Noah contro Haggerty: la Davis si gioca anche fuori dal campo

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Noah contro Haggerty: la Davis si gioca anche fuori dal campo

LILLE – Il capitano francese alza i toni durante una cena, Haggerty si presenta a Lille per ‘difendersi’ e sorprende con una dichiarazione conciliante diretta all’ATP: “Lavoriamo per un’unica competizione”

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da Lille, il nostro inviato

La decisione di disputare la finale di Lille sul rosso è stata presa per tentare di cogliere in fallo i croati, come ci hanno svelato gli stessi francesi. A ben vedere, oltre a costituire un discreto rischio – forse pari a quello di Noah, che ha scelto di escludere Pouille dalla prima giornata di singolari – si tratta anche di una scelta per nulla scaramantica. Delle cinque finali di Davis perse dalla Francia nel dopoguerra, ben quattro si sono disputate sul mattone tritato casalingo. Nel 1982 a Grenoble contro gli Stati Uniti, nel 1999 a Nizza contro l’Australia, nel 2002 a Parigi contro la Russia e nel 2014 ancora qui a Lille contro la Svizzera. Una scelta, quest’ultima, utile a strappare solo il punto che Monfils estorse a Federer, senza impedirgli di sollevare l’insalatiera da eroe nazionale.

 

In soldoni i francesi hanno vinto l’ultima Davis in casa sulla terra battuta nel 1932, contro gli Stati Uniti di Allison e Vines. Fu l’ultimo acuto dei Moschettieri e sono passati 86 anni. Ci riproveranno in uno stadio oggettivamente imponente, il Pierre Mauroy, che promette di vestirsi a festa tra poche ore mentre ore brulica solo di addetti ai lavori, taccuini e operatori televisivi intenti a montare gli ultimi servizi. Ci ha pensato proprio la tenuta del campo – “Terreno ottimo, meglio di quanto ci aspettassimo. I francesi sono maestri nel preparare i campi“, ha detto con soddisfazione il capitano croato Željko Krajan – a sciogliere le tensioni relative alla sua tardiva preparazione, pronte ad acuirsi nuovamente quando dopo i primi test è risultata un’imperfezione del terreno all’altezza della linea del servizio. Tutto risolto – sembrerebbe – a parte qualche problema di illuminazione segnalato da Cilic, che verrà sistemato prima dell’inizio delle ostilità. Il Pierre Mauroy è un gioiellino, ma appena sabato ha ospitato trenta omoni intenti a passarsi una palla ovale durante il test match Francia-Argentina.

FUORI DAL CAMPO: HAGGERTY VS NOAH – Per una storia di tennis che si conclude, quella della Coppa Davis pronta a esalare l’ultimo respiro, ce n’è una appena nata eppure già parecchio travagliata. La nuova competizione finanziata dai soldi di Kosmos, sostenuta dal presidente ITF Haggerty e dal n.1 del tennis francese Giudicelli eppure osteggiata dal resto della racchetta transalpina. In testa ovviamente Yannick Noah, che al termine della cena ufficiale di martedì sera ha pronunciato parole non certo eterodirette, anzi precisamente indirizzate ad Haggerty almeno quanto a Giudicelli. “Probabilmente a loro non importa di perdere il mio rispetto. Mi spiace che non possiate assistere a una partita di cinque set“, i fendenti scagliati tra gli applausi scroscianti dell’entourage francese e il gelo nelle vene dei membri ITF.

A David Haggerty va se non altro riconosciuto il coraggio di essersi presentato a Lille, atto istituzionalmente dovuto. In mattinata si è trattenuto in una tavolata con i giornalisti, sfoggiando il suo solito stile compassato e imperturbabile e cercando disperatamente di non passare per l’orco cattivo. “Sono emozionato di essere qui, è un grande stadio e ci sarà una grande atmosfera. Sarà un week-end importante, e nel corso dei 75 giorni che ci separano dal primo turno dell’edizione 2019 dovremo fare riferimento a tutti gli aspetti positivi che vedremo qui a Lille“. Com’è noto la nuova formula culminerà nella finale unica di Madrid, alla quale parteciperanno 18 nazionali. “Siamo contenti di giocare a Madrid perché molti team saranno europei. Vogliamo dimostrare che si può ottenere ugualmente una grande atmosfera, come avviene in altri sport“. Il riferimento è alla scomparsa del fattore casa, col relativo carico di cori e bandiere. Haggerty sostiene che sì, è vero che a rendere speciale la Davis – lui continua a chiamarla così – è la passione, ma può essere convogliata anche in altre direzion. “Il cambiamento è difficile e riconosciamo le responsabilità che abbiamo in quanto ITF“. Rispondendo indirettamente al capitano francese, Haggerty vince certamente la battaglia dei modi. Quanto alla sostanza ci sarà ancora da attendere.

