Mentre la frenesia del Foro Italico inizia a prendere vita, il Media Day degli Internazionali BNL si svolge nell’arco dell’intera giornata. Svariati top player rispondono alle domande dei giornalisti e degli addetti ai lavori, questa domenica già più numerosi grazie ai primi arrivi da Madrid: “Calendario del cavolo”, commenta facendo spallucce un collega tedesco. L’aria è distesa, le solite risposte politically correct si rincorrono, intervallate da qualche lampo interessante. Wawrinka si dichiara upset, insoddisfatto (eufemismo) per il suo stato di forma e per la sua performance a Madrid. “Non è comunque la prima volta, ho fiducia e so di stare andando nella direzione giusta. Non ho vinto molto ultimamente, ma troverò fiducia”. Ovvio spunto su Federer: “Fa sempre la scelta giusta, i risultati di quest’anno lo dimostrano. Se ha ritenuto giusto andare direttamente a Parigi, allora è senz’altro la decisione migliore per lui”. E su Nadal: “Sembra essere tornato quello dei bei tempi, ma non è corretto fare paragoni con il passato. Era un giocatore e un uomo diverso, come tutti”.
Mentre Fognini non aveva problemi a vincere contro Berrettini sul Centrale, Murray discuteva del secondo turno ormai certo contro il ligure: “Uno dei peggiori giocatori da incontrare sulla terra rossa. Per di più all’esordio per me, non sarà facile. A Madrid non è andata affatto bene, ma le condizioni sono diverse qui”. Durante la settimana il numero uno del mondo compirà 30 anni: “Ma non festeggerò in maniera particolare, se fossi stato a casa avrei organizzato qualcosa”. Si è seduta anche Garbine Muguruza, sorridente ma realista: “Sono troppo incostante, troppi alti e bassi. Ho fiducia, anche se non sono felice per i miei risultati”. E per Parigi, dove e campionessa in carica? “Non sento pressione. La definirei più responsabilità”.
Spettacolare la conferenza di Roberta Vinci, come al solito gioviale e senza peli sulla lingua. “Ho detto che se a Madrid ho giocato bene, qui farò ca..re ma sperò che non sia così. Sono arrivata da diversi giorni e mi sono allenata sul Centrale, sul Pietrangeli e sugli altri campi. Vorrei rendere felice il pubblico, che qui è sempre così numeroso”, dopo aver ricordato che in realtà a Roma non ha mai fatto benissimo. Chiacchiera dell’Italia e del suo rapporto con il pubblico, poi torna seria: “Qui forse sento un po’ di pressione. Dovrei cercare di non pensare troppo, concentrarmi solo sul gioco”. Glielo consiglia anche il coach Cinà, che la sprona ad essere propositiva: “Ultimamente mi sta dicendo di fare il mio gioco e di non subire. Io gioco un tennis fatto di strategia più che di potenza e quindi mi dice di attaccare, di non restare dietro: non mi trovo a mio agio in quella zona del campo”. Poi i fuochi d’artificio finali: “Mi dispiace che Francesca non sia qui. Non voglio ricordare tutti i suoi risultati, però sappiamo che sono stati tanti e importanti per il tennis italiano: siamo in Italia e avrei dato la wild card alle giocatrici italiane, lei lo meritava tanto”. A chi l’avresti tolta? “A Maria Sharapova”. Poi sposta il microfono e sorride: “Eh… ho detto la verità!”.