US Open: Serena vince e trova Pliskova. Fuori Svitolina, bene Stephens

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US Open: Serena vince e trova Pliskova. Fuori Svitolina, bene Stephens

NEW YORK – Serena supera in tre set Kanepi. Sfiderà un’ordinata Pliskova. Sevastova stende Svitolina, Sloane solida contro Mertens

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[17] S. Williams b. K. Kanepi 6-0 4-6 6-3 (da New York, Luca Baldissera)

SERENA PARTE SPRINT – Il primo set è senza storia: 24 punti a 6 per Serena, 6-0 con tre break in 18 minuti. Poco da commentare, Kaia sembra molto contratta, non riesce a spingere con efficacia anche palle semplici, dall’altra parte Williams risponde benissimo e al servizio è ingiocabile. In avvio di secondo set però la musica cambia rapidamente, nel primo game tre errori di serena e una gran risposta – finalmente, non ne aveva messa in campo una – di Kanepi, ed è break. Kaia si sbolcca all’improvviso, inizia a battere molto bene, Serena sbaglia diverse accelrazioni. In qualche caso, Kanepi sceglie di giocare degli strettini molto intelligenti, al posto delle sue solite botte semipiatte, e gli spostamenti laterali e in diagonale verso avanti fanno soffrire la statunitense.

KAIA SPINGE E PAREGGIA – Sotto 4-2, Williams urla un paio dei suoi “C’mon!”, ma questo non impedisce a Kaia di brekkarla ancora, molto bello uno scambio chiuso dal dritto dell’estone che riceve l’applauso sportivo di Serena. Che però consegna il game con un doppio fallo grave per lei. Al servizio sul 5-2, Kanepi subisce tre gran vincenti di Williams, e il conseguente contro-break. I vincenti aumentano per entrambe, ora il match è appassionante, si arriva al 5-4, quando Kanepi va sotto 15-40 e due palle break, le cancella, poi va due volte a set-point picchiando come un fabbro, Serena glieli annulla con altrettanti vincenti, ma poi cede, ed è 6-4 per Kaia, che non aveva mai vinto un set con la statunitense nei 4 confronti diretti precedenti. L’Arthur Ashe mormora, perplesso, in effetti non se lo aspettava nessuno un ribaltone simile dopo il primo set.

GRINTA WILLIAMS – Il volume degli incitamenti per Serena sale, lo stadio è tutto per lei, sale anche il volume delle urla che la 23 volte campionessa Slam caccia quando mette a segno l’accelerazione che le dà il break del 2-0 nel terzo parziale. Williams rischia di rimettere in corsa l’avversaria, che ha una palla break nel terzo game, ma incassa un gratuito di Kanepi, e poi con due bastonate di servizio sale 3-0. In questo momento, 40 vincenti Serena (20 errori), 18 vincenti e 15 errori Kaia, il livello è più che buono, il gioco è rapidissimo, siamo a metà terzo set ed è passata appena un’ora e 20. La battuta di Willliams funziona alla grande, ben 29 “unreturned serves”, servizi che non sono stati ribattuti in campo, di cui 15 ace, sono numeri importanti, in particolare a livello femminile. Si arriva al 4-1 per Serena, Kaia tiene botta (letteralmente, si stanno prendendo a pallate) come può, accorcia andando 2-4, ma l’impressione è che passato il momento di (mezza) crisi ormai Williams abbia addentato la partita, difficile pensare che permetta all’avversaria di rientrare. Il “C’mon!” (ne ho contati 5-6 finora) con cui Serena sottolinea il punto che la manda 5-2 ne è un sintomo. Due game dopo, infatti, un passante di dritto decreta il 6-3, e manda Williams ai quarti, dove affronterà Karolina Pliskova, in una interessante rivincita della semifinale del 2016 vinta qui dalla ceca (precedenti totali, 1-1).

