ATP Shanghai: Federer rimonta del Potro, sarà Fedal n.38

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ATP Shanghai: Federer rimonta del Potro, sarà Fedal n.38

SHANGHAI – Dopo un primo set fantastico dell’argentino, lo svizzero sale in cattedra per raggiungere la quarta finale Masters 1000 su quattro giocati. Ha sempre battuto Nadal nel 2017 (3-0)

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LA BATTAGLIA DEI SESSI: QUELLA CHE FORSE NON È MAI ESISTITA

[2] R. Federer vs [16] J.M. del Potro 3-6 6-3 6-3 (dal nostro inviato a Shanghai)

Per diverse ore durante la giornata si era temuto che questa seconda semifinale dello Shanghai Rolex Masters non potesse avere luogo. L’infortunio al polso operato subito da del Potro durante il quarto di finale contro Troicki ha lasciato tutti in apprensione nella notte tra venerdì e sabato, ma la risonanza magnetica effettuata subito dopo il match ha dato esito negativo e l’emergenza è potuta rientrare. Sospiro di sollievo per tutti, specialmente i 15.000 e passa che avevano comprato il biglietto per la sessione serale e sono arrivati ad affollare la Qi Zhong Arena, e tanto di guadagnato per tutto il mondo del tennis che ha potuto assistere ad una gran bella partita.

Tanti gran scambi, forse con qualche errore di troppo, ma con la conferma che nonostante la sconfitta Juan Martin del Potro si sta ricostruendo un gioco da Top player, e che questo ottavo Masters 1000 della stagione avrà la finale più giusta, quella tra i due giocatori che hanno dominato la stagione.

Federer per la seconda partita consecutiva sceglie di rispondere: contro Gasquet l’aveva fatto per il vento, aveva detto lui, ma questo match si gioca indoor a causa della pioggia. Si comincia subito con scambi ad alta velocità, da tutte e due le parti. Sembra piuttosto chiaro che del Potro è al 100% per provare a ripetere la vittoria di New York. Il terzo game dura quasi 10 minuti, l’argentino deve affrontare una palla break che però cancella con un ace. Sorprende la facilità con la quale Federer riesce a rispondere con il rovescio piatto bloccato a prime di servizio sopra i 200 all’ora: solo in quel game sono ben tre le prime che tornano indietro dal piatto corde dello svizzero a grande velocità. Gli scambi allo sparafucile sono una manna per del Potro, che ci si trova a meraviglia, soprattutto perché Federer gli lascia spesso la parte destra del campo sguarnita come bersaglio per il miglioratissimo rovescio lungolinea ed il solito letale diritto in cross. La prima esitazione di Roger gli costa il break: due gratuiti di diritto da fondo lo costringono ad inseguire. Quanto l’argentino serve per il set sul 5-3 uno scambio molto spettacolare sul 30-30 consentirebbe a Federer di salire a palla break, ma finisce per sbagliare l’ultimo passante di diritto, ed il set se ne va dopo 38 minuti di gioco.

L’atmosfera in campo è piuttosto tesa: qualche chiamata arbitrale in ritardo aveva infastidito Federer ad inizio match, ma ora è del Potro che si lamenta dei rumori del pubblico tra la prima e la seconda. Gran parte dei presenti sugli spalti non è troppo familiare con l’etichetta del tennis, e nonostante i continui appelli dell’arbitro Ignacio Forcadell, dello speaker e le istruzioni mostrate sul “ribbon” luminoso continua a farsi trasportare dall’entusiasmo.
Dopo che il nostro Matteo Polimanti segnala un set senza ace per Federer, lo svizzero ne mette a segno tre nel primo turno di battuta del secondo parziale, e capisce che non può continuare a fare a cornate da fondo con del Potro come un cervo in amore, ed inizia ad usare di più lo slice di rovescio. Il sesto game dura 20 punti, Juan Martin comincia a mostrare qualche segno di stanchezza, arrivando un po’ in ritardo in qualche spostamento verso destra e “cadendo” su un paio di rovesci, ed alla quarta opportunità arriva il break per Federer con l’ottavo errore gratuito del game per del Potro.
C’è tempo due giochi più tardi per un set point salvato dall’argentino con un tweener frontale “alla Kyrgios, ma con la sua battuta Federer incamera il secondo set e trascina il match al set decisivo.

Nel corso della sua carriera Roger ha dimostrato di essere un grandissimo “front runner” che ben difficilmente molla la presa quando si trova a condurre nel punteggio, e quindi è imperativo cercare di rimanere vicino a lui nel punteggio per sfruttare eventuali suoi passi falsi. Del Potro sicuramente lo sa, ma purtroppo per lui non riesce ad eseguire: sull’1-1 si trova 30-40 dopo tre errori di diritto, e sulla palla break, dopo una gran difesa di Federer, mette clamorosamente in rete un semplice diritto da metà campo. È sufficiente questo break per decidere la partita e consegnare allo Shanghai Rolex Masters la finale che sognava, il Fedal XXXVIII.

Nadal prepara l’appuntamento con Federer

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