Focus
Perché certi circoli sono più “sportivi” di altri? Al CT Firenze dopo Federer e Hingis…
Tennisti di 55 Nazioni volevano iscriversi al “giovanile” di Pasqua. Accettati solo 24 Paesi. A ottobre un challenger da 64.000 euro alle Cascine? Più racchette e meno carte

FIRENZE – Non tutti i circoli sono uguali, non tutti i tornei sono uguali. E non è un caso. Più giù capirete cosa voglio dire quando dico che c’è dirigente e dirigente… Quale torneo è stato vinto da numeri uno del mondo quali Roger Federer, Jennifer Capriati, Martina Hingis, Amelie Mauresmo, Dinara Safina, Simona Halep e in doppio da Andy Murray, Sara Errani, Roberta Vinci? È un torneo che ho visto nascere. Quando si disputò la prima edizione, 43 anni fa, infatti mio padre era presidente del Circolo Tennis Firenze. Lui come qui chi scrive eravamo entusiasti di quell’iniziativa. Io avevo 26 anni e non avevo ancora intuito che il tennis avrebbe continuato ad essere gran parte della mia vita, sebbene il mio primo articolo per il quotidiano stampato a Firenze dal 1848, La Nazione, fosse uscito già nell’ottobre 1972, in occasione delle finali del circuito professionistico WCT che si disputarono a Roma. E quindi il sogno di fare il giornalista fosse già avviato.
Ricordo che arbitrai anche diverse partite, su quello stesso campo centrale (che è sempre stato curiosamente contrassegnato dal n.3, mentre quello davanti alla palazzina, la Club House, è sempre rimasto il n.4), dove avevo fatto di tutto: dal raccattapalle ai grandi australiani e americani campioni di Slam (Rose, Cooper, Patty, Larsen) più i vari Davidson, Drobny, Ayala, Morea, Nielsen, al “segnapunti” sul tabellone manuale per gli incontri di Davis con India, Russia e Sud Africa nel ’59 e nel ’60 (Krishnan, Kumar, Lejus, Likhatchev, Forbes, Segal), all’arbitro per i match di Roche e Newcombe nel ’65 quando di lì a poco avrebbero vinto il primo dei loro 7 Wimbledon. Fino a che – approfittando dell’essere giocatore di casa – ebbi perfino il privilegio di giocare qualche edizione del torneo cui partecipavano campioni come Osuna, Pietrangeli, Merlo, Franulovic (in doppio con Beppino Bonardi io e con Boro Jovanovic lui arrivammo a condurre 4-1 al terzo!), Davidson (mi dette una gran stesa!), Alexander, Panatta, Tiriac, e altri grandi. Fra le donne c’erano campionesse plurime di Wimbledon, Althea Gibson, Maria Ester Bueno, Maureen Connolly che nel ’53 vinse Firenze e realizzò il Grande Slam, prima tennista della storia (ma io scorrazzavo per i prati del club e non me la ricordo: avevo 3 anni e mezzo). Con Bueno ho invece anche giocato e vinto un set in allenamento. Aveva vinto Wimbledon 3 volte!
A parte questi miei amarcord personali, potrei aggiungere mille aneddoti del torneo giovanile. Mi è rimasto impresso quello di una ragazzina italiana, poi diventata giornalista di Telemontecarlo, Flavia Filippi, che aveva vinto il premio per la miglior giovane nel torneo (coppa e 100.000 lire di rimborso… che allora era un bel rimborso) finché si scoprì che aveva fatto più strada di lei una ragazzina straniera. Flavia scoppiò a piangere quando glielo dissero… Andò a finire che il premio… imprevisto, glielo diede mio padre di tasca sua. Per il resto ho conservato nel mio album le foto con due tredicenni, Jennifer Capriati e Martina Hingis che vinsero il torneo con cinque anni di anticipo anagrafico su altre partecipanti! Mi manca – ahimè – invece quella con Roger Federer non ancora diciassettenne perché nel giorno della sua finale del ’98, ero a Montecarlo e se non sbaglio commentavo in tv per Tele + con Rino Tommasi e Gianni Clerici. Mi sarei… fatto giustizia a Neuchatel meno di un anno dopo, facendomi una foto con un Federer biondo ossigenato – e con sua mamma Lynette disgustata! – quando Roger batté Sanguinetti in 4 set subito dopo che Rosset aveva sconfitto in 3 Pozzi e fece vedere fin dall’esordio di che panni si vestiva.
