L’intervista rilasciata circa un mese fa da Marjan Vajda ad un giornale slovacco, nella quale dichiarava di avere imposto un cambio di alimentazione a Djokovic e l’allontanamento di Pepe Imaz dallo staff tecnico del tennista serbo, aveva fatto abbastanza scalpore. A suo tempo Djokovic ed il suo staff si erano astenuti dal commentare la cosa, che si scopre adesso come un po’ di polvere l’abbia sollevata anche all’interno del team del fuoriclasse di Belgrado. E, in primis, non era andata giù a Novak Djokovic. “Ne ho parlato con Marjan, perché a me – sinceramente – è sembrato strano che le cose che sono state scritte e riportate come delle sue dichiarazioni, fossero state dette da lui. Strano perché passiamo molto tempo insieme, siamo insieme da dieci anni e quando abbiamo parlato dell’alimentazione e di Pepe – questi temi “delicati” di cui tutti vogliono leggere, specialmente in Serbia – non si è mai espresso in quei termini. Semplicemente non mi ha mai dato l’impressione di pensarla così. Ne abbiamo parlato, e lui proprio non si è espresso così, il giornalista ha un po’ girato la storia” ha dichiarato Djokovic in un’intervista rilasciata nei giorni scorsi al sito serbo “Sport Klub”, spiegando poi come stanno effettivamente le cose.
“Ecco la verità. Per quanto riguarda l’alimentazione non è vero che Marjan e Gebhard (il preparatore fisico Gebhard Phil-Gritsch, ndr) mi abbiano in alcun modo condizionato, il mio regime alimentare è lo stesso da tre anni a questa parte. Pepe è sempre una persona a me vicina, a mio fratello, alla mia famiglia e a mia moglie. Siamo stati da poco a Marbella (sede dell’Accademia di Imaz, ndr), Marjan era con Pepe, abbiamo pranzato tutti insieme, eravamo in campo, un rapporto assolutamente normale ed amichevole” ha precisato il tredici volte campione Slam, che ha aggiunto: “Non lo so, tutta questa storia è saltata fuori senza senso, ho parlato subito dopo con Marjan perché ho voluto mettere subito in chiaro se ci fosse veramente qualcosa che lo infastidiva riguardo all’alimentazione, a Pepe o altro. Per chiarirci, ma lui mi ha detto che non ha niente in contrario su entrambe le cose, è come se la cosa fosse stata estratta dal contesto. Quello di cui abbiamo parlato prima di quell’intervista sono argomenti ancora attuali, ma quell’intervista ha portato ulteriore confusione, e in un momento in cui proprio non ce n’era motivo…”.
Djokovic è voluto poi tornare anche sulle voci che si sono susseguite sul suo conto negli ultimi due anni, quando i risultati sul campo non sono stati all’altezza di quelli del passato. “Quando ho perso la prima posizione della classifica mondiale, le persone hanno iniziato a parlare di Pepe, dell’alimentazione, di tutti e di tutto eccetto che del sottoscritto, come se fossero gli altri colpevoli del fatto che io giocassi in un modo o nell’altro. O che era mia moglie che non mi lasciava a mangiare carne, questo è qualcosa che veramente non merita di essere commentato… La maggior parte delle persone in momenti così sceglie, o almeno questa è la mia impressione, di trovare un colpevole all’esterno, ma io non sono quel tipo di persona e non sono stato cresciuto così. Mi assumo sempre la responsabilità delle mie scelte, ho 31 anni e non è possibile che qualcuno mi influenzi a tal punto da sconvolgermi e cambiare completamente la mia vita. Credo di essere adulto e sufficientemente forte di carattere per fare le mie scelte nella vita e di circondarmi di persone che ritengo meritino di starmi vicino. E le persone che sono in questo momento accanto a me, Marjan compreso, mi supportano in questo”.
Djokovic ha voluto anche sottolineare come tutta questa storia abbia danneggiato molto Pepe Imaz e la sua Accademia, dove peraltro lavora il fratello di Nole, Marko. “I giornali scrivono di tutto, non posso influire su questo. Tutti hanno diritto di dire ciò che pensano, lo rispetto, ma penso che non abbia senso fornire un’immagine distorta e non fedele di me e delle persone che mi stanno accanto. In questo modo si rende difficile la vita delle persone, perché tutti questi titoli e articoli sui giornali, anche spagnoli, hanno creato una situazione complicata per Pepe. Lui è una persona che vive di tennis, e mio fratello lavora nella sua scuola tennis da ben tre anni. Avevano un’ottantina di ragazzi ed ora ne hanno di meno, perché con l’immagine che è stata data dai giornali le persone hanno smesso di mandare i ragazzi da loro. Perché pensano che sia, non so, una specie di setta, si è scritto di tutto su di loro, come fossero persone che possono influire negativamente su quei ragazzi” ha detto Nole, che ha voluto aggiungere al riguardo una esplicita richiesta ai media.
“Per questo pregherei tutti i media di tenere conto di questi aspetti, di informarsi, di prestare attenzione a quello che dico io e non alle speculazioni di altri e a quanto si scrive nei blog. I giornalisti devono tenere presente a dove può portare quello che scrivono e quali posso essere le conseguenze. Le conseguenze sono che si porta via il “pane” alle persone e si rende loro la vita veramente difficile, perché gli altri cominciano a guardarli in modo completamente diverso”.