Roland Garros Story: i quattro Moschettieri e la Divina Suzanne

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Roland Garros Story: i quattro Moschettieri e la Divina Suzanne

Tra pochi giorni avrà inizio l’edizione numero 116 del Roland Garros. Ripercorriamo la storia del glorioso torneo d’oltralpe: la prima parte

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Era il lontano 1891 quando a Parigi l’Union des Sociétés Françaises des Sports Athlétiques organizzò la prima edizione del Campionato Internazionale di Tennis di Francia sui campi in terra battuta del Racing Club de France. Con soli cinque giocatori partecipanti il torneo si svolse in un solo giorno. A trionfare fu il britannico H. Briggs, che vi poté partecipare in quanto residente in Francia. Le prime 29 edizioni del torneo, infatti, praticamente dal 1891 al 1924, erano riservate ai soli tennisti francesi, o anche non francesi, purché iscritti ad un tennis club transalpino e residenti in Francia. Se nel 1891 si tenne la prima edizione del singolare maschile, quello femminile fece il suo ingresso nel torneo solo sei anni più tardi nel 1897. La prima campionessa tra le donne fu Adine Masson, capace di vincere anche le due successive edizioni nel 1898 e nel 1899 e poi nel 1902 e 1903. Per quanto riguarda i tornei di doppio, mentre quello maschile si tenne già nel 1891, quello femminile si svolse per la prima volta solo nel 1907. Il torneo di doppio misto, invece, si giocò per la prima volta nel 1902 e vide il trionfo di Hélène Prévost, già campionessa in singolare nel 1900, e di Reginald Arthur Villiers Forbes.

Come abbiamo avuto modo di accennare i primi decenni del 900 furono dominati dai tennisti francesi. Infatti, solo a partire dal 1925 il torneo fu aperto anche ai tennisti non transalpini e non residenti in Francia. In campo femminile gli anni 20 furono all’insegna dalla grande Suzanne Lenglen, la Divina. Campionessa incontrastata, praticamente imbattuta dal 1919 al 1926, nessuna è stata in grado di dominare quanto lei per così tanti anni. Siamo in un’epoca difficile. L’Europa era uscita da poco dalla prima guerra mondiale. Il tennis pian piano cessava di essere uno sport soltanto aristocratico, un divertimento solo per pochi ricchi, e si apriva a nuovi orizzonti, a nuove classi sociali. Da questo punto di vista la storia di Suzanne Lenglen è significativa. Nata in una famiglia agiata, ma non aristocratica, mosse i primi passi su un campo da tennis all’età di 10 anni, quando il padre le regalò la prima racchetta. Proprio il padre, che era un commerciante di carrozze, fu il primo ad intravedere in lei i tratti distintivi della futura campionessa. Con la costanza e la dedizione nell’allenamento fu la pioniera del cambiamento, la prima probabilmente ad avvicinare il tennis verso il mondo del professionismo.

Elegante sul campo come una ballerina di danza classica, e con la determinazione tipica dei grandi campioni, Suzanne Lenglen divenne ben presto l’icona del tennis femminile degli anni 20. Al Roland Garros vinse complessivamente 15 titoli: 6 in singolare, 2 in doppio, 7 in doppio misto. Nessuna ha fatto meglio nella storia del torneo considerando tutte le specialità. Con i 6 titoli in singolare è la tennista più vincente nell’era pre-Open, solo Chris Evert, nell’era Open, con 7 sigilli, ha fatto meglio.  I 7 successi della Lenglen in doppio misto sono invece record assoluto: 2 volte ha trionfato in coppia con Max Décugis e ben 5 con Jacques Brugnon, il meno famoso dei Quattro Moschettieri.

La leggenda di Suzanne Lenglen va però anche oltre il Roland Garros, avendo trionfato anche a Wimbledon per ben 6 volte in singolare, 6 volte in doppio e 3 in doppio misto. Complessivamente nella sua incredibile carriera si è aggiudicata 81 titoli in singolare, 7 dei quali senza perdere nemmeno un game.

Se il tennis femminile del post prima guerra mondiale fu dominato da Suzanne Lenglen, il tennis maschile in quegli anni vide l’ascesa dei leggendari Quattro Moschettieri: Jean Borotra, Henri Cochet, René Lacoste e Jacques Brugnon. Erano gli Invincibili, che scrissero pagine memorabili e leggendarie nella storia del tennis. Tre singolaristi eccezionali Borotra, Lacoste, Cochet, capaci di vincere 10 titoli al Roland Garros dal 1922 al 1932, con la sola eccezione del 1923 che si chiuse con il successo di François Blanchy e un grande doppista, Brugnon, spesso decisivo in Coppa Davis.

Henri Cochet, che per via degli impegni nell’azienda di famiglia non poteva allenarsi con costanza, vinse 5 volte il torneo di singolare (1922, 1926, 1928, 1930, 1932). Dotato di un dritto eccezionale e di un gioco a rete di altissima qualità, riuscì a trionfare anche due volte a Wimbledon e una volta agli US Open. Cochet aveva un carattere piuttosto schivo, affrontava i tornei con apparente nonchalance, ma riusciva comunque ad esprimere al meglio il suo talento. Tennista completo, si aggiudicò anche tre volte il doppio, in coppia con Brugnon, e due volte il doppio misto. Il più famoso dei Quattro Moschettieri fu René Lacoste. Freddo e razionale, trionfò 3 volte al Roland Garros: nel 1925 e nel 1929 ebbe la meglio su Jean Borotra, mentre nel 1927 superò l’americano Bill Tilden. Perse poi le finali del 1926 e del 1928, entrambe per mano di Henri Cochet. Lacoste riuscì anche ad aggiudicarsi 2 edizioni del torneo di doppio in coppia con Borotra nel 1925 e nel 1929. Gli avversari in finale furono, tanto per cambiare, Brugnon e Cochet. Lacoste avrebbe poi acquisito grande fama anche al di fuori del mondo del tennis grazie alla nota azienda d’abbigliamento da lui fondata nel 1933.

Il terzo grande singolarista fu Jean Borotra, 2 volte vincitore del singolare maschile (1924 e 1931), 5 volte campione in doppio (1925, 1928, 1929, 1934, 1936) e 2 volte vincitore del doppio misto (1927, 1934). Talmente agile e veloce da poter giocare a tutto campo, Borotra non aveva grande tecnica e potenza ma riusciva egregiamente a colmare queste lacune con la corsa e la velocità. Fu soprannominato “Il basco salterino” per via delle sue origini. L’ultimo dei Quattro Moschettieri fu Jacques Brugnon, il doppista per eccellenza. Soprannominato “Toto”, fu compagno di Suzanne Lenglen in doppio misto. Grazie anche al suo importante contributo la Francia riuscì ad aggiudicarsi sei edizioni consecutive della Coppa Davis, dal 1927 al 1932.

Proprio ai leggendari Quattro Moschettieri è dedicata oggi la coppa del vincitore del singolare maschile, al doppista Brugnon è dedicata quella doppio maschile, a Suzanne Lenglen la coppa del singolare femminile. Alla Divina è inoltre intitolato il secondo campo dell’impianto che ospita il Roland Garros. Costruito nel 1994 il “Court Suzanne Lenglen” può ospitare circa 10.000 spettatori, 5.000 in meno del campo principale il “Philippe Chatrier”, costruito nel 1928 su progetto dell’architetto Louis Faure-Dujarric.

Nella seconda parte: dal “decennio australiano” all’era Borg

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