Il torneo di Firenze si gioca sempre nella settimana di Pasqua. Questa collocazione, cui mai ha voluto rinunciare, gli è costata qualcosa in termini di grado ITF: i tornei giovanili di Firenze e Prato (ai primi di maggio) sono di grado inferiore rispetto a quello di Santa Croce sull’Arno, ma tutti hanno superato i 40 anni organizzativi. Un motivo di vanto per il tennis toscano. Tutti i migliori tennisti italiani, soprattutto nel periodo in cui il presidente FIT era il fiorentino Paolo Galgani, hanno giocato questo torneo. Filippo Volandri, nel ’98, ebbe la sfortuna di incappare proprio nell’anno di Federer e di perdere da lui in finale. Tre anni fa Berrettini ha vinto il doppio. Quest’anno sarà comunque presente tutta la nazionale under 16. Quindi forse i giovani più interessanti da vedere in prospettiva. Fra gli altri quel ragazzino Nardi che un anno fa vidi a Londra durante le finali ATP, quando erano stati riuniti i migliori under 14 del mondo. Lui era già un costolone allora. Sono proprio curioso di rivederlo. Come sono curioso di vedere più i ragazzi classe 2003 e 2002 che quelli all’ultimo anno da junior, cioè classe 2000, sebbene oggi sappiamo che non è necessario essere forti a 18 anni per esserlo poi a 24.
Qualcuno si chiederà perché un circolo come il Tennis Firenze sia riuscito per tutti questi anni a mantenere la barra dritta sull’attività organizzativa e agonistica. È certo una conseguenza della tradizione, di una capacità organizzativa collaudata negli anni, di una mentalità. Ma credo anche che non sia un caso che ai vertici dirigenziali del CT Firenze ci siano sempre stati tennisti di un certo livello, più che professionisti di altri settori incapaci di tenere una racchetta in mano. A Firenze era stata fondata, dal marchese Piero Antinori (della celebre dinastia dei vinattieri) nel 1910, la Federazione Italiana tennis. Antinori era stato presidente fino al 1934. Il presidente Fred Dalgas, tale dal 1935 al 1946 e poi dal ‘52 al ’73 era stato un seconda categoria. Con Fred Dalgas andai io nel 1967 al CONI, reggendo il gonfalone del CT Firenze, a ricevere la massima onorificenza sportiva del CONI, la stella d’oro al merito sportivo. Fui scelto, credo, perché avevo vinto i campionati italiani di terza categoria di doppio a Como insieme al catanese Agostino Serra per aver battuto 6-3 al quinto set i “pariolini” Adriano Panatta e Stefano Matteoli (che erano i favoriti).
