Fognini perde e invoca una bomba su Wimbledon!

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Fognini perde e invoca una bomba su Wimbledon!

LONDRA – Un brutto Fognini cede in tre set a Sandgren… “Maledetti inglesi, ci vorrebbe una bomba su Wimbledon”. Aveva la condizionale. Ora rischia di saltare due Slam

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Fabio Fognini - Wimbledon 2019 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

T. Sandgren b. [12] F. Fognini 6-3 7-6(12) 6-3 (da Londra, il nostro inviato)

Niente da fare, gli ottavi di finale a Wimbledon restano tabù per Fabio Fognini, eliminato non senza rimpianti dall’americano e numero 94 del mondo Tennys Sandgren, salito agli onori delle cronache agli Australian Open dello scorso anno per aver eliminato Wawrinka e Thiem (fu eliminato ai quarti da Chung) e ancor più per le accuse di razzismo e omofobia ricevute per alcuni like e tweet galeotti a dei post di esponenti di folli teorie inneggianti al suprematismo bianco.

Forse Fabio ha pagato le fatiche dei due match precedenti terminati entrambi al quinto set (7 ore e 1 minuto in campo in totale), ma sta di fatto che quella di oggi è una grande occasione sprecata per aggiungere un tassello importante alla sua sin qui ottima stagione, considerando anche che l’americano, dopo il titolo ad Auckland a gennaio e prima di questo torneo aveva collezionato nove eliminazioni consecutive al primo turno nel circuito maggiore.

E purtroppo dobbiamo segnalare alcune frasi scappate all’azzurro contro gli inglesi e gli organizzatori rei a suo dire di averlo piazzato sul campo numero 14. Ci può anche stare una lamentela considerando il suo ranking, ma invocare (a più riprese peraltro) le bombe su Wimbledon pare francamente oltre ogni limite di decenza.

Fognini dovrebbe quanto meno sapere che l’11 ottobre 1940 il Centre Court venne colpito da un bombardamento aereo: un cacciabombardiere tedesco sganciò cinque bombe sullo stadio distruggendo più di 1200 posti. Il che ha reso le sue frasi ancora più inopportune.

Come è oramai abitudine in questo torneo, Fabio parte male e di fatto offre su un piatto d’argento il primo set al suo avversario (senza sponsor e senza coach). Già prima che inizi il match ha un lungo conciliabolo con Carlos Ramos su alcuni tifosi che si affacciano pericolosamente oltre la balaustra. Poi scherza sul challenge chiesto da Sandgren nel secondo punto (“Carlos! Diglielo che è fuori di un metro, questo inizia già dal secondo punto!”). Fabio perde due volte il servizio, senza che il suo avversario faccia nulla, come lo stesso ammette ad alta voce: “Tiro perché mi sento bene, non sto a palleggiare ad uno all’ora come lui. Il problema è che tira più fuori che dentro al campo (o in rete) e il primo set se ne va, insieme alla pazienza e ad una palla che finisce sul Centre Court con annesso warning.

Al cambio campo l’azzurro se la prende con il suo angolo (“Vuoi giocare tu o devo giocare io?”) e si ritrova subito a dover fronteggiare cinque pericolosissime palle break nei primi due turni di battuta, che salva con coraggio. Al cambio campo si fa medicare la mano feritasi con un pugno alla bottiglietta dell’acqua ma purtroppo gli si annebbia completamente il pensiero e comincia un pessimo soliloquio.

Spiace dover raccontare come Fabio si lascii andare ad alta voce a dei commenti poco ortodossi nei confronti degli inglesi e del più importante torneo del mondo. Reo forse di averlo piazzato sul campo 14… “Maledetti inglesi guarda, scoppiasse una bomba sul circolo, una bomba deve scoppiare qua” che si commenta da sola. Una cosa simile la disse Kevin Curren, finalista di Wimbledon 1985 a proposito degli Us Open. Dubitiamo che Fognini si sia ispirato a lui

“Le frasi sulle bombe? Quando sei in campo puoi dire tante cose, se fai sport lo sai. Se qualcuno si è offeso, mi dispiace. Non volevo offendere nessuno”

L’azzurro non riesce a trovare continuità e incappa in un pessimo gioco al servizio che manda l’americano a servire per il set sul 6-5. Sandgren trema e Fabio si rifugia al tiebreak. Che diventa un’odissea punto a punto, con Fognini che ha ben quattro set point e su almeno un paio deve davvero mangiarsi le mani (sul 8-7 si fa infilare colpevolmente a rete e sul 9-8 sbaglia un comodo diritto), ne annulla tre al suo avversario (il primo sul 5-6 con un coraggioso serve&volley) ma finisce con il capitolare al ventiseiesimo punto. E purtroppo ricomincia ad invocare ad alta voce le bombe per tutto l’All England Club…

Perdere quel secondo set mi ha tagliato le gambe, ho auto le mie chance e non le ho sfruttate. Sapevo che sarebbe stata dura”

Fabio non ha più molta voglia di stare in campo ed il terzo set vola via senza lottare. Peccato davvero, sia per la sconfitta, sia soprattutto per la figuraccia in diretta tv contro quello che resta il più bel torneo del mondo, checché ne pensi il nostro numero 1.

Ricordiamo che Fognini durante gli US Open 2017 insultò pesantemente la giudice di sedia Louise Engzell e fu estromesso dal torneo. In seguito il Grand Slam Board, che riunisce i rappresentanti dei quattro tornei principali del panorama tennistico, lo sanzionò con una multa di novantaseimila dollari e una squalifica per due tornei dello Slam (di cui uno dovrà essere obbligatoriamente lo US Open), sospesa con la condizionale. Ovvero, se Fabio si fosse comportato bene, senza commettere altre “Major Infractions” nei due anni successivi fino al termine del 2019, non avrebbe dovuto scontare la squalifica.

Resta da capire se i comportamenti odierni saranno ritenuti tali da assurgere al rango di “Major Infractions”. In tal caso Fabio potrebbe essere costretto a saltare i prossimi US Open e gli Australian Open del 2020.

Questo è quanto si legge sul regolamento a proposito delle “Major Offences (articolo IV Official Grand Slam Rule Book 2019) a pagina 49: The Director, GSB shall cause an investigation to be made of all facts concerning any alleged Major Offence and shall provide written notice of such investigation to the player involved; the player shall be given at least five (5) business days to provide to the Director, GSB directly or through counsel, such evidence as the player deems to be relevant to the investigation. Upon the completion of his investigation the Director, GSB shall determine the innocence or guilt of the player involved, and, in the latter case, shall state in writing the facts as found by him, his conclusions and his decision fixing the penalty to be imposed. A copy of the decision shall be promptly delivered to the player and to the GSB.

(Il direttore del Grand Slam Board (L’avvocato del Minnesota Bill Babcock; n.d.r), farà sì che un’indagine venga fatta su tutti i fatti relativi a qualsiasi presunto grave reato e dovrà fornire notifica scritta di tale indagine al giocatore coinvolto; al giocatore saranno concessi almeno cinque (5) giorni lavorativi per fornire al direttore, al GSB direttamente o tramite il difensore, le prove che il giocatore ritiene pertinenti per l’indagine. Al termine della sua indagine, il Direttore, GSB determinerà l’innocenza o la colpevolezza del giocatore coinvolto e, in quest’ultimo caso, dovrà dichiarare per iscritto i fatti come da lui trovati, le sue conclusioni e la sua decisione che fissa la pena da infliggere . Una copia della decisione deve essere prontamente consegnata al giocatore e al GSB).

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