dal nostro inviato a Toronto, Luca Baldissera
[1]R.Nadal b. K.Khachanov 7-6(3) 6-4
CHE RITMO, RAGAZZI – Semplicemente, Rafa Nadal è troppo più forte di Karen Khachanov, la banale ma inevitabile spiegazione del risultato è tutta qui. Pronti, via, e subito diversi scambi da applausi già nel primo game, con Rafa al servizio che manovra e scende anche a rete, dall’altra parte Karen martella a tutto braccio, ma piazza anche una palla corta vincente netta, cosa non semplice contro un fulmine nei recuperi come lo spagnolo. Ci vogliono 12 punti a Nadal per tenere il game iniziale, la cosa evidentemente fa scattare qualche campanello d’allarme, perchè Rafa alza immediatamente i ritmi al massimo, spara un paio di drittacci, e conquista tre palle break consecutive. La terza è quella buona, 2-0, grande avvio del fuoriclasse maiorchino. Khachanov si difende bene comunque, mostrando una notevole solidità ed efficacia con il rovescio. Per quanto riguarda il drittone, ce l’ha anche lui e lo usa eccome, ottenendo subito il controbreak a zero. Bella intensità da parte di entrambi, è 2-2 dopo 16 minuti. Super- difesa e poi passante lungolinea Nadal nel quinto game, gli spettatori si scaldano, nonostante la tarda serata umida e freschetta c’è una bella atmosfera qui sul centrale. In realtà, a ben vedere, lo spagnolo non appare proprio al suo massimo, qualche colpo che di solito non sbaglia mai gli sfugge, però il ritmo è altissimo, e questo è anche merito di Khachanov, che onora la sua fama di gran mazzuolatore. Sul 4-3 sotto il russo affronta palla break, causata da un suo doppio fallo, ma si riscatta cancellandola con un ace centrale. Che botte Karen, mano ruvida finchè si vuole, ma tremenda efficacia in spinta. Il tie-break a cui si arriva qualche game dopo è giusto, tutto sommato. Qui il russo si incarta in due gratuiti consecutivi di troppo, Rafa non si fa pregare, concreto e lucido come sempre (nonostante un doppio fallo), e chiude 7-3, andando in vantaggio di un set. Con questo, Nadal sta 8 set a 0 su Khachanov nei loro confronti diretti.
RAFA NON MOLLA LA PRESA – La scazzottata da fondo riprende nel secondo parziale, l’impressione però è che lo spagnolo voglia stringere i tempi, Karen sbaglia qualcosa, e arriva così il break per Rafa nel terzo game. Si fa durissima per Khachanov adesso, in un attimo Nadal sale 3-1. Un paio di lungolinea uncinati dei suoi scatenano l’entusiasmo sugli spalti, il russo ce la mette tutta a controbattere e si vede, ammirevole, ma quando ti fai scappare via nel punteggio un cagnaccio della qualità di Rafa, poi riprenderlo è quasi impossibile. Dalla tribuna stampa gli schiocchi dell’impatto sulla palla, quando Nadal spinge, suonano come colpi di pistola. Nei suoi turni di battuta lascia poco e nulla, mai oltre il 30 l’avversario in questo set, mentre Karen è sul proverbiale cornicione molto spesso, compresa una palla del potenziale doppio break annullata nel quinto game. Sul 5-4, Rafa va al servizio per chiudere, e con autorità tiene a zero conquistando la finale a livello 1000 numero 49 (QUARANTANOVE). Fuochi d’artificio sul centrale, letteralmente (c’è una celebrazione pirotecnica alla fine della partita). Contro la sorpresa del torneo Stefanos Tsitsipas (un precedente, Barcellona quest’anno, 6-2 6-1 Nadal), lo spagnolo cercherà il 33esimo titolo, sarebbe il quarto in Canada (ultimo successo qui a Toronto nel 2008, 10 anni fa).
“Mi sveglio ogni mattina motivato a migliorarmi, con la voglia di lavorare“, racconta un felicissimo Rafa alla fine. “Il segreto è questo, e il riuscire a godersi questa vita, il girare il mondo, tutte queste belle esperienze“.