Lei stava rispondendo tanto forte, ho dovuto spingere anche le seconde palle. Partita difficile, bravissima Kaia. Ho migliorato la mia condizione fisica rispetto a Wimbledon, tornare in forma dopo aver avuto la mia bambina è stato difficile. Se potessi passerei tutto il giorno con la mia famiglia, Olympia dorme sempre con me nel lettone. Lei è già la mia migliore amica! Spero di continuare a giocare bene, amo questo pubblico. Sono praticamente cresciuta in questo campo, ci ho giocato la prima volta quando avevo tipo 15 o 16 anni, è casa mia qui”, racconta una raggiante Serena a fine match.

ANASTASIJA DA PAURA  Nello splendido scenario del Grandstand, la testa di serie n.7 del torneo, Elina Svitolina, va alla caccia del secondo quarto di finale consecutivo nello slam newyorkese. L’ucraina, che attualmente è seconda solo ad Halep in termini di match vinti nel corso del 2018, si presenta da favorita contro la lettone Anastasija Sevastova. L’unico precedente tra le due tenniste risale al 2013 sul campo in terra di Cali, anno in cui, a sorpresa e a soli 23 anni, Sevastova annunciava il suo ritiro dal tennis a causa dei continui infortuni, salvo poi tornare nel 2015 alle competizioni scalando la classifica WTA fino alla posizione n. 15, suo miglior best ranking raggiunto lo scorso anno. Ed è proprio la lettone ad impattare meglio la partita, che vince il primo set concretizzando le uniche due palle break concessele dall’avversaria, una nel primo e una nell’ultimo gioco. Svitolina con orgoglio alza la testa nel secondo set che, di rabbia, porta a casa con un netto 6-1. Ma nel tennis femminile si sa, il cambio di rotta del match è sempre dietro l’angolo e l’ucraina, che sembrava aver trovato il bandolo della matassa, decide di non mettere più un colpo in campo nel set decisivo. Sevastova può così chiudere il terzo atto col punteggio netto di 6-0 e con una palla corta che pizzica la linea seguita da un dritto vincente, raggiungendo per il terzo anno di fila i quarti di finale a New York e aspettando forse Stephens per un remake dello scorso anno.

Manuel Calcaterra

[8] Ka. Pliskova b. [18] A. Barty 6-4 6-4 (da New York, Chiara Gheza)

KAROLINA CONVINCE – Una concreta Karolina Pliskova, testa di serie numero 8, sconfigge in due set la numero 17, Ashleigh Barty. Nei precedenti incontri Barty aveva avuto la meglio in due occasioni su tre. Sul Louis Armstorng Pliskova indossa un completo a stelle che ben si intona al gonnellino a righe di Barty. Nel primo set Karolina è brava a concretizzare l’unica palla break che Ashleigh le concede proprio in apertura d’incontro. Barty entra, poi, rapidamente in partita e ha ben tre possibilità di pareggiare il conto dei break, ma Karolina è lucida e le annulla tutte. Nel decimo gioco Pliskova esegue un ottimo turno di servizio e, con l’ennesima discesa a rete, costringe l’avversaria all’errore, prendendosi il set.Il secondo parziale si sviluppa sulla falsa riga del primo. Karolina ha solamente un’occasione per strappare il servizio a Ashleigh, nel corso del terzo gioco, e ne approfitta. L’incontro è piacevole e il pubblico sugli spalti si diverte, ma, seppur Barty in alcune occasioni metta in difficoltà Pliskova, il risultato non sembra mai in discussione. Karolina serve per il match nuovamente nel decimo gioco e con due servizi consecutivi che costringono Barty all’errore, vola ai quarti di finale. Pliskova ha mostrato un’ottima forma sia mentale che fisica, chissà che non riesca a raggiungere la finale del torneo, come nel 2016. Ora per lei Serena Williams.

