Coppa Davis
Coppa Davis, Giappone-Italia 1-2: Bolelli e Fognini, missione compiuta
Battuti i giapponesi in 4 set. Bolelli ispiratissimo, Fognini bene nonostante un problema al tallone. Domani si riparte con Sugita-Fognini

COPPA DAVIS, Ottavi di finale
GIAPPONE-ITALIA 1-2
Se ieri avevamo scritto di due prove opache dei nostri tennisti, oggi facciamo i complimenti a Simone Bolelli e Fabio Fognini per la vittoria in doppio (la sesta su otto prove insieme in Davis), preziosissima e ci auguriamo fondamentale per l’approdo ai quarti di finale.
Simone ha giocato un match esemplare, solido al servizio (unico a non perdere la battuta dei 4 tennisti in campo), bravissimo in risposta (letali quelle di rovescio), terrificante con il diritto con il quale almeno un paio di volte ha rischiato di togliere la racchetta dalle mani degli avversari. Fabio ha palesato durante il match un problema fisico (forte tallonite), muovendosi talvolta male e servendo in alcuni momenti a tre quarti di velocità, ma nonostante tutto ha saputo essere decisivo al momento giusto. Molto attento sotto rete (a qualche errore grossolano ha opposto dei colpi davvero d’alta classe), solido come da par suo da fondo campo, abbastanza costante al servizio. Speriamo gli siano rimaste le energie necessarie per concludere l’opera domani, quando si riprenderà con il suo incontro contro il nr.1 giapponese Sugita. Tra i due nessun precedente, ma se Fabio è in buona forma il match è tranquillamente alla portata.
S. Bolelli/F. Fognini b. B. McLachlan/Y. Uchiyama 7-5 6-7(4) 7-6(3) 7-5
Come scontato Barazzutti cambia la coppia dichiarata in sede di sorteggio, Fabio Fognini sostituisce Paolo Lorenzi al fianco del fidato Simone Bolelli, mentre Iwabuchi conferma i doppisti Uchiyama e McLachlan. I giapponesi vincono il sorteggio e decidono di rispondere, piazzandosi a destra McLachlan ed a sinistra Uchiyama in risposta.
Inizia al servizio Bolelli, gioco a 15. Dall’altra parte serve McLachlan, gioco a zero con alla risposta Bolelli a destra e Fognini a sinistra. I primi giochi filano via lisci, si arriva sul 3-3 con chi serve che concede solo 3 punti alla risposta. Il primo brivido è concesso da Fognini, che offre una palla break nel fatidico settimo game. Ma sullo scambio seguente McLachlan entra male sulla rete e sfiora la palla, dando il punto alla coppia italiana. Teniamo la battuta, mentre nel gioco seguente Uchiyama tiene la battuta ai vantaggi, ma si continua in perfetta parità, 4-4. Spalti con qualche vuoto come ieri, oggi i tamburi giapponesi si fanno sentire di più, giudice di sedia la Asderaki, molti spettatori hanno le mascherine anti-smog, qualcuna addirittura personalizzata con il simbolo della bandiera giapponese. La coppia azzurra pare in ottima forma, i ragazzi sono molto attenti sulla rete e servono in maniera solida, ancora rivedibili in risposta, ma siamo nelle fasi iniziali e ci sta. Uchiyama è più aggressivo di McLachlan e cerca sempre la rete, ma appare meno sicuro nei colpi da fondo campo. Bolelli e Fognini capitalizzano un primo set esemplare nel dodicesimo gioco, quando sul 6-5 in loro favore serve Uchiyama. La coppia giapponese sale 30-15 ma Bolelli trova un gran diritto vincente e poi Uchiyama messo sotto pressione a fondo campo sbaglia un diritto, set point Italia. Lo trasforma un attento Fognini entrando sulla rete, 7-5 Italia dopo 40 minuti di buon tennis, tutt’altra musica rispetto a quanto visto ieri. La coppia azzurra ha concesso solo 5 punti alla risposta.
