Italiani
L’annuncio di Vinci: “Gioco fino a maggio e mi ritiro a Roma”
In un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, Roberta svela i suoi piani per il 2018. “Il fatto certo è che mi ritiro. Chiuderò al Foro Italico davanti al mio pubblico”

In fondo, meglio così. Doveva accadere e c’era il rischio che l’annuncio arrivasse in off-season e si tramutasse subito in realtà, senza la possibilità di vederla congedarsi dal tennis nel modo a lei più congeniale: giocando uno slice di quelli mortiferi, che parte come una carezza e finisce per essere un pugno. Roberta Vinci ha annunciato il ritiro dalle competizioni in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, ma ha specificato che non chiuderà dopo una stagione così anonima. Si sta allenando, a gennaio sarà regolarmente in campo e disputerà al Foro Italico il suo ultimo torneo in carriera.
Restano cinque mesi di Roberta Vinci, né più né meno. “Il fatto certo è che mi ritiro, ma non mi andava di farlo dopo una stagione così anonima, condizionata da infortuni e pensieri per il futuro. Quindi giocherò fino agli Internazionali d’Italia e dirò addio al tennis al Foro Italico, sperando di farlo nel modo migliore, da protagonista”. La 34enne tarantina lascia quindi a Francesca Schiavone e Sara Errani l’onere di abbandonare per ultime la nave, in quella ristretta cerchia di giocatrici che hanno stravolto il tennis italiano femminile e tra le quali, per prima, ha scelto di ritirarsi Flavia Pennetta. “Sì, Roma è un torneo che ho sempre sofferto. Un po’ per la superficie, un po’ per la pressione di giocare davanti al mio pubblico, alla famiglia, agli amici. Magari è la volta buona che cambio tendenza“. In ben 19 partecipazioni – stagioni in cui si è fermata alle qualificazioni comprese – è scesa in campo 27 volte e ha vinto appena 8 partite (6 nel main draw) e non ne vince una addirittura dal 2013. In tutta la sua esperienza capitolina, peraltro, quella del 2013 è stata l’unica edizione in cui è riuscita a vincere due partite di fila (Vesnina e Burnett, prima di perdere contro Halep agli ottavi) e rimane ad oggi il suo miglior risultato.
Il problema sarà ripartire, per questo rush finale di cinque mesi, con la classifica che recita impietosamente ‘numero 117 WTA’. “Sono consapevole di dover giocare le qualificazioni e non mi importa. Comincerò con l’Australian Open, poi valuterò di volta in volta. Certo non farò i tornei per partecipare e basta. Cercherò di vincere più partite possibili con l’obiettivo di arrivare in forma a Roma: voglio una chiusura con il botto“. Un altro cambiamento rispetto alla routine sarà la sede principale dei suoi allenamenti. Conclusa l’esperienza di Palermo con coach Cinà, Roberta ha scelto di ripartire da Milano. “Ho deciso di affidarmi a Lorenzo Di Giovanni, che aveva già seguito Francesca (Schiavone, ndr), e al preparatore Andrea Guarnaccia. Lorenzo è giovane, motivato, stimolante e conosce perfettamente il gioco. Io mi divido tra il Tennis Club Lombardo e lo Junior, intanto comincio ad ambientarmi in città“. Roberta vuole acquistare casa a Milano, per rimanerci anche dopo aver concluso la sua esperienza con il tennis.
Nonostante l’entusiasmo nell’affrontare quest’ultimo scorcio di carriera, non sembra esserci la possibilità di un ripensamento. “Roma sarà il mio ultimo torneo anche se dovessi rientrare tra le prime 10 giocatrici del mondo“. Scalare 100 posizioni in meno di 150 giorni avrebbe dell’incredibile, persino per chi ha saputo fermare Serena Williams alle soglie di uno storico Grande Slam. Roberta lo sa, e pensa già a quello che sarà un minuto dopo aver riposto definitivamente la racchetta nel baule dei ricordi. “Per adesso mi sono concentrata sui prossimi sei mesi, ma sicuramente resterò nel tennis. Mi piacerebbe un ruolo ‘di campo’, poter insegnare, trasmettere loro qualcosa delle mie conoscenze e della mia passione. Non mi sento tagliata per la televisione, ad esempio“. La certezza quindi è che il tentativo di Flavia e Francesca, affacciatesi in cabina di commento per SKY, non verrà imitato. Campo fino a ieri, campo fino a maggio, e campo anche dopo. Sebbene in modo diverso.
Sarebbe inutile cominciare sin da ora a ripercorrere la carriera di una ragazza, di una donna che nel circuito ha sempre lasciato una scia di rarità. Basti ricordare che è stata numero 7 del mondo, quarta top 10 italiana della storia, e che di titoli ne ha vinti 10 come il voto che si merita in ogni conferenza stampa, anche dopo la sconfitta più bruciante. Sempre sorridente con eccezioni che si contano sulle dita di una mano.
