Nishikori-Anderson: a Vienna finale che può valere le Finals

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Nishikori-Anderson: a Vienna finale che può valere le Finals

Sconfitti rispettivamente Kukshkin e Verdasco. Sarà un match decisivo in ottica Londra

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da Vienna, il nostro inviato Cesare Novazzi

L’Erste Bank Open di Vienna 2018 giunge alle semifinali: in campo nel primo match di giornata Kei Nishikori passa in due set su Mikhail Kukushkin e tiene viva la speranza Finals a Londra; Kevin Anderson invece, vittorioso al termine di una partita davvero intensa contro Fernando Verdasco, è ad un match dalla qualificazione matematica. Si incontreranno domani in finale a Vienna: dovesse vincere il giapponese, avrebbe ancora chance di andare al Masters giocandosela sul filo di lana con Isner. Anderson è già certo.

Nella prima semifinale si sono incontrati il giapponese Kei Nishikori, numero 9 ATP e testa di serie numero 5 e il kazako Mikhail Kukushkin, 71 ATP proveniente dalle qualificazioni. In mattinata nell’allenamento pre match, il giapponese ha provato un paio di schemi piuttosto aggressivi in risposta sulla seconda per prendere la rete e poi sulla diagonale destra chiudendo anche alcuni scambi con rovescio in avanzamento. Questa tattica si è rivelata poi efficace contro il regolarista kazako che ha provato a variare colpi piatti a palle un po’ più arrotate, ma non ha raccolto spesso i punti cruciali. Il primo set si è snodato rispettando i servizi. Sul 3-2 Nishikori, il giapponese si esalta con un’ottima voleè dorsale e poi con il dritto per acciuffare due palle break. Il kazako però varia bene al servizio e impatta sul 3-3. Kukushkin sembra prendere fiducia, ma il giapponese è bravo a mantenere sempre il controllo dello scambio e, sul 5-4 servizio Kukushkin, risponde molto bene e mette pressione sia con dritto che con rovescio, sempre in spinta e molto profondo. Il kazako si affida al servizio e sale 40-30, ma Nishikori si sposta bene sul dritto per il 40 pari e con una risposta aggressiva agguanta la palla set che però spreca con un rovescio lungo. Il giapponese aggredisce bene il servizio del kazako per la seconda palla set. Altra risposta profonda alla prima e dritto per il 6-4 giapponese.

Ad avvio secondo set, il copione non cambia con Nishikori capace di mantenere sempre il controllo dello scambio. Eppure il kazako tenta di uscire dal ritmo imposto dall’avversario rallentando il gioco con un paio di slice, ma il giapponese si piega bene e non ha problemi a portarsi sul 3-0. Il kazako però sembra scrollarsi dalle spalle un po’ di tensione e riesce a giocare a braccio sciolto, ma ancora il giapponese è bravo a non offrire chance all’avversario, se non al settimo gioco, quando al servizio si trova sotto 15-30, impreciso con il rovescio in impostazione. Il giapponese però sistema con la prima e si porta 5-2 e tenta di chiudere i conti al game seguente – pregevole una voleè chiusa con la palla quasi a toccare le scarpe – ma il kazako riesce a comandare gli scambi dopo due buone prime e si porta 5-3. Al servizio Nishikori per chiudere i conti, Kukushkin cerca di rispondere aggressivo subito alla prima e si porta 15-30, ma con ace, buona prima e rovescio sulla riga, il giapponese chiude 6-4 6-3 e conquista la terza finale dell’anno dopo quella persa al Master di Montecarlo contro Nadal e quella di Tokio contro Medvedev.

Nel dopo partita, il giapponese ai microfoni dichiara “è stato un match piuttosto duro con Mikahil perché si difende bene molto bene, domani sarà un match diverso da oggi e diverso da quello di ieri con Dominic, dovrò essere solido”. Poi il giapponese è tornato sulla scelta di saltare l’Open d’Australia a gennaio “volevo veramente giocare in Australia, ma il polso non era ancora al 100%, così son rientrato nel circuito al challenger a Dallas ed è stata un’ottima decisione, è una buona idea rientrare nel circuito dopo mesi di assenza in questo modo, puoi recuperare la fiducia giocando diverse partite”. Domani il giapponese cercherà di vincere il dodicesimo titolo della sua carriera, dopo l’ultimo a Memphis nel 2016.