A Fred Dalgas successe mio padre, anche lui campione italiano a squadre di seconda categoria con il circolo. Dopo – mentre l’altro socio Paolo Galgani diventava presidente della Federtennis – a mio padre (scomparso nel ’78 a 60 anni) sarebbe succeduto nel ’78 Eugenio Migone, altro ottimo seconda categoria, nonché capitano di Coppa Davis (in alternanza sulla panchina azzurra ad un altro consigliere del CT Firenze Vanni Canepele, campione d’Italia assoluto nel ’39 e nel ’49). E a Migone dopo più di un decennio Carlo Pennisi, poi Alessandro Dalgas – altri due ex seconda categoria che hanno giocato centinaia di tornei e decine di campionati a squadra – quindi Sandro Quagliotti. Oggi il presidente lo è un altro ex seconda categoria, Giorgio Giovannardi. Tutta questa storia – per molti di voi magari un po’ pallosa – l’ho fatta per sottolineare che il CT Firenze – che ha ospitato un torneo internazionale Grand Prix e ATP dal 1974 al 1994 (ho avuto il privilegio e l’onore di dirigere per diversi anni, quando i vincitori erano Bertolucci Gomez, Clerc, Ramirez, Panatta e fra i partecipanti riuscii a far venire Arthur Ashe, Harold Solomon e altri) – non ha per caso una mentalità prettamente sportiva, sia in senso organizzativo sia in senso agonistico. Quando i dirigenti, il presidente come gran parte dei consiglieri, sono stati buoni giocatori… è difficile che si dimentichino il tennis giocato per favorire il gioco delle carte.
Sono le tradizioni organizzative che stimolano la crescita e la cura dei tornei. E sono per solito i dirigenti che sono stati ex giocatori i più inclini a dare una svolta veramente sportiva, agonistica e organizzativa dello sport giocato ai club...Mentre laddove molti dirigenti sono diventati tali più per l’ambizione di ricoprire un ruolo di prestigio cittadino, piuttosto che non per una smisurata passione per il gioco del tennis, seppure magari professionisti di chiara fama nell’esercizio della loro professione, avvocati, notai, architetti…beh, è successo spesso che non abbiano dimostrato la stessa inclinazione a favorire lo sviluppo del tennis. Quando invece il tennis dovrebbe sempre essere prevalente rispetto a chi gioca a carte, a conchino, la peppa, o il bridge. D’altra parte è la stessa FIT a dare il cattivo esempio. Essa ha infatti astutamente e obbligatoriamente tesserato i soci di tutti i circoli, equiparando i tennisti ai non tennisti, con lo scoperto obiettivo di farsi dare più contributi dal CONI sventolando un numero sempre maggiore di tesserati a …riprova della crescita del movimento tennistico. Questa è l’Italia dei furbetti. La sfacciataggine FIT – ma anche di altre federazioni – peggiorerà ancora quando verranno tesserati – con il solito medesimo scopo – anche gli studenti delle elementari che rientreranno nel progetto d’ingresso di alcuni sport nella scuola. Non saranno veri tennisti, ma chissenefrega. Verranno tesserati, evviva, E il tennis diventerà – truffaldinamente – il terzo sport italiano. Se solo il nuoto si decidesse a tesserare tutti coloro che fanno il bagno al mare – in fondo è gente che nuota no? – avrebbe fatto Bingo!
Tornando a dirigenti che non hanno il tennis nel loro DNA è evidente che saranno più inclini a tagliare le spese sportive e tenderanno a non imbarcarsi in avventure sportivo-agonistico per le quali ci vuole passione, entusiasmo, manageriale imprenditorialità e anche la disponibilità ad assumersi qualche rischio.
Per fortuna almeno i tre club toscani succitati che ospitano i tornei giovanili di livello internazionale possono vantare tradizioni e dirigenti con una passione genuina per lo sport della racchetta. E va detto anche che i fiorentini, i toscani in genere, hanno dimostrato una particolare passione per il tennis. Per assistere a questo torneo giovanile delle Cascine c’è sempre tantissima gente, tanti appassionati desiderosi di scoprirsi talent-scout. Di vedere giovani prospect che avanzano, che rispettano le loro previsioni. I giorni delle finali, a Pasquetta, ma anche i precedenti fanno registrare il tutto esaurito. Vero che non si paga il biglietto, ma anche per il vecchio torneo internazionale dove invece lo si pagava io ricordo che certe volte 4.500 posti in tribuna non bastavano, come quando Nastase batté Panatta 6-4 al quinto nel ’73. Vabbè, per ora la pianto qui. Ma avrò modo di tornare su tanti aneddoti che spero vi interessino. Ma intanto la notizia che, se l’ATP non privilegerà un torneo spagnolo (hanno meno Challenger di noi) nella prima settimana di settembre, il CT Firenze ospiterà un torneo challenger da 64.000 euro (più ospitalità) con l’organizzazione affidata alla Makers di Carlo Alagna (che già organizza il torneo dell’Harbour Club a Milano e ha promosso una quarantina di eventi), dimostra che a Firenze la fame di tennis è tanta e continuerà a essere alimentata.
