Laver Cup: Federer! La prima edizione è dell'Europa

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Laver Cup: Federer! La prima edizione è dell’Europa

PRAGA – Lo svizzero regala all’Europa la prima Laver Cup dopo un match straordinario vinto al super tie-break contro Nick Kyrgios che chiude in lacrime

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da Praga, il nostro inviato

EUROPA–MONDO 15-9

Il commento a caldo di Ubaldo Scanagatta:

Fortuna audaces juvat. La Laver Cup è finita con una suspence che nessuno si aspettava, soprattutto dopo il 9-3 con cui era finita la seconda giornata. E con la presunta straripante superiorità della squadra europea. Invece è andata a finire che Kyrgios ha avuto un matchpoint sul 9-8 del tie-break finale contro Roger Federer e se lo avesse trasformato con il doppio decisivo da disputare forse il “Mondo” sarebbe diventato favorito! È finita invece con Roger Federer asso pigliatutto che ha vinto il match decisivo nel “suo” torneo e il pubblico in delirio. Meglio di così.

Meglio di così non poteva davvero andare, considerato che è la prima edizione. Tutti, giocatori e organizzatori, erano incredibilmente soddisfatti. Sembra che la federazione americana, qui rappresentata dalla presidente dell’USTA Katrina Adams, voglia partecipare in qualche modo all’evento, e così Stacey Allaster, ex CEO della WTA.


R. Federer (Europa) b. N. Kyrgios (Mondo) 4-6 7-6(6) [11-9]

Quella della rivalità tra Roger Federer e Nick Kyrgios è una breve ma intensa storia fatta di tie-break e qui, alla Laver Cup di Praga, c’è il terreno fertile affinché la storia si ripeta. Non sono bastate 11 partite ad assegnare il trofeo che, dopo la vittoria di Zverev su Querrey, sembrava già nelle mani di Borg e compagnia. Undici partite e altrettanti tie-break (normali oltre a cinque super), l’ultimo dei quali ha tenuto in vita il TeamWorld grazie a Isner che si è imposto 7-5 7-6 a Nadal. Era, quello, il primo di tre virtuali match-point a disposizione dell’Europa, che si era trovata avanti 12-6 e gli bastava vincere uno dei due singolari rimanenti (per evitare di giocarsi tutto al doppio finale previsto sulla distanza di un solo set); il primo è andato, il secondo prova a convertirlo Federer che, come detto, ha affrontato due volte in carriera Kyrgios ed entrambi i match (il primo a Madrid nel 2015 vinto dall’australiano, con lo svizzero che si è preso la rivincita quest’anno a Miami) si sono chiusi con tre tie-break.

Federer e Kyrgios sono imbattuti nella competizione avendo giocato e vinto un singolare e un doppio a testa. Dopo quattro giochi di studio (ma subito con due situazioni di 0-30 recuperate, una per parte), nel quinto l’australiano rompe gli indugi, tiene un paio di scambi prolungati, piazza un passante in corsa delizioso e infine centra il break saltando come avesse vinto Wimbledon. Ma, per come lo conosciamo, forse queste atmosfere particolarmente calde esaltano Nick molto più di quanto non facciano i tornei ufficiali e quando si produce in una palla corta velenosa che Federer raggiunge scapicollandosi solo per essere poi infilato beffardamente dal dritto al volo del “mondiale” anche un cameriere di uno degli stand che circondano l’Arena si sfrega gli occhi e fa cadere rumorosamente il vassoio tra il mormorio del pubblico: 4-2 TeamWorld. Nervoso, Roger incassa un’altra risposta al fulmicotone ma nel complesso tiene bene il settimo gioco e nell’ottavo risale da 40-15 a 40-40 e infine si procura una palla-break grazie a un dritto in rete di Kyrgios, che ringrazia lo svizzero per il successivo rovescio in rete. Federer si procura un’altra opportunità indovinando la direzione di un attacco dell’australiano e ancora sbaglia un rovescio ma sulla terza è Kyrgios a spingere e a costringerlo all’errore. Evidentemente baciata dalla fortuna, questa prima Laver Cup offre di continuo spunti tecnici ed agonistici di assoluta eccellenza e il punto che rimanda Kyrgios al vantaggio è da spot: scambio lunghissimo, accelerazioni e recuperi e infine una palla corta millimetrica di Kyrgios che Roger non raggiunge: 5-3 Mondo.

