Nella testa di Matteo (Cocchi). Bomber Berrettini, servizio vincente (Semeraro). Tsonga, due missioni: eliminare Berrettini per lanciare Monfils (Cocchi)

Rassegna stampa

Nella testa di Matteo (Cocchi). Bomber Berrettini, servizio vincente (Semeraro). Tsonga, due missioni: eliminare Berrettini per lanciare Monfils (Cocchi)

La rassegna stampa di mercoledì 30 ottobre 2019

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Nella testa di Matteo (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Cosa ci sarà nella testa di Matteo Berrettini oggi? Cosa penserà il ragazzo che da mesi continua a stupire con risultati e partite straordinarie che lo hanno proiettato fino al numero 9 del ranking mondiale? Il match contro Jo Tsonga in programma stasera a Parigi, nella bolgia del Palais Omnisport di Bercy, è da dentro o fuori. In ballo ci sono le Atp Finals, che all’Italia mancano da 41 anni, da quando Corrado Barazzutti riuscì a qualificarsi nel 1978. In campo oggi c’è anche Fognini (contro Shapovalov) a inseguire il sogno del Masters, anche se le sue possibilità sono inferiori trovandosi a 380 punti dall’ottavo posto attualmente occupato da Berrettini. Le energie rimaste dopo una stagione così esaltante sono poche. Anche a Vienna, nella semifinale contro Dominic Thiem ha dimostrato di essere molto stanco, per questo il team lo sta «lasciando tranquillo», gestendo queste giornate precedenti l’esordio di Bercy senza pressione e lasciandolo quanto più possibile libero. Per accompagnarlo in questa ultima delicata fase della stagione è arrivato anche Stefano Massari, suo mental coach da anni. Niente pressione su quello che deve succedere, niente aspettative, è il mantra del gruppo: «Tutti noi siamo consapevoli della difficoltà di questo momento – spiega Massari —, in cui tutti si aspettano molto da Matteo. Si aspettano che vinca e continui a vincere, ma noi abbiamo scelto un approccio diverso. Ovvero quello della gioia, della felicità per quello che ha ottenuto fino a oggi. Passi avanti che sei mesi fa sembravano impensabili ora rischiano di passare come “normalità”. Ma non lo è. Se dovesse andare alle Finals ci sarebbero altre aspettative, e non si può chiedere solo e sempre di vincere». Il modo migliore per togliersi di dosso un po’ di responsabilità è capire che sbagliare si può, l’errore è umano, è previsto a volte inevitabile: «E’ uno degli aspetti su cui ci stiamo concentrando. Tutti noi, da me a Vincenzo Santopadre, gli stiamo facendo passare íl messaggio che l’errore è contemplato e che non sarebbe assolutamente un problema se non superasse il match con Tsonga o se non dovesse arrivare a Londra. Per la sua salute mentale è fondamentale pensare agli obiettivi fantastici già raggiunti. Deve vivere il presente senza stare a preoccuparsi del futuro». […]

Bomber Berrettini, servizio vincente (Stefano Semeraro, Corriere dello Sport)

Pressione, pressione, pressione. E’ la materia di cui si cibano i campioni. Di quelli che puntano in alto e sono costretti a vincere. Matteo Berrettini a Parigi punta alle Atp Finals, un traguardo che sarebbe sembrato folle a inizio anno e che ora è li, ad un passo. «Impossible non pensarci», ha ammesso a Vienna, dove arrivando in semifinale ha messo in cassaforte un tesoretto che potrebbe rivelarsi fondamentale. «Fino a che non c’è la qualificazione aritmetica, però, non c’è nulla», ha tagliato corto. «Farcela sarebbe un sogno, se non dovessi riuscirci non sarebbe un dramma». Verissimo. Al momento Matteo è dentro, numero 8 della Race. Oggi debutta al primo turno contro uno degli eroi di casa, Jo-Wilfried Monga, e a Bercy il pubblico sa come farsi sentire. […] Quando si ha il destino in mano il nemico peggiore, di norma, è quello che ti combatte dentro: l’ansia da prestazione, la paura di scivolare ad un passo dal traguardo. Matteo però ha un’arma in più, il servizio. Meglio: il servizio in situazioni di stress. Uno studio di Craig O’ Shannessy, il video analyst che collabora con l’Atp e con lo stesso Berrettini, ha dimostrato che nei momenti di stress la prima palla del romano è la più efficace in assoluto. In media quando la mette in campo Matteo ne ricava il 78,68%, l’ottava migliore percentuale nel Tour che però sale ad un fantastico 84,87% in occasione delle palle-break. Quando il gioco si fa duro, insomma, Matteo non ha paura di giocare e, anche senza piazzare l’ace, nei momenti più “caldi” riesce quasi sempre a confezionare un servizio vincente, o comunque a mettere in grande difficoltà l’avversario. […]

Tsonga, due missioni: eliminare Berrettini per lanciare Monfils (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Jo Tsonga e una seconda giovinezza. Il francese che questa sera incontra il nostro Matteo Berrettini ha battuto Rublev al primo turno, vincendo un match in un Masters 1000 dopo oltre due anni. Il pubblico di casa, una ritrovata salute dopo l’operazione al ginocchio, e la paternità lo hanno rilanciato. A 34 anni, l’ex numero 5 al mondo sogna di diventare l’eroe di casa e non solo per il semplice passaggio del turno: se dovesse infatti eliminare il romano, Jo darebbe una grossa mano anche a Gael Monfils. LaMonf, che adesso è numero 10 della Race to London, rilancerebbe la sua corsa per le Finals che non vedono un francese protagonista dal 2016, quando proprio Gael riuscì a qualificarsi. «Sono felicissimo di essere tornato a vincere qui – ha detto Tsonga dopo la qualificazione -. Naturalmente devo migliorare ancora diverse cose se voglio ripetermi anche contro Berrettini». Mai come quest’anno sono i francesi protagonisti di questi primi turni. Oggi, per continuare la marcia verso Londra, Monfils si troverà ad affrontare un derby contro Benoit Paire che promette spettacolo per i due personaggi in campo, il funambolico Gael e l’istrionico Benoit, da cui ci si può aspettare qualunque cosa. Monfils, dopo il ritiro di Roger Federer a tabellone già compilato è stato certamente beneficato dalla sorte: se dovesse superare il derby con Paire potrebbe ritrovarsi agli ottavi il moldavo Albot. che ha battuto il nostro Seppi, ripescato lucky loser dopo l’uscita di scena dello svizzero. La parte bassa del tabellone ha già perso anche Karen Khachanov, campione del 2018, che cedendo a Struff ha detto definitivamente addio a qualsiasi possibilità di raggiungere Londra. […]

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