IL COMUNICATO UFFICIALE DEL CT FIRENZE
La 43esima edizione del torneo internazionale giovanile under 18, Trofeo CR Firenze, organizzata dal Club delle Cascine, stata presentata alla stampa nella club house del circolo fiorentino. Si comincerà a giocare mercoledì 28 marzo e la conclusione è stata fissata, come da consuetudine, il 2 aprile che coincide con il lunedì di Pasqua. Un antipasto interessante è dato dai tabelloni di qualificazione programmati nei giorni 26-27 marzo. La novità più importante scaturita dalla conferenza stampa e l’adeguamento del tabellone maschile, fino allo scorso anno aperto a 48 partecipanti, al tabellone femminile che prevede 32 giocatrici. Rimanendo nell’ambito tennistico internazionale un’altra novità, anche se riveste ancora un carattere di ufficiosità, è l’intenzione del club fiorentino di riportare a Firenze il tennis professionistico dando vita ad un challenger nel prossimo mese di ottobre. La notizia viene data dal Presidente Giorgio Giovannardi che afferma che il club è pronto con tutte le coperture economiche necessarie e si aspetta solamente il nulla osta da parte della federazione internazionale che dovrebbe, condizionale obbligatorio, dare il via tra un paio di settimane.
Alla presentazione del “Città di Firenze” hanno partecipato, oltre al padrone di casa Giorgio Giovannardi, l’Assessore allo sport Andrea Vannucci, il Consigliere Nazionale FIT Guido Turi, il presidente della Federtennis Toscana Luigi Brunetti e l’Amministratore Delegato della Belardinelli Roberto Pellegrini. Il padrone di casa Giorgio Giovannardi ha aperto i lavori con un doveroso saluto agli intervenuti ed ai rappresentanti della stampa presenti in grande numero. “Un ringraziamento va a tutte le componenti che concorrono ad organizzare una manifestazione che tiene vivo l’interesse degli appassionati di questo sport da ben 43 edizioni. Naturalmente un grazie particolare alla Banca CR Firenze che, da anni, è nostro interlocutore privilegiato. Mi fa piacere vedere la presenza di tanti rappresentanti dei media che è un segnale d’apprezzamento per il nostro lavoro”. “La città di Firenze è orgogliosa di questo evento giunto all’edizione n. 43 – afferma l’Assessore Andrea Vannucci. Si tratta di un appuntamento fisso che richiede un impegno particolare ed un’organizzazione perfetta tutta tesa a rendere la settimana di Pasqua una settimana di tennis spettacolare per i tantissimi appassionati che affollano sempre le tribune del circolo”.
“L’attività giovanile è molto importante per la nostra regione – afferma Guido Turi – e la Toscana con il trittico di tornei giovanili internazionali la rende straordinaria. Abbiamo tre tornei, Firenze, Prato e Santa Croce che hanno costruito la storia del tennis giovanile e hanno lanciato tutti i più grandi campioni di questo sport. Una tradizione che prosegue e che spero possa accompagnarsi a quella professionista data l’intenzione del Circolo del Tennis di aprire ad un torneo Challenger”. Il Presidente della Federtennis Toscana Luigi Brunetti afferma che “il torneo internazionale di Firenze rappresenta un fiore all’occhiello per la toscana tennistica. Firenze, Prato e Santa Croce annualmente ci presentano i futuri prospetti del tennis professionistico e, come spesso accade, sono delle rampe di lancio per una carriera di notevole spessore”. “È sempre un piacere assistere a manifestazioni giovanili – dice Roberto Pellegrini. E il “Città di Firenze”, vuoi per la caratteristica di svolgersi sempre nella settimana di Pasqua, risulta sempre tra i tornei più apprezzati. A Tirrenia seguo tantissimi tra ragazzi e ragazze ed è un motivo in più per apprezzarne i circoli che compiono sforzi enormi per organizzare eventi del genere”.
