Kunming Open (Anning, terra battuta, montepremi 162.480 dollari)
Jay Clarke sorprende tutti e conquista il secondo titolo
Challenger in carriera, il primo su terra battuta, diventando il primo britannico
a vincere un torneo sul rosso nel 2019. Sulla terra rapida in altura di Anning,
in una settimana contraddistinta dal forte vento, Clarke conferma il
buon feeling sul rosso che aveva mostrato nell’estate del 2017 quando aveva
partecipato a diversi futures in Italia e in Spagna su questa superficie,
mostrando un gioco piuttosto atipico per un tennista britannico. Accreditato
della quattordicesima testa di serie ha esordito al secondo turno contro Matteo
Viola, unico italiano presente in tabellone, sconfiggendolo col punteggio di
6-4 6-3, per poi ottenere le due vittorie più prestigiose nei due match
successivi, battendo prima Jordan Thompson, testa di serie numero uno,
e successivamente James Duckworth, tennista di ottimo livello che sembra
finalmente libero da problemi fisici. In semifinale Clarke ha lasciato
solamente cinque games a Goncalo Oliveira ed in finale ha approfittato della
stanchezza di Prajnesh Gunneswaran, che era reduce da una semifinale durata
quasi tre ore con Majcharzak, per vincere in scioltezza 6-3 6-4. I 125 punti
del ricco Challenger gli valgono un notevole balzo in classifica, dal n211 al
n161, best ranking per il classe 1998.
Finale: J. Clarke b. P. Gunneswaran 6-3 6-4
San Luis Open (San Luis Potosi, terra
battuta, montepremi 54.160 dollari)
In un torneo dove i nomi più attesi han deluso, con le premature
uscite di Janko Tipsarevic, Dustin Brown e Alexander Bublik, nessuno giunto
oltre gli ottavi di finale, la grossa sorpresa è arrivata da Marc
Andrea Huesler, giovane tennista svizzero che prima di questo torneo in
carriera non aveva mai vinto un match di main draw di un Challenger su terra
battuta. Sei vittorie colte tutte assieme mostrando un livello di
gioco in continua crescita e riuscendo lungo tutta la settimana a giocare un
tennis di attacco, approfittando degli alti rimbalzi della superficie
per sfruttare al meglio il servizio in kick e palle cariche di top spin. Nei
primi due turni ha eliminato agevolmente Verbeek e Petrovic, mentre
successivamente ha vinto due belle battaglie contro Gonzalo Escobar e Lucas
Miedler. Arrivato a sorpresa in semifinale ha battuto un altro nome non molto
abituato a questi palcoscenici come Pedro Sakamoto, bravo in precedenza a
sconfiggere Bublik approfittando di una giornata no del giovane talento kazako:
la partita é stata a senso unico, Huesler ha servito benissimo ed è stato
incisivo in risposta nelle chance che gli son state concesse vincendo col
punteggio di 6-2 6-4. Giunto così all’ultimo atto, non partiva con i favori del
pronostico nemmeno contro l’esperto spagnolo Menendez Maceiras, ma è stato
molto bravo in una partita equilibrata a far girare in suo favore il primo
set, nel quale ha dovuto annullare diverse palle break per poi vincerlo
al tie break e non ha mollato neanche nel secondo parziale quando, sotto di un
break, è riuscito a riconquistarlo e a vincere anche la seconda frazione col
punteggio di 7-5. Lo svizzero, che giá era al best ranking, effettua un
ulteriore balzo in avanti di 70 posizioni attestandosi al numero 281, intravedendo
così la possibilitá di partecipare in futuro alle qualificazioni Slam, che
mediamente si estendono fino al numero 250 del ranking.
