Cos'è l'ITF Transition Tour, il circuito che dal 2019 dimezzerà il numero di professionisti

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Cos’è l’ITF Transition Tour, il circuito che dal 2019 dimezzerà il numero di professionisti

Sarà una mini rivoluzione che spezzerà i sogni di molti. Ma garantirà ai migliori un passaggio più morbido, economicamente parlando, a un professionismo finalmente degno di questo nome

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Guardando il ranking aggiornato a questo lunedì, sono 1978 i giocatori che hanno una classifica ATP e 1378 le giocatrici con una ranking WTA. Possono legittimamente definirsi professionisti, eppure la maggior parte di essi non guadagna un soldo dal proprio lavoro di tennista (anzi). Stiamo parlando di coloro che non raggiungono il famoso break even, ossia il pareggio di bilancio della propria attività, tra i prize money incassati e il costo di voli e alloggi. Uno studio promosso dalla ITF ha posto questa asticella intorno alla posizione 350 per gli uomini e 250 per le donne, senza considerare tuttavia quelle spese per così dire accessorie – ma spesso fondamentali per essere competitivi – come quelle per un coach o un fisioterapista.

Per porre un freno a questa situazione al limite della lotta nel fango per i già professionisti (cosiddetti), schiacciante per i ragazzi che ambiscono allo stesso titolo, la stessa Federazione internazionale ha varato ufficialmente un piano che dal 2019 riorganizzerà a fondo i tornei minori attraverso la creazione di un circuito alternativo, l’ITF Transition Tour. L’obiettivo è facilitare la transizione dal circuito Junior a quello adulto, assicurando al contempo una più mirata distribuzione dei montepremi volta a far sì che un numero maggiore di tennisti possa auto-sostentarsi con il proprio lavoro. Il raggiungimento di tale obiettivo passerà attraverso la riduzione del numero dei professionisti fino a – approssimativamente – 750 uomini e altrettante donne, all’incirca la metà di quelli attuali.

Nessuna rivoluzione ai livelli più alti e più noti, in ogni caso (sui quali la ITF non ha voce in capitolo, Slam esclusi). La trasformazione toccherà esclusivamente gli eventi con un montepremi pari o inferiore a 25.000$ (i cosiddetti Futures in campo maschile e ITF in quello femminile) e le qualificazioni degli ATP Challenger. Questi tornei formeranno il calendario del neo-nato Transition Tour, una sorta di circuito nel circuito che alimenterà un nuovo ranking (ITF Entry Point), attraverso il quale i giocatori potranno garantirsi l’accesso ai tornei di rango superiore (Pro Circuit, il circuito dei professionisti, per l’appunto).

La Tabella Punti
– I tornei da 15.000$ di montepremi non offriranno più punti ATP o WTA, ma esclusivamente “ITF Entry Point”.
– I tornei da 25.000$ distribuiranno punti in ambo le classifiche per gli uomini (solo per il 2019); tra le donne continueranno a offrire unicamente punti WTA.

Sono in via di definizione i criteri che porteranno i migliori giocatori del Transition Tour a qualificarsi per gli eventi del Pro Circuit. Quello che già sappiamo è che questi tornei di rango minore garantiranno un numero non ancora definito di posti nelle qualificazioni dei Challenger con un montepremi pari o inferiore a 125.000$. Secondo il portale tennislife.com, il numero di eventi ATP Challenger crescerà, e cresceranno anche gli spot nei tabelloni di qualificazione degli stessi. Le quali non si giocheranno più nel weekend che precede l’inizio del torneo, ma di lunedì e martedì, andando ad impattare sulla durata dell’evento, che sarà di soli sette giorni. Saranno inoltre eliminati gli Special Exempt e tutti i tornei dovranno garantire l’Hospitality (alloggio). Per quanto riguarda le donne e gli junior la situazione appare un po’ limpida: cinque posti riservati nei tabelloni principali dei 25.000$ per le migliori cinque del Transition Tour e altrettanti spots garantiti ai migliori cento junior nei tornei da 15.000$.

Naturalmente l’accesso ai tornei del Transition Tour sarà negato ai giocatori con una buona classifica. Oggi i migliori 150 ATP non potrebbero, anche volendo, disputare un 15.000$. Discorso analogo per le top 10 WTA (è auspicabile che il numero delle giocatrici alle quali sarà impedito l’ingresso nelle entry list di tali eventi salga considerevolmente). Last but not least, tutti i punti ATP e WTA raccolti in questa stagione nei tornei che andranno, dal prossimo anno, a dar forma al Transition Tour, saranno riconvertiti in ITF Entry Points, dimezzando in un batter d’occhio il numero dei cosiddetti professionisti. Una classifica virtuale sarà già nei prossimi giorni consultabili sui portali ATP e WTA.

Marco Lauria e Raoul Ruberti

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