Sartori: "Sinner ha imparato a spingere ancora di più"

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Sartori: “Sinner ha imparato a spingere ancora di più”

Intervista esclusiva a Massimo Sartori, coach di Seppi e parte dello staff tecnico di Jannik Sinner: “Sta lavorando per costruirsi un gioco più aggressivo”

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A poche ore dal debutto di Jannik Sinner alle Next Gen ATP Finals di Milano, il direttore Ubaldo Scanagatta ha incontrato Massimo Sartori, che aiuta Riccardo Piatti nel lavoro con la giovane promessa altoatesina.

Cosa ti aspetti da Sinner in questa competizione?
È un torneo importante per confrontarsi con giocatori poco più grandi di lui in età ma che sono tra i più forti, il torneo è molto bello, organizzato molto bene, speriamo che Jannik riesca a giocar bene e magari portare a casa anche qualche bel risultato.

Secondo te il suo tennis è adatto a questo torneo?
Credo che sia molto adatto alle partite rapide, perché lui è un giocatore che spinge subito dai primi game, se indovina un gioco di risposta subito all’inizio può andare in vantaggio ed essere in posizione di portare a casa il set. Bisogna adattarsi alla situazione di gioco veloce, ma credo che Jannik abbia le caratteristiche per ambientarsi bene.

Che progressi hai notato ultimamente nel suo gioco?
Nell’ultimo periodo ha imparato a colpire sempre verso la palla, togliendo tempo all’avversario e tirando più forte. In questo modo diminuisce [la quantità di] tempo che la palla passa nel suo campo facendo in modo che arrivi prima dall’altra parte. Sta lavorando molto per andare verso la rete, costruendosi un gioco più aggressivo per i tornei più importanti.

Credi che la seconda sconfitta contro Wawrinka [ad Anversa], molto netta, sia stata un brutto colpo dopo la partita equilibrata giocata allo US Open?
No, penso che la partita allo US Open sia stata molto buona, ho avuto la fortuna di vederla, nella quale Jannik ha giocato alla pari con Wawrinka. Quello che può essere accaduto nel secondo incontro è che Wawrinka sapeva a cosa andava incontro, ed ha fatto più lui la partita per portarla sui binari che voleva lui.

Un commento su Berrettini che va al Masters. Non gli è capitato un bel gruppo, con Djokovic, Federer e Thiem.
Il girone è sicuramente duro, non ci sono dubbi. Matteo ha fatto una stagione strepitosa, come tutti gli altri italiani, perché Jannik ha giocato bene, Fognini ha vinto Montecarlo, Seppi ha iniziato facendo finale a Sydney al primo torneo dell’anno, stiamo coprendo tutti i ruoli.
Berrettini in questo momento sta dando al tennis una visibilità enorme, per chi lavora in questo mondo in Italia è straordinario, e ci conferma che non si tratta di casualità ma è il risultato del duro lavoro.

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