David Haggerty

RAMOSCELLO D’ULIVO ALL’ATP – Le dichiarazioni più rilevanti di Haggerty sono però quelle relative al conciliabolo con gli altri bodies del tennis, dal momento che è tutto un fiorire di nuove competizioni pronte a sfilarsi fascino e competitività a vicenda. L’ATP Cup sembra in netto vantaggio al momento, se non altro per collocazione in calendario e possibilità di elargire punti, ma Haggerty sostiene che il recente incontro di Londra sia stato molto produttivo, addirittura ‘il più positivo tra quelli che ho avuto negli ultimi 15 anni‘. Quando gli viene esplicitamente chiesto se l’ATP Cup è una minaccia per la nuova Davis, lui risponde che la base dell’ultima riunione è stata cercare di arrivare a una sola competizione. Avrebbe più senso per tutti, dice Haggerty facendo eco alle parole di Djokovic di qualche giorno fa. Il punto è che ci sono (almeno) due galli nel pollaio, e qualche semplice rudimento di etologia ci informa che è difficile che qualcuno si faccia da parte senza spargimenti di sangue. E di (ef)fusioni tra galli, almeno per il momento, la scienza non è prodiga di esempi.

 

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ATP Miami: Alcaraz e Fritz ai quarti, Ruusuvuori sarà l’avversario di Sinner

Il numero 1 del mondo prosegue incessante la sua marcia, Fritz batte un Rune irriconoscibile, a Ruusuvuori la battaglia contro Van de Zandschulp

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[1] C. Alcaraz b. [16] T. Paul 6-4 6-4

Primo set ad altissimo ritmo sin dai primi game: Paul cerca di rimanere aggrappato con il servizio e a reggere l’urto da fondocampo, ma a volte è troppo passivo e lascia l’iniziativa ad un Alcaraz semplicemente letale e inarrestabile. Il break maturato nel terzo gioco è decisivo ai fini della conquista del primo set dello spagnolo, nonostante lo statunitense provi una reazione, specie nell’ultimo turno di servizio del set, quando si procura una palla del contro-break grazie a un punto pazzesco vinto con un passante in tuffo e un altro recupero eccezionale. Questo punto è un po’ la fotografia del match: Paul deve sempre fare qualcosa di straordinario per fare il punto al campione in carica del torneo di Miami, che appare sempre in controllo, ma ogni tanto commette qualche imprecisione, figlia anche della giovane età di questo fenomeno. Anche nel secondo set il break arriva nel terzo gioco dopo che il tennista del New Jersey aveva salvato due palle break nel game prima grazie a due ace con traiettoria esterna. Ci sono altri scambi spettacolari, con entrambi i giocatori che esprimono un livello di tennis decisamente sostenuto e Alcaraz continua a impressionare per la sua rapidità di piedi, facendo spesso giocare una palla in più all’avversario. È il caso dell’ultimo game del match, quando lo spagnolo alza un pallonetto difensivo che costringe Paul all’errore sullo smash. L’americano non può stare tranquillo in nessun game di servizio, ma riesce comunque ad arrivare sul 4-5. Il murciano serve per il match con estrema freddezza, ottenendo punti diretti con la prima, eseguendo alla grande un serve and volley e chiudendo con un rovescio lungolinea in controbalzo paranormale. Per Alcaraz la difesa al titolo passerà dal quarto di finale con Taylor Fritz e all’orizzonte ci potrebbe essere un’altra semifinale con Sinner.

[9] T. Fritz b. [7] H. Rune 6-3 6-4

 

Per la prima volta in carriera Taylor Fritz è nei quarti di finale del Miami Open presented by Itaù: l’ex numero 5 del mondo supera 6-3 6-4 Holger Rune in un’ora e 26 minuti di gioco, disputando un match decisamente più ordinato e concreto del suo avversario, che sbaglia tante scelte e commette tanti errori nei momenti più importanti.

Inizio particolarmente aggressivo di Holger Rune in risposta: il danese fa partire quasi sempre lo scambio, si procura subito due palle break, ma Taylor Fritz è bravo a salvarsi con due servizi vincenti nei momenti più difficili. Nel game successivo è la testa di serie numero 7 a concedere la palla break e sul 30-40 commette un doppio fallo, regalando così il 2-0 allo statunitense. I due continuano ad avere problemi alla battuta e l’idolo di casa concede la palla del contro-break nel terzo gioco, ma la annulla con un bel servizio al centro. Alla sesta palla break il nativo di Gentofte riesce a convertire, allungando sempre di più gli scambi e sfruttando i limiti negli spostamenti del suo avversario, giocando con più coraggio. Il set prosegue sui binari dell’equilibrio fino al 4-3, quando Rune gioca un game scellerato, fatto di scelte errate come il serve and volley ed errori piuttosto inspiegabili. Fritz ha preso decisamente più ritmo e costanza al servizio dall’inizio del match, ha alzato le sue percentuali e chiude il primo set sul 6-3.

