Fed Cup
Fed Cup, play-off: Australia, Romania e Bielorussia in A
Halep dispone agevolmente di Schnyder per il 3-0 contro la Svizzera. Barty e Gavrilova riportano l’Australia nel World Group. La Bielorussia la spunta 3-2 contro la Slovacchia. Un Canada martoriato dagli infortuni batte l’Ucraina e rimane in World Group II

FED CUP, World Group Play-off
ROMANIA-SVIZZERA 3-0 (Stefano Tarantino)
S. Halep b. P. Schnyder 6-2 6-1
Heinz Gunthardt prova a mischiare le carte e schiera a sorpresa la 39enne veterana Patty Schnyder contro la nr.1 rumena Simona Halep. Un giusto premio per la volontà di tornare sui campi da parte della veterana svizzera ma la mossa del capitano elvetico non porta i frutti sperati. Halep dispone a suo piacimento di Schnyder chiudendo velocemente il match con il punteggio di 6-2 6-1 e portando la Romania nel World Group della Fed Cup dopo un’assenza di 2 anni.
BIELORUSSIA-SLOVACCHIA 3-2 (Stefano Tarantino)
A. Sabalenka b. A. Schmiedlova 6-3 6-4
Arina Sabalenka porta avanti la Bielorussia nella sfida play-off di Minsk contro la Slovacchia battendo in due set Anna-Karolina Schmiedlova che ha sostituito Jana Cepelova scesa in campo nella prima giornata. La nr.1 bielorussa è partita a spron battuto con le sue accelerazioni e dopo aver annullato una palla break nel game d’apertura si è issata abbastanza velocemente sul 4-0. Reazione della Schmiedlova che ha recuperato uno dei due break di svantaggio, ma la Sabalenka ha chiuso poi agevolmente il parziale con il punteggio di 6-3 senza più concedere palle break. Secondo set più combattuto nella fase iniziale, Sabalenka prova a scappare con un break ma Schmiedlova torna in partita sul 2-2. La tennista di casa centra subito un altro break e nel sesto game annulla una pericolosa palla del controbreak. La sfida nella sostanza si chiude lì, Sabalenka mantiene agevolmente il vantaggio e chiudendo 6-4 porta sul 2-1 le vice-campionesse in carica.
V. Kuzmova b. A. Sasnovich 6-1 7-6(3)
Ci pensa Viktoria Kuzmova a rimettere in parità la sfida tra Bielorussia e Slovacchia e sarà quindi il doppio a Minsk a decidere le sorti dello spareggio play-off tra le due nazionali. Cosa che non può sicuramente far piacere alle padrone di casa che proprio al doppio finale hanno perso sia la finale l’anno scorso che il primo turno quest’anno contro le Germania. Kuzmova parte alla grande, breakka subito Sasnovich che accusa il colpo e va in crisi trovandosi in men che non si dica sotto 5-0. La tennista di casa evita il cappotto, tiene la battuta nel sesto gioco ma poi capitola 6-1. Nel secondo set Sasnovich prova a reagire, le accelerazioni della Kuzmova non fanno più così male, il match segue ora i turni di servizio. È Kuzmova a dover annullare una palla break sul 2-3, poi tutto regolare fino al 5-4 Sasnovich. Nel finale di set si concentrano le emozioni. Kuzmova si salva ai vantaggi nel decimo gioco, Sasnovich annulla una pericolosissima palla break nel game successivo, ancora la slovacca ai vantaggi tiene la battuta sul 5-6 e porta il set al tie break. Qui Kuzmova opera lo strappo decisivo dal 2-2 salendo 5-2 e chiudendo poi 7-3. A Minsk quindi si va sul 2-2, come detto deciderà il doppio.
