Djokovic: "Battere Nadal al Roland Garros è una delle sfide più grandi"

Interviste

Djokovic: “Battere Nadal al Roland Garros è una delle sfide più grandi”

Alla vigilia dell’inizio del torneo di Montecarlo, il n.1 del mondo è certo anche della competitività di Federer sulla terra: “Può arrivare in fondo su tutte le superfici”

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Novak Djokovic (tavola rotonda) - Montecarlo 2019 (via Twitter, @ROLEXMCMASTERS)
 

E alla fine ti tocca parlare sempre di loro, Rafa e Roger. Anche se ti chiami Novak Djokovic, sei il n.1 al mondo e hai vinto gli ultimi tre Slam che si sono giocati. Ma che ci vuoi fare? A Montecarlo inizia la stagione su terra rossa europea, quella che porta al Roland Garros. Ovvero il territorio di caccia di Nadal, trionfatore 11 volte nel principato e altrettante a Parigi. Ma il 2019 segnerà anche il ritorno di Federer sul mattone tritato, dopo due anni di assenza. La curiosità di capire quale sarà il suo livello di gioco su questa superficie è moltissima. Così anche un Nole che si deve rifare dopo un Sunshine Double decisamente sotto le aspettative non fa neanche troppa notizia. 

“Ho cominciato alla grande quest’anno. Ad Indian Wells e Miami non sono arrivati buoni risultati. Ma a Miami ho giocato meglio. Cercherò di ripartire da lì. Ero avanti contro Bautista nel secondo set. E poi il match è girato. Ci sono rimasto male perché pensavo che sarei andato più avanti. Ma questo è il tennis”, ha affermato il fenomeno serbo. “Ovviamente la terra è una superficie molto diversa. Più faticosa fisicamente e tatticamente. Devo essere più paziente. Costruire il punto in tante maniere diverse. Qua a Montecarlo la superficie è una delle più lente sul circuito. Il mio gioco sarà messo alla prova”. Questo torneo, così come gli altri Masters 1000 di Madrid e Roma, sono tappe di avvicinamento all’appuntamento più importante, quello del Roland Garros. Quanto conta vincere questi tornei per affrontare con la fiducia giusta il secondo Slam dell’anno? “Beh sarebbe certamente meglio vincere un grande torneo su terra prima del Roland Garros. Ma ho giocato bene a Parigi anche quando non ne ho vinti”, ha risposto Nole. 

Per conquistare questi tornei però alla fine bisogna fare i conti sempre con Rafa Nadal, monopolizzatore della stagione sul rosso. “La competizione è molto aperta… dietro di lui!”, sottolinea ironico il campione di Belgrado. Rafa è il favorito sempre e comunque quando si gioca su terra battuta. E le cose non cambiano. Certo tutto dipende dalle sue condizioni fisiche. L’ho visto allenarsi qua negli ultimi giorni dunque suppongo stia bene. E se è in condizione è sicuramente il numero uno su questa superficie”. Insomma, Nadal ancora in pole position, per fare una metafora motoristica, che nel principato calza a pennello. E chi parte in seconda fila, insieme a lui ovviamente? “Dietro è molto aperta la competizione. Zverev ha giocato bene negli ultimi due anni sulla terra rossa. Thiem si esprime molto bene su questa superficie. E Roger tornerà a giocarci di nuovo”.

Ah, giusto. Come dimenticarselo. Federer torna a cimentarsi in un torneo sulla terra rossa per la prima volta dal Masters 1000 di Roma del 2016. E ci si chiede che risultati possa ottenere. Sarà competitivo, riuscendo ad imporre il suo tennis anche su questa superficie, o a 37 anni finirà per essere risucchiato dalla fatica di scambi fin troppo lunghi per lui? “Ha giocato molto bene di recente. Ha fatto finale ad Indian Wells e vinto il titolo a Miami. Certo è una superficie diversa. Ma ad Indian Wells anche la palla rimbalza molto alta in maniera simile alla terra. E mi pare che nella sua carriera se la sia cavata bene con le palle che rimbalzano alte. Quindi onestamente non vedo problemi per lui a giocare su questa superficie. Ricordiamoci che ha vinto il Roland Garros e altri tornei importanti sulla terra rossa in carriera”, ha risposto Nole.

Il fuoriclasse serbo è insomma convinto che Federer possa vincere affermarsi anche nei tornei su terra e persino all’Open di Francia. “Perché no? Certo a lui altri Slam sono più congeniali. Ma l’ha già vinto in passato. Per me è difficile parlare del suo livello, perché alla fine è sempre ai vertici. Io mi aspetto sempre che possa competere al suo meglio e che possa arrivare in fondo al torneo, a prescindere dalla superficie”, ha chiarito in maniera molto netta Nole. 

Insomma, Rafa e Roger, sono ancora loro gli uomini da battere, nonostante classifica e dati alla mano sia lui il miglior tennista al mondo attualmente in circolazione. “Battere Rafa al Roland Garros è una delle sfide più grandi che puoi vincere in questo sport. Sarebbe il match dell’anno per me”, rivela ad una domanda del nostro direttore Ubaldo, “Un po’ come battere Roger a Wimbledon. Mi è riuscito ed è una sensazione speciale. Perché loro sono stati così dominanti su queste superfici”. Chissà che non riesca in entrambe le imprese fin questo 2019 In fondo, ultimamente, Mei major, Nole ha saputo innalzare il livello laddove sembra intoccabile per tutti, anche per Rafa e Roger. Forse bisognerebbe parlarne di più di questo. Ma Djokovic probabilmente preferisce cominciare così, a fari spenti, la stagione su terra rossa.

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