ATP Montreal: Federer senza brillare, fuori Dimitrov e Monfils

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ATP Montreal: Federer senza brillare, fuori Dimitrov e Monfils

Roger perde il primo set in due mesi, poi rimonta con Ferrer. Bautista annulla un match point a Monfils e vince al tiebreak decisivo. Male Dimitrov

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ATP Montreal: Shapeau! Nadal rimanda la corsa al numero uno [AUDIO]

[2] R. Federer b. D. Ferrer 4-6 6-4 6-2 (da Montreal, Vanni Gibertini)

Nonostante l’incontro di Federer fosse programmato come secondo della sessione diurna, anche in questo caso come nel suo esordio di mercoledì la partita è iniziata con parecchi spazi vuoti sulle tribune. Forse le quasi tre ore del match precedente avevano convinto gli spettatori a prendersi una pausa fisiologico/rifocillante, fatto sta che anche in assenza della “scusa” dei lunghi controlli alla sicurezza è complicato per gli appassionati montrealesi essere al proprio posto puntuali per l’inizio di un match.

E magari in ottemperanza a questa “tradizione locale”, anche Roger Federer è sembrato entrare in campo un po’ in ritardo: inizio piuttosto scialbo il suo, con i primi cinque punti ceduti all’avversario e tre palle break subito concessi al primo turno di battuta, tre al secondo, l’ultima delle quali distrattamente sbagliata con un diritto in rete. David Ferrer, (quasi) solido come nei giorni migliori, si e quindi ritrovato nell’inattesa situazione di essere in vantaggio per 4-1 mentre Federer stava provando a trovare qualche continuità, e forse impegnato dalla digestione qualche pezzo delle cinque torte ricevute in dono il giorno del compleanno. Quando sul 4-2 Ferrer lo svizzero si era issato a tre palle break consecutive sullo 0-40 si pensava che la ricreazione fosse finita, ed invece il buon David recuperava punto dopo punto con solide prime di servizio a sollecitare il rovescio slice di Federer quasi intimorito dalla inattesa situazione. Lo svizzero approfittava di due gratuiti di diritto di Ferrer sul 5-3 per recuperare il break di svantaggio, ma si incartava nel game seguente cedendo il set alla seconda occasione con un urlaccio dopo l’ultimo diritto affossato in rete.

Il break in apertura di secondo set non rompeva l’incantesimo, perché Federer appariva sempre incerto e tre giochi più tardi metteva fuori uno smash sul 30-30 (uno dei suoi colpi più sicuri) per poi immolarsi con un doppio fallo sul 2-2, scaraventando stizzito una palla in tribuna, ma in maniera talmente regale da essere graziato dal giudice di sedia. Fortunatamente per lui però gli errori non forzati che hanno fatto scivolare Ferrer fuori dai primi 30 nell’ultimo anno gli venivano in soccorso, permettendogli di tornare subito avanti per 4-2 e poi aumentare il ritmo di serve and volley al fine di evitare gli scambi da fondo nei quali non riusciva a spingere. Il set finiva 6-4 per Federer, non prima però che quest’ultimo avesse sprecato due set point sul 5-3 e si fosse dovuto salvare dal 15-40 nel game finale.

Mentre l’elvetico usciva dal campo per cambiarsi la maglietta e probabilmente servirsi della toilette, il pubblico in tribuna riprendeva ad agitare i ventagli distribuiti all’ingresso dallo sponsor Banque Nationale più per lo scampato pericolo (ovviamente non vogliono perdere il loro campione così presto) che per rinfrescarsi dalla giornata sì umida, ma non particolarmente calda. Ferrer regalava (tre gratuiti da fondo) il break in apertura di set decisivo a Federer, che però faceva sempre una fatica dell’altro mondo per imporre il suo tennis anche con la battuta a disposizione. I “serve and volley” si facevano più estemporanei anche se la consistenza da fondocampo non migliorava. Ferrer però sbagliava decisamente troppo negli scambi, consentendo all’elvetico di portare a casa in relativa tranquillità set e incontro in 1 ora e 56 minuti.

