La rinascita di Monica Puig: "Mi è servito del tempo per riassestarmi"

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La rinascita di Monica Puig: “Mi è servito del tempo per riassestarmi”

La portoricana è ricordata ‘solo’ per aver vinto le Olimpiadi. A Miami potrebbe arrivare la svolta: forse per l’aria di casa, anche se il suo cuore appartiene a Porto Rico

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Monica Puig è nata a San Juan, Porto Rico, il 27 settembre 1993. Una buona struttura fisica, un gran bel rovescio e due occhi vispi intagliati in un viso da amazzone. Nel bel mezzo di una stagione già molto positiva che l’avrebbe poi portata a infrangere per la prima e unica volta il muro delle top 30, Monica ha confezionato l’impresa che ancora ne caratterizza la carriera: ha vinto le Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016, una vittoria che assume connotati tanto più storici se si considera la terra di origine della tennista allora 22enne. La sua storia è stata una delle più coinvolgenti, emotivamente parlando, del recente passato tennistico: si è abbattuta come una furia su Garbine Muguruza prima di sorprendere Petra Kvitova e in finale Angelique Kerber, che di lì a poco si sarebbe laureata campionessa del suo secondo Slam a Flushing Meadows.

Il problema, se di problema si può parlare, è che la portoricana si è praticamente fermata a quel successo. Ha raggiunto da allora una sola finale – a Lussemburgo nell’ottobre 2017, persa contro Carina Witthoeft – e appena un’altra semifinale, nel febbraio 2017 a Doha. Il resto racconta di un rendimento largamente sotto le aspettative, che l’ha confinata alla posizione 82 del ranking WTA. A Miami, 70 chilometri da Boca Raton dove Monica vive e si allena, sembra che qualcosa sia scattato. I successi contro Stosur, Wozniacki e Sakkari l’hanno riportata agli ottavi di finale, per la prima volta in un Premier Mandatory. Dopo l’exploit olimpico Monica Puig aveva vinto tre partite di fila – qualificazioni escluse – solo nelle due occasioni sopra citate, e adesso ha l’opportunità di spingersi ancora oltre contro l’altrettanto sorprendente Danielle Collins, sua avversaria agli ottavi di finale.

Sì, è passato molto tempo (dalla vittoria a Rio, ndr). Ovviamente i risultati di questi due giorni mi danno molta fiducia, sto cercando di ritrovare lo stato di forma del 2016. Mi sento molto meglio, mi sembra di poter pensare finalmente a come cogliere le opportunità. Perché ci abbia messo così tanto tempo? Non mi era mai successo prima, è stato il momento più importante della mia vita: avevo soltanto 22 anni, mi ci è voluto del tempo per riassestarmi. È tutta una questione di maturità e sento di essere maturata molto nell’ultimo anno e mezzo. Sono molto contenta di dove mi trovo ora e pronta a continuare“.

Schivate le polemiche sugli insulti ricevuti da Caroline Wozniacki durante il match che le due hanno disputato, insulti verosimilmente provenienti dai tifosi della portoricana che qui sono molto numerosi – “Onestamente non mi sono accorta di nulla e non ho parlato con Caroline” – Monica ha parlato della sua famiglia e del suo paese d’origine, devastato da un uragano appena pochi mesi fa. “Ho tutta la famiglia a Porto Rico. Molti di loro sono venuti a Miami per un po’ quando le cose si sono messe male, ma appena sono cominciati i progressi sono tornati anche loro a casa. Lentamente, ma le cose stanno migliorando e spero che entro la fine dell’anno tutto sarà tornato alla normalità. Sì, ho fatto di questo posto (precisamente Boca Raton, ndr) la mia casa negli ultimi 23 anni e mezzo, ma tutti sanno che il mio cuore appartiene a Porto Rico”.

A.S.

Agostino Nigro – Vive e lavora a Napoli Nord. Ha costruito le sue scarse fortune tennistiche sul proprio rovescio, eppure vive di diritto.

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