorno in top 10? Quasi: le proiezioni sul ranking dell’altoatesino

Mentre restiamo in più o meno trepida attesa del ritorno ai massimi livelli di Matteo Berrettini e della conferma dei risultati della scorsa stagione da parte di Lorenzo Musetti, godendoci nel frattempo gli incoraggianti segnali di ripresa che arrivano da Lorenzo Sonego, c’è qualcosa su cui possiamo sempre fare affidamento: la continuità di Jannik Sinner.
Dato per delusione del 2022 dall’Équipe, peraltro con qualche ragione (nel senso che nessuno può dirsi entusiasta di una stagione in cui è stato fortemente limitato dai guai fisici), il rosso di Sesto Pusteria ha appena raggiunto la seconda semifinale Masters 1000 consecutiva, impresa prima mai riuscita a un azzurro. Senza dimenticare che è anche la quarta di fila, tra il titolo a Montpellier e la finale di Rotterdam. Questo dove ci porta, anzi, dove lo porta?
In termini di classifica, a un passo dal ritorno fra i primi dieci tennisti del mondo. Era il 1° novembre 2021 quando Jannik vi aveva fatto il suo primo ingresso, toccando quel nono posto che al momento rimane il suo best ranking. Durante la scorsa stagione, è entrato e uscito dalla top 10 con una frequenza tale che sarebbe stata giustificata l’installazione di una porta girevole, ma ora Sinner manca all’appello da sei mesi e pare giunto il tempo di riprendersela. A poche ore dall’allineamento del tabellone alle semifinali, la classifica live lo vede proprio alla nona posizione. Diamo allora uno sguardo agli scenari perché il primo ranking di aprile non gli faccia lo scherzo di respingerlo.
Jannik ha 3105 punti live, vale a dire 40 più di Taylor Fritz, mentre l’altro tennista ancora in gara a Miami che può insidiarlo è Karen Khachanov a 2675. Sia Taylor sia Karen devono ancora giocare il loro quarto di finale. Fritz affronterà Carlos Alcaraz e, se dovesse perdere, la top 10 di Jannik sarebbe assicurata in ogni caso; in caso di vittoria, Jannik dovrebbe arrivare più avanti nel torneo per evitare il sorpasso statunitense.
Per quanto riguarda l’altro inseguitore (anzi, l’inseguitore in senso stretto), Khachanov deve affrontare la falsa rivelazione Fran Cerundolo e, anche qui, l’inciampo sarebbe determinante. Qualsiasi inciampo di Karen, a ben vedere, perché come finalista si fermerebbe a 10 punti dal nostro; dunque, l’unica possibilità che comporta uno Jannik ancora fuori dalla top 10 il prossimo lunedì è la vittoria del torneo da parte di Khachanov in finale su Fritz. Non lo scenario più probabile per i bookies, che danno il nostro come terzo favorito per il titolo, dietro ad Alcaraz e Medvedev.