Il secondo set inizia come il primo con Bolelli al servizio, ma nel terzo è Fognini a cedere inopinatamente la battuta complice una chiamata alquanto strana della Asderaki. I nostri si complicano la vita dal 30-15 e devono fronteggiare una palla break sul 30-40. Fognini serve un’ottima prima, qualcuno dei nostri sussurra un “vai” perché McLachlan ci arriva a stento ed è quasi un ace, Bolelli chiude il punto sulla rete ma la Asderaki chiama la palla disturbata e dà il punto e quindi il break ai giapponesi. Barazzutti salta dalla sedia e protesta vibratamente, Bolelli appare incredulo, Fognini in silenzio si vede che sta per esplodere. Niente da fare, arriva anche il giudice arbitro ma la decisione non viene cambiata, break Giappone, 2-1 e servizio. Uchiyama si salva ai vantaggi nel game successivo ma il nervosismo serpeggia ancora tra gli azzurri. Bolelli si complica la vita da 40-0 ma poi tiene la battuta mentre al cambio di campo Fognini va a discutere animatamente con la Asderaki, trattenuto a stento da Barazzutti: “Come fai a chiamare una cosa del genere, è la stessa cosa di quando diciamo “mia” “tua”, come fai…”. Dopo un po’ ritorna la calma, si seguono i servizi e si arriva al 5-4 Giappone con McLachlan che serve per il set. Nel frattempo Fognini sembra servire con meno potenza rispetto all’inizio, l’impressione è che l’avambraccio destro gli dia comunque un po’ di fastidio. Gran risposta di Bolelli ed un paio di regali di Uchiyama, 15-40 ed abbiamo due palle per rientrare nel match. Ci pensa Bolelli sparando un gran rovescio su Uchiyama che spedisce fuori la voleé, è controbreak, 5-5. Si arriva al tie break senza sussulti, i giapponesi scappano sul 4-2, li riprendiamo sul 4-4, ma un doppio fallo di Bolelli è letale. E’ Uchiyama con una voleé a chiudere il tie break 7-4, siamo un set pari. Peccato, abbiamo perso un set dove abbiamo fatto gli stessi punti dei nostri avversari (41-41). Preoccupa non poco Fognini che sembra muoversi male ed è poco reattivo alla risposta.
Si riparte con McLachlan al servizio dopo un toilet break dei giapponesi. Abbiamo subito una palla break ma McLachlan con un servizio vincente la annulla. I servizi vanno via lisci, soffre solo McLachlan che si salva ai vantaggi anche nel quinto game (dove sono provvidenziali ben 4 ace). Fognini appare a volte incerto nei movimenti, entrambe le coppie hanno perso efficacia alla risposta, chi serve ha gioco facile. Si arriva sul 6-5 Giappone con Bolelli al servizio, Fognini palesa ancora di più i suoi problemi, non si capisce se sia un problema alla schiena o ai flessori. Tra un punto e l’altro chiede a Bolelli di rallentare la ripresa. I giapponesi provano ad approfittarne e si guadagnano due set point, ma rispondono malissimo in entrambe le occasioni e con un pizzico di fortuna e con molta caparbietà ci issiamo al tie break. Subito minibreak azzurro con una gran risposta di Bolelli che l’incerto Uchiyama a rete sfiora soltanto. I giapponesi recuperano sull’1-2 e servizio, si cambia campo sul 3-3. McLachlan mette in rete una voleé su una risposta al corpo di Fabio, scappiamo via e chiudiamo il set con una demi-voleé da urlo di Fognini. 7-3 il tie break e due set a uno per gli azzurri che viste le condizioni (almeno apparentemente non buone) di Fognini sembra davvero insperato, anche se per quanto visto sin qui abbiamo assolutamente meritato. Tra i giapponesi McLachlan è quello che soffre di più ora al servizio mentre Uchiyama appare più incerto sotto rete (ma ha concesso un solo punto alla risposta).
