Sulla torta di compleanno ci sono ventidue candeline per uno degli Aussie più amati. Insieme a Nick Kyrgios, il suo brother del tennis, Thanasi Kokkinakis è ormai uno dei nuovi idoli del tennis australiano e, soprattutto, un giocatore dotato di un potenziale altissimo, che tutti aspettano di veder brillare sui palcoscenici più rappresentativi. Ma intanto, alcune settimane fa, al primo turno del Miami Open, con lo score 3-6 6-3 7-6(4) “Kok” ha avuto uno di quei lampi di genio che possono far esplodere una carriera, ovvero sconfiggere Roger Federer. Ma, attenzione, non un Federer “qualunque”, bensì quello “mostruoso” e trascendentale delle annate 2017-2018 e, per giunta, infliggendo allo svizzero la prima sconfitta del 2018 dopo un percorso immacolato di 18 match vinti. Non solo. Una vittoria che verrà ricordata soprattutto per aver scalzato Roger dal trono del ranking, riconquistato dopo cinque anni con la semifinale a Rotterdam (torneo poi vinto in finale con Dimitrov). Ricordiamo che Thanasi, insieme a Kyrgios, Sock, Isner, Querrey, Tiafoe e Shapovalov, faceva parte del team World (capitanato da John McEnroe) nella prima edizione della Laver Cup, svoltasi lo scorso settembre.
Insomma, Thanasi è reduce dall’exploit più importante della sua giovanissima carriera; un percorso che vanta finora una finale ATP in Messico, nel 2017, al rientro dopo una lunga assenza per infortunio. Il tennista di origine greca ha disputato inoltre nel 2013 due finali major nella categoria Junior (all’Australian Open, sconfitto da Kyrgios e allo US Open, battuto da Coric). E appunto insieme a Kyrgios, Coric, Sascha Zverev (anche se il tedesco è già giunto ai piani alti del livello del circuito), Chung, Khachanov, Shapovalov e Tiafoe (sebbene gli ultimi due siano più giovani), Thanasi fa parte di quella schiera di tennisti da cui ci si aspetta che siano in grado di raccogliere il testimone dei “magnifici 5” (sì, ci mettiamo anche Wawrinka) e di rappresentare la Top 10 del prossimo futuro.