Quindi il direttore del torneo e del circolo Flavio Benvenuti si è soffermato sul fattore tecnico del torneo che si presenta di ottimo livello. Favoriti dei tabelloni maschile e femminile del torneo “Città di Firenze – Trofeo Banca CR Firenze” sono l’azzurrino Lorenzo Musetti che, lo scorso anno, ha lasciato una buonissima impressione e la danese Clara Tauson ritenuta l’erede di una certa Carolina Wozniacki. Molte e interessanti le presenze di atleti ancora sedicenni nei due tabelloni, il che rende l’edizione numero 43 del “Città di Firenze” ancora più interessante. Di seguito le wild card per il torneo principale assegnate da club organizzatore: al maschile entrano nel main draw Niccolò Marianelli ed Edoardo Graziani. Per il settore tecnico la scelta è caduta su Giacomo D’Ambrosi mentre rimane da assegnare un’altra wild card. Per il settore femminile sono state privilegiate due allieve del settore giovanile del club: Matilde Gori (2000) ed Anna Paradisi (2003). Il settore tecnico ha scelto Alice Amendola (2001) e Cristina Elena Tiglea (2001).
Per il torneo di qualificazione maschile le wild card del club sono state assegnate a Francesco Maestrelli, Alessio Gelli e Stefanacci Guglielmo. Al femminile la scelta è caduta invece su Eleonora Parducci (2001), Bianca Caselli (2003) e Diletta Cherubini (2002). Il settore tecnico federale ha concesso le wild card a Giovanni Peruffo (2001), Andrea Fiorentini (2001) e Francesco Passaro (2001) mentre al femminile le prescelte sono Alessia Tagleinte (2001), Jennifer Ruggeri (2003) e Giulia Carbonaro (2000). Si comincia lunedì 26 marzo con i tornei di qualificazioni che saranno chiusi martedì 27, mentre da mercoledì 28 fino al 2 aprile (lunedì di Pasqua) si gioca per i tornei principali. Sono 32 gli ammessi al tabellone maschile e 32 a quello femminile. 16 coppie di doppio maschile e 16 di doppio femminile completeranno il programma. Il torneo potrà essere seguito via internet sul sito del club: www.ctfirenze.it e sui siti della Federtennis Toscana e Ubitennis. Per l’intera durata del torneo l’ingresso è gratuito.
