Cecchinato, obiettivo top 10 per il 2019

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Cecchinato, obiettivo top 10 per il 2019

Dopo l’ottima stagione appena trascorsa, che lo ha visto disputare, tra l’altro, la semifinale al Roland Garros e vincere 2 titoli ATP, Marco Cecchinato, per la prima volta, in carriera ha fatto il suo ingresso nella top 20. Riuscirà il prossimo anno a fare un ulteriore salto di qualità e ad entrare tra i primi 10 del mondo?

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Se ci fosse un premio da assegnare alla sorpresa della stagione 2018 uno dei possibili vincitori sarebbe certamente Marco Cecchinato. Il tennista azzurro, classe 1992, è stato protagonista di un 2018 da incorniciare, con ben 89 posizioni guadagnate in classifica, rispetto ad inizio anno, e una 20°posizione nel ranking raggiunta meritamente, dopo una serie di prestazioni più che convincenti. Del resto, l’inaspettato acuto al Roland Garros con la vittoria contro Novak Djokovic nei quarti di finale e i due titoli ATP sulla terra battuta di Budapest e Umago, sono una chiara dimostrazione dei notevoli miglioramenti che il tennista palermitano ha effettuato negli ultimi 12 mesi.

Per il tennista azzurro, infatti, il 2018 può essere considerato come l’anno della svolta. Dopo tante stagioni vissute intorno alla 100° posizione, quasi sempre all’ombra dei suoi connazionali più titolati, all’età di 26 anni, Cecchinato è stato in grado di fare il grande salto di qualità, raggiungendo la semifinale in un torneo dello Slam che, per il tennis maschile italiano, mancava da 40 anni. Ultimo a riuscirci fu Corrado Barazzutti nel 1978 che, in quell’occasione, fu sconfitto da Bjorn Borg il quale avrebbe poi vinto il torneo in finale contro Vilas.

La cavalcata di Cecchinato nell’edizione 2018 del Roland Garros è stata entusiasmante, quasi irripetibile, a tratti epica. Dopo aver vinto, qualche settimana prima, sulla terra battuta di Budapest il primo torneo ATP della carriera, il tennista palermitano si presentava a Parigi con tanta voglia di fare bene, pur non avendo ancora vinto partite nei tornei dello Slam e avendo superato solo in quattro occasioni i turni di qualificazione. Certamente, però, nessuno, nemmeno il più ottimista dei suoi tifosi, si aspettava potesse spingersi troppo in avanti nel torneo. Del resto, già la vittoria al primo turno contro il rumeno Marius Copil, poteva considerarsi quasi un’impresa, in particolare per le circostanze in cui è avvenuta: due set di svantaggio recuperati e un quinto set maratona chiuso con il punteggio di 10-8. Il tennista siciliano, però, nei turni successivi, è andato addirittura oltre le più rosee aspettative, battendo avversari di valore, dallo spagnolo Pablo Carreno Busta al belga, già finalista alle Finals 2017 nonché testa di serie numero 9, David Goffin, fino ad arrivare al campione dell’edizione 2016, Novak Djokovic. Una cavalcata entusiasmante conclusasi solo in semifinale al cospetto dell’austriaco Dominic Thiem, nonostante due set giocati praticamente alla pari contro il più giovane e quotato rivale. Il grande Roland Garros disputato gli ha permesso così di issarsi sino alla posizione numero 27 della classifica mondiale, consentendogli poi di presentarsi al torneo di Wimbledon come testa di serie numero 29. Un risultato niente male per un tennista che fino al Roland Garros non aveva ancora vinto una partita in un torneo dello Slam.

Il 2018 di Cecchinato, però, non è solo Roland Garros. È stato anche l’anno dei primi due titoli nel circuito maggiore. Nel mese di aprile si è aggiudicato a Budapest il primo torneo ATP battendo in finale, in due set, l’australiano John Millman. Ripescato come lucky loser dalle qualificazioni, il tennista azzurro, prima del trionfo in finale contro Millman, è stato in grado di eliminare i due bosniaci Basic e Dzumhur, il tedesco Struff e in semifinale Andreas Seppi, diventando così l’ottavo lucky loser a vincere un torneo del circuito maggiore, nonché il ventitreesimo italiano a conquistare un titolo ATP. Nel mese di luglio si è poi imposto nel torneo croato di Umago, sconfiggendo in finale l’argentino Guido Pella e diventando il quattordicesimo italiano con almeno due titoli ATP nell’Era Open.

L’acuto al Roland Garros, i due titoli ATP e la costanza di rendimento durante tutta la stagione, anche sulle superfici in cui fa più fatica, gli hanno permesso di fare ingresso per la prima volta nella top 20 della classifica mondiale, fissando il proprio best ranking alla posizione numero 19. Dopo quasi 40 anni dall’ultima volta (Corrado Barazzutti, numero 16, e Adriano Panatta, numero 19) due tennisti italiani risultano contemporaneamente presenti tra i primi 20 giocatori del mondo. Oltra a Marco Cecchinato, che ha chiuso l’anno come numero 20, l’altro italiano è Fabio Fognini che ad oggi occupa la posizione numero 13.

Nell’ultima stagione Cecchinato è cresciuto tanto, sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista mentale. Sorprendenti in particolare sono stati il coraggio e la personalità messi in mostra nei momenti più delicati, nonché la capacità di affrontare a viso aperto, senza paura, avversari di valore che difficilmente avrebbe battuto negli anni passati. Anche nei momenti più duri, come contro Vesely a Umago, il tennista siciliano ha tirato fuori quel qualcosa in più, quella forza d’animo che permette di affrontare i momenti difficili e superarli. Il grande salto di qualità che ha compiuto nel 2018 è dimostrazione chiara che con il duro lavoro si può andare oltre le aspettative e si possono raggiungere traguardi inaspettati. A questo punto, però, per il 2019 Cecchinato sarà chiamato ad una prova ulteriore, forse, ancora più difficile di quelle che ha già affrontato: confermarsi ad alti livelli e difendere i tanti punti guadagnati nei tornei sul rosso. Non sarà facile, ma sognare non costa nulla. Il tennista siciliano ha le carte in regole per disputare un grande 2019 e, perché no, fare un ulteriore salto di qualità. La top 10 è ancora lontana, ma non certamente un miraggio. Del resto chi, se non l’uomo che ha fatto sognare milioni di italiani a Parigi, può raggiungere quel traguardo che da tanto tempo, troppo, manca al tennis maschile italiano?

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