Certo non una prestazione da incorniciare per Federer, che ha ceduto il sesto set in 17 sfide contro Ferrer ma ha mantenuto l’imbattibilità (17-0) pur cedendo il primo set dal match perso con Tommy Haas lo scorso giugno a Stoccarda. Si tratta comunque ancora di un periodo di rodaggio per lo svizzero, che è reduce da più di due settimane senza racchetta ed è arrivato a Montreal con solamente un paio di giorni di allenamento sul campo con racchetta. Il suo livello dovrà sicuramente crescere se vorrà provare a vincere il suo primo torneo a Montreal e continuare a sfidare Nadal per la corsa al n.1.

[12] R. Bautista Agut b. G. Monfils 4-6 7-6(5) 7-6(2) (da Montreal, Gabriele Ferrara)

Roberto Bautista Agut annulla un match point e sconfigge al tiebreak decisivo Gael Monfils, qualificandosi così per la prima volta per i quarti di finale della Rogers Cup, la terza in un torneo di questo livello dopo quelli raggiunti a Madrid nel 2014 e a Shanghai nel 2016. Monfils non riesce dunque a replicare la vittoria al fotofinish di ieri, con Bautista bravo ad approfittare delle occasioni concesse dall’avversario, che prima di oggi contro di lui non aveva mai ceduto nemmeno un set.

Il match inizia con tre break in altrettanti game: Bautista non riesce a trovare ritmo, con Monfils che gli fornisce palle con poco peso, accelerando poi improvvisamente, ma commettendo anche diversi errori. È proprio il francese a tenere per primo la battuta, andando così avanti 3-1. Il numero 22 del mondo, però, continua a giocare molto lontano dal campo e a steccare qualche palla di troppo e nell’ottavo game concede un break point, risolvendo poi la situazione con tre servizi vincenti che lo portano avanti 5-3. Due game più tardi, LaMonf, al momento di servire per chiudere il parziale, non trema e chiude il set per 6-4 in 40 minuti.


Il leit motif non cambia nel secondo, con il parigino che scappa subito avanti 2-0. Bautista continua a ottenere molto poco dal proprio dritto, che non viene messo in ritmo dalle palle con poca penetrazione che gli offre l’avversario. Tuttavia, sul 3-2 Monfils accusa un passaggio a vuoto – tre gratuiti nel game – che gli costa il break; nell’ottavo game il numero 12 del seeding trova una splendida risposta di dritto in allungo e un bel dritto in avanzamento che gli regalano due break point non consecutivi, ma Monfils li annulla entrambi con un ace (il primo con la seconda); il dritto di Gael fa il resto e riporta il punteggio in parità: 4 pari. Si arriva al bris d’égalité – qui lo chiamano così – nel quale Bautista è il primo ad andare sotto di un mini-break a causa di un suo errore in lunghezza con un dritto dalla tre quarti; lo spagnolo pareggia il conto mettendo pressione all’avversario sulla diagonale sinistra. Si prosegue sul filo dell’equilibrio fino al 5 pari, quando Bautista mette alle corde Monfils e lo costringe a sbagliare con il rovescio, per poi convertire il set point venendo a prendersi il punto a rete. Tutto rimandato al terzo set.

La partita non decolla, ma ci sono numerosi giochi che si protraggono fino ai vantaggi, senza però vedere nessuno prendere il controllo della sfida. Monfils annulla una palla break sul 2 pari con lo schema “servizio e dritto”, procurandosene due nel game successivo in seguito al quinto doppio fallo e a un errore di dritto dello spagnolo: sulla prima Gael commette un gratuito con il medesimo fondamentale, mentre sull’altra è bravo Bautista a venire a rete, impattando poi sul 3 pari con un’altra incursione nei pressi del net e con una prima vincente. Subito dopo è proprio lo spagnolo ad avere due chance di togliere la battuta al francese, che si salva con il servizio e il dritto, chiudendo poi il game con uno splendido lob di rovescio: 4-3. Si va avanti senza squilli fino al 6-5 Monfils, quando un’accelerazione di dritto del francese e due errori di rovescio di Bautista regalano il match point a Monfils, ma l’iberico si cava dalla buca con un’ottima prima esterna e con due punti meravigliosi vinti a rete. Come accaduto ieri contro Nishikori, è dunque il tiebreak a decidere le sorti del match. Il parigino inizia con una serie di errori gravissimi – un doppio fallo e tre gratuiti di dritto nei primi quattro punti – con Bautista che si aggiudica la partita dopo due ore e 56 minuti.