ATP
ATP Miami: Alcaraz e Fritz ai quarti, Ruusuvuori sarà l’avversario di Sinner
Il numero 1 del mondo prosegue incessante la sua marcia, Fritz batte un Rune irriconoscibile, a Ruusuvuori la battaglia contro Van de Zandschulp

[1] C. Alcaraz b. [16] T. Paul 6-4 6-4

Primo set ad altissimo ritmo sin dai primi game: Paul cerca di rimanere aggrappato con il servizio e a reggere l’urto da fondocampo, ma a volte è troppo passivo e lascia l’iniziativa ad un Alcaraz semplicemente letale e inarrestabile. Il break maturato nel terzo gioco è decisivo ai fini della conquista del primo set dello spagnolo, nonostante lo statunitense provi una reazione, specie nell’ultimo turno di servizio del set, quando si procura una palla del contro-break grazie a un punto pazzesco vinto con un passante in tuffo e un altro recupero eccezionale. Questo punto è un po’ la fotografia del match: Paul deve sempre fare qualcosa di straordinario per fare il punto al campione in carica del torneo di Miami, che appare sempre in controllo, ma ogni tanto commette qualche imprecisione, figlia anche della giovane età di questo fenomeno. Anche nel secondo set il break arriva nel terzo gioco dopo che il tennista del New Jersey aveva salvato due palle break nel game prima grazie a due ace con traiettoria esterna. Ci sono altri scambi spettacolari, con entrambi i giocatori che esprimono un livello di tennis decisamente sostenuto e Alcaraz continua a impressionare per la sua rapidità di piedi, facendo spesso giocare una palla in più all’avversario. È il caso dell’ultimo game del match, quando lo spagnolo alza un pallonetto difensivo che costringe Paul all’errore sullo smash. L’americano non può stare tranquillo in nessun game di servizio, ma riesce comunque ad arrivare sul 4-5. Il murciano serve per il match con estrema freddezza, ottenendo punti diretti con la prima, eseguendo alla grande un serve and volley e chiudendo con un rovescio lungolinea in controbalzo paranormale. Per Alcaraz la difesa al titolo passerà dal quarto di finale con Taylor Fritz e all’orizzonte ci potrebbe essere un’altra semifinale con Sinner.
[9] T. Fritz b. [7] H. Rune 6-3 6-4

Per la prima volta in carriera Taylor Fritz è nei quarti di finale del Miami Open presented by Itaù: l’ex numero 5 del mondo supera 6-3 6-4 Holger Rune in un’ora e 26 minuti di gioco, disputando un match decisamente più ordinato e concreto del suo avversario, che sbaglia tante scelte e commette tanti errori nei momenti più importanti.
Inizio particolarmente aggressivo di Holger Rune in risposta: il danese fa partire quasi sempre lo scambio, si procura subito due palle break, ma Taylor Fritz è bravo a salvarsi con due servizi vincenti nei momenti più difficili. Nel game successivo è la testa di serie numero 7 a concedere la palla break e sul 30-40 commette un doppio fallo, regalando così il 2-0 allo statunitense. I due continuano ad avere problemi alla battuta e l’idolo di casa concede la palla del contro-break nel terzo gioco, ma la annulla con un bel servizio al centro. Alla sesta palla break il nativo di Gentofte riesce a convertire, allungando sempre di più gli scambi e sfruttando i limiti negli spostamenti del suo avversario, giocando con più coraggio. Il set prosegue sui binari dell’equilibrio fino al 4-3, quando Rune gioca un game scellerato, fatto di scelte errate come il serve and volley ed errori piuttosto inspiegabili. Fritz ha preso decisamente più ritmo e costanza al servizio dall’inizio del match, ha alzato le sue percentuali e chiude il primo set sul 6-3.
Il secondo set si apre con un altro passaggio a vuoto di Rune che si fa brekkare da 40-15 sbagliando malamente ancora sotto rete e un paio di dritti alla sua portata. Il servizio del danese continua a balbettare per tutto il parziale, annulla una palla del doppio break sull’1-3, mentre Fritz è ordinato, commette pochi errori e al servizio si salva sempre quando va sotto nel punteggio nel game grazie all’apporto della prima palla. Un secondo set ai limiti della perfezione per il californiano come testimoniano anche i numeri: appena tre errori gratuiti, sette vincenti e soli sei punti persi al servizio in cinque turni di battuta. Adesso scoglio più complicato ai quarti di finale per il campione di Indian Wells 2022 che affronterà uno tra Tommy Paul e il numero 1 del mondo Carlos Alcaraz.