Il quarto set inizia con Bolelli al servizio, tutto regolare sino al 2-2. Nel quinto game Fognini affossa per troppa sufficienza una voleé in rete e un rovescio di Bolelli viene portato fuori dal nastro, 30-40 e palla break Giappone. Risolve un ottimo Bolelli con due diritti, il primo intelligente che becca McLachlan in contropiede ed il secondo terrificante che toglie quasi la racchetta al giapponese, 3-2 Italia servizio Giappone. Fognini si salva ai vantaggi nel settimo game, mentre sul 5-4 Italia arriviamo ben 4 vote a due punti dal match ma McLachlan si salva con il servizio. Sul 5 pari va al servizio Fognini, Bolelli sbaglia un paio di voleé (forse le prime di una partita quasi perfetta) e i giapponesi si procurano una palla break. La risposta di Uchiyama finisce fuori di pochissimo, ci salviamo e mandiamo i nostri avversari per la seconda volta a servire per rimanere nel match. Bolelli centra due passanti esemplari, 0-40, tre match point. Uchiyama annulla il primo, ma l’ennesima risposta di rovescio di Simone infila McLachlan, 7-5 Italia ma soprattutto 2-1 dopo il doppio.
Domani si ricomincerà da Sugita-Fognini con Fabio che a fine partita chiarisce il suo fastidio fisico che avevamo notato durante la partita: “Ho un tallone di legno, ma pazienza, ho giocato tanto, ho portato due punti, sono contento. Io e Simone se giochiamo bene siamo tra le coppie più forti che ci sono”. Contento della prova Simone Bolelli, “Mi sono allenato tanto per questo doppio, ho bisogno di ritrovare la condizione” e come al solito felice ma morigerato capitan Barazzutti, “ora siamo contenti, festeggiamo, ma per poco, domani dobbiamo chiuderla”.
Coppa Davis
David Haggerty (ITF): “La nuova formula della Coppa Davis funziona”
Nonostante la fine del contratto con Kosmos per la gestione della Coppa Davis, il presidente dell’ITF David Haggerty ribadisce che la nuova formula per la competizione a squadre è la scelta vincente

Presente a Nizza per la presentazione della Hopman Cup che si svolgerà a luglio nella settimana che segue Wimbledon, il presidente dell’International Tennis Federation (ITF) David Haggerty ha ribadito che la tanto criticata nuova formula della Coppa Davis “ha funzionato”.
A gennaio, l’ITF si è trovata costretta a riprendere il controllo dell’organizzazione dell’evento, ponendo fine alla collaborazione con Kosmos, il gruppo di investimento presieduto dal calciatore spagnolo Gerard Piqué, iniziato nel 2018 e che doveva durare ben 25 anni. Sulle ragioni della fine della partnership, ne abbiamo parlato in questo articolo.
Con l’arrivo di Kosmos nel 2018, la formula della competizione a squadre più antica della storia dello sport era stata modificata con il consenso dell’ITF. Le tradizionali partite in casa o in trasferta sono state abbandonate a favore di fasi giocate in un unico luogo. Questo nuovo sistema ha faticato a convincere giocatori e tifosi e continua a far discutere.
La fine della collaborazione aveva fatto sperare le tante voci contrarie su un possibile “ritorno al passato” o, quantomeno a una ridefinizione dell’attuale formula. Haggerty però sembra convinto: “Abbiamo un modello che funziona”, anche se “continuiamo a lavorare per migliorare il format”.
Ricordiamo che, dopo un primo turno eliminatorio che si è giocato all’inizio di questo febbraio, 12 nazioni si sono qualificate (Cile, Corea del Sud, Croazia, Francia, Finlandia, Gran Bretagna, Olanda, Repubblica Ceca, Serbia, Stati Uniti, Svezia, Svizzera) per una fase a gironi che si giocherà dal 12 al 17 settembre in quattro città diverse (delle quali ancora non si conosce il nome, però ci rivediamo a Bologna), a cui parteciperanno anche Italia, Spagna, Australia e Canada, ammesse senza passare dalle qualificazioni. Gran finale con la fase a eliminazione diretta a Malaga dal 21 al 26 novembre.
Coppa Davis
Coppa Davis, sorteggiati i tie dei World Group. Ma cosa succederà nel 2024?
Ecco tutti gli accoppiamenti delle sfide di settembre dei due gruppi mondiali. Le vincitrici del World Group I giocheranno le qualificazioni per le Finals 2024

Mattinata dedicata ai sorteggi quella di giovedì negli uffici dell’ITF a Londra. 48 sono stati i nomi delle nazioni estratti dall’urna per 24 sfide settembrine con il tradizionale formato casa-trasferta con cinque incontri individuali (rubber) al meglio dei meno tradizionali tre set. Il tutto su due giorni, anche se in realtà sono complessivamente tre perché la squadra di casa può scegliere se giocare venerdì e sabato oppure sabato e domenica. Il weekend sarà naturalmente quello del 15-17 settembre, dunque la settimana successiva allo US Open.