Il secondo set si apre con un altro passaggio a vuoto di Rune che si fa brekkare da 40-15 sbagliando malamente ancora sotto rete e un paio di dritti alla sua portata. Il servizio del danese continua a balbettare per tutto il parziale, annulla una palla del doppio break sull’1-3, mentre Fritz è ordinato, commette pochi errori e al servizio si salva sempre quando va sotto nel punteggio nel game grazie all’apporto della prima palla. Un secondo set ai limiti della perfezione per il californiano come testimoniano anche i numeri: appena tre errori gratuiti, sette vincenti e soli sei punti persi al servizio in cinque turni di battuta. Adesso scoglio più complicato ai quarti di finale per il campione di Indian Wells 2022 che affronterà uno tra Tommy Paul e il numero 1 del mondo Carlos Alcaraz.

E. Ruusuvuori b. [26] B. van de Zandschulp 4-6 6-4 7-5

Emil Ruusuvuori riesce a venire a capo di un match incredibile contro Botic van de Zandschulp vincendo in rimonta con il punteggio di 4-6 6-4 7-5: due ore e 46 minuti di partite condite da tantissimi errori da ambo le parti, 54 per il finlandese e 38 per l’olandese. L’approccio al match è stato sicuramente più favorevole al numero 32 del mondo che parte forte in particolar modo al servizio, perde appena sei punti alla battuta nel primo set e raccoglie i tanti errori del suo avversario che non sembra essere in giornata positiva. Anche nel secondo parziale il neerlandese va per due volte avanti di un break e si ritrova 4-3 e servizio dopo un game disastroso di battuta del tennista di Helsinki. I problemi arrivano alla battuta per van de Zandschulp che è sempre più negativo anche con il linguaggio del corpo, si lamenta tanto con il suo angolo e perde sei game consecutivi tra la fine del secondo set e l’inizio del terzo. Ruusuvuori mantiene il break di vantaggio nel set decisivo fino al 5-3, quando non riesce a chiudere il match, commettendo qualche errore di tensione e si fa controbrekkare sul più bello. Il finlandese annulla anche due palle break pericolose con due bellissimi dritti in diagonale sul 5-5 e approfitta di un game disastroso al servizio da parte dell’olandese sul 5-6, con tre errori gratuiti dovuti all’impazienza. Ruusuvuori sarà quindi per la terza volta l’avversario di Sinner a Miami: l’azzurro ha vinto nel 2021 e lo scorso anno annullando ben tre match point.

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ATP

ATP Miami: Sinner express, avanza senza problemi su Rublev

Jannik Sinner batte per la terza volta in carriera Andrey Rublev con una prestazione superlativa. Sesta vttoria su un top10 e quarti di finale in grande stile

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Jannik Sinner (sinistra) e Andrey Rublev (destra) - Miami 2023 (foto Ubitennis)

Da Miami, il nostro inviato

[10] J. Sinner b. [6] A. Rublev 6-2 6-4

Continua senza sosta la marcia di Jannik Sinner verso i piani altissimi della classifica. In un percorso a tappe forzate verso il traguardo finale delle Nitto ATP Finals di Torino, Jannik Sinner è arrivato senza perdere un set ai quarti di finale del Miami Open presented by Itaù, e lo ha fatto sconfiggendo nel suo ultimo incontro Andrey Rublev, numero 6 del seeding e numero 7 del ranking mondiale, che veniva da 10 vittorie negli ultimi 12 incontri sul cemento, compresa la finale nell’ATP 500 di Dubai.

 

Sinner aveva già battuto Rublev in precedenza, ed era in controllo del punteggio lo scorso anno al Roland Garros quando fu costretto a ritirarsi, ma non l’aveva mai sconfitto in una maniera così dominante e perentoria.

Un match giocato splendidamente dal ragazzo di Sesto Val Pusteria, che ha lasciato solamente sei game al suo avversario senza mai concedere una palla break. E soprattutto ha dimostrato una superiorità quasi schiacciante dalla parte del rovescio, con il quale ha quasi sempre dominato gli scambi mettendo in enorme difficoltà il russo.

PRIMO SET – Inizio della partita con cielo velato e sole che faceva capolino tra le nubi, lascito dei temporali della sera prima che hanno fatto sensibilmente aumentare l’umidità. La partenza di Sinner è a razzo, quella di Rublev un po’ meno travolgente, e il break arriva subito al terzo gioco quando dopo due accelerazioni di rovescio di Sinner il russo si trova 15-40. La prima palla break viene annullata con un diritto vincente, ma sulla seconda un diritto di palleggio finisce in rete.