Lo svizzero continua a non essere tranquillo e un doppio fallo permette a Kyrgios di completare la mini-rimonta da 40-15 a 40-40 ma Nick è alterno, azzarda troppo e Roger accorcia le distanze. Chiamato a servire per il set, Kyrgios si incarta e una palla corta fin troppo pretenziosa termina in corridoio decretando il 15-40 e doppia palla-break. Forse troppo affezionati ai tie-break, i due vorrebbero giocarne un altro ma Kyrgios non ci sta, si rimette a far male col servizio e piazza quattro punti consecutivi che alimentano il sogno del TeamWorld di agganciare i rivali all’ultimo tuffo: 6-4.

Nell’intervallo Nadal scende dal salotto e confabula con il compagno cercando di indicargli la strada per uscire da questo pasticcio; Federer sembra aver capito e incamera il primo gioco ma sulle prime di Kyrgios al momento non sembrano esserci antidoti: altri due ace e 1-1. Nuovamente costretto ai vantaggi, Federer chiude il terzo gioco con un ace e nel quarto finalmente si scrolla di dosso sia la tensione che l’australiano, di nuovo presuntuoso su una palla corta che muore sul nastro (0-30) e impreciso nel rovescio dello 0-40. Nick si aggrappa al servizio, annulla le prime due palle break ma nella terza l’elvetico gli manda di là una biscia velenosa e Kyrgios si fa pungere: 3-1 Europa. Costretto ai vantaggi per la terza volta consecutiva sul proprio servizio, Federer subisce la classica “foto” in risposta e deve fronteggiare una palla-break in cui Nick lo chiama a rete con una smorzata non del tutto impeccabile ma Roger scaglia il rovescio in corridoio ed è contro-break. Non ci sono altri problemi per chi batte fino all’inevitabile tie-break (il settimo tra i due), con Kyrgios che tiene velocità pazzesche (spesso oltre i 210 kmh) e Federer che, pur sbagliando qualcosa di troppo, non si fa mai soverchiare dalla potenza dell’australiano. Nel tie-break il primo a prendersi un’incollatura è Roger, che sfrutta un doppio fallo di Kyrgios e vola 4-1; l’australiano ritrova la battuta, si avvicina (4-3) e non trema quando deve restare nel set sul 3-6. Una pregevole stop-volley e un altro ace fanno respirare il Mondo (5-6) ma è soprattutto il lungo linea di rovescio sul terzo set-point a far esplodere il salotto del TeamWorld: 6-6 e tutto da rifare per Federer, con tre set-point falliti da digerire in fretta. E in fretta lo svizzero chiude la pratica, prima tornando a palla set e poi conquistando il set decisivo con un grande passante.

Il super tie-break è un distillato di emozioni e Federer ci mette del suo a deludere le aspettative del pubblico con due doppi falli che mandano Kyrgios in vantaggio 2-0 e 4-2. Roger è sull’orlo del precipizio quando mette in rete il rovescio del 2-5 e doppio mini-break ma Kyrgios lo imita tenendolo in gara. Sull’8-5 Kyrgios, il TeamWorld è a due servizi dal clamoroso pareggio e, anche sbagliando un dritto nel 16° punto (8-8), un altro dritto a conclusione di uno scambio con il fiato in gola manda il TeamWorld al match-point (9-8) ma il sogno termina qui perché Kyrgios smarrisce improvvisamente sia la risposta (9-10) che il servizio e l’ultimo errore dell’australiano chiude ufficialmente la prima Laver Cup. Vince l’Europa 15-9 ma il resto del Mondo ha venduto cara la pelle (Kyrgios finisce in lacrime) e onorato al meglio questa splendida iniziativa. 

J. Isner (Mondo) b. R. Nadal (Europa) 7-5 7-6(1)

All’Europa basta un punto per mettere le mani sulla prima Laver Cup della storia e in palio tra Nadal e Isner, nell’undicesimo incontro di questa intensa tre  giorni tennistica alla O2 Arena di Praga, ce ne sono addirittura tre, fin troppi per il team capitanato da Bjorn Borg ma assolutamente indispensabili a quello di McEnroe per tenere viva la fiammella di rinviare all’ultimo singolare (quello eventuale tra Federer e Kyrgios, che non si farà qualora il trofeo dovesse essere assegnato prima) ogni decisione. I precedenti non incoraggiano l’americano, sempre sconfitto nelle sei partite in cui ha dovuto vedersela con l’attuale n° 1 del mondo, ma la velocità del terreno di gioco e l’iniezione di fiducia ottenuta dal vittorioso doppio di mezzogiorno (in coppia con Sock, sconfitti Berdych e Cilic) danno una minima chance all’americano.