Ai tie validi per il World Group I prenderanno parte le 12 nazioni uscite sconfitte dalle qualificazioni disputate lo scorso fine settimana e le 12 vincitrici dei playoff del Gruppo I, con il sorteggio che ha tenuto conto del ranking ITF. Le vincenti di settembre, leggiamo nel comunicato della Federazione Internazionale, saranno ammesse ai Qualifiers del febbraio 2024, validi per guadagnarsi la possibilità di disputare le Finals. Eravamo però rimasti, dopo la rottura fra Kosmos e ITF, che il format non sarebbe cambiato… per quest’anno. Ci stanno dicendo che questa formula verrà confermata?
Perché, tralasciando (si fa per dire) il fallimento della collaborazione con il gruppo di Piqué e i cambi in corsa delle ultime edizioni, la parte del comunicato in cui quelli dell’ITF si dicevano “concentrati sulla crescita futura della più ampia competizione sportiva annuale a squadre” faceva presagire un nuovo cambiamento. Lo scopriremo, abbiamo quasi un’intera stagione davanti prima che sia battuta la prima palla del prossimo tie. Vediamoli, allora, questi abbinamenti, tenendo presente che la nazione con la (c) ha la scelta del campo (l’asterisco significa che tale prerogativa è stata sorteggiata) e i numeri indicano la testa di serie.
World Group I
Bosnia ed Erzegovina (c)* vs Germania (1)
Bulgaria (c)* vs Kazakistan (2)
Belgio (3) (c)* vs Uzbekistan
Argentina (4) (c)* vs Lituania
Ucraina (c)* vs Colombia (5)
Ungheria (6) (c)* vs Turchia
Israele (c) vs Giappone (7)
Austria (8) (c) vs Portogallo
Grecia (c)* vs Slovacchia (9)
Perù (c)* vs Norvegia ((10)
Romania (11) (c)* vs Taiwan
Danimarca (c)* vs Brasile (12)
Dodici sono i tie anche per il World Group II. Nell’urna, le perdenti dei playoff di cui sopra e le vincitrici dei playoff del Gruppo II. Le vincitrici delle sfide elencate qui sotto e le perdenti di quelle sopra giocheranno i playoff 2024 del Gruppo I.
World Group II
Monaco (c)* vs Ecuador (1)
India (2) (c)* vs Marocco
Nuova Zelanda (3) (c) vs Thailandia
Messico (4) (c)* vs Cina
Pakistan (5) (c)* vs Indonesia
Uruguay (6) (c)* vs Egitto
Libano (7) (c)* vs Giamaica
Slovenia (8) (c)* vs Lussemburgo
Georgia (c)* vs Tunisia (9)
El Salvador (10) (c)* vs Irlanda
Hong Kong (11) (c)* vs Lettonia
Polonia (12) (c)* vs Barbados
L’ultima informazione è che Pakistan e Uruguay sono pari nel ranking, per cui le rispettive teste di serie son state assegnate tirando una moneta – o con il sistema che sono soliti usare negli uffici dell’ITF.
Coppa Davis
Giudicelli, vicepresidente ITF: “Mahut è un ignorante, ormai può andare in pensione”
L’ex Presidente della Federtennis francese replica duramente a Nicolas Mahut, che di recente aveva criticato il format che la Coppa Davis ha assunto dal 2019

L’ultimo weekend di tennis andato in archivio ha regalato agli appassionati tante belle storie, a cominciare dall’inaspettato trionfo a Lione di Alycia Parks, che non nasconde le sue ambizioni e aspira alla top10 entro fine anno. Nell’altro torneo in programma a livello WTA Zhu Lin ha vinto in Thailandia il primo titolo in carriera, lei che è reduce dalla sorprendente campagna australiana. Anche la 29enne cinese sta contribuendo e non poco alla lenta ma costante rinascita del tennis cinese, con tante ragazze pronte a lasciare il segno.
