Australian Open, Junior: il campione è Sebastian Korda, 20 anni dopo Petr

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Australian Open, Junior: il campione è Sebastian Korda, 20 anni dopo Petr

MELBOURNE – Dopo due decadi esatte, un altro Korda alza un trofeo all’Australian Open. Il figlio di Petr, Sebastian, si impone in due set nella finale junior contro Tseng. “Non ho ancora mai battuto papà, però!”

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(da Melbourne, il nostro inviato)

Il giovane Sebastian Korda, 17 anni e mezzo (è di luglio 2000), vive a Bradenton in Florida con la famiglia. Lo allena il padre Petr. Che esattamente vent’anni fa, nel 1998, sconfiggeva qui in finale il cileno Marcelo Rios (6-2 6-2 6-2), per raggiungere all’inizio di febbraio di quell’anno il miglior ranking in carriera, 2 ATP. Petr era un mancino alto e magro, un po’ allampanato, pieno di talento, rovescio a una mano, e gran gioco a tutto campo. Il figlio Sebastian gli somiglia molto fisicamente (già 1.92 di altezza), e a tennis gioca anche lui molto bene. È destro e tira il rovescio bimane, ma è il suo colpo migliore, ne vediamo un esempio in testa al pezzo, insieme al servizio che supera i 200 kmh, e a un ottimo dritto in top. Non disdegna le discese a rete, e gli ho visto fare oggi diverse belle palle corte. Un bel talento anche lui, insomma.


La somiglianza c’è, non trovate?

L’avversario, il cinese di Taipei Chun Tseng (mica male per il paese asiatico questo Australian Open junior, un finalista, e la campionessa En Lieng che ha vinto anche la finale dopo aver eliminato in semi, annullando due match point, la nostra Elisabetta Cocciaretto) era un tipo tosto, veloce in campo, e molto reattivo anche al volo. Sebastian, nel corso di un combattutissimo primo parziale, ha sprecato un set point sul 6-5, e ne ha annullato uno col servizio nel tie break, che alla fine ha conquistato per 8 punti a 6. Nel secondo set, break, controbreak, e poi Korda scappa via 4-2, vantaggio tenuto fino al 6-4 conclusivo. Bella la demi-volée smorzata con cui Sebastian mette fine alla partita, simpatico il saltello con sforbiciata a citare il padre, meritato in generale il suo successo. 9 ace e ben 34 vincenti, sono numeri importanti. Lo attendiamo con curiosità nei prossimi appuntamenti, e magari in qualche capatina nel circuito maggiore. Bravissimo lui, e complimenti a papà Petr.

Mi rivedo la vittoria di mio padre su youtube almeno una volta al mese, mi dà motivazione“, racconta Sebastian. “Quando giocava, era incredibile, era il massimo. Lo è ancora adesso. A casa, in Florida, ci alleniamo spesso insieme, è il mio coach voglio dire. Non l’ho ancora mai battuto! Certo, è difficile a volte avere un padre-allenatore, ma se non ne sa lui su come funziona il tour… c’è poco da discutere con lui, alla fine ha sempre ragione. In ogni caso non mi ha mai spinto o costretto nel tennis, quello che lo ha sempre voluto fare sono io, lui si limita a sostenermi e incoraggiarmi. Papà ha compiuto 50 anni il 23 gennaio, volevo fargli questo regalo di compleanno!

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