Zio Toni assicura: "Rafa sarà a Bercy"

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Zio Toni assicura: “Rafa sarà a Bercy”

Nelle dichiarazioni rilasciate all’agenzie EFE, Toni Nadal anticipa il ritorno di Rafa per gli ultimi due tornei dell’anno, e non spende buone parole per i NextGen

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I problemi di Rafa Nadal al ginocchio non sembrano gravi al punto da metterne a rischio il finale di stagione: così sostiene Toni Nadal, a cui il nipote ha confidato nella loro ultima conversazione di pianificare il rientro in campo in tempo per l’ultimo Master 1000 dell’anno a Parigi-Bercy. Il tour asiatico veniva invece troppo presto, e pazienza per i 1100 punti in uscita che metteranno a rischio la sua leadership in classifica: “Non c’è motivo di forzare il ritorno, ha già esperienza in queste cose e a 32 anni è più importante prendersi cura del proprio fisico piuttosto che accelerare il ritorno in campo” ha detto Toni. Bercy e le Finals sono due dei quattro grandi tornei che Nadal non è ancora riuscito a conquistare in carriera, insieme a Miami e Shanghai (Rafa però vinse l’antenato di Shanghai, Madrid indoor nel 2005). Lo scorso anno lo spagnolo scelse di giocare in Francia, superò i primi due turni battendo Chung e Cuevas prima di ritirarsi alla vigilia dei quarti con Krajnovic, una volta ottenuta la conferma aritmetica di rimanere in vetta alla classifica a fine anno. Lo sforzo gli costò però una condizione precaria anche alle Finals di Londra, abbandonate dopo la prima sconfitta contro Goffin.

Toni ha parlato anche del ritorno in auge di Novak Djokovic: “La rivalità tra Nole e Rafa per me è allo stesso livello di quella con Federer. Appena [Djokovic] è riuscito a riconcentrarsi sul tennis, è tornato al livello che gli compete. È troppo forte, non ho mai avuto dubbi che sarebbe tornato a vincere Slam.  Sarà il rivale principale anche il prossimo anno“. Zio Toni ha concluso poi toccando l’argomento NextGen, riprendendo in parte le considerazioni di Marat Safin sulla scarsa consistenza della nuova generazione: Rafa, Roger e Nole hanno vinto 51 Slam in tre: è una roba pazzesca, che li proietta chiaramente tra i più grandi di sempre. Però storicamente le nuove generazioni prendono sempre il posto di quelle vecchie, e nel tennis questo non succede da tanto tempo, e non è normale. Deve esserci un’altra spiegazione“.

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