Pur non avendo la solidità a tutto campo di Flavia o quella spinta agonistica inesauribile di Francesca, Roberta ha praticato e continuerà a praticare per 150 giorni un tennis che non si trova altrove. Quando è giunta la tragica notizia della morte di Jana Novotna, tra un lacrima per com’è finita e un sorriso per quel che è stato, ci si è ritrovati a pensare che un back di rovescio come quello si era poi rivisto in campo poche volte. Roberta è stata una delle poche in grado di farlo rivivere nella sostanza, arrivandoci persino in finale a New York, sebbene la forma fosse differente. Abbiamo tempo per salutare Roberta, in fondo sono cinque mesi. Lasciamo che siano sufficienti e godiamoci ogni scambio che resta.
ATP
Italiani in campo sabato 30 settembre: a Pechino Arnaldi sfida Jarry, esordio per Trevisan e Cocciaretto
Matteo Arnaldi cerca un posto nei quarti. Cocciaretto e Trevisan nel main draw, Bronzetti al turno decisivo delle qualificazioni

Chissà se Nicolas Jarry ha ancora gli incubi notturni in tonalità azzurra. Fatto sta che incrocerà nuovamente i colori italiani anche all’ATP di Pechino. Sarà Andrea Arnaldi il suo avversario agli ottavi del torneo. Per il sanremese la speranza di procedere spedito in questa competizione.
Come al solito, in terra cinese, week-end denso di appuntamenti e il sanremese avrà modo di mettere in difficoltà il n. 1 di Cile. La sfida tra questi due tennisti è la prima in assoluto. Start alle ore 6.30 italiane di sabato.
Le quote pendono dalla parte del cileno favorito a 1.75 contro i 2.20 dell’azzurro sui principali bookmaker, con qualche oscillazione, nelle ultime ore, in favore dell’azzurro.
In campo femminile, Elisabetta Cocciaretto sfiderà Marta Kostyuk nel primo turno WTA 1000 di Pechino. L’azzurra sarà in campo alle ore 6.30 contro l’ucraina apparsa in gran forma nell’ultimo periodo. Unico precedente tra le due tenniste è quello del torneo 2023 di Miami, con l’azzurra sconfitta 6-3 6-2. Cocciaretto sfavorita a 2.85, mentre la vittoria dell’ucraina è quotata 1.39. Martina Trevisan, invece, sfiderà Tatjana Maria nel primo turno del WTA di Pechino. Unico precedente tra le due tenniste risale al 2019 al torneo di Acapulco. Tedesca che vinse in due set. Quote pressoché alla pari, con il divario più ampio offerto da bwin: Martina 1,87, Tatjana 1,90.
Sempre a Pechino, si completeranno le gare per l’ingresso nel tabellone principale del torneo. In campo l’azzurra Lucia Bronzetti alle ore 8.00 italiane. La n. 65 del ranking affronterà Ashlyn Krueger. Non ci sono precedenti tra le due, con le quote che vanno da 1.64 di Eurobet per l’americana a 2.18 per l’italiana.
Flash
ATP Pechino: bel colpo di un Musetti in crescita. Khachanov sconfitto in tre set, ora super sfida Alcaraz
Lorenzo Musetti pare aver ritrovato buone sensazioni e vince alla distanza un match per larghi tratti ben giocato contro Karen Khachanov. Ora lo attende il N.1 del tabellone

L. Musetti b. K. Khachanov 6-3 1-6 6-2
Lorenzo Musetti batte Karen Khachanov per 6-3 1-6 6-2 in 1 ora e 54 minuti nel primo turno del China Open a Pechino. Una partita che lo vedeva sfavorito da pronostico, anche perché il russo veniva da un torneo vinto a Zhuhai e Lorenzo da un periodo non troppo positivo, ma l’italiano ha dimostrato, perlomeno nel primo e soprattutto nel terzo set, di essere comunque in crescita sia a livello di fiducia che di tennis. Forse la semifinale della scorsa settimana a Chengdu lo ha aiutato a ritrovare buone sensazioni, mentre il lungo periodo di inattività del russo prima del torneo conquistato lo ha probabilmente stancato alla distanza, favorendo la classe del carrarino, autore nel terzo parziale di una performance convincente come non se ne vedevano da tempo. A Lorenzo ora non resta che attendere il vincente dell’incontro tra Carlos Alcaraz e Yannick Hanfmann per conoscere il suo avversario di ottavi di finale.
Primo set: si va a strappi, ma quello decisivo premia Musetti
Khachanov vince il sorteggio e sceglie di ricevere, ma Musetti non ha alcun problema a incassare il primo gioco a -15. Un buon inizio per Lorenzo, che tiene i colpi profondi e non soffre le pallate piatte del russo, soprattutto sulla diagonale del rovescio. E gli effetti di questo splendido start si vedono subito, con un break immediato ottenuto ai vantaggi e alla seconda chance, dopo una rimonta da 40-0, un passante di rovescio sontuoso solo di polso e un dritto inside-in che lascia fermo l’avversario.
