Fognini subito out in Svizzera. Wimbledon con erba sintetica (Crivelli)

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Fognini subito out in Svizzera. Wimbledon con erba sintetica (Crivelli)

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Fognini subito out in Svizzera. Wimbledon con erba sintetica (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Come in ogni sport che si rispetti, anche nel tennis ci sono leggi non scritte scolpite nella tradizione. Ne volete una? L’eliminazione al primo turno di chi ha vinto un torneo la settimana precedente. Magari non sarà scientifica, ma indubbiamente tornare a focalizzarsi dopo un successo è sempre complicato. Ne sanno qualcosa Cecchinato e Fognini, eroi a Umago e Bastad appena cinque giorni fa e subito eliminati all’esordio. A Gstaad, tra gli splendidi panorami delle Alpi Svizzere, Fognini era addirittura campione in carica, ma contro l’estone Zopp, numero 107 e uscito dalle qualificazioni – giustiziere al primo turno del tedesco Hanfmann e quindi capace in poche ore di eliminare i due finalisti dell’anno scorso – Fabio è troppo alterno al servizio per incidere e il rivale non trema quando si ritrova sotto 15-30 sul 5-3 del terzo. Con la sconfitta Fognini scende di una posizione in classifica (da 14 a 15), ma potrebbe scendere di altre due se Bautista Agut e Kyrgios faranno strada proprio in Svizzera e ad Atlanta. Nel torneo svizzero resta il solo Berrettini, che oggi dovrà vedersela con Feliciano Lopez. Sono gli ultimi fuochi sul rosso prima della calda estate americana, e Thiem prova ad approfittarne ad Amburgo, mentre Sascha Zverev è già in Florida, dove per un giorno si è allenato con Lendl, ravvivando le voci che ogni tanto riemergono di una possibile collaborazione, anche se il tedesco si è affrettato a smentire parlando di un semplice «divertimento tra amici». Eppure tra terra e cemento, sono le notizie che trapelano da Wimbledon a marcare una possibile rivoluzione: secondo il Daily Mail, l’All England Club starebbe pensando alla soluzione ibrida tra erba naturale e erba sintetica al 5 o 10%, già sperimentata da football americano e rugby: in questo modo i prati più celebri del mondo sarebbero più resistenti. Una rivoluzione certa è invece quella dei tornei Challenger Atp dal 2019, per rispondere all’esigenza di garantire maggiori guadagni e maggiori punti anche ai giocatori con classifica inferiore. I tabelloni di singolare saliranno da 32 a 48 giocatori, portando a un aumento annuale di circa 2400 opportunità in più di accesso. I tornei comprenderanno anche un evento di qualificazione di 4 giocatori, con due tennisti promossi. Si giocherà in sette giorni, dal lunedì alla domenica, facilitando la programmazione evitando sovrapposizioni di settimana in settimana tra i rispettivi tornei. Inoltre tutti i tornei Challenger forniranno ospitalità alberghiera a tutti i giocatori del main draw e tutti i giocatori dei tabelloni principali guadagneranno premi in denaro. Si stima che saranno messi in circolo un milione di dollari in più e i Challenger di livello più alto offriranno un montepremi di oltre 162.000 dollari. Da ultimo, dal 2020 i punti per la classifica Atp cominceranno a essere in palio solo dal Challenger Tour, una modifica che ridurrà significativamente il numero di giocatori con un ranking: il circuito Challenger diventa in sostanza la prima tappa del tennis professionistico. Il cambiamento servirà anche a definire in modo più accurato i confini del tennis professionistico maschile, con lo scopo di offrire servizi e condizioni migliori ai veri professionisti, distinguendoli dai giocatori ancora in transizione.

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