Cecchinato: "Alla pari con Thiem. L'obiettivo adesso è la top 20"

Interviste

Cecchinato: “Alla pari con Thiem. L’obiettivo adesso è la top 20”

Deluso per la sconfitta, ma orgoglioso del suo torneo. Le impressioni di Marco dopo la semifinale persa con Thiem. Nuova determinazione e la convinzione di potersela giocare alla pari con tutti, non solo sulla terra

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Marco, raccontaci le emozioni di questa partita e di questo tuo Roland Garros?
È stato un torneo speciale per me. Oggi ho giocato due set alla pari con il numero due-tre del mondo sulla terra. Per me il livello è molto anno in questo momento e sono molto felice.

Come è giocare contro un giocatore con il rovescio a una mano come Dominic? E’ più facile o no?
Penso sia difficile, Thiem ha uno dei rovesci migliori del circuito.

Raccontaci del secondo set.
Ho avuto le mie chance, ho avuto due set point (in realtà sono tre ndr), è stato bravo lui in particolare con quella palla corta sul rovescio. Ho giocato a livello di Thiem per due ore, questo è molto importante per me. Se avessi vinto il secondo set magari sarebbe stata una partita differente. Dopo averlo perso sono calato fisicamente e mentalmente, ma è normale.

Riuscirai a mantenere questa attitudine anche dopo questo risultato?
Beh entro in top-30 con questo risultato. La partita di oggi è importante perché ho capito che posso giocarmela con tutti, anche con i più forti. Parlerò con ilo team, lavorerò ancora più duro per cercare di entrare nei primi venti.

Qual è il ricordo più bello del torneo?
Direi oggi, quando il Philippe Chatrier gridava “Forza Marco” ad ogni punto, in un match nel quale giocavo contro un top-10. Credo che Thiem possa vincere il torneo, a prescindere di chi sarà il suo avversario.

Quanto sei orgoglioso di quello che hai fatto? Hai imparato qualcosa su di te che ti potrà essere utile in futuro?
Il mio percorso è cominciato da mesi, dalla vittoria di Budapest. Ho giocato bene  anche a Montecarlo. E’ tutto differente rispetto allo scorso anno.

Ci spieghi la tua sicurezza sui drop shots?
No, no, è il mio segreto!

Cambierai la tua programmazione?
Sì certo. Giocherò Eastbourne, poi Wimbledon. Sull’erba non so come giocherò, lo vedremo. Dopo giocherò Umago e Amburgo, poi si vedrà.

Ti aspetti un’accoglienza speciale?
Sì, soprattutto a Palermo.

Peccato per quelle occasioni nel tiebreak. Il servizio di Thiem ti ha creato difficoltà?
Penso che tutti soffrano sul suo servizio in kick, è la sua arma migliore. Sui set point è stato bravo. Vado via da Parigi con tanti pensieri positivi, posso ancora migliorare ma il match di oggi mi è servito tanto.

Il pensiero più bello?
Da lunedì sarò trai primi trenta, insieme a tutti i più forti. Era il sogno che avevo da bambino.

Come vedi il futuro? L’erba? Pensi di dover migliorare anche sul cemento?
Sull’erba sarà difficile, non avrò molto tempo per prepararmi. Spero di far meglio rispetto allo scorso anno. Poi giocherò un paio di tornei sulla terra. Preparerò comunque New York in modo migliore rispetto all’anno scorso. Penso che sul cemento possa essere competitivo, penso di poter giocare alla pari con tanti anche sul cemento.

Come pensi che cambierà il tuo approccio alle partite ora che gli avversari giocheranno contro di te con un’altra attenzione?
Ultimamente il mio approccio alle partite è molto diverso. Cercherò di continuare con la determinazione e la convinzione che sto mettendo in ogni match, sicuramente con questa classifica sono un Cecchinato nuovo, però lavorerò duro e entrerò in campo pensando solo a quello che devo fare io e non all’avversario che avrò davanti.

Raccontaci le emozioni del tiebreak. Pensavi di poter girare il match?
Andare un set pari sarebbe stata tutta un’altra cosa. Gli avrei messo pressione, avrebbe cominciato a pensare di dover giocare altri due set. Peccato perché sui miei due set point (sono tre in realtà ndr) ha giocato benissimo lui. Sono soddisfatto di come ho affrontato i primi due set, nonostante fosse la prima volta per me su un campo così grande e contro un avversario così forte in una semifinale di uno slam.

Raccontaci le emozioni all’uscita dal campo. Cosa farai adesso?
Subito dopo il match ero deluso, perché c’erano tanti italiani, la mia famiglia, tante persone venute da Palermo e mi sarebbe piaciuto regalare a loro questa vittoria. Peccato, ma penso di aver regalato anche a loro tante emozioni e tanta adrenalina. Ci credevano tutti, perché oramai penso di potermela giocare alla pari con tutti. Ora ho bisogno di un po’ di riposo, devo staccare un po, per poi ricominciare a lavorare duramente.

Cosa ti porti dietro da questo torneo? Le due tre cose più importanti.
La consapevolezza di aver giocato anche oggi alla pari di uno dei migliori al mondo sulla terra. E la determinazione, perché sono entrato in campo convinto di potermela giocare alla pari contro Thiem. E poi che posso migliorare ancora tanto e lavorando so che potrò farlo, non penso di essere arrivato al mio limite.

Ricordi dove eri lo scorso anno di questi tempi?
Sì, a Caltanissetta, direi che basta questo.

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