Dal nostro inviato a New York
[1] K. Anderson b. [2] S. Querrey 4-6 6-3 7-6(1)
Per la quarta volta in quattro giorni la testa di serie n.1 Kevin Anderson è uscita vincitrice da un match tiratissimo, finito anche questa volta al tie-break del terzo set come già gli era capitato all’esordio contro Escobedo ed in semifinale contro Nishikori, e con questa vittoria in finale al foto finish contro Sam Querrey il sudafricano non solo si è assicurato il ritorno nei top 10 (dove era già stato per un breve periodo nell’ottobre 2015) ma anche il raggiungimento del best ranking in carriera al n.9.
Dopo la breve ma robusta nevicata del sabato sera, la domenica di sole a Long Island ha accompagnato il pubblico più numeroso della settimana, che con grande entusiasmo ha affollato gli spalti ed i ristoranti del Nassau Memorial Veterans Coliseum. Già dalle 13, all’inizio della finale di doppio (vinta da Mirnyi ed Oswald su Koolhof e Sitak) le tribune erano occupate quasi per metà, e durante le 2 ore e 13 minuti della finale hanno mantenuto un livello di silenzio e di attenzione mai raggiunto nei giorni precedenti del torneo.
Il match è stato certamente piacevole e meno ancorato ai servizi di quanto non ci si potesse aspettare, date le caratteristiche dei due protagonisti in campo. Dopo un’uscita dai blocchi decisamente favorevole ad Anderson, che in meno di 10 minuti era arrivato ad una palla del 3-0, l’inerzia del match si è spostata decisamente dalla parte dell’americano, molto più presente nei passanti, soprattutto di rovescio, e decisamente in controllo quando il gioco si sviluppava sugli scambi da fondo. Anderson subiva due break in tre turni di battuta e si trovava ad annullare tre set point sul suo servizio sul 3-5. Proprio quel game riacciuffato per i capelli, nonostante sia stato ininfluente sul risultato finale del primo set vinto da Querrey per 6-4, ha fatto cambiare di mano il pallino del gioco con il sudafricano che si è portato rapidamente sul 5-0, prima di palesare qualche incertezza di troppo sul 5-1 (tre set point mancati) e poi chiudere sul 6-3 dopo un’ora e 18 minuti.
Terzo set di gran lunga più equilibrato, senza break ma con tre palle break tutte nella parte centrale del parziale. Sul 2-2 Anderson ha buttato forse la più ghiotta occasione per piazzare l’allungo decisivo, mettendo in rete un passante di rovescio tutt’altro che impossibile dopo che si era procurato la prima palla break con tre risposte molto aggressive. La seconda chance per il break, due punti più tardi, se ne andava con una buona volée di diritto di Querrey. Sul 2-3 era invece la volta di Kevin di affrontare un break-point, questa volta sul 30-40, su cui il californiano metteva una risposta di rovescio in rete.
Si procedeva poi senza scossoni fino al tie-break finale, dominato da un Anderson efficace al servizio, attento da fondo campo e pronto a capitalizzare sui tre errori gratuiti dell’avversario.
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Molto soddisfatto, naturalmente, il sudafricano durante la tradizionale conferenza stampa del vincitore: “Sono davvero molto soddisfatto di essere riuscito a vincere il mio quarto torneo qui. Era uno dei miei obiettivi per questa stagione, e dopo aver fallito in finale a Pune oggi sono finalmente riuscito a superare quest’ultimo ostacolo. Fisicamente è stata una settimana dura, tanti match lunghi, ma il mio fisico ha retto bene, il mio team ha lavorato bene, e sono pronto a continuare la stagione. Il raggiungimento del miglior ranking è in un certo senso inaspettato, sapevo di essere vicino alla Top 10, ma non avevo fatto i calcoli. Quest’anno mi sono posto l’obiettivo di arrivare alle ATP Finals di Londra, e spero che questo inizio possa essere un ottimo auspicio“.