R. Haase b. [7] G. Dimitrov 7-6(3) 4-6 6-1 (da Montreal, Gabriele Ferrara)

Brutta sconfitta per Grigor Dimitrov, che perde in tre set da Robin Haase con il punteggio di 7-6(3) 4-6 6-1. Secondo quarto di finale in un “1000” per l’olandese, dopo quello ottenuto nel 2012 a Montecarlo. Altra occasione persa da Dimitrov, che ha nuovamente mostrato tutti i suoi problemi nella gestione dei punti importanti (quest’anno nei set decisivi ha un record di 7 partite vinte e 8 perse).

L’incontro è divertente e ricco di spunti tecnici interessanti. Sul 3 pari Dimitrov annulla due palle break consecutive con il servizio e il dritto, procurandosene altrettante nel game successivo, ma Haase si salva con la battuta. Subito dopo è nuovamente il bulgaro ad essere in difficoltà e un gratuito di rovescio dà un’altra chance di break all’olandese, ma la stessa viene cancellata con il solito schema “servizio e dritto”, che porta Grigor avanti 5-4. Due giochi più tardi Robin commette un sanguinoso doppio fallo che vale il set point Dimitrov, ma questi lo spreca con un errore in larghezza con il rovescio in diagonale; due servizi vincenti fanno approdare i due giocatori al tiebreak, dove il ragazzo di Haskovo commette due doppi falli e altrettanti errori da fondocampo, con Haase che ringrazia e chiude il jeu decisif 7 punti a 3.

La partita è estremamente godibile, con entrambi che mettono in scena un gioco vario, brillante e verticale. Dimitrov si procura due palle break nel quinto gioco, con l’olandese che cede la battuta con un doppio fallo, ma la continuità non è mai stata alleata di “Grisha”, che gioca un pessimo game che riporta subito in scia il suo avversario. Nel nono game Dimitrov ha altre quattro occasioni di break: su una sbaglia un passante di rovescio, su altre due Haase mette a segno due servizi vincenti, ma sull’ultima commette un doppio fallo. Il bulgaro trema nuovamente, ma stavolta risolve la situazione a suo favore e chiude il parziale con uno splendido dritto in avanzamento: 6-4.

Nella frazione di gioco decisiva Dimitrov va sotto di un break e lo fa nel quarto game con due errori di rovescio e uno di dritto che mandano Haase avanti 3-1. Grigor prova a reagire, ma non riesce mai a essere cinico, a fare la differenza nei possibili momenti di svolta della gara, mentre Robin si difende molto bene e sfrutta quasi tutte le chance che ha a disposizione. Dimitrov prova a venire più volte a rete, ma con scarso successo e altri due gratuiti da fondocampo firmano il 5-1 Haase, il quale poco dopo chiude l’incontro in due ore e 9 minuti.

Risultati:

[WC] D. Shapovalov b. [1] R. Nadal 3-6 6-4 7-6(4)
A. Mannarino b. H. Chung 6-3 6-3
[4] A. Zverev b. [16] N. Kyrgios 6-4 6-3
K. Anderson b. S. Querrey 6-4 6-1
R. Haase b. [7] G. Dimitrov 7-6(3) 4-6 6-1
D. Schwartzman b. J. Donaldson 0-6 7-5 7-5
[12] R. Bautista Agut b. G. Monfils 4-6 7-6(5) 7-6(2)
[2] R. Federer b. D. Ferrer 4-6 6-4 6-2

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