Le scuse di Serena Williams a Osaka dopo la finale dello US Open: "Ero affranta, non riuscivo a dormire"

Flash

Le scuse di Serena Williams a Osaka dopo la finale dello US Open: “Ero affranta, non riuscivo a dormire”

Con una lunga lettera la campionessa americana ha raccontato la difficoltà nel superare quel momento. Le scuse a Naomi e la sua risposta le hanno permesso di guardare avanti

Pubblicato

il

Naomi Osaka e Serena Williams - US Open 2018 (foto Art Seitz c2018)
 

A dieci mesi di distanza si parla ancora della finale femminile dell’US Open 2018, vinta da Naomi Osaka. Serena Williams è tornata sul dramma dell’8 settembre aprendosi in una lunga lettera, pubblicata dal sito della rivista di moda statunitense Harper’s BAZAAR. La 23 volte campionessa Slam ha iniziato ricordando i fatti accaduti sull’Arthur Ashe: il warning per coaching, la racchetta spaccata, la parola “ladro” rivolta all’arbitro Ramos e il conseguente penalty game. Una volta tornata in Florida, Serena ha confessato che il pensiero di quella finale non le faceva prendere sonno.

“Ogni notte provavo a dormire, ma le questioni irrisolte mi riempivano la testa” scrive la campionessa. “Il tempo curerà le ferite, pensavo. Ma non era la stessa cosa. Mi sentivo ferita profondamente. Sentivo che si trattasse di qualcosa che andava oltre me stessa. Ho ripensato al mio primo Grande Slam. È quello che ricordi meglio, il più speciale. Questa debacle ha rovinato qualcosa di storico. A me è stato strappato solo un game, ma a un’altra giocatrice è stato sottratto quel momento trionfante che dovrebbe ricordare per sempre nella sua lunga e vincente carriera. Mi si è spezzato il cuore”.

Col passare dei giorni la frustrazione non passava e Serena ha scelto di vedere un terapista per superare il problema. Nonostante questo grande aiuto, non era ancora arrivato il momento di riprendere in mano la racchetta. C’era solo un modo per andare avanti: scrivere a Naomi. Chiedere scusa alla persona che lo meritava di più. “Ehi, Naomi! Sono Serena Williams. Come ho detto in campo, sono così orgogliosa di te e mi dispiace davvero. Pensavo di aver fatto la cosa giusta difendendo me stessa. Ma non avevo idea che i media ci avrebbero messe l’uno contro l’altro. Vorrei rivivere quel momento. Sono, ero e sarò sempre felice per te e solidale con te. Non vorrei mai che la luce che splende da un’altra donna si affievolisca, in particolare un’altra atleta di colore. Credimi, ti guarderò sempre da grande fan! Ti auguro successo oggi e in futuro. Lo ripeto, sono così orgogliosa di te. Tutto il mio amore e la tua fan, Serena”.

La risposta ricevuta dalla giapponese ha emozionato Serena fino alle lacrime: Le persone possono confondere la rabbia con la forza d’animo perché non sanno distinguere le due”, l’ha confortata Naomi. “Nessuno ha lottato per sé stesso come hai fatto tu e devi continuare ad essere una pioniera”. A questo punto la delusione era superata, tutto era più chiaro nella mente della dominatrice degli anni 2000: “È stato in questo momento che ho capito la vera ragione per cui la finale dell’US Open era così difficile da superare: non per il contraccolpo che ho dovuto affrontare, ma per ciò che era successo alla ragazza che meritava di godersi molto di più il suo momento speciale. Ho sentito che era colpa mia e che avrei dovuto tenere la bocca chiusa. Ma ora, vedendo il suo messaggio con il suo punto di vista, ho capito che aveva ragione”.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement