Wilander: "Ceck ha chance contro Thiem, non è in semi per caso"

Interviste

Wilander: “Ceck ha chance contro Thiem, non è in semi per caso”

“L’austriaco deve vincere per forza, Cecchinato giocherà senza pressione. Il rovescio di Marco? Per me assomiglia a quello di Gasquet”

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Mats, innanzitutto complimenti per tutti i tuoi successi: volevo sapere che cosa pensi di Cecchinato: ti aspettavi un risultato del genere?
Ovviamente no, ma avevo capito che valeva di più della sua classifica quando l’ho visto giocare al Foro Italico contro Goffin: bell’atteggiamento, colpisce bene, si muove bene. Sai, per alcuni giocatori giocare al meglio dei cinque set è una cosa positiva e per lui sembra essere proprio così: può giocare aggressivo per un po’, poi passare a un gioco più difensivo con lo slice, e quando l’inerzia del match cambia, come contro Djokovic, tornare a essere aggressivo. La lunga distanza si adatta perfettamente a un giocatore così.

Se dovessi paragonare il suo rovescio a una mano ad uno del passato o del presente, qualcuno dice Wawrinka, qualcuno dice Kuerten…
No, il suo rovescio ha più rotazione rispetto a quello di Wawrinka, assomiglia di più a quello di Gasquet non come tecnica di esecuzione ma come tipo di palla che genera, con molta rotazione. Kuerten colpiva un po’ più forte perché non si muoveva così bene e aveva bisogno di giocare sempre in spinta. Cecchinato colpisce meno forte ma ha la possibilità di giocare lo slice che gli dà il tempo di restare nel punto ed è una grande differenza.

Marco Cecchinato – Roland Garros 2018 (foto Roberto Dell’Olivo)

Ora deve giocare contro Thiem, un altro avversario forte, pensi che abbia delle chance o sentirà la pressione della prima semifinale Slam?
Certo che ha delle possibilità, non ha memorie negative a differenza di Thiem che ha già perso due semifinali qui. Quindi vale lo stesso di Halep, che quando si trova in vantaggio in una finale Slam diventa nervosa perché pensa a quelle che ha perso. Thiem stavolta deve vincere per forza perché un’occasione del genere capita una volta ogni 50 anni. Cecchinato non deve vincere, può giocare senza pressione ma allo stesso tempo avendo già battuto ottimi giocatori, sente di poter vincere anche questa. Ha battuto Djokovic in un match epico e quindi non è in semifinale per caso.

E tu come hai vissuto la tua prima semifinale qui contro Clerc nel 1982?
Per me fu come giocare il primo turno di un torneo qualsiasi, non avevo idea di cosa significasse una semifinale del Roland Garros, di che cosa dovessi provare e non sapevo cosa sarebbe successo. Non avevo paura di vincere e non avevo paura di perdere. Era come giocarsi un jolly. Penso che Cecchinato entrerà in campo con l’atteggiamento competitivo giusto proprio per il valore dell’avversario che ha sconfitto nei quarti.

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