Wimbledon: Nishikori va da Kyrgios, Delpo trova Paire. Zverev in pericolo

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Wimbledon: Nishikori va da Kyrgios, Delpo trova Paire. Zverev in pericolo

Kei lascia un set a Tomic, Del Potro domina Lopez. Shapovalov delude: Paire vince in quattro con merito. Il buio salva Zverev: sotto 2 set a 1 contro Fritz. Si riprende domani

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da Londra, il nostro inviato

SARÀ NISHIKORI VS KYRGIOS – C’è tanta qualità in campo, anche se espressa a folate, tra Kei Nishikori e Bernard Tomic. Colpi puliti e tecnicamente esemplari per il giapponese, esecuzioni molto più personali, ma accarezzate con tutta la classe possibile per l’australiano. Dopodiché, il fatto che Kei sia un esempio di serietà e di dedizione al tennis, mentre Bernard tenda a essere a dir poco indisponente nella sua supponenza da bullo, è un altro paio di maniche. Pochi mesi fa stavano entrambi giocando a livello Challenger, Tomic per pura e semplice svogliatezza, Nishikori per risalire in classifica dopo una serie infinita di infortuni. Una bella differenza. Nel match, comunque, i due si prendono un set a testa (il primo Tomic, 6-2, il secondo Nishikori, 6-3), prendendosi ripetutamente anche gli applausi del pubblico, e a buon titolo. I lungolinea di rovescio di Kei sono a tratti spettacolari, le carezze a mano aperta, con rotazione a uscire, dei dritti di Bernard anche di più. Che talento sprecato (per ora), Tomic. Il terzo set è molto equilibrato, e lo incamera il giapponese al tie-break, il quarto prosegue anch’esso con i due appaiati fino al dodicesimo game, quando, in risposta e in vantaggio 6-5, Kei arriva due volte a match point, sul primo è bravo Bernard col servizio, sul secondo gli vola largo un dritto. Sarà Nishikori ad affrontare Nick Kyrgios al terzo turno.

DELPO SUL VELLUTO – Non c’è stata storia nel terzo incontro in programma sul campo 1. Juan Martin del Potro (quinta forza del seeding) ha sconfitto in tre set la brutta copia di Feliciano Lopez, capace di raccogliere solo sette giochi. L’argentino giocherà quindi il terzo turno per la quinta volta in carriera ai Championships, dove ha raggiunto una semifinale nel 2013. Per Feliciano, prossimo direttore del torneo di Madrid, è stato con tutta probabilità l’ultimo match giocato a Wimbledon: pochissime le note positive nella sua gara, che già nelle prime battute ha preso una brutta piega. Nel terzo gioco lo spagnolo non riesce a prendere la rete e negli scambi prolungati del Potro dimostra la sua maggior solidità: quattro errori di Lopez gli consegnano il primo break dell’incontro. Nei suoi turni tuttavia “Feli” riesce a controllare con più frequenza le operazioni e a produrre gioco offensivo, ma l’argentino è perfetto nei suoi turni di battuta (zero punti persi con la prima in campo nei primi due parziali) e chiude 6-4 il set d’apertura. Un Lopez in enorme difficoltà negli spostamenti laterali cede di schianto all’inizio del secondo set, piegato dalla profondità dei colpi di del Potro, che si porta rapidamente avanti 4-0, complici anche due doppi falli del giocatore iberico. L’esito del match pare già scritto: due gravi non forzati di Feliciano permettono alla torre di Tandil di portare a casa anche il secondo con un terzo break. La terza frazione si apre con diverse chance di break annullate dallo spagnolo nel secondo gioco, in cui si vedono sprazzi di vero Lopez nei pressi della rete. Lo strappo finale di un impeccabile “delPo” arriva poco dopo. Dopo un’ora e 34 minuti l’argentino chiude con un secondo break il match, molto più facilmente di quanto fosse pronosticabile alla vigilia: piuttosto eloquenti i due smash sbagliati dal suo avversario negli ultimi due punti (si contano 44 errori non forzati di Lopez contro solo 5 di del Potro). Benoit Paire sarà il suo prossimo avversario nel terzo round, nel quarto di tabellone di Rafa Nadal.