SLOANE CONTINUA LA SUA CORSA – Concretezza. Solidità. E voglia di non regalare nulla. Sloane Stephens continua la sua corsa per difendere il titolo di campionessa degli US Open conquistato lo scorso anno. E superata in due comodi set l’ostacolo belga Elise Mertens (n. 15 WTA), adesso, la numero 3 del ranking WTA può continuare a sognare. E, soprattutto, ad impensierire le sue future avversarie perché una Sloane Stephens così solida e continua può dire la sua anche quest’anno sui campi di Flushing Meadows. Per ora è ai quarti di finale dell’ultimo slam dell’anno ed è pronta per la prossima sfida contro la lettone Anastasija Sevastova nel remake del quarto di finale dello scorso anno. La belga che quest’anno ha fatto anche semifinale agli Australian Open (prima di perdere dalla futura vincitrice Caroline Wozniacki), nel torneo, era apparsa in un buono stato di forma e, qualche settimana fa, aveva battuto proprio Sloane nel torneo WTA di Cincinnati.

Il match che ha aperto il programma serale sull’Arthur Ashe ha visto Sloane iniziare al servizio. Il primo game è stato molto lottato ed è andato oltre i sette minuti di gioco: Sloane ha provato a spingere con il dritto mentre la belga ha forzato i colpi cercando di impostare lo scambio sul lato del rovescio. Stephens è riuscita a rimediare subito alle incertezze al servizio e ha portato subito a casa il primo game. Entrambe hanno cercato di ridurre al minimo il numero degli errori gratuiti ma è stata la maggiore capacità di Stephens di non concedere nulla a fare la differenza. Mertens ha provato a forzare e soprattutto a cercare spesso il rovescio di Stephens ma la numero 3 del mondo è stata molto brava nella gestione dello scambio. È stata brava a variare a cogliere le sue opportunità: la belga ha iniziato a sbagliare più di Stephens che, allo stesso tempo, non ha lasciatospazio alla sua avversaria. Dopo quaranta minuti di gioco Sloane ha chiuso in risposta il primo parziale conquistandolo per 6 giochi a 3.

Nel secondo set Sloane è partita forte guadagnando subito un break di vantaggio che, però, non è riuscita a mantenere anche perché Mertens si è presa qualche rischio in più cercando di incidere con il rovescio da fondo campo. L’intensità del match è andata in crescendo così come l’intensità dei colpi da fondo campo. Mertens ha provato ad essere più aggressiva posizionando bene i piedi dentro al campo da gioco e aumentando il numero dei colpi vincenti. Sloane, invece, ha inciso con il dritto ed entrambe hanno iniziato ad esaltarsi nei recuperi. Proprio un passante di dritto della statunitense, che è riuscita a recuperare un lob di Mertens dopo uno scambio molto duro, ha esaltato il centrale. Il break conquistato nel settimo game ha permesso a Sloane di chiudere il set e il match nel game di risposta e accedere ai quarti di finale. “Ok, ragazzi il tempo è finito” ha detto Sloane Stephens prima di chiudere la conferenza stampa di rito con i giornalisti che lei stessa ha cronometrato dopo la fine dell’incontro. “Essere nei quarti di finale di un Grande Slam è davvero dura. È una grande opportunità per tutte noi. Sono molto felice – ha aggiunto la numero del 3 mondo – di potere competere ancora. Essere il campione uscente ed essere arrivata nei quarti di finale è davvero incredibile. Sto cercando solo di continuare ad andare avanti”. Stephens ha continuato: “Difendere il titolo è davvero molto duro. Non accade spesso per questo bisogna guardare un match alla volta. Ovviamente voglio mantenere il mio ranking il più alto possibile. Sono arrivata qui – ha concluso la statunitense – da numero 3, voglio andare avanti: dal 3 ci sono altri due spots da superare. C’è ancora molto lavoro da fare.

da New York, Bruno Apicella

Risultati:

[17] S. Williams b. K. Kanepi 6-0 4-6 6-3
[8] Ka. Pliskova b. [18] A. Barty 6-4 6-4

[3] S. Stephens b. [15] E. Mertens 6-3 6-3
[19] A. Sevastova b. [7] E. Svitolina 6-3 1-6 6-0

Il tabellone femminile

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