E. Ruusuvuori b. [26] B. van de Zandschulp 4-6 6-4 7-5

Emil Ruusuvuori riesce a venire a capo di un match incredibile contro Botic van de Zandschulp vincendo in rimonta con il punteggio di 4-6 6-4 7-5: due ore e 46 minuti di partite condite da tantissimi errori da ambo le parti, 54 per il finlandese e 38 per l’olandese. L’approccio al match è stato sicuramente più favorevole al numero 32 del mondo che parte forte in particolar modo al servizio, perde appena sei punti alla battuta nel primo set e raccoglie i tanti errori del suo avversario che non sembra essere in giornata positiva. Anche nel secondo parziale il neerlandese va per due volte avanti di un break e si ritrova 4-3 e servizio dopo un game disastroso di battuta del tennista di Helsinki. I problemi arrivano alla battuta per van de Zandschulp che è sempre più negativo anche con il linguaggio del corpo, si lamenta tanto con il suo angolo e perde sei game consecutivi tra la fine del secondo set e l’inizio del terzo. Ruusuvuori mantiene il break di vantaggio nel set decisivo fino al 5-3, quando non riesce a chiudere il match, commettendo qualche errore di tensione e si fa controbrekkare sul più bello. Il finlandese annulla anche due palle break pericolose con due bellissimi dritti in diagonale sul 5-5 e approfitta di un game disastroso al servizio da parte dell’olandese sul 5-6, con tre errori gratuiti dovuti all’impazienza. Ruusuvuori sarà quindi per la terza volta l’avversario di Sinner a Miami: l’azzurro ha vinto nel 2021 e lo scorso anno annullando ben tre match point.
ATP
ATP Miami: Sinner express, avanza senza problemi su Rublev
Jannik Sinner batte per la terza volta in carriera Andrey Rublev con una prestazione superlativa. Sesta vttoria su un top10 e quarti di finale in grande stile

Da Miami, il nostro inviato
[10] J. Sinner b. [6] A. Rublev 6-2 6-4


Continua senza sosta la marcia di Jannik Sinner verso i piani altissimi della classifica. In un percorso a tappe forzate verso il traguardo finale delle Nitto ATP Finals di Torino, Jannik Sinner è arrivato senza perdere un set ai quarti di finale del Miami Open presented by Itaù, e lo ha fatto sconfiggendo nel suo ultimo incontro Andrey Rublev, numero 6 del seeding e numero 7 del ranking mondiale, che veniva da 10 vittorie negli ultimi 12 incontri sul cemento, compresa la finale nell’ATP 500 di Dubai.
Sinner aveva già battuto Rublev in precedenza, ed era in controllo del punteggio lo scorso anno al Roland Garros quando fu costretto a ritirarsi, ma non l’aveva mai sconfitto in una maniera così dominante e perentoria.
Un match giocato splendidamente dal ragazzo di Sesto Val Pusteria, che ha lasciato solamente sei game al suo avversario senza mai concedere una palla break. E soprattutto ha dimostrato una superiorità quasi schiacciante dalla parte del rovescio, con il quale ha quasi sempre dominato gli scambi mettendo in enorme difficoltà il russo.
PRIMO SET – Inizio della partita con cielo velato e sole che faceva capolino tra le nubi, lascito dei temporali della sera prima che hanno fatto sensibilmente aumentare l’umidità. La partenza di Sinner è a razzo, quella di Rublev un po’ meno travolgente, e il break arriva subito al terzo gioco quando dopo due accelerazioni di rovescio di Sinner il russo si trova 15-40. La prima palla break viene annullata con un diritto vincente, ma sulla seconda un diritto di palleggio finisce in rete.
Sul suo servizio Sinner è una sentenza (saranno solo quattro i punti persi in questo set sulla sua battuta, e due soli in più nel set successivo), e in risposta aggredisce le seconde come lo abbiamo visto fare solo molto di recente. Rublev cancella una palla del doppio break con uno schema servizio-diritto, ma il 4-1 pesante arriva poco dopo: se Sinner riesce a tenere il diritto di Rublev fuori dallo scambio non c’è gara.
Sull’1-5 Rublev muove il punteggio nella sua casella a forza di prime di servizio, ma il set ormai è andato e Sinner perfeziona il 6-2 in 32 minuti.
