«Italia, serve mezzo miracolo» (Tuttosport)
Svizzera in vantaggio per 2-0 sull’Italia a Biel nella sfida di Fed Cup (primo turno del “World Group II”). Ora, come ha detto la capitana Tatiana Garbin, ci vuole “un mezzo miracolo”. Dopo la sconfitta della rientrante Sara Errani (6-2 7-5) nel primo singolare contro Belinda Bencic, si è arresa anche Camila Giorgi, superata in tre set, con il punteggio di 6-4 2-6 6-4, da Victorija Golubic. Oggi, dalle 12, la sfida tra le numero uno, ovvero Bencic e Giorgi, a seguire Golubic-Errani, poi in chiusura il doppio tra la coppia elvetica Timea Bacsinszky – Jill Teichmann e quella azzurra formata da Jasmine Paolini e Martina Trevisan. Il tennis potente della Bencic ha sempre dato fastidio a Sara, come testimonia il bilancio dei precedenti favorevole all’elvetica (3-1). In più c’è stato il lungo stop che certamente non è stato privo di conseguenze per la romagnola, che ha comunque giocato un buon match al ritorno in campo. L’inizio è contratto da parte di entrambe con quattro break nei primi quattro giochi: poi dal 2 pari la 21enne di Flawil ha infilato un parziale di quattro game di fila (Sara ha sprecato la palla del 3-3) che le ha permesso di archiviare il primo set. Errani ha salvato una palla-break in avvio di seconda frazione, ma l’impresa non le è riuscita nel quinto gioco con Bencic che ha allungato fino al 5-2 togliendo ancora la battuta all’azzurra. Sembrava la fotocopia del primo parziale, invece Sara non ha mollato e ha recuperato entrambi i break di svantaggio riagguantando la sua avversaria sul 5 pari e riaprendo la sfida, non riuscendo però a portare a casa il match. Per quanto riguarda il confronto tra Giorgi e Golubic, il match ha visto l’azzurra portarsi rapidamente avanti 5-1, ma la frazione decisiva si è aperta con un break di Golubic, poi un doppio fallo sanguinoso di Giorgi (6 per lei alla fine, con 55 errori gratuiti complessivi) ha regalato il 3-0 “pesante” all’avversaria. La quale, incitata a gran voce dal pubblico amico, è arrivata 5-1. L’azzurra ha tenuto duro e recuperato uno dei due break riportandosi in scia sul 4-5. Si è procurata anche due occasioni per il 5-5, ma la svizzera ha ritrovato la prima di servizio nel momento topico ed è riuscita a regalare il secondo punto ripagando la fiducia del capitano Heinz Guenthardt.
La Errani non ci salva dal 2-0: «Ma sono tornata a vivere» (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)
Il tanto atteso ritorno è dolceamaro. Sara Errani, al rientro dopo 10 mesi di squalifica per la positività al Letrozolo, ha ripreso a giocare nella sfida del World Group II di Fed Cup contro la Svizzera. Poteva essere il modo giusto per ripartire. Ma ieri, dopo la prima giornata contro la Svizzera, l’Italia si trova sotto 2-0, e salvo miracoli rischia fortemente di fare lo spareggio per non retrocedere nella serie C. Sara, l’incubo è finito, adesso si torna a giocare.
Sì, finalmente posso tornare alla vita di prima, fatta di viaggi, tornei, allenamenti. Ero molto emozionata quando sono scesa in campo, aspettavo questo momento da troppo tempo. In questi mesi mi è mancato fare quello che mi piace di più e per cui ho sempre lavorato, mi è mancata la preparazione dei match, l’adrenalina delle sfide. Mi è mancata la mia vita, ma adesso si ricomincia.
Ha già scelto da quali tornei ripartire?
Prima Dubai, poi Indian Wells 125K e poi spero quello “vero”.
La Sharapova, quando è tornata dalla squalifica, ha detto che nel tempo fuori dalle gare ha potuto fare esperienze che quando girava per tornei le erano impossibili. E’ stato così anche per lei?
No, io ho continuato la vita di sempre. Sono stata a Valencia dal mio coach Lozano e mi sono allenata per essere pronta al rientro.
Peccato per la sconfitta, contro la Bencic è stata lotta fino all’ultimo.
All’inizio della partita ero ovviamente nervosa, agitata. Ho cercato di essere aggressiva, e pian piano la tensione si è sciolta e ho iniziato a giocare meglio. Alla fine ho messo in campo un buon tennis. Ho cercato di sporcare la palla, ma su questa superficie non è facile. Lei è forte e sul veloce indoor fa quello che vuole.
Anche il capitano Garbin è rimasta stupita dalla bella prestazione.
Se avessi vinto sarebbe stato meglio, ma prendo le sensazioni positive e riparto da qui. Tathiana è stata molto importante per il mio ritorno, mi piace moltissimo come capitano e soprattutto come persona. Mi è sempre stata vicina, mi conosce da una vita, mi consiglia ed è bello confrontarsi con lei. Tra noi c’è veramente un rapporto speciale. Non posso che ringraziarla per avermi portata qui.
La Fed Cup l’ha accompagnata lungo tutta la carriera. Com’è stato ritornare in squadra?
La maglia della nazionale è sempre speciale. Quando giocavo col gruppo storico insieme a Pennetta, Schiavone e Vinci ero io la più piccola, ora sono la “vecchietta” del team. Devo dire che mi diverto molto anche con le nuove compagne. Le giovani portano allegria, adrenalina, è stimolante averle al mio fianco. […]