Finale: M.A. Huesler b. A. Menendez Maceiras 7-6(4) 7-5
Tunis Open 2019 (Tunisi, terra battuta,
montepremi 54.160 dollari)
In una settimana dove i grandi giocatori su terra han scelto
ovviamente la terra battuta di Monte Carlo ha suscitato un po’ di scalpore la
scelta di Pablo Cuevas, che ha rinunciato alle qualificazioni del Master1000
per scendere di livello e partecipare al Challenger di Tunisi; la
scelta, peró, si è rivelata vincente in quanto Pablo ha infilato cinque
vittorie una dietro l’altra con le quali ha conquistato ottanta punti di grossa
importanza per garantirsi una permanenza tra i primi 100 giocatori del ranking
mondiale, chiaro obiettivo di un giocatore che ogni volta che sembra
sul viale del tramonto trova una settimana di ottimo livello nella quale
dimostra di essere ancora molto ostico specialmente su questa superficie. Dopo
il bye al primo turno ha sconfitto Pedro Cachin nettamente, prima di un
terzo turno di gran prestigio vinto 7-5 6-4 contro Troicki, apparso comunque in
una buona condizione. Il quarto di finale contro Gimeno Traver poteva
rappresentare una insidia, vista l’esperienza dell’iberico, ma Pablo è stato
bravo a regolarlo in due set: la stessa sorte é toccata a Lorenzo
Giustino, bravissimo a spingersi fino alla semifinale, ma che nulla ha potuto
racimolando solamente sei giochi contro l’uruguayano. In finale, a
sorpresa, ha affrontato Joao Domingues, portoghese specialista della superficie
che nell’ultimo anno ha innalzato sensibilmente il livello e che nei quarti di
finale era stato giustiziere di Moroni. La partita è stata estremamente
equilibrata, ma nei momenti decisivi si è vista la differenza di classe e di
esperienza tra i due giocatori: 7-5 6-4 il punteggio finale con Pablo che ha
dovuto rimontare nel secondo set un break di svantaggio, infilando una striscia
di tre giochi di fila dal 3-4 al 6-4 finale.
Oltre a Giustino e a Moroni erano presenti anche altri italiani:
Vavassori ha superato le qualificazioni ed il primo turno, prima di arrendersi
al forte portoghese Pedro Sousa, Federico Gaio invece si è spinto sino agli
ottavi di finale, sconfiggendo Bonzi e vincendo successivamente il derby con
Travaglia. Male Napolitano e Marcora, sfortunati nel sorteggio che dopo il bye
iniziale li ha opposti a Troicki e Coria, avversari duri per un secondo turno
challenger.
Finale: P. Cuevas b. J. Domingues 7-5 6-4
2019 Elizabeth Moore Sarasota Open (Sarasota,
terra verde, montepremi 108.320 dollari)
Rientrato la scorsa settimana as Houston dopo tre mesi di
infortunio, Tommy Paul trionfa nel Challenger di Sarasota ottenendo il secondo
titolo Challenger in carriera. L’esordio del giovane tennista americano é stato
più agevole del previsto, ha sconfitto Elias col netto punteggio di 6-2 6-1
mentre al turno successivo ha dovuto rimontare un parziale a Galan, tennista
colombiano che la scorsa settimana a Houston si era spinto fino in semifinale.
Nei quarti di finale Paul ha sfidato l’unico italiano presente in
tabellone, l’eterno Paolo Lorenzi con il quale ha dovuto faticare parecchio
riuscendo ad imporsi solamente per 6-4 al terzo set. In semifinale il match
con Collarini è stato più rapido del previsto in quanto l’argentino ha
risentito della lunga battaglia con Karatsev al turno precedente e Paul è stato
bravo a sconfiggerlo rapidamente col punteggio di 6-3 6-1. La finale con
Sandgren, che dal punteggio appare essere sempre stata in totale controllo del
più giovane tra i due americani, è stata in realtá una battaglia dove la vera
differenza tra i due giocatori è stata l’abilitá nel convertire le
palle break: 0/14 per Sandgren, 2/2 per Paul, col punteggio finale di 6-3 6-4
che appare parecchio bugiardo.
Finale: T. Paul b. T. Sandgren 6-3 6-4
Questa settimana – Saranno ancora quattro i tornei che verranno
disputati nell’arco di questi sette giorni nei quali si torna in Italia col
challenger di Francavilla al Mare con ben diciotto italiani al via.
Si continua a giocare anche in Messico, negli USA e in Cina coi tornei di Leon, Tallahassee e Nanchang.
Andrea Pellegrini Perrone