V. Lapko/L. Morazava b. V. Kuzmova/A.K. Schmiedlova 6-3 6-4
Pone fine alla maledizione del doppio la Bielorussia. Tatiana Poutchek rinuncia alle due singolariste e schiera Marozava e Lapko (che hanno una classifica decente nella specialità. La sua scelta paga perché la coppia bielorussa supera in due set Schmiedlova e Kuzmova e permette alle padrone di casa di rimanere nel World Group l’anno prossimo dopo la finale dell’anno scorso. Dicevamo doppio bielorusso finalmente vincente dopo quelli persi nell’atto conclusivo del 2017 contro gli Usa e quello di quest’anno al 1° turno contro la Germania. Parte meglio la coppia slovacca che manca due palle break in apertura, poi gradualmente vengono fuori le due bielorusse che mostrano maggiore attitudine alla specialità. La coppia di casa centra il break nel quinto game e mantiene il vantaggio agevolmente aggiudicandosi il parziale 6-3. Si riparte con le slovacche che provano a scuotersi. La partenza è ancora una volta migliore rispetto alle avversarie, ci sono tre break consecutivi in apertura, poi Kuzmova e Schmiedlova allungano sino al 4-2. Qui però la coppia ospite si ferma, manca una palla del 5-3, subisce il controbreak e nel decimo gioco complice una gran risposta della Lapko cede di nuovo la battuta e si consegna alle bielorusse che possono finalmente festeggiare.
AUSTRALIA-OLANDA 3-1 (Corrado Boscolo)
A. Barty b. L. Kerkhove 6-4 6-3
Dopo la prima giornata finita in parità, è il momento della verità per Olanda e Australia. Nel primo incontro dell’ultima giornata sono le due numero uno a scendere in campo. Barty, dopo la prova maiuscola di ieri, è chiamata a portare definitivamente la partita verso Canberra; Kerkhove invece vuole continuare a sorprendere, mettendo in difficoltà nuovamente la formazione australe, dopo la giornata di gloria vissuta ieri. Partita equilibrata nel primo set, entrambe tengono bene da fondo. Impressionante come questa competizione possa aumentare o atterrire i valori in campo: l’olandese tutto pare, meno la 210 del ranking. La prima occasione per rompere l’equilibrio la ha Barty sul 4-3, ma il rovescio della 22enne decolla verso i teloni. Barty più tesa oggi, e con un avversaria pronta a vendere cara la pelle. Le seconde palle break sul 4-5 sono però decisive per indirizzare il primo set, come le variazioni di rovescio usate da Barty: 6-4 Australia. Secondo set che parte con l’olandese che si procura le prime palle per strappare il servizio, annullate. L’australiana attiva il boost in risposta e strappa lei invece il servizio: subito 2-0. Kerkhove pare meno solida e confidente, il set perso pesa sul morale; a darle una mano ci pensa Barty, che con un doppio fallo consegna il contro break a zero. È sempre la padrona di casa a menare le danze, e sempre il rovescio in back un erogatore di punti: altro break e 5-2 Australia, con Barty che annulla 3 palle break consecutive. L’ultimo break sancisce il 6-3 finale. Australia sul 2-1.
D. Gavrilova b. Q. Lemoine 6-3 6-2
Cambio di formazione per le padrone di casa. Daria Gavrilova prende il posto di Sam Stosur, dopo la prova poco brillante offerta ieri. Sarà quindi compito della 24enne naturalizzata portare il possibile punto del successo. Lemoine ha l’occasione per riscattarsi dopo la sconfitta patita ieri. Subito il break in apertura per Daria, che si porta 3-0. Il capitano Haarhuis non aveva altre scelte, vista le varie indisponibilità di Bertens, Hogenkamp e Rus. Di fatto Lemoine parte meglio pagato lo scotto del debutto, giocando bene: conduce partita pari anche sfruttando gli errori dell’australiana. Al servizio entrambe concedono molto e Gavrilova in particolare scialacqua diversi punti facili in palleggio. Il break decisivo arriva poco dopo ai vantaggi, permettendo all’australiana di vincere il primo set 6-3. Gavrilova sfrutta appieno la scarsa vena della prima palla avversaria, solo al 38%, mitigando così i non pochi errori in manovra. Secondo set che parte più equilibrato: tante palle break, ma quella giusta la mette in tasca Gavrilova per il 3-2 e servizio. World Group a soli tre giochi per la formazione aussie. Lemoine però non ci sta, e nel game più bello e combattuto del match dà del gran filo da torcere all’australiana, senza però riuscire a concretizzare il controbreak. Gavrilova così ne approfitta, strappando il servizio da 40-15 e chiudendo match e sfida per 6-2. Australia che torna così nel World Group per il 2019.
CANADA-UCRAINA 3-2 (da Montreal, Vanni Gibertini)
Nonostante gli infortuni a raffica che l’hanno costretta a schierare la doppista Gabrowski nell’ultimo singolare, il Canada è riuscito a conquistare una vittoria che le consente di rimanere un altro anno nel World Group II. Una vittoria costruita sui due singolari conquistata da una rediviva Bouchard e sigillata all’ultimo set del doppio decisivo con la 17enne Andreescu migliore in campo a fianco della Top 10 Gabrowski. “Sono veramente orgoglioso delle mie ragazze – ha detto uno sfinito Sylvain Bruneau alla fine del weekend – hanno dato tutto quello che avevano, nonostante le avversità e gli infortuni, e mi ritengo privilegiato di avere un team come questo. Sabato sera nel nostro albergo sembrava di stare in un ospedale, con Francoise infortunata, Bianca in recupero dai crampi e Genie che si è fatta fare una risonanza magnetica alla mano. Ciononostante, le ragazze hanno continuato a giocare con tutte le loro forze ed hanno conquistato questa importante vittoria”.
E. Bouchard b. L. Tsurenko 4-6 6-2 7-6(5)
Con una vittoriosa battaglia di 2 ore e 39 minuti Eugenie Bouchard ha completato il suo personale “2 su 2” nei singolari di questo spareggio di Fed Cup battendo Lesia Tsurenko (n.41 WTA) in un match tiratissimo chiuso solamente 7-5 al tie break del terzo set. Davanti al pubblico di casa stipato nelle tribunette indoor dell’IGA Stadium, Bouchard ha rimontato un set di svantaggio all’avversaria mettendo in mostra il suo solito gioco di aggressione a tutto campo corredato da una prima di servizio decisamente rafforzata ed un migliorato gioco di volo, frutto di tutti i doppi giocati negli ultimi 12 mesi. Era stata Tsurenko ad andare avanti per prima nel set d’apertura, conquistando un break di vantaggio al quinto game grazie ad un doppio fallo di Bouchard. La sua tattica volta a muovere la canadese per impedirle di menare i suoi fendenti da fondo non ha però impedito ad Eugenie di caricare la risposta sulla sul game del 3-4 conquistando quattro punti consecutivi dal 40-15 ed impattando il punteggio sul 4-4. L’entusiasmo dei 1500 locali in tribuna però veniva subito smorzato da un immediato nuovo break dell’ucraina, che in 46 minuti incamerava il primo parziale.
Bouchard non si scomponeva, con un parziale di 8-1 si portava subito avanti 2-0 nel secondo parziale, ed anche quando subito dopo mancava due palle del 3-0 sul 40-15 e si faceva riagganciare sul 2-2, continuava a tessere la sua trama con le traiettorie incrociate sul diritto di Tsurenko, molto poco a suo agio nel giocare il lungolinea nel campo aperto, anche per non esporsi al mortifero rovescio incrociato della canadese. Dopo un secondo set incamerato in maniera relativamente agevole da Genie, iniziava un set decisivo al cardiopalma: sul 2-2 Bouchard cedeva il servizio all’ottava palla break in un game da 22 punti, salvo poi recuperarlo immediatamente il game successivo. Sul 4-4 forse l’occasione più ghiotta per Tsurenko, che sul 30-40 metteva in corridoio una volée di diritto a campo aperto, iniziando poi il game successivo ad accusare i problemi muscolari che l’avrebbero quasi immobilizzata nel tie-break. Giocando quasi da ferma e con un servizio da quarta categoria l’ucraina riusciva a trascinarsi al 6-6 sfruttando gli errori gratuiti di Bouchard, troppo precipitosa nell’aggredire le risposte. “A quel punto l’unica cosa che potevo fare era mettere in campo il servizio e forzare al massimo i colpi di rimbalzo – ha detto Tsurenko dopo il match – Volevo evitare che Genie potesse trovare un angolo negli scambi, perché sapevo non ci sarei mai arrivata. Sul 5-5 nel tie-break invece lei è riuscita a trovare un angolo con il diritto, e quello ha fatto la differenza”.
Una volta saputo che non avrebbe dovuto scendere in campo per il doppio, Bouchard si è presentata ai giornalisti per ribadire la sua intenzione di tornare la giocatrice che è stata tra le prime cinque del mondo: “Questo weekend sono venuta qui con un obiettivo, quello di vincere i miei due punti, e ci sono riuscita. Sono molto contenta del tennis che ho espresso ed ho fiducia nel nostro team che spero riuscirà a chiudere questo incontro”.
K. Bondarenko b. G. Dabrowski 3-6 6-2 6-1
Dopo l’infortunio occorso a Francoise Abanda sabato mattina a pochi minuti dall’ingresso in campo ed i terribili crampi che hanno costretto al ritiro la sua sostituta Bianca Andreescu nel match d’esordio del weekend contro Tsurenko, il capitano canadese Sylvain Brueau è stato costretto a mandare in campo per l’ultimo singolare l’ormai doppista pura Gabriela Dabrowski, n.10 della specialità ma classificata al n.364 delle classifiche di singolare. Con grande opportunismo la giocatrice biancorossa ha approfittato del nervosismo della sua avversaria Bondarenko per guadagnare un break al secondo game e mantenerlo fino alla fine del primo parziale portando il Canada ad un set dal sogno. Il risveglio tuttavia è arrivato da lì a poco: abituata a coprire solo metà del campo, Gabrowski ha ben presto mostrato limiti molto evidenti negli spostamenti laterali sugli scambi, prestando il fianco agli affondi in lungolinea dell’ucraina, che lentamente ma inesorabilmente ha preso il controllo delle operazioni all’inizio del secondo set per non lasciarlo più.
B. Andreescu/G. Dabrowski b. K. Bondarenko/O. Savchuk 6-3 4-6 6-3
Alla fine di questo weekend da incubo, il capitano canadese Bruneau non può far altro che buttare in campo in doppio le uniche giocatrici rimaste: con Abanda fuori uso e Bouchard che aveva appena terminato un match di 2 ore e 39 minuti, è toccato ad Andreescu e Dabrowski a portare a casa il punto decisivo per le padrone di casa. Un punto strappato con 1 ora e 56 minuti di gioco non sempre entusiasmante, infarcito di tanti errori marchiani e pallonetti da terza categoria, ma ciò che importava era la vittoria e le ragazze biancorosse alla fine si sono dimostrate più solide, guidate da una Andreescu che ha dettato legge da fondocampo, facendosi perdonare le ingenuità a rete tipiche dei suoi 17 anni ed assistita da una Dabrowski per larghi tratti sottotono ma che sul finale ha saputo far valere la sua classifica per chiudere il match. Prova da dimenticare per Katerina Bondarenko, che dopo aver conquistato il punto del 2-2 si è imballata in una serie di doppi falli (sette) che l’hanno resa il punto debole della coppia ucraina.
Dopo un primo set conquistato in maniera piuttosto brillante dalle canadesi in 33 minuti, il duo biancorosso ha mancato tre chance per andare subito avanti di un break nel secondo parziale per poi trovarsi in un baleno sotto 1-4. Il gioco veniva indirizzato quasi tutto su Andreescu, costretta agli straordinari negli scambi sulla diagonale destra, anche se gli interventi di Dabrowski raramente erano decisivi. Risalite fino al 4-4 grazie a tre giochi molto combattuti conquistati ai vantaggi, le canadesi ricevevano in regalo uno 0-30 su servizio di Bondarenko che però riusciva a togliersi d’impiccio ed a sfruttare un turno di battuta sotto tono di Andreescu per pareggiare il match. La svolta del match sul 2-2 del terzo set, quando Andreescu iniziava a rispondere violentemente sulla donna a rete ai servizi in slice esterno da destra, ricavando diversi punti diretti ma soprattutto togliendosi dallo stillicidio dei palleggi incrociati di diritto sui quali Dabrowski rimaneva esclusa dal gioco. Un parziale di 12 punti a 2 mandava il Canada a servire per il match sul 5-2 quando Dabrowski si faceva prendere dal braccino mettendo a metà rete due diritti tremebondi sui primi due match point. Ma era solo questione di aspettare un game, per l’ennesimo turno di servizio catastrofico di Bondarenko che dava il via alle celebrazioni.
Fed Cup
Le Finals della Billie Jean King Cup 2022 si giocheranno a Glasgow
La nazionale azzurra di Tathiana Garbin sarà impegnata dall’8 al 13 novembre nella Emirates Arena scozzese che ospiterà anche un girone delle Finals di Coppa Davis

La ITF ha comunicato che la sede prescelta per le Finals della Billie Jean King Cup 2022 sarà Glasgow, con l’organizzazione della federazione britannica, la LTA. La fase finale della massima competizione a squadre del tennis femminile andrà in scena dall’8 al 13 novembre sul campo indoor della Emirates Arena, che a settembre ospiterà pure un girone delle Finals di Coppa Davis: sarà la quarta volta in quasi sessant’anni di storia (la prima edizione fu nel 1963) in cui la Gran Bretagna ospiterà le finali di questa competizione, originariamente chiamata Fed Cup. Ci sarà anche l’Italia della capitana Tathiana Garbin, grazie alla vittoria sulla Francia nel turno eliminatorio di aprile; le altre contendenti per il titolo di campionesse del mondo di tennis saranno le giocatrici di Gran Bretagna, il paese ospitante, Australia, Belgio, Canada, Cechia, Kazakistan, Polonia, Spagna, Slovacchia, Svizzera e USA. Il formato prevede quattro gironi da tre squadre, con le vincitrici di ogni girone che approderanno nelle semifinali. “La LTA ha presentato una candidatura molto consistente nel contesto di una gara molto competitiva – ha detto il presidente ITF, David Haggerty -. Hanno ospitato già con successo delle gare di Coppa Davis e non vediamo l’ora di portare la più grande competizione a squadre del tennis femminile davanti all’appassionato pubblico scozzese”.
Billie Jean King Cup
Coppa Davis e Billie Jean King Cup: ecco chi sostituirà Russia e Bielorussia
Walkover, bye, wild card e ripescaggi in un turbinio di emozioni regolamentari da cui sono scaturiti i nomi delle nazioni che beneficiano dell’esclusione delle squadre russe e bielorusse

Avevamo lasciato la Coppa Davis ai Qualifiers, i tie di qualificazione per il primo atto delle Finals, quello a gironi in programma a settembre. Come per la Billie Jean King Cup, i cui “preliminari” si disputeranno il 14-15 aprile, si poneva innanzitutto il problema di sostituire la nazione già ammessa alla fase finale in quanto campione in carica dopo la decisione da parte dell’ITF in seguito all’invasione dell’Ucraina. Nel 2021, infatti, entrambe le manifestazioni sono state vinte dalla Russian Tennis Federation, che sarebbe la Russia ma non si può dire per via della sanzione per il doping di Stato, per quanto il titolo vinto come RTF sia comunque finito insieme agli altri nella bacheca russa. Vediamo allora su quali criteri la Federazione Internazionale si è basata per decidere chi sostituirà le squadre escluse, quindi anche quelle bielorusse.
Per quanto riguarda la Billie Jean Cup, il Board dell’ITF conferma che il posto della RTF sarà preso dalla semifinalista con classifica più alta tra le due sconfitte nel 2021, vale a dire l’Australia. Gli aussie vantano infatti il primo posto del ranking, mentre gli Usa, battuti nell’altra semifinale, sono quarti. Come ovvia conseguenza, l’Australia non giocherà i Qualifiers del prossimo aprile, mentre la nazione avversaria, la Slovacchia, beneficerà di un bye e si ritrova anch’essa direttamente alle Finals. Un walkover anche per il Belgio che avrebbe dovuto giocarsi la qualificazione contro la Bielorussia.
Se qualcuno cantava le donne come “dolcemente complicate”, per i maschi la faccenda è inutilmente complicata. Anche in Coppa Davis, il posto della RTF alle Finals è preso dalla semifinalista 2021 meglio classificata, la Serbia, undicesima. In realtà, l’altra semifinalista – la Germania – è piazzata molto meglio, quinta, ma la squadra che a sorpresa ha schierato Sascha Zverev si è qualificata sul campo (del Brasile). Dunque, il diritto della Serbia alle Finals non deriva dall’essere l’unica candidata, bensì dal fatto che, delle due, è la semifinalista con ranking più alto una volta esclusa la Germania. Ma non finisce qui.
Già, perché alla squadra di Novak Djokovic e compagni era stata offerta una wild card, quindi a settembre sarebbe stata presente in ogni caso; così, però, si libera un invito che andrà a una delle 12 perdenti dei recenti tie di qualificazione. L’annuncio del nome della fortunata sarà dato a tempo debito.
Ricapitolando, nelle quattro sedi che ospiteranno i gironi e che non sappiamo quali saranno ma speriamo che una sia Casalecchio di Reno (da non confondere con Reno, Nevada), gareggeranno la Croazia finalista 2021, la semifinalista Serbia, l’invitata Gran Bretagna, le 12 vincitrici di inizio marzo (Argentina, Australia, Belgio, Corea, Francia, Germania, Italia, Kazakistan, Olanda, Spagna, Svezia, Stati Uniti) e, appunto, la wild card misteriosa. Metà di queste si guadagneranno la fase finale davvero finale di fine novembre in un posto che l’ITF rivelerà in seguito. Le cose, l’importante è spiegarle bene evitando gli anacoluti.
Per concludere, la Bielorussia avrebbe dovuto disputare i playoff del World Group I del 4-5 marzo; la nazione avversaria, il Messico, ha ricevuto un walkover e a settembre competerà nel WG I. Rimane il problema di assicurare che nei World Group I e II ci sia il numero corretto di squadre. Quindi, l’Uzbekistan gareggerà nel WG I in quanto miglior classificata tra le perdenti dei playoff, mentre la Cina e la Tailandia in forza del loro ranking giocheranno nel WG II nonostante la sconfitta nei relativi playoff.
Coppa Davis
La Federazione Tennis Ucraina chiede all’ITF l’espulsione delle federtennis russa e bielorussa
Così la lettera pubblicata su Facebook: “La Russia e la Bielorussia non solo non devono ospitare competizioni sul proprio territorio, ma nemmeno devono partecipare a tornei”

Sono da poco iniziati i negoziati tra le delegazioni ucraina e russa, ma si combatte ancora, mentre sullo sfondo c’è lo spettro della minaccia nucleare evocato da Putin. E continuano anche le reazioni del mondo sportivo all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Al recente annuncio di Elina Svitolina che devolverà i suoi prossimi prize money per sostenere i propri connazionali, si aggiunge ora la Federazione Tennis Ucraina che pubblica sul proprio account Facebook la lettera indirizzata a David Haggerty e Ivo Kaderka, presidenti rispettivamente dell’ITF e di Tennis Europe. Nella lettera viene chiesto di espellere le federtennis russa e bielorussa dai due organismi. Ecco il testo indirizzato alla International Tennis Federation:
“La Federazione Tennis Ucraina esprime la sua richiesta per l’espulsione immediata della Federazione Tennis Russa e della Federazione Tennis Bielorussa dalla ITF.
Le ragioni non hanno probabilmente bisogno di essere spiegate, ma ecco alcuni fatti.
Il cinico e sanguinoso attacco senza precedenti di Russia e Bielorussia all’Ucraina è in atto da ormai quattro giorni. Civili stanno morendo, anche donne e bambini; l’infrastruttura civile sta crollando.
È una guerra su vasta scala che riporterà il nostro Paese indietro di decenni. Tutto questo sta accadendo nel centro geografico dell’Europa. Il mondo non vedeva niente di simile dalla Seconda Guerra Mondiale. È in corso una spietata guerra di annientamento.
La Russia e la Bielorussia non solo non hanno il diritto di ospitare competizioni sul proprio territorio, ma nemmeno di partecipare in ogni torneo a squadre e individuale all’estero.
Il Consiglio direttivo della Federazione Tennis Ucraina spera in una Vostra forte posizione in considerazione di questa richiesta.”

Una richiesta assolutamente decisa, ma altrettanto comprensibile, quella della federtennis ucraina a firma del proprio presidente Sergiy Lagur. Lascia un po’ incerti il significato del passaggio sulla partecipazione ai tornei individuali, ma immaginiamo che, più che un’esclusione tout court dei tennisti di Russia e Bielorussia, si chieda di non mostrare bandiere e simboli di quelle due nazioni. In ogni caso, in attesa delle decisioni dei due organi interpellati, ricordiamo che restano fuori dalla loro competenza i tornei dello Slam, oltre naturalmente quelli dei circuiti ATP e WTA. Non dimentichiamo neanche le prese di posizione dei tennisti russi: da Daniil Medvedev ad Andrey Rublev, che già a Dubai ha avuto modo di pronunciarsi contro la guerra. Con loro si è espresso con gli stessi toni Karen Khachanov.
