Kasatkina profeta in patria a Mosca, grande match contro Jabeur

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Kasatkina profeta in patria a Mosca, grande match contro Jabeur

Al termine di una partita incredibile, la russa batte in rimonta una straordinaria Ons Jabeur e vince il torneo di casa. Secondo titolo in carriera per lei. E la conferma di avere un gran carattere

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[6] D. Kasatkina b. [Q] O. Jabeur 2-6 7-6(3) 6-4

È successo di tutto nelle oltre due ore di finale del torneo WTA di Mosca: tantissimi vincenti, grandi difese e lacrime da parte di entrambe le giocatrici. A piangere di gioia è stata la russa Daria Kasatkina, n.14 del ranking WTA, che ha trionfato in rimonta con lo score di 2-6 7-6 6-4. Per la 21enne di Togilatty si tratta del secondo titolo in carriera dopo quello conquistato a Charleston lo scorso anno. È la sesta giocatrice di casa a trionfare nella Kremlin Cup dopo Anastasia Myskina (2003-2004), Anna Chakvetadze (2006), Elena Dementieva (2007), Anastasia Pavlyuchenkova (2014) e Svetlana Kuznetsova (2015-2016). Insomma, Kasatkina è ora la punta di diamante del tennis russo. Il ranking lo diceva già da un po’ e il campo lo ha confermato. A piangere di dolore per via dei crampi e della sconfitta è stata invece Ons Jabeur, 24enne tunisina dal tennis tanto rischioso quanto brillante, che non ha concluso con un lieto fine una favola iniziata nelle qualificazioni. Si consolerà con il best ranking di n.63 del mondo.

Il match comincia in un’autentica bolgia. Il pubblico russo non vede l’ora di festeggiare il pronosticato successo della propria beniamina. E le cose sembrano mettersi per il meglio quando una Jabeur comprensibilmente contratta regala il proprio turno di battuta a 15. La tunisina però comincia a registrare i suoi potenti colpi e recupera subito lo svantaggio. È lei a comandare lo scambio e Kasatkina non può fare altro che tentare di contenere in difesa. Peraltro con scarso successo dato che, sotto 3 a 2, concede di nuovo la battuta, trafitta dall’ennesima botta di dritto di Jabeur. Tramortita dall’aggressività della sua avversaria, la 21enne di Togilatty sembra totalmente incapace di reagire. Durante il cambio di campo sul 5 a 2 Jabuer, il suo coach francese Philippe Dahes la incoraggia vigorosamente. Ma non c’è nulla da fare. Kasatkina perde di nuovo il servizio su un dritto sparacchiato fuori, cedendo il primo set in soli 23 minuti. Alla fine del parziale sono già 12 i vincenti di Jabeur mentre Kasatkina regista un disastroso 20% di punti vinti con la seconda.

Il secondo parziale prende il via con la prevedibile reazione della padrona di casa. Kasatkina fa muovere di più Jabeur nello scambio e puntualmente ottiene il break nel primo gioco. Ma la sua seconda di servizio è una preda facile troppo facile per il dritto della maghrebina che, come nel primo set, restituisce subito il maltorto. Superato il momento di difficoltà, Jabeur ricomincia a giocare in maniera eccellente. Da incorniciare una straordinaria demivolée in recupero nel primo punto del quarto gioco.

Proprio in quel game la tunisina si prende un altro break per salire 4 a 1. A quel punto comincia a farsi sentire la tensione. Kasatkina lo capisce e, con grande acume, insiste maggiormente sul suo rovescio, il colpo più debole. La russa recupera lo svantaggio e si riporta in parità. Sul 5 pari, dopo un gioco da 16 punti e quattro palle break, Kasatkina riesce a compiere l’allungo che sembra decisivo per portare la finale al terzo. Tuttavia non si sa come Jabeur trova le energie per un controbreak e rimanda l’esito del parziale al tiebreak. La tunisina è però molto imprecisa. Con grande tenacia e carattere, la n.14 del ranking WTA porta a casa il tiebreak per 7 a 3 in un set emozionante e combattuto.

Quando la partita va sulle lunghe distanze, la preparazione atletica e l’esperienza ad alti livelli fanno la differenza. E, nonostante sia più giovane di tre anni, Kasatkina è molto più abituata fisicamente e psicologicamente a giocare match così tirati. E infatti la russa va subito avanti di un break sul 2 a 0. La tunisina però non vuole farsi sfuggire l’occasione della carriera ad ogni costo e piazza subito il controbreak. Il match è bello e appassionante. Kasatkina ha chiaramente più birra in corpo ma Jabeur non molla e i suoi colpi pesano ancora come macigni. L’equilibrio si spezza nell’ottavo gioco. La russa riesce in un recupero eccezionale e si guadagna tre palle break.

Una sfinita Jabeur si leva dallo scambio con una improbabile palla corta che finisce in rete e manda a servire per il match la sua avversaria. La tunisina ormai è in preda ai crampi e sul 5 a 3 e servizio Kasatkina si guadagna un match point. Jabeur miracolosamente li annulla sparando le ultime cartucce. Ma quando si va sedere il cambio campo il dolore è troppo forte. Non riesce nemmeno a spingere sul servizio e, in lacrime, letteralmente regala il turno di battuta a zero.

Kasatkina conquista il match dopo oltre due ore di tennis palpitante. Con grande sportività va subito a sostenere la coraggiosa e sfortunata avversaria. Poi c’è spazio anche per le sue di lacrime, ma di gioia, mentre abbraccia l’allenatore e gli altri componenti del suo box. Ha vinto la partita alla sua maniera, grazie a tenacia e preparazione fisica. Il pubblico russo era forse abituato ad esaltarsi per tenniste più dominanti come Sharapova o Kuznetsova. Ma oggi è indubitabilmente Kasatkina la punta di diamante del movimento. E lo ha confermato.

Il tabellone completo

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