Il gioco che potrebbe incidere sul set iniziale è il primo in cui Nadal balbetta, concede due palle-break e la seconda se la gioca davvero male commettendo doppio fallo. Da quel momento, nei turni di battuta del gigante americano non c’è spazio per il recupero dell’europeo che però ha il merito enorme di rimanere incollato a Isner fino al decimo gioco (5-4), quando John serve per il parziale. La tensione è le risposte di Nadal aprono un varco nelle fin lì quasi inossidabili certezze dello statunitense che annulla una prima palla-break ma non la seconda e si vede raggiunto sul 5-5. Il pubblico, aizzato anche dallo spagnolo che oggi ci sembra meno “serio” del solito (in precedenza aveva scherzato con il giudice di sedia per la chiamata di un nastro su una prima di Isner a cui era riuscito a rispondere), non sa se tifare per il mancino (e quindi rinunciare a vedere Federer) o per la partita. Quando quest’ultima sembra tornata sui binari, Nadal perde improvvisamente il dritto nell’11° gioco e si fa brekkare di nuovo; stavolta Isner non trema, piazza due ace di seconda e chiude a zero nel tripudio della folla che adesso ha adottato l’americano: 7-5.

Sull’onda dell’entusiasmo, Isner apre la seconda frazione con un tracciante di dritto che scava un solco nei pressi della riga di fondo ma Nadal torna subito in modalità robotica e tiene la battuta. Pur preferendo il dritto, John spinge anche di rovescio con lo scopo di non farsi irretire dalle trame spagnole ma è dalla battuta che gli arriva l’ossigeno per non andare in affanno. Anche perché Nadal, anziché stare dietro, in risposta fa sempre un passo avanti, sia pur ricavando poco o nulla. Nelle rare occasioni in cui Nadal glielo consente, lo statunitense forza il dritto e trova accelerazioni irresistibili che gli spettatori mostrano di apprezzare particolarmente e il match, pur senza break nei primi otto giochi, resta intenso e piacevole. Certo, Nadal non ha smesso di litigare con il dritto e un’altra steccata evidente gli costa lo 0-15 nel nono gioco mentre il 15-30 è tutto merito della furia di Isner che si avventa su un dritto alto e lo mette là dove Rafa non può arrivare. Due punti è palla-break, guadagnata dal’americano con un passantino in back che costringe Nadal a mettere la volée in rete ma lo spagnolo si salva con una buona prima e cambia campo avanti 5-4.

Nel decimo gioco, chiuso a zero da Isner, c’è spazio anche per un ricamo americano (bell’attacco chiuso dalla stop-volley) ma i due si siedono vicino ai rispettivi capitani di nuovo con il TeamEurope in vantaggio 6-5. Con la certezza di giocarsi almeno il super tie-break, Isner approda a quello normale mettendo tre ace e un servizio vincente: 6-6 e il TeamWorld continua a sperare. Pronti via ed è subito mini-break che Isner si va a prendere a rete nonostante la strenua resistenza di Nadal, che poi si lamenta giustamente per un erroraccio di rovescio: 2-0 e subito 3-0 con l’ace di John. Altro mini-break americano con la risposta nei piedi di Nadal (4-1) e si cambia 5-1 perché lo spagnolo mette in rete la risposta a una seconda liftata di Isner; con un altro ace l’americano mette in cassaforte cinque match-point di cui sfrutta solo il primo aggredendo Nadal e chiudendo la volée: 7-1 e TeamWorld che riduce il gap (12-9). I compagni di Isner si fiondano in campo dal salotto mentre il gigante li invoca dopo aver lasciato in terra la racchetta. Sono tutti al settimo cielo. Compreso Kyrgios, che adesso cercherà di completare la rimonta affrontando Federer.

Risultati:

J. Isner/J. Sock (Mondo) b. T. Berdych/M. Cilic (Europa) 7-6(5) 7-6(6)
A. Zverev (Europa) b. S. Querrey (Mondo) 6-4 6-4
J. Isner (Mondo) b. R. Nadal (Europa) 7-5 7-6(1)
R. Federer (Europa) b. N. Kyrgios (Mondo) 4-6 7-6(6) [11-9]

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