ATP Finals: il campione in carica Zverev punisce un Nadal a mezzo servizio

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ATP Finals: il campione in carica Zverev punisce un Nadal a mezzo servizio

LONDRA – Lo spagnolo non può contrastare lo strapotere di Sascha, che nella ‘sua’ 02 Arena ritrova il miglior tennis e un grande servizio. Prima vittoria contro Nadal

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Alexander Zverev - ATP Finals 2019 (foto Roberto Zanettin)
 

da Londra, il nostro inviato

[7] A. Zverev b. [1] R. Nadal 6-2 6-4

Il match clou della prima giornata del gruppo Agassi tra Rafa Nadal e Alexander Zverev si conclude con la sorpresa più grande di un’edizione delle Finals già partite con un Federer sconfitto in due set e Tsitsipas vincitore su Medvedev. Quando alle 8,13 pm di Greenwich (il cui meridiano è a un tiro di schioppo da qui) parte il match nessuno, ma proprio nessuno, poteva aspettarsi un Nadal schiantato da chi aveva sempre battuto nei cinque precedenti, due dei quali sul veloce. Soprattutto, era difficile immaginare uno Zverev reduce da una stagione orrenda presentarsi qui in formato monstre, molto simile a quello che annientò Djokovic nella finale dell’anno scorso. Il servizio del ventiduenne di Amburgo è stato devastante, con la prima sopra le 140 miglia orarie (circa 220 km l’ora) e la seconda molto solida le poche volte che è stata chiamata in causa.

Il primo set non ha avuto storia perché di contro Nadal è apparso molto pigro nei movimenti e soprattutto falloso prima col rovescio e nella seconda parte del set col dritto. Dopo 40 minuti Sascha era già avanti 6-2 2-0 e Rafa era impotente di fronte alle sapienza e all’efficacia esecutiva del serve & volley di Zverev. Dopo l’orgoglio del campione di Parigi e New York ha permesso al pubblico di vedere un match vero, ma non è stato sufficiente per evitare la netta sconfitta, complice un dritto disastroso. Il match si è chiuso senza che Rafa vedesse lo straccio di una palla break.

Dopo un’ora e 24 minuti Nadal lasciava il campo raccogliendo l’applauso del pubblico, meritato per la voglia di non rassegnarsi a un destino scritto. Non sembrava da escludere che la scarsa mobilità di Rafa e la caterva di errori fossero figli anche del problema agli addominali che l’ha costretto al ritiro a Bercy, ma lo spagnolo in conferenza dichiarerà di non aver sentito particolare dolore.

Rafael Nadal – ATP Finals 2019 (foto Roberto Zanettin)

IL CALVARIO DI RAFA – I primi game vedono un Nadal troppo deficitario col rovescio, che si spegne spesso a rete. Non pare nulla di che, una semplice uscita dai blocchi tipica di chi è al rientro con più di 30 primavere sulle spalle. Non lo è, perché il campione di New York nel quinto gioco ha un brutto passaggio a vuoto, altri due errori col rovescio e poi due col dritto, cui ricorre per sopperire all’altro fondamentale, ma con risultati pessimi (una palla lunga e un dritto a sventaglio che termina malamente in rete). Ci si aspetta una reazione, invece prosegue il dominio di Zverev, che non concede più nessun gioco e dopo 34 minuti è avanti 6-2. Il motivo non è legato solo alla bassa mobilità e alla pigrizia di Rafa (su una palla raggiunta a metà campo si abbassa troppo lentamente per farle passare la rete), ma a uno Zverev dal servizio monstre, prima al fulmicotone e dannatamente costante, seconda solida ma poco necessaria. Aggiungete un dritto molto ben centrato e l’esito non è più così sorprendente.

L’apertura di secondo set lo è di più, perché che il ventiduenne di Amburgo senta l’odore del sangue è prevedibile, ma che venga a rete per azzannare la preda da 19 Major con tempismo e implacabilità d’esecuzione degne di Stefan Edberg lo è molto meno. Si rilassi il lettore medio, il paragone è limitato solo a questo game, non c’è bisogno dell’ambulanza per chi scrive. Nadal, sotto di un set e di un break quasi senza aver tempo di accorgersene, sale 0-30 dopo un doppio fallo di Zverev, che reagisce prontamente ma basta per rivitalizzare un po’ Rafa, che per la prima volta quando risponde trascina ai vantaggi l’avversario.

Più avanti, sul 3-1 per il detentore del titolo e servizio Nadal, il pubblico assiste finalmente a un grande game, caratterizzato da capovolgimenti di fronte sia nel punteggio sia nello sviluppo degli scambi. Qui arriva il punto del match, un susseguirsi di colpi e recuperi favolosi, con Zverev infine trafitto a rete da un rovescio giocato dal campione di Parigi e New York quasi da terra, in lungo linea a rientrare proprio all’incrocio delle righe. Nadal si carica e davanti allo Zverev molto simile a quello che sconfisse nettamente Djokovic nella finale dell’anno scorso annulla una palla break con la complicità del nastro e offre alcuni vincenti dal fondo di grande valore. Il pubblico si esalta, ma il campione di Ginevra, qualificatosi per le Finals solo a Bercy, non trema e chiude con grande autorità al primo match point. Mercoledì sfiderà Tsitsipas in sessione serale (21 italiane) mentre Nadal affronterà Medvedev in apertura di programma per non lasciare mestamente le Finals. Non sarà affatto una partita banale, perché si tratterà della riedizione della finale della Rogers Cup 2019 ma soprattutto dello US Open, quando il russo e lo spagnolo hanno battagliato per quasi cinque ore.

Alexander Zverev e Rafael Nadal – ATP Finals 2019 (foto Roberto Zanettin)

La situazione aggiornata del Gruppo Agassi

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