Berrettini batte Rublev. Prima volta ai quarti (Gazzetta dello Sport). Bolelli perde testa e partita contro Eremin (Caldelli)

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Berrettini batte Rublev. Prima volta ai quarti (Gazzetta dello Sport). Bolelli perde testa e partita contro Eremin (Caldelli)

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Berrettini batte Rublev. Prima volta ai quarti (f.co., Gazzetta dello Sport)

Prima volta nei quarti di un torneo del circuito maggiore per Matteo Berrettini che ieri, battendo Andrey Rublev, finalista alle Next Gen Finals di Milano nel 2017 ha trovato posto tra i «migliori otto» a Gstaad (Svi, 501.000 euro, terra). Il 22enne romano, numero 84 del ranking mondiale, ha eliminato il russo (numero 46) al secondo turno e in due set sbrigandosela in poco più di un’ora. Domani nei quarti Matteo incontrerà Feliciano Lopez (numero 66) che ha battuto il lucky loser spagnolo Oriol Roca, numero 314 del mondo. Entra in gara oggi invece Fognini che difende il titolo: il 31enne numero 14 del ranking, reduce dal successo a Bastad, troverà dall’altra parte della rete l’estone Jurgen Zopp, numero 107. Intanto sul fronte femminile Serena Williams, è ancora una volta in polemica con l’Usada, l’agenzia antidoping americana è responsabile, a suo dire, «di una discriminazione» nei suoi confronti. La 36enne ex numero 1 al mondo, vincitrice di 23 titoli dello Slam e finalista a Wimbledon sostiene di essere la giocatrice statunitense più controllata. «Ed ecco che arriva quel momento del giorno in cui puoi essere testato a sorpresa, e succede. Fra tutti i tennisti — ha twittato la Williams, che a settembre 2017 ha avuto una bambina —, è dimostrato che sono quella che viene sottoposta a più test. Discriminazione? Io penso di sì, almeno posso dare una mano a mantenere il mio sport pulito… Resto ottimista», lo sfogo dell’ex numero uno al mondo via Twitter. Secondo un articolo pubblicato il mese scorso dal sito «Deadspin», la Williams avrebbe ricevuto la visita degli ispettori Usada già in cinque occasioni in questo 2018, più del doppio rispetto ad altre giocatrici americane come Sloane Stephens, ferma a un solo test, o la sorella Venus, testata due volte… [SEGUE].


Bolelli perde testa e partita contro Eremin (Davide Caldelli, Corriere dello Sport)

Si è completato il primo turno del Country 2001 Team Challenger sul bellissimo impianto del Centro Plebiscito e nemmeno in questa giornata sono mancate le sorprese. L’eliminazione di un indecifrabile Simone Bolelli, per esempio, per mano di Edoardo Eremin. Un Bolelli che ha perso letteralmente la testa nei momenti topici dell’incontro. Innervosito e indispettito per l’ennesimo errore, ha prima gettato con un gesto di stizza la racchetta a terra e poi, dopo che Eremin si è portato sul 5 a 2 ha ripetuto la bravata con un esito ancora più pesante: la racchetta, rimbalzando, è arrivata infatti in tribuna tra gli spettatori. A quel punto è intervenuto il supervisor che gli ha comminato un “warning”. Bolelli ha poi perso anche l’ultimo gioco concedendo il tie-break all’avversario. Eremin ha sicuramente vinto grazie a una prima di servizio che viaggiava a oltre 215 km/h a cui Bolelli non ha mai saputo rispondere in modo adeguato. II nervosismo dell’ex n. 36 della classifica ATP (ora è 145) ha fatto poi il resto e ha contribuito a rendere ancora più amara la sconfitta contro il 24enne piemontese, precipitato al n. 758 nell’ultima classifica (è stato al più 292, nell’agosto 2016). L’altra sorpresa è venuta viene dal derby iberico tra Gimeno Traver. testa di serie n. 6, e Gutierrez Ferrol, quest’ultimo vincitore in scioltezza grazie a una prima palla di servizio potente ma anche a un gioco da fondo campo davvero efficace. Nel primo derby della giornata, tra due giovani promesse del nostro tennis, l’ha spuntata il 20enne Gianmarco Moroni: gli sono serviti tuttavia tre set per avere ragione dell’altro romano Jacopo Berrettini, 19enne fratello di Matteo… [SEGUE].

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