Sul suo servizio Sinner è una sentenza (saranno solo quattro i punti persi in questo set sulla sua battuta, e due soli in più nel set successivo), e in risposta aggredisce le seconde come lo abbiamo visto fare solo molto di recente. Rublev cancella una palla del doppio break con uno schema servizio-diritto, ma il 4-1 pesante arriva poco dopo: se Sinner riesce a tenere il diritto di Rublev fuori dallo scambio non c’è gara.

Sull’1-5 Rublev muove il punteggio nella sua casella a forza di prime di servizio, ma il set ormai è andato e Sinner perfeziona il 6-2 in 32 minuti.

SECONDO SET – La breve durata del primo set fa si che il consueto esodo di spettatori che vanno a rinfrescarsi alla fine di ogni parziale sia molto meno consistente de solito, anche se la giornata è decisamente calda e l’orologio segna quasi mezzogiorno. Rublev resiste meglio a Sinner di quanto aveva fatto nel primo set, ma sulla battuta dell’altoatesino è sempre traffico a senso unico. Sul 2-2 Andrey recupera da 15-30 con il servizio e con un po’ di fortuna quando un suo recupero di rovescio finisce per diventare una palla corta incrociata sulla riga. Il break arriva due game più tardi, quando Sinner carica in risposta sulla seconda di servizio e Rublev cede la battuta con un altro errore di diritto.

Prima che Sinner serva per il match sul 5-4 il deejay prova a mettere un po’ di pepe nella sfida scegliendo “Hit Me With Your Best Shot” di Pat Benatar come canzone per il cambio di campo, ma Jannik è inscalfibile e chiude il match in un’ora e 12 minuti raggiungendo i quarti di finale a Miami per la terza volta in carriera.

VICINO ALLA TOP 10 – Con questa vittoria Sinner diventa virtualmente n. 10 del ranking mondiale e potrebbe essere superato solamente da Khachanov o Paul nel caso in cui si aggiudicassero il torneo. Per consolidare il suo ritorno nei Top 10 Sinner dovrebbe vincere anche il prossimo match contro chi si qualificherà tra Botic Van de Zandschulp ed Emil Ruusuvuori. Con Ruusuvuori ci sono stati quattro precedenti confronti diretti (più uno a livello Challenger), tutti vinti da Sinner (che invece aveva perso il primo scontro in un Challenger in Australia), ma alcuni con punteggi molto equilibrati come il 10-8 al tie-break del terzo set dello scorso anno qui a Miami. Contro Van de Zandschulp invece sarebbe uno scontro inedito.

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ATP

ATP Miami: Sinner e Sonego entrambi agli ottavi come nel 2021

E’ la quinta volta che due italiani raggiungono il quarto turno in un Master 1000 sul veloce. Gli ultimi Sinner e Berrettini ad Indian Wells

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Lorenzo Sonego - ATP Miami 2023 (Twitter @Federtennis)

Per Sonego è stata una delle migliori partite della sua carriera. Quella contro l’americano Tiafoe non era per l’italiano una partita con i favori del pronostico. Ma un’ora e due set dopo Lorenzo riesce nell’impresa di vincere una partita forse inattesa per noi, ma assolutamente alla portata per lui. A fine match il nostro Gibertini lo incalza: la migliore partita di sempre? La migliore qui a Miami, e tra le tre migliori di sempre. Conoscevo l’avversario, sono entrato in campo molto determinato. Si è trattato di una partita quasi perfetta, senza sbavature, ho fatto pochi errori e sono stato molto aggressivo come l’avevamo preparata”.

Nel dettaglio quella contro il semifinalista dello US Open 2022 è stata per Sonego una partita da record. Innanzitutto la percentuale di punti con la prima palla (91%) è la migliore della carriera. Così come i punti vinti con la seconda palla (82%, non era mai andato oltre il 78%). Infine è stata il il 13° match chiuso senza concedere palle break. Considerando il fatto che ha ottenuto tutto questo contro il n.14 del ranking si può affermare che questa rappresenti senza ombra di dubbio una delle vittorie più prestigiose ottenute dal piemontese nel circuito maggiore.

 

A suggello di questa vittoria abbiamo due italiani negli ottavi di finale di un Master 1000, Sinner e Sonego, come nel 2021. Si tratta della quinta volta in assoluto che questo succede (sul veloce). Prima di loro ci sono stati: Shanghai 2019 (Berrettini/Fognini) ; Miami 21 (Sinner/Sonego); Cincinnati 21 (Berrettini/Sonego) e Indian Wells 22 (Sinner/Berrettini). Sperando di poter spingerci ancora un po’ più in là, possibilmente con gli sfavori del pronostico.

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