Il polpaccio frena Vika: Muguruza conferma il titolo a Monterrey

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Il polpaccio frena Vika: Muguruza conferma il titolo a Monterrey

La bielorussa deve arrendersi nel secondo set, quasi in lacrime. Settimo titolo in carriera per Muguruza, che prova a dare una scossa al suo 2019

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A Monterrey la finale tra le due leonesse ferite non ha mantenuto le attese. Dopo appena un’ora e sei minuti di gioco e aver vinto soltanto due game, Viktoria Azarenka ha dovuto abbandonare la contesa. A beneficiarne e sollevare il trofeo messicano è Garbine Muguruza, la vincitrice di Wimbledon 2017, che riscatta un periodo piuttosto negativo e nello specifico un inizio di stagione non esaltante. La 25enne spagnola non aveva superato i quarti in nessun torneo e ha chiuso il Sunshine Double venendo eliminata prima nei quarti di Indian Wells dalla futura vincitrice Andreescu (con un roboante 6-0 6-1) e poi al secondo turno di Miami da Niculescu.

Le premesse per una buona partita c’erano tutte. Muguruza giocava da campionessa in carica e la sua condizione sembrava essere in miglioramento. Vika invece tornava a disputare una finale tre anni dopo la vittoria del Sunshine Double, a seguito dell’ottima e per certi versi sorprendente vittoria in semifinale contro Angelique Kerber in semifinale (6-4 4-6 6-1). Un test importante per il prosieguo della stagione di entrambe, ma il polpaccio destro della bielorussa ha vanificato ogni speranza di vedere un incontro lottato. Muguruza riesce così a conservare i 2525 punti in classifica e rimanere in top 20, mentre il balzo in classifica di Azarenka è relativamente contenuto (guadagna appena sette posizioni salendo alla 60esima).

LA RISPOSTA CHE FA LA DIFFERENZA – Pronti, via ed è subito break Muguruza, che non ha problemi poi a tenere il suo turno di battuta contro un Azarenka che sembra un po’ fuori palla. Nel terzo game del primo set è sempre Muguruza a dettare il gioco da fondocampo; la spagnola riesce a piazzare delle risposte vincenti di dritto notevoli, ma Azarenka questa volta cancella il break point e riesce a tenere la battuta. Nel quarto game Azarenka sale di tono, Muguruza diventa più fallosa e si ritrova sotto 0-40. La spagnola riesce però ad annullare le tre palle break, l’ultima servendosi di una riga molto al limite, e consolida il 3-1. Il game successivo viene aperto da un bellissimo lob di rovescio della Muguruza che pochi minuti dopo conduce a un’altra palla break, cancellata da un ace della bielorussa. Una risposta vincente di rovescio (specialità di giornata) mette di nuovo avanti Muguruza, ma Azarenka si affida alla prima per ricacciare indietro la spagnola. Deve arrendersi alla terza palla break, in occasione della quale spedisce lungo e la tennista spagnola concretizza il doppio break. Troppo solida e potente Muguruza in questo momento per pensare a una rimonta.

La tennista spagnola di origini venezuelane sbaglia un comodo smash in campo aperto che avrebbe potuto portare la partita sul 5-1 e Azarenka ne approfitta portandosi a palla break, vanificata da un dritto imperioso della spagnola. Dopo ben tre palle break non concretizzate, un errore di Azarenka chiude un game che stava per trasformarsi inaspettatamente in un’odissea: è 5-1. La bielorussa è estremamente fallosa al servizio e continua a vivere uno stato di nervosismo, tanto che a Muguruza basta tenere la palla in campo per strapparle il servizio per la terza volta e chiudere il primo set 6-1.

IL RITIRO – Agli albori del secondo set Azarenka decide di chiamare a sorpresa un medical time-out, senza aver dato particolari segnali durante il primo set. Le viene applicato un bendaggio molto vistoso al polpaccio destro e la bielorussa torna in campo. Il secondo set inizia però con le stesse premesse del primo. Muguruza tiene agevolmente il primo turno di battuta con quattro prime, mentre la condizione atletica di Vika però scende rapidamente; già durante i primi due punti al servizio fatica a trattenere le lacrime dal dolore. Un infortunio che è sembrato arrivare all’improvviso e non le permetterà di pensare ad alcuna rimonta.

Nonostante giochi da ferma, Vika riesce a portarsi sul 40-15 grazie anche a un paio di gratuiti di Muguruza che ha peggiorato il gioco in relazione alla condizione dell’avversaria. Azarenka è sostanzialmente zoppa, ma con un dritto violentissimo riesce ad annullare una palla break e tenere il servizio. Muguruza serve senza soffrire, la sua avversaria – ormai deresponsabilizzata – lascia andare il braccio ma le gambe non rispondono, e finisce sotto 3-1. A quel punto decide di gettare la spugna, troppo forte il dolore alla gamba destra per continuare a giocare. Non inganni il punteggio del primo set, troppo punitivo nei confronto di una Azarenka che tutto sommato aveva tenuto bene il campo; Vika ha pagato a caro prezzo lo scarso cinismo sulle palle break – 0/6 – e in generale una prestazione piuttosto fallosa, con ben 3 doppi falli e 33 errori non forzati.

Muguruza esulta “sottovoce”, bissa il successo dello scorso anno (settimo titolo complessivo, il quinto sul cemento) e prova a dare una spinta al suo 2019. Adesso la attendono due settimane di pausa – neanche tantissime, considerando che dovrà cominciare ad allenarsi sulla terra – prima del ritorno in campo a Stoccarda, un torneo dal campo di partecipazione particolarmente ricco. Resta il rammarico per questa finale, che avrebbe potuto regalare ben altre emozioni.

Risultato:

[2] G. Muguruza b. [5] V. Azarenka 6-1 3-1 rit.

Il tabellone completo

Giorgio Di Maio

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