Nella seconda semifinale in programma si son dati battaglia il sudafricano Kevin Anderson, testa di serie numero 2 e 6 ATP, e lo spagnolo Fernando Verdasco 30 ATP. Come Nishikori prima di loro, hanno tirato un paio di pallate pre-match e ne è nato una specie di allenamento un po’ confuso. I due, con i rispettivi team, hanno condiviso il Centre Court per mezz’oretta abbondante dedicandosi però, pareva, ad impensierire l’avversario con dritti (lo spagnolo ha tirato a tutto braccio) e servizi, con Anderson a cercare più la potenza che la precisione. Si sono incontrati in campo dopo circa due ore e ne è nata un’intensa sfida al terzo set. La prima frazione ha però visto un dominio quasi assoluto del sudafricano che è entrato in campo estremamente deciso e in controllo dello scambio. Verdasco, a parte qualche contropiede, non ha mai arginato il pressing avversario, ha cercato di alzare qualche palla, ma Anderson ha sempre chiuso con l’anticipo giusto. Sul 5-3 e servizio, il sudafricano, complici un paio di scelte sbagliate al servizio, si è ritrovato 0-30, ma una prima e un ace sulla riga e poco dopo un kick di seconda hanno permettono al sudafricano di chiudere 6-3.

Il secondo set invece ha visto una partita diversa, con lo spagnolo in grado di salire con i fondamentali, più profondo e presente in campo. Anderson è sceso un po’ al servizio, sul 3-2 per lo spagnolo, il sudafricano mette in rete un paio di dritti e consegna il break a Verdasco che sale 4-2. Lo spagnolo però subisce un’accelerazione vincente a 151 km/h per la palla del controbreak che arriva poco dopo con Anderson in manovra con il dritto. Partita pari ora, Verdasco sta dando tutto e chiede aiuto agli spettatori. Lo spagnolo sale 5-3 ancora con break complice ancora Anderson falloso al servizio e sul suo turno di battuta non si fa sfuggir l’occasione e con servizio, dritto e ovazione del pubblico pareggia i conti. Tutto rimandato alla terza frazione.

Durante il break, Anderson si fa massaggiare il braccio destro, ma al rientro entrambi iniziano a tirare bordate, dando fondo alle energie rimaste. Durante i primi game i giocatori si concentrano sul proprio servizio, ma dal 4-3 Anderson e servizio Verdasco, la partita si infiamma nuovamente quando sul 40 pari, una smorzata al termine di uno scambio molto duro porta lo spagnolo al vantaggio. Riposta vincente di Anderson e gran dritto Verdasco ed è ancora parità, poco dopo un ottimo rovescio lungolinea sulla riga laterale porta lo spagnolo sul quattro pari. Anderson però non si scompone e si porta 5-4 senza problemi di sorta. Verdasco al cambio campo sembra sfibrato e poco lucido e in un attimo si trova 15-40. Seconda di servizio, Anderson insiste con cross liftati sul rovescio dello spagnolo che non riesce ad uscire dall’angolo e va fuori con il rovescio. Partita chiusa per Anderson 6-3 3-6 6-4. Il sudafricano dichiara a fine match “sto giocando bene e posso fare ancora meglio domani, Kei ha battuto in una grande partita Dominic e oggi ha giocato molto bene, sarà una sfida vera. Devo liberarmi dalla pressione e fare il mio tennis, sarà dura perché Kei si sente a suo agio sul veloce, devo cercare di non dargli punti di riferimento”.

Risultati:

[5] K. Nishikori b. [Q] M. Kukushkin 6-4 6-3
F. Verdasco vs [2] K. Anderson b. F. Verdasco 6-3 3-6 6-4

Il tabellone completo
La Race to London aggiornata

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