da Madrid, il nostro inviato
Nei giorni scorsi il difensore del Barcellona Gerard Piqué era presente sugli spalti della Caja Magica: in pochi sapevano che era lì non solo in veste di spettatore, ma anche di investitore. Il calciatore spagnolo infatti è stato a colloquio con alcune persone legate al mondo del tennis e il tema della discussione è stata la creazione di un nuovo evento dalla struttura simile alla Coppa del Mondo di calcio. L’attuale numero 1 del mondo Andy Murray ha provato più volte a entrare in contatto diretto con Piqué, ma come ci ha fatto sapere lo scozzese, al momento i due hanno comunicato solo attraverso dei messaggi. Andy è interessato all’idea, tuttavia tende subito a sottolineare i problemi che si presentano: “Creare delle nuove cose nel tennis non è mai facile. Si presentano sempre tanti ostacoli legati al calendario e la nostra agenda molto compatta. Penso sia un’idea eccitante e se dovesse andare a buon fine sarei contento ma se verrà messa in pratica o meno, quella è tutt’un’altra storia.”
Prima di Murray, anche Djokovic ha trovato il tempo di parlare con la stampa al riguardo e le sue parole, anche se suonano più ottimistiche, non si discostano molto da chi lo precede in classifica. “Ho per Piquè un grande rispetto per quello che ha fatto nella sua carriera da calciatore, e il fatto che ora abbia voglia di investire nel tennis, sia con la sua presenza che creando qualcosa di concreto, non può che essere positivo.” A differenza di Andy però, Novak ha avuto modo di parlare con Gerard e anche più di una volta. “Abbiamo dialogato in parecchie situazioni, ma non posso rivelarvi di cosa principalmente perché molti aspetti non sono ancora ufficiali. Ci sono svariati progetti e idee nelle quali siamo coinvolti però non sappiamo ancora se si realizzeranno o meno.” E ciò, ancora una volta, è legato a tutte le problematiche che orbitano attorno al mondo del tennis che “è complesso, perché ci sono diversi organi che lo controllano e tante diverse associazioni che hanno il controllo ogni una di un aspetto diverso del gioco e dei tornei. Ad esempio ogni torneo ha il suo proprietario, che può essere un privato come un’agenzia o la città stessa; poi abbiamo l’ATP ecc. Per fortuna però ci sono persone come Gerard che lavorano per arrivare a dei risultati e siamo fiduciosi di portare alla luce ciò di cui abbiamo parlato.”
A concludere le dichiarazioni su questo argomento c’è l’idolo di casa Nadal il quale, finite le cose da dire sulla sua breve partita contro Kyrgios, ci ha detto la sua al riguardo: “È da tanto tempo che sono a conoscenza dell’esistenza di un gruppo di persone, dove al suo interno c’è anche Gerard Piqué, interessato a creare una competizione nel tennis simile ai mondiali di calcio. Penso sarebbe fantastico e molto interessante poter competere per la propria nazione.” A differenza degli altri due tennisti, lo spagnolo pare essere meno parco nei dettagli rilasciati, e aggiunge info più concrete: “Da quello che so si tratta di una competizione dalla durata di 10 giorni, sempre nello stesso posto e penso sia una buona idea. Spero che verrà messa in piedi; al momento ci manca un torneo del genere nel tennis.”
Ciò di qui si sta speculando al momento è qualcosa legato prettamente alle nazioni, dunque nulla a che fare con la Laver Cup che ha come testimoni lo stesso Nadal e Roger Federer. Quando allo spagnolo viene fatto notare che questa idea la si potrebbe considerare una sorta di risposta alla ITF, che a fronte di tante richieste di modifiche pare voler rispondere con il silenzio e continuare a portare avanti una competizione dal format datato come la Coppa Davis, Nadal sottolinea che “sarebbe una risposta alla ITF se fosse una idea venuta a noi, invece non è una cosa che viene dai giocatori bensì è un gruppo di persone che vuole creare un nuovo torneo. Non penso sia paragonabile alla Davis Cup che è un torneo completamente differente. Ho passato momenti molto belli ed emozionanti durante match di Davis e non ne parlerei mai male.” Comunque non bisogna farsi trascinare dall’entusiasmo o dalle poche informazioni giunte finora ed è lo stesso Rafa a frenare l’enfasi: “Non posso darvi altri dettagli semplicemente perché non ce ne sono. Io non ho mai parlato con Piqué e non lo conosco e poi non penso sia lui il capo. Lui fa parte di un gruppo di persone che vuole investire nel nostro sport e chi vuole investire nel nostro sport è sempre il benvenuto.”