In un match simile alla fantastica semifinale di Melbourne, Rafa e Grigor decidono di dare vita all’incontro più scoppiettante della stagione asiatica. Nei quarti di finale di Shanghai il gioco di qualità e la grinta del bulgaro cozzano contro il Nadal più solido della stagione, fresco campione di Pechino e soprattutto di Flushing Meadows, che si avvicinava a grandi passi verso la prima posizione nel ranking. Il maiorchino eguagliava così Andre Agassi per numero di partite vinte nell’Era Open a quota 870. Lo supererà poi con la vittoria in semi, ma non riuscirà a piegare un ottimo Federer nella finale. Veniva oscurata la grande crescita di Dimitrov nella seconda metà di stagione: con il trionfo a Cincinnati si toglieva definitivamente di dosso la fastidiosa targhetta di “baby-Federer”, riuscendo addirittura ad alzare la coppa dei Maestri nell’ultimo torneo dell’anno.
IL PRE-PARTITA
Nadal arrivava nella fase calda del torneo in modalità rullo compressore, in striscia positiva da quindici partite di fila, con in saccoccia il titolo allo US Open e quello della settimana precedente a Pechino, vinto dopo aver annullato match point all’esordio e aver sconfitto lo stesso Dimitrov nella semifinale. È il servizio l’arma in più del mancino di Manacor in questo periodo, che concedeva le briciole a Fognini e Donaldson nei primi due turni. Così non si poteva dire per il bulgaro. Prima della vittoria in due set (comunque non facili) contro Sam Querrey, il campione di Cincinnati era stato costretto da Ryan Harrison al tie-break del terzo set, salvandosi dopo aver fronteggiato ben tre palle match.
LA PARTITA
[1] R. Nadal b. [6] G. Dimitrov 6-4 6-7(4) 6-3
Cessata la pioggia, gli organizzatori potevano aprire i petali della Qizhong Arena di Shanghai ed evitare un’altra giornata indoor. Come se non bastasse la superficie del torneo cinese è risultata la più rapida del circuito Masters 1000, ma stavolta Rafa non storceva il naso. Il suo servizio è tornato ad altissimi livelli, il che gli aveva permesso di chiudere i suoi turni in un amen nei primi due match. Tuttavia lo spagnolo era costretto ad annullare una palla break già nel primo turno di battuta. Nel terzo gioco si assisteva già a uno scambio pazzesco, vinto da Dimitrov con una demi-volée perfetta, indizio di un incontro senza esclusione di colpi. La profondità del bulgaro argina il gioco del numero due del mondo, che non riesce ad aprirsi il campo come vorrebbe in apertura. Con un paio di punti dei suoi, però, si portava a palla break nel nono game e grazie un dritto vincente dopo la veronica di Dimitrov, conquistava primo break e primo set.
Sul 2-2 qualche pasticcio di troppo a rete di Grigor permetteva a Nadal di tornare a palla break, ma con coraggio il numero sei del seeding cancellava la chance grazie a una gran voleé di rovescio. Nessuna flessione dal lato di Rafa, che vinceva un punto spettacolare mandando anche al tappeto il suo avversario per acchiappare il 3-3. Senza ulteriori scossoni, ma con un’intensità altissima da ambo le parti, si arrivava al tie-break. Il maiorchino girava in testa, sul 4-2, ma ecco che il tanto vantato servizio balbettava, concedendo a Dimitrov l’opportunità di pareggiare il conto dei set. Complice il secondo errore grave di Nadal col dritto, il bulgaro portava a casa il secondo parziale (7-4 il tie-break) meritatamente.
E’ un Dimitrov nuovo quello che si vede sul centrale di Shanghai nel secondo set. Ora i punti nei caldi trova spesso la soluzione giusta e, aiutato da Nadal, si ritrova di nuovo in corsa per un posto in semifinale. Se il match era stato di alto livello nei due set precedenti, i due riuscivano all’inizio del parziale decisivo a innalzare ancora di più il livello e a incrementare il numero dei vincenti. Il rovescio del bulgaro saliva in cattedra sul 2-2: seconda palla break del match per lui. Ma Rafa gli rispondeva con la stessa moneta e in un batter d’occhio saliva 3-2. Break mancato, break subito. Con due doppi falli e tre gratuiti di dritto , Dimitrov perdeva la battuta ai vantaggi, consegnando il match nelle mani di Nadal. Ancora grazie a un turno di servizio impeccabile Nadal vinceva in 2 ore e 32 minuti un match piuttosto simile a quello visto a Melbourne, in cui dopo la grossa occasione mancata, un Dimitrov quasi perfetto ha ceduto di schianto all’eccezionale solidità del campione che si ritrovava di fronte.
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PERCHÉ PROPRIO QUESTA?
Se dovessimo trovare il “terzo incomodo” in questo 2017 dominato da Nadal e Federer, Grigor è il primo candidato. Il match perso al quinto in Australia contro Rafa a inizio anno gli ha dato tantissima fiducia, oltre alla comprensibile delusione, e ha disputato una stagione ad alti livelli per la prima volta nella sua carriera. E’ chiaro che quel match di Melbourne questo quarto di finale in terra cinese siano collegati da un filo rosso, poiché in entrambi tutti e due i giocatori hanno espresso quasi il loro miglior livello, soprattutto Dimitrov, il quale però si è sciolto nel finale. La risposta che vien fuori è sempre la stessa purtroppo per lui. La solidità e la forza mentale di Nadal spesso non si possono contrastare nemmeno con un tennis tanto brillante, figuriamoci se inizia anche a servire con percentuali al servizio attorno all’80%. L’intensità altissima vista tra fine secondo e inizio terzo set aggiunti ai gesti tecnici e atletici fenomenali dei due sparsi per tutti i 150 minuti rendono questa partita la migliore della stagione asiatica.