Le ultime performance hanno confermato l’arrivo di un giocatore che lascerà il segno nel tennis nel corso del prossimo decennio?
Beh, sta già lasciando il segno. Voglio dire, vincere oggi uno dei tornei più grandi, assolutamente meritato. Ha giocato alla grande, ha servito benissimo. D’altro canto, oggi ho giocato molto male. Non riuscivo a trovare alcun ritmo.
In quale punto della partita hai sentito che le cose non stavano andando nel verso giusto?
Ha servito molto bene. C’era vento e la palla rimbalzava molto veloce. Erano condizioni diverse da quelle di ieri, dove non c’era vento e il campo era più lento. Non ho trovato il giusto tempo e un buon posizionamento sul campo.
Ho cominciato molto male, fin dall’inizio non è stato un buon match per me.
Durante la partita la tv italiana ha detto che Andre Agassi sarà il tuo coach.
Questo è quello che volevo dirvi ragazzi. Ho parlato con Andre le ultime settimane al telefono e abbiamo deciso di cominciare la collaborazione da Parigi. Vedremo cosa ha in serbo il futuro. Siamo entrambi eccitati di lavorare insieme e vedere dove ci porterà. Non abbiamo alcun impegno a lungo termine. Cerchiamo di conoscerci un po’ a Parigi. Non resterà l’intero torneo. Dovrà rimanere solo per un certo tempo, e allora sapremo, che cosa succederà dopo.
Cosa ti ha sedotto di Agassi per decidere di portarlo a Parigi?
Beh, molte cose. Ovviamente ho grande rispetto per Andre sia come persona che come giocatore. Ha attraversato tutto quello che sto attraversando. In campo capisce il gioco incredibilmente bene. Inoltre è qualcuno che crede nei valori familiari, nel lavoro. È un uomo molto umile, è molto istruito – sai, è una persona che può contribuire molto alla mia vita anche al di fuori del campo. Sono molto eccitato nello scoprire ciò che ci aspetta.
È stato difficile convincere Agassi dal momento che lui è lontano dal mondo del tennis, come hai fatto?
L’ho persuaso (sorride). Lui è una leggenda del nostro sport, ha segnato questo sport per sempre. Ha vinto tutto quello che poteva vincere in questo sport. Voi sapete che lui è stato un personaggio rivoluzionario per il suo carisma, il suo approccio al tennis e alla vita era molto differente dagli altri. È per questo che lui è molto interessante.
Si, è stato lontano dal circuito per 10/15 anni, ma ho parlato con lui e ha seguito tutti i match in televisione. Quindi conosce tutti i giocatori contro cui ho giocato nelle ultime settimane. Ha accettato di lavorare con me e gli sono grato per questo, sono molto contento. Vedremo, Parigi è il primo torneo in cui andremo insieme in campo.