SECONDO SET – La breve durata del primo set fa si che il consueto esodo di spettatori che vanno a rinfrescarsi alla fine di ogni parziale sia molto meno consistente de solito, anche se la giornata è decisamente calda e l’orologio segna quasi mezzogiorno. Rublev resiste meglio a Sinner di quanto aveva fatto nel primo set, ma sulla battuta dell’altoatesino è sempre traffico a senso unico. Sul 2-2 Andrey recupera da 15-30 con il servizio e con un po’ di fortuna quando un suo recupero di rovescio finisce per diventare una palla corta incrociata sulla riga. Il break arriva due game più tardi, quando Sinner carica in risposta sulla seconda di servizio e Rublev cede la battuta con un altro errore di diritto.
Prima che Sinner serva per il match sul 5-4 il deejay prova a mettere un po’ di pepe nella sfida scegliendo “Hit Me With Your Best Shot” di Pat Benatar come canzone per il cambio di campo, ma Jannik è inscalfibile e chiude il match in un’ora e 12 minuti raggiungendo i quarti di finale a Miami per la terza volta in carriera.
VICINO ALLA TOP 10 – Con questa vittoria Sinner diventa virtualmente n. 10 del ranking mondiale e potrebbe essere superato solamente da Khachanov o Paul nel caso in cui si aggiudicassero il torneo. Per consolidare il suo ritorno nei Top 10 Sinner dovrebbe vincere anche il prossimo match contro chi si qualificherà tra Botic Van de Zandschulp ed Emil Ruusuvuori. Con Ruusuvuori ci sono stati quattro precedenti confronti diretti (più uno a livello Challenger), tutti vinti da Sinner (che invece aveva perso il primo scontro in un Challenger in Australia), ma alcuni con punteggi molto equilibrati come il 10-8 al tie-break del terzo set dello scorso anno qui a Miami. Contro Van de Zandschulp invece sarebbe uno scontro inedito.
ATP
ATP Miami: Sinner e Sonego entrambi agli ottavi come nel 2021
E’ la quinta volta che due italiani raggiungono il quarto turno in un Master 1000 sul veloce. Gli ultimi Sinner e Berrettini ad Indian Wells

Per Sonego è stata una delle migliori partite della sua carriera. Quella contro l’americano Tiafoe non era per l’italiano una partita con i favori del pronostico. Ma un’ora e due set dopo Lorenzo riesce nell’impresa di vincere una partita forse inattesa per noi, ma assolutamente alla portata per lui. A fine match il nostro Gibertini lo incalza: la migliore partita di sempre? “La migliore qui a Miami, e tra le tre migliori di sempre. Conoscevo l’avversario, sono entrato in campo molto determinato. Si è trattato di una partita quasi perfetta, senza sbavature, ho fatto pochi errori e sono stato molto aggressivo come l’avevamo preparata”.
Nel dettaglio quella contro il semifinalista dello US Open 2022 è stata per Sonego una partita da record. Innanzitutto la percentuale di punti con la prima palla (91%) è la migliore della carriera. Così come i punti vinti con la seconda palla (82%, non era mai andato oltre il 78%). Infine è stata il il 13° match chiuso senza concedere palle break. Considerando il fatto che ha ottenuto tutto questo contro il n.14 del ranking si può affermare che questa rappresenti senza ombra di dubbio una delle vittorie più prestigiose ottenute dal piemontese nel circuito maggiore.
A suggello di questa vittoria abbiamo due italiani negli ottavi di finale di un Master 1000, Sinner e Sonego, come nel 2021. Si tratta della quinta volta in assoluto che questo succede (sul veloce). Prima di loro ci sono stati: Shanghai 2019 (Berrettini/Fognini) ; Miami 21 (Sinner/Sonego); Cincinnati 21 (Berrettini/Sonego) e Indian Wells 22 (Sinner/Berrettini). Sperando di poter spingerci ancora un po’ più in là, possibilmente con gli sfavori del pronostico.