SHAPO DELUDE, MA QUANDO BENOIT HA VOGLIA…“Odio questa superficie di m…, non vedo l’ora di tornare a casa” aveva twittato un rabbioso Benoit Paire appena tre anni fa. A giudicare dai risultati, sta cambiando idea. Il quarto turno dello scorso anno e il terzo turno appena ottenuto potrebbero essere tanto la causa quanto l’effetto del nuovo atteggiamento dell’insondabile avignonese nei confronti dell’erba, perciò la cosa più sensata da fare sembra essere rimettersi al verdetto del campo 3: Paire batte Denis Shapovalov zero-sei, sei-due, sei-quattro, sette-sei in due ore e un quarto. Pochine per quattro set? Non quando il tennis va così spedito. E forse è proprio la partenza a handicap di Paire, quasi assente nel parziale d’apertura, a scombinare i piani di Shapovalov. Perché quando il francese si mette a giocare sul serio – e non smetterà di farlo fino al match point – bisogna riattivare una tensione agonistica messa in modalità risparmio, e specialmente quando l’esperienza non è troppa farlo è davvero un’impresa. Al più giovane tra i top 100 questa impresa non riesce e l’insistenza sul rovescio di Paire, quando il colpo del francese su cui battere cassa sarebbe il dritto, è una buona testimonianza della confusione che si porta appresso per tutta la parte dell’incontro in cui a giocare sono in due. Dalla prima metà del secondo parziale fino al penultimo game Paire non concede palle break, e l’ultima, che era anche un set point, la annulla con un lob spettacolare che atterra sulla riga di fondo; il massimo delle bizze è il cappellino scagliato in terra, a mostrare il capello platinato; nel tie-break, commesso un doppio fallo, riprende e chiude i giochi prima di rischiare un quinto set. Come si è sempre detto, quando Benoit ha voglia di giocare ce n’è per pochi. Chiaramente deluso invece Shapovalov: da 26esima testa di serie, il più giovane tra i top 100 si ritrova eliminato al secondo turno Slam per la terza volta in stagione. Tre occasioni sprecate per salire ancora nel ranking, e ora i primi punti “pro” da difendere incombono.

I PATEMI DI SASCHA – Dillo una volta e passerà sotto silenzio. Ripetilo ancora, e ancora. E formerai un’opinione. Anche nella mente dell’interessato, la punta di diamante dei nuovi. Il delfino che non trionfa (ancora) dove conta davvero. Questo il mantra contro il quale deve combattere Alexander Zverev. Vincitore ovunque, ma battuto dai coetanei negli Slam. Come contro Coric. Come contro Chung. Oggi contro lo statunitense Taylor Fritz, il numero 3 del mondo è stato salvato dall’oscurità. Eppure non era iniziata male. Il primo set smentisce la teoria della uniformità delle superfici. È erba, quella della prima settimana. E i set vedono spesso il loro destino segnato alla nascita. Due palle break salvate con coraggio dal tedesco e un game bucato dallo statunitense. La prima partita finisce qui. Il resto è un riempitivo di scheletrici uno-due che mortificano il ribattitore. Tennis ultrafast che assopisce il pathos per un 6-4 vinto da Sascha in 31 minuti tutt’altro che memorabili. Nel secondo parziale, Taylor, si scrolla di dosso l’ansia da esordio su un palcoscenico importante. Rimane in scia nei turni di servizio della quarta testa di serie. Procurandosi più palle break dell’avversario. Non convince del tutto il footwork né la posizione, un po’ troppo arretrata, del tedesco. Che, dato tecnico a parte, crolla – un doppio fallo a fotografarne la resa – quando serve per rimanere nel set. Pari e patta. È chiaro che il match non si chiuderà stasera. Zverev si lamenta con l’arbitro. Si scivola, si vede sempre meno. Ma Fritz è sempre lì. Un break point annullato con un ace centrale e un lob che lo accompagna in cielo sono il prodromo di un tie-break in cui il californiano non concede un punto. Si riprende domani. E non sarà una notte facile.

hanno collaborato Antonio Ortu, Raoul Ruberti e Andrea Ciocci

Risultati:

[2] R. Nadal b. M. Kukushkin 6-4 6-3 6-4
[21] K. Edmund b. [Q] B. Klahn 6-4 7-6(0) 6-2
[Q] G. Pella b. [3] M. Cilic 3-6 1-6 6-4 7-6(3) 7-5
[5] J.M. del Potro b. F. Lopez 6-4 6-1 6-2
[8] K. Anderson b. A. Seppi 6-3 6-7(5) 6-3 6-4
[12] N. Djokovic b. H. Zeballos 6-1 6-2 6-3
[24] K. Nishikori b. [LL] B. Tomic 2-6 6-3 7-6(7) 7-5
[Q] T. Fabbiano b. S. Wawrinka 7-6(7) 6-3 7-6(6)
[15] N. Kyrgios b. R. Haase 6-3 6-4 7-5
B. Paire b. [26] D. Shapovalov 0-6 6-2 6-4 7-6(3)
[9] J. Isner b. [Q] R. Bemelmans 6-1 6-4 6-7(6) 6-7(3) 7-5
[Q] E. Gulbis b. [27] D. Dzumhur 2-6 6-4 6-3 1-6 6-3
[31] S. Tsitsipas b. J. Donaldson 6-3 6-2 3-6 4-6 6-3
K. Khachanov b. M. Baghdatis 6-3 6-4 3-6 6-7(4) 7-5
[19] F. Fognini b. [LL] S. Bolelli 6-3 6-4 6-1
[25] P. Kohlschreiber b. G. Muller 7-6(6) 7-6(4) 7-6(3)
J. Vesely b. [14] D. Schwartzman 6-3 6-4 7-6(3)
A. De Minaur b. P.H. Herbert 6-2 6-7(8) 7-5 6-3
M. Ebden b. [Q] S. Robert 6-3 7-6(5) 4-6 6-1
F. Tiafoe b. J. Benneteau 4-6 6-3 6-4 6-2
G. Simon b. M. Berrettini 6-3 7-6(4) 6-2
T. Fritz vs [4] A. Zverev 4-6 7-5 7-6(0) sospesa per oscurità

Il tabellone maschile 

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