Ma l’allungo sul 3-0 è un’illusione, perché il moscovita, prese le misure del campo e limitati i gratuiti, rientra sul 3-3, approfittando di un vistoso calo dell’italiano, tra doppi folli e poca precisione nel palleggio. È l’ultimo scossone del parziale? Neanche per idea, perché il n° 2 d’Italia si aggiudica nuovamente tre game di fila e intasca al contempo il set. Un ulteriore strappo arrivato grazie al miglior punto della partita sulla palla break che vale a Musetti il 5-3, con una serie di recuperi sulle bordate di Karen e, una volta ribaltato lo scambio, con una smorzata sulla quale il russo arriva senza fiato. È lo scambio che porta Musetti a servire per il set, e il game di battuta tenuto a -30 è la ciliegina sulla torta di un parziale nel complesso molto ben giocato dall’azzurro.
Secondo set: Khachanov cambia marcia, 6-1 per lui
Il secondo set è però tutta un’altra storia. Se avevamo detto, fin qui, di come si fosse andati di tre game in tre game, per l’uno o per l’altro giocatore, l’inizio di un nuovo parziale non sembra cambiare tale tendenza. A riuscire però questa volta a breakkare subito è il russo, che decide di imporre un altro ritmo alla partita e agli scambi, evitando di concedere il fianco alle accelerazioni di dritto dell’avversario, che lo avevano fatto penare, e parecchio, nel parziale iniziale.
Musetti prova a rimanere agganciato sul 3-1, ma non riesce più a contenere a dovere gli attacchi da fondo dell’ex top-ten. Quest’ultimo trova addirittura il modo di portarsi avanti di due break, tornando quello che la settimana scorsa aveva trionfato ad Astana grazie al servizio, alla costanza e al ritmo da dietro. Solo due punti persi in quattro turni di battuta, 13 su 13 con la prima in campo: numeri che testimoniano un dominio nel parziale e spiegano il netto 6-1 finale.
Terzo set: Musetti gioca il miglior parziale da parecchio tempo a questa parte e approda al secondo turno
Tra secondo e terzo set, Musetti chiede l’intervento del medico per un problema alla vista, per il quale gli vengono applicate delle gocce. Una magagna che non gli impedisce comunque di ripartire con un game al servizio incoraggiante e incamerato a -30, complice qualche aiutino di Khachanov che non guasta mai. E proprio il carrarino ha la prima mini-occasione del parziale decisivo, sul 2-1 e 0-30 in suo favore, ma il servizio e il dritto del russo non sono più quelli traballanti del primo set e lo aiutano a rimontare e ad agganciare Lorenzo sul 2-2.
La qualità dei colpi, non così alta fino al terzo set e soprattutto troppo altalenante tra i due giocatori, aumenta esponenzialmente nel momento topico. Lorenzo, ormai lontano parente di quello del secondo parziale, gioca un game di livello eccelso per prendersi il break che lo porta sul 4-2 – il rovescio lungolinea con cui chiude il gioco è magico – e conferma l’allungo sul 5-2, uscendo da un game complicato ai vantaggi con un ace e un punto manovrato alla perfezione partendo da una smorzata. È l’allungo decisivo per il toscano, nonché quello che manda definitivamente al tappeto Karen, fiaccato anche dalle fatiche della scorsa settimana. 6-2 per Lorenzo e sottavi di finale ottenuti, con urlo liberatorio finale annesso, per una partita che può infondergli grande fiducia in vista del finale di stagione.
Flash
WTA Pechino, qualificazioni: Bronzetti a un passo dal tabellone principale, battuta la canadese Marino
La 24enne di Villa Verucchio avanti in tre set. Sabato si giocherà un posto nel tabellone principale del China Open

Lucia Bronzetti è a un passo dal tabellone principale del China Open. La 24enne riminese di Villa Verucchio, reduce dalla sconfitta nei quarti di Ningbo avvenuta solo ieri, ha battuto all’esordio per 6-4 1-6 6-2, in poco meno di un’ora e tre quarti di gioco, la canadese Rebecca Marino (entrata in tabellone al posto della tedesca Laura Siegemund)
Una partita sudata per Lucia quella contro Marino, risolta solo al terzo set. Il primo parziale vede una Bronzetti intraprendente, spinta da un ottimo rendimento con la prima palla. Pronti via la riminese si porta avanti 3-0 con doppio break. Nonostante la canadese ne recuperi uno Bronzetti è brava ad amministrare il vantaggio per chiudere 6-4 il primo set. Nella ripresa Marino è molto più centrata e decisamente più incisiva in battuta. Bronzetti accusa il colpo e cede il set per 6-1 grazie al doppio break canadese. L’epilogo dell’incontro è a tinte tricolori: Lucia torna a macinare punti al servizio, ritrovando l’ispirazione del primo set. Sono due i break che le regalano il passaggio del turno di qualificazione, nel quarto e nell’ottavo gioco. La 24enne vince ancora contro Marino dopo averla già battuta al primo turno del WTA 125 di Chicago lo scorso agosto.
Sabato Bronzetti si giocherà l’ingresso nel tabellone principale o con la tedesca Tamara Korpatsch, n.107 del ranking, o con la statunitense Ashlyn Krueger, n.75 WTA, che un paio di settimane fa ad Osaka ha conquistato il suo primo trofeo nel circuito maggiore