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ATP Challenger Francavilla: Giannessi in finale (intervista). Cecchinato eliminato da Sousa
La finale del Challenger di Francavilla sarà tra Pedro Sousa e Alessandro Giannessi: “Il mio obiettivo è il tabellone di Wimbledon”

da Francavilla al Mare, la nostra inviata
Giornata particolarmente intensa al circolo tennis di Francavilla al Mare. Oggi si sono disputate le due semifinali e la finale di doppio. Quest’ultima è stata vinta da Knowle/Zelenay contro Junaid/Krawietz, che all’inizio sembrava avessero preso il sopravvento sulla prima coppia. Tuttavia, nel secondo set il duo guidato da Knowle, ex numero sei del mondo di doppio e vincitore degli US Open, ha conquistato agevolmente il secondo parziale di gioco per poi concludere il match nel long set (10-7), vincendo così il Challenger. Le condizioni di gioco erano favorevoli, soprattutto dopo l’incessante vento di ieri che sollevava terra, infastidendo i giocatori, costretti a fermarsi ad ogni folata. Il match più entusiasmante è stato quello tra Marco Cecchinato e Pedro Sousa. Gli spalti gremiti di spettatori sono stati teatro di un incontro avvincente. Il pubblico, tutto a sostegno dell’italiano, non è rimasto deluso dallo spettacolo fornito dai due protagonisti. Il primo set è stata una battaglia di break e contro break, ma alla fine è stato il portoghese a spuntarla, vincendo 6-3. Il secondo parziale di gioco si è aperto con un break a favore di Cecchinato, il quale, però, non ha saputo sfruttare l’occasione al meglio, perdendo il servizio nel game successivo e anche sul 2-1. Sousa ha concesso un break nel quinto gioco, ma sul più bello (3 pari) Cecchinato si è molto alterato per una palla uscita di poco e l’arbitro di sedia è stato costretto ad assegnargli un warning. Dopo aver perso il turno di battuta anche nell’ottavo gioco, sembrava che non ci fossero più speranze per il beniamino di casa, che non riusciva a porre argini al potente e preciso rovescio bimane di Sousa. Invece Cecchinato ha sorpreso i suoi tifosi, recuperando il gap di svantaggio e portando il set al tiebreak. La partita giocata tutta sulle linee (infatti l’arbitro è stato costretto a scendere più volte dalla sedia per controllare il segno della pallina sulla terra), durante il tiebreak ha subito una trasformazione: i giocatori hanno cominciato a fare volèe e smorzate a non finire, due di queste hanno dato il secondo e terzo punto all’italiano. Nonostante i due break nel settimo e decimo game, Cecchinato è riuscito ad imporsi, conquistando il set.
Il terzo set è un assolo del portoghese, che aiutato anche dal net, si è portato sul 4-2, momento in cui Cecchinato ha sputato sulla rete. Ma questo gesto di stizza non è servito a migliorare la situazione, poiché due punti dopo Sousa con uno smash ha preso il nastro e la palla si è arrampicata fino a cadere nel lato del campo dell’avversario. Da lì in poi Marco non riuscirà a riprendersi e perderà il match 6-3 al terzo. Dunque il primo finalista del Challenger di Francavilla al Mare è Pedro Sousa, numero 219 ATP.
La seconda semifinale ha visto protagonisti Alessandro Giannessi, che ha passato i quarti di finale grazie al ritiro di Ramirez, e Stefano Travaglia. Dopo due break subiti dal numero 225 del ranking, Giannessi si è portato sul 5-3, ma da lì in poi non farà più un game, perdendo il servizio sul 5-3 e sul 5-5 e lasciando così il set a Travaglia. Nel secondo parziale di gioco la musica è cambiata, Giannessi sembra avere in mano le redini del gioco fino all’ultimo game, in cui alla prima palla utile ha breakkato l’avversario e ha conquistato il secondo set. Nel terzo, Travaglia non è riuscito a rientrare in partita, concedendo troppo ad Alessandro che, dopo aver allungato sul 5-2, al quinto match point ha portato a casa il match. Per Giannessi Francavilla è stato un ottimo torneo: il tennista ligure ha battuto il talento emergente Tsitsipas, Sonego e infine Travaglia. Alessandro sta giocando il suo miglior tennis: infatti attualmente è quarto tennista italiano nella classifica mondiale, è stato convocato in Davis Cup contro il Belgio e ha scalato 133 posizioni in un anno e mezzo e, grazie alla finale del Challenger è approdato alla 112esima posizione. Qualora dovesse vincere il torneo raggiungerebbe la top 100 al 98esimo posto. Nel post partita Giannessi ci ha rilasciato alcune dichiarazioni.