Il circuito ATP si è invece fermato per una settimana, lasciando spazio alle qualificazioni di Coppa Davis (qui le 16 squadre qualificate per la fase a gironi di metà settembre), che hanno visto tanti pronostici rispettati ma anche qualcuno ribaltato. Un esempio sono le inattese vittorie di Finlandia, che per la prima volta nella sua storia parteciperà alle Finals, così come quella della Svizzera, capace di ribaltare la Germania di uno spento Zverev.
Tra le 16 qualificate a settembre ci sarà anche l’eclettica Francia, che ha faticato molto più del previsto contro l’Ungheria, prevalendo 3-2 al match decisivo. Contando che Fucsovics, numero uno ungherese, ha perso (da favorito) entrambi i suoi match di singolare, lo smacco per i transalpini era davvero dietro l’angolo. Una delle due partite perse è stato il doppio, dove i francesi sulla carta partivano decisamente più avanti rispetto a Marozsan/Valkusz, capaci però di imporsi in due set su Rinderknech/Mahut.
Proprio quest’ultimo è stato preso di mira da Bernard Giudicelli, attuale vicepresidente della ITF ed ex presidente della Federtennis francese, che lo ha invitato ad andare in pensione. Tra i due non è mai corso buon sangue, come dimostra un’intervista, questa volta da parte del tennista transalpino, in cui non vedeva di buon occhio l’elezione di Giudicelli alla presidenza della Federazione del suo paese.
Il motivo del nuovo battibecco tra i due risiede questa volta proprio nella Coppa Davis. Mahut non ha mai nascosto le sue perplessità riguardo al nuovo format (quello in vigore dal 2019), mentre la FFT – nella figura di Giudicelli – si è sempre detta favorevole al cambiamento. “Abbiamo buttato via quattro anni. Bernard sa che cosa penso delle sue decisioni da vicepresidente dell’ITF e presidente della FFT: ha grandi responsabilità per questo fiasco, ma vedo che non si mette in discussione“ – aveva dichiarato a L’Équipe il 41enne di Angers.
La risposta di Giudicelli non è tardata ad arrivare e, intercettato da Tennis Actu, l’ex presidente della FFT non le ha mandare a dire: “Nicolas Mahut è un ignorante. Non sarà un giocatore di 41 anni a spiegare oggi ad un giocatore di 20 o 22 anni come dovranno funzionare le cose. Ormai va bene per la pensione“.
L’intervento di Guidicelli si poi concentrato anche sul weekend di Davis appena trascorso, visto in modo più che positivo: “Ero in Finlandia e lì c’era un’atmosfera eccezionale. Nonostante sia un piccolo paese, con poco più di cinque milioni di abitanti, c’erano circa 5000 persone al giorno a seguire l’evento, cioè quasi 10.000 spettatori nei due giorni di competizione. È stato un evento vero e proprio, organizzato alla perfezione dalla Federazione finlandese”.
La Finlandia sarà tra le 16 nazioni che, a settembre, si giocheranno l’accesso alle Davis Cup Finals di Malaga, anche se ancora non sono note le città che a settembre ospiteranno le fasi a gironi. Oltre a Bologna, infatti, al momento sono da stabilire le altre tre sedi, come confermato dal vicepresidente dell’ITF: “Non sappiamo ancora quali città ospiteranno i gironi a settembre“.
Dalla nuova formula, secondo Giudicelli, non si può più scappare, con buona pace di chi la pensa diversamente: “Ormai non si può più tornare indietro. Mahut ha detto che abbiamo perso quattro anni? Lui è uno che parla senza sapere. Non abbiamo perso proprio niente, anzi, abbiamo salvato la Coppa Davis. Il format antico, quello in vigore fino al 2018, non funzionava più perché, semplicemente, non attirava più i migliori giocatori”.
Ancora Giudicelli: “Gli sponsor principali avevano detto che non avrebbero rinnovato i contratti. Non abbiamo sprecato quattro anni, abbiamo trovato un nuovo sistema che garantisce un pubblico eccezionale anche per le qualificazioni: basta guardare a quello che è successo in Grecia. Grecia e Ecuador non sono nazioni con una grande storia tennistica, eppure hanno generato grande entusiasmo perché c’erano giocatori forti. Mahut è un ignorante, può andare in pensione e magari diventare un giornalista. Avrebbe così l’opportunità di fare diverse critiche, cosa che tra l’altro gli riesce piuttosto bene”.