Il "ritorno a casa" di Mladenovic e Kvitova: finale a San Pietroburgo

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Il “ritorno a casa” di Mladenovic e Kvitova: finale a San Pietroburgo

La francese rimonta Kasatkina ed è ancora in corsa per difendere titolo e ranking. La ceca torna a giocarsi una coppa dalla scorsa estate piegando Goerges (a cui può regalare la top 10)

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Due percorsi del tutto diversi ma altrettanto complessi, a un certo punto quasi senza speranza, che a San Pietroburgo convergeranno in una finale che in palio non ha soltanto punti e montepremi di un WTA Premier ma soprattutto il riscatto. Sono quelli di Kristina Mladenovic, che per mesi sembrava aver dimenticato la forma e il sapore di una vittoria, e di Petra Kvitova, che ormai è sempre più vicina al tennis che le era stato sottratto dal vile attacco domestico di fine 2016. Per entrambe è il momento giusto per “tornare a casa”: in Russia la francese difende il primo blocco importante di punti che costituisce il suo ranking (è ancora top 10), mentre la ceca aveva bisogno di riavvicinarsi a finali e grandi match per non perdere la fondamentale familiarità con il contesto più alto del gioco.

Avversarie migliori di quelle incontrate finora nel corso della settimana, per testarsi sul serio davanti a tutti, non ce n’erano e anche il giorno delle semifinali ha confermato la streak positiva delle due giocatrici. Kvitova ha portato a casa il primo match di giornata combattendo per tre set con la tedesca Julia Goerges, che vede allontanarsi la possibilità di entrare direttamente per la prima volta in carriera tra le prime 10 giocatrici del mondo. Apparsa dimagrita e più veloce del passato, la ventisettenne ex campionessa di Wimbledon è riuscita a neutralizzare il piano tattico avversario  – “Il campo è molto veloce, quindi dovrò cercare di muovere molto il gioco e rimettere in campo ogni palla” aveva detto alla vigilia la tedesca. La partita non ha offerto molto spettacolo, di conseguenza, visto che entrambe le giocatrici hanno chiuso la maggior parte degli scambi molto rapidamente.

Kvitova torna in finale dopo 7 mesi dal titolo vinto lo scorso giugno a Birmingham, sull’erba. “Il livello del mio gioco sta migliorando e adesso sono alla ricerca di tornei come questo, per giocare il più possibile contro giocatrici al top” ha dichiarato a fine gara la tennista ceca. Nonostante la sconfitta, Goerges deve ritenersi soddisfatta per il livello di gioco che ha raggiunto dallo scorso anno: in carriera vanta una percentuale di vittorie del 54% (245 vittorie e 208 sconfitte), ma dall’inizio del 2017 ad oggi la sua percentuale è quasi del 71%. E proprio la sua nemica di oggi potrebbe diventare sua amica domani, perché in caso di sconfitta di Mladenovic in finale Goerges raggiungerebbe ugualmente l’agognata (e meritata) decima piazza del ranking femminile.

Venderà certamente cara la pelle la campionessa uscente, però, come ha fatto oggi contro Daria Kasatkina. Sulla russa, con la quale ha un ottimo rapporto, Mladenovic si era espressa prima del match con parole lusinghiere: “Ha molto talento, è divertente e siamo amiche. Nel circuito è relativamente nuova quindi ha molti margini di miglioramento. Se è arrivata in semifinale significa che sta giocando bene e soprattutto il pubblico sarà tutto dalla sua parte”. Il sostegno casalingo non è però bastato a Kasatkina per migliorarsi nei tornei in patria: dopo un primo set vinto muovendosi bene, la classe 1997 di Togliatti non è riuscita a mantenere il livello e ha progressivamente ceduto all’esperienza e alla rabbia dell’avversaria, che la ha abbracciata affettuosamente a rete dopo il match point. Spinta dai genitori sempre presenti nel suo box, Mladenovic proverà ora a ribaltare il pronostico (1-4 gli head to head contro Kvitova) per tenersi stretto il suo posto tra le “ten”.

Stefano Ancilli e Raoul Ruberti

Risultati:

[WC] P. Kvitova b. [5] J. Goerges 7-5 4-6 6-2
[4] K. Mladenovic b. [8] D. Kasatkina 3-6 6-3 6-2

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