Hai avuto modo di chiudere il match più volte, cosa ti ha impedito di farlo?
La difficoltà è stata che Stefano gioca molto bene, è un ottimo giocatore, il match è stato alla pari, poteva spuntarla sia lui che io. Oggi è andata bene a me, sono molto contento di aver dato tutto me stesso.
Domani te la vedrai con Sousa. Che ne pensi di lui?
È un giocatore impegnativo. Se è arrivato in finale vuol dire che sta giocando un ottimo tennis. Io proverò a dare il meglio di me anche domani.
Stai puntando al tabellone di Wimbledon… questo Challenger può aiutarti per questo scopo?
Sì, sono venuto qui proprio per questo.Vincendo domani sarebbe un bel coronamento.
Per raggiungere quest’obiettivo quali altri tornei farai?
Precisamente non lo so ancora. Probabilmente Madrid, Roma e poi si vedrà.
ATP
ATP Shanghai: Fognini e Schwartzman tra le wild card
Il tennista ligure sarà il quinto italiano presente in tabellone, dopo Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi e Lorenzo Sonego

Dal 2 al 15 ottobre tornerà sotto ai riflettori il Rolex Shanghai Masters, penultimo appuntamento 1000 dell’anno, assente dal panorama tennistico da quasi un lustro. Infatti, l’ultima edizione risale al 2019 e il campione fu Danil Medvedev, che ai quarti di finale sconfisse proprio Fabio Fognini in due set.
Con un tabellone adeguatosi alle direttive ATP per quanto riguarda l’estensione, il torneo ha potuto concedere cinque wild card e una ci interessa da vicino. Dopo un periodo un po’ arduo a causa di un infortunio, del successivo rientro in campo nei Challenger e, infine, dell’esclusione dalla Coppa Davis, Fognini torna a giocare in un tabellone ATP e lo fa proprio a Shanghai con una wild card assegnatagli dagli organizzatori. Tenterà, dunque, di scalare ancora una volta la classifica, come d’altronde vorrà fare anche Diego Schwartzman, anche lui ex top ten che negli ultimi mesi non se la sta passando molto bene a livello di risultati.
Per quanto riguarda gli altri tre inviti, gli organizzatori hanno prevedibilmente concesso la corsia preferenziale a tre giocatori di casa: il primo è il giovanissimo classe 2005 Juncheng Shang, poi sarà presente il ventunenne Yunchaokete Bu, mentre per finire l’onore di esordire in un tabellone 1000 lo avrà anche Rigele Te, attualmente numero 494 al mondo. I primi due, invece, si trovano rispettivamente al 160esimo e al 187esimo scalino del ranking, e cercheranno senza alcun dubbio di onorare la wild card caricandosi con il pubblico di casa durante i loro match. Grande responsabilità, quindi, ma anche enorme occasione di brillare sotto le stelle della bandiera cinese.
ATP
ATP Astana: Shevchenko vince facile, Medjedovic sfrutta il ritiro di Djere
La WC di casa Mikhail Kukushkin non sfrutta un match point nel secondo set e si arrende a Borges. Prima vittoria da fidanzato per Alexander Shevchenko

Al via anche l’edizione 2023 dell’Astana Open, torneo che l’anno scorso vide alzare il trofeo a Novak Djokovic, che invece quest’anno ha preferito riposarsi e magari giocare a golf nel periodo pre Finals. I pochi match che si sono giocati nella prima giornata hanno visto sfidarsi il neofidanzato di Anastasia Potapova, Alexander Shevchenko, con l’olandese Botic van de Zandschulp non proprio nel suo miglior periodo di forma. Infatti, il n.85 ATP ha sempre mantenuto il controllo del match, imponendosi per 6-4 6-3 in un’ora e trentotto minuti, nei quali ha performato leggermente meglio dell’avversario sia in risposta che al servizio.
Dettagli che gli hanno permesso di vincere il primo scontro diretto con l’avversario – tornando al successo in una partita di un main draw ATP dopo quasi due mesi, ossia dal 500 di Washington – e di accedere al secondo turno, dove se la vedrà con il giovane serbo Hamad Medjedovic. Quest’ultimo ha sfruttato il ritiro del connazionale Laslo Djere, quando il primo era sopra 6-3 2-1 nel punteggio, per passare il turno e onorare la WC ricevuta, proprio come ha fatto Shevchenko.
Più intenso ma anche più infelice alla fine dei conti è stato l’incontro tra il beniamino di casa – sempre WC – Mikhail Kukushkin e il portoghese Nuno Borges, opposti in campo per la prima volta l’uno contro l’altro. È da tempo ormai che il tennista kazako ex n.39 al mondo si dedica principalmente al circuito Challenger, ma nonostante questo il giocatore portoghese ci ha messo quasi tre ore per arrivare al successo, che ha ottenuto con lo score di 5-7 7-6(6) 6-4.
Il 36enne russo, naturalizzato kazako, nel tie-break del secondo parziale era arrivato a match point, ma non è riuscito a chiudere lasciando così il passo al suo avversario, che nel terzo set gli ha strappato il servizio in apertura mantenendo poi il break fino alla fine. Per Borges sfida al secondo turno contro il vincente del match Korda-Popyrin.
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ITIA: sospeso Madaras, il tennista dei record nel circuito ITF
L’Agenzia anticorruzione del tennis ha confermato la sospensione provvisoria del giocatore svedese numero 220 ATP, che avrebbe dovuto essere un avversario degli azzurri in Coppa Davis a Bologna

Non esattamente l’età dell’oro per quanto riguarda il tennis svedese. Negli ultimi mesi lo sport della racchetta ha visto da quelle parti un brusco cambiamento, avviato in primis dal numero uno Mikael Ymer. Come si sa, dopo la sospensione del tennista svedese che aveva mancato, secondo l’ITIA, i tre controlli antidoping con conseguente interruzione istantanea dalle competizioni, l’ex 50 al mondo ha deciso di ritirarsi dal tennis lasciando tutti di sasso. Poi, nella parentesi Coppa Davis la nazionale traghettata dal fratello di Mikael, Elias, non ha certamente brillato in quel di Bologna, dove è arrivata con la squadra meno attrezzata di tutti ed è sprofondata malamente in fondo alla classifica, arrivando quindi quarta nel girone.
Ora, invece, un altro tennista svedese deve fare i conti con l’ITIA (International Tennis Integrity Agency), e si tratta dell’attuale numero 220 al mondo (ex 191) Dragos Nicolae Madaras. Il mancino rumeno, naturalizzato svedese, è stato protagonista di un’annata da record che l’ha visto come leader indiscusso del circuito ITF. Infatti, Madaras è diventato il primo tennista della storia a trionfare in ben dieci tornei Futures nello stesso anno e ci è riuscito con l’ultimo titolo nel mese di luglio, quindi poco dopo metà stagione. Dichiarato come un obiettivo di quest’anno, il giocatore svedese aveva aperto il 2023 vincendo quattro titoli consecutivi con ben ventuno successi filati, che l’hanno condotto partita dopo partita a un’impressionante cifra di, appunto, dieci allori, sessantasette vittorie e solo cinque sconfitte. Inoltre, quest’anno ha partecipato per la prima volta a uno Slam, Wimbledon, dove è riuscito a superare un turno nel tabellone cadetto. Come ciliegina sulla torta, Madaras era perdipiù stato convocato per la Coppa Davis a Bologna ma, infine, non vi ha preso parte. E chissà perché…
Una stagione più che positiva, dunque, per il ventiseienne svedese, salvo il fatto che dal 17 agosto gli è stato vietato di partecipare ai tornei professionistici per “non aver ottemperato a una richiesta”, recita il TACP – Tennis Anti Corruption Program – in riferimento al suo caso. Una sospensione provvisoria, però, che attende accertamenti dall’ITIA. Il giocatore ha già provveduto a presentare ricorso contro il provvedimento, ma il 22 settembre è stata respinta, ed è questo il motivo per cui nel frattempo non ha potuto – e per ora non potrà – presenziare in Coppa Davis e nemmeno in qualunque altro torneo approvato dagli organi di governo dello sport. Rimaniamo quindi attesa di un’eventuale sentenza